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Autore: Raven626    14/06/2015    2 recensioni
È passato un mese da quando Wirt e Greg sono tornati a casa e le cose sono lentamente tornate alla normalità. A parte per un fatto: i sogni di Wirt, o forse è meglio dire "il" sogno di Wirt. Infatti ogni singola notte il ragazzo fa lo stesso sogno e vede sempre la stessa ragazza, non l'ha mai vista prima, ma sente di conoscerla da sempre, ha il volto coperto dalle lentiggini, i capelli color caramello e gli occhi marroni. Wirt continua a chiedersi perché continua a sognarla e presto vedrà il suo sogno materializzarsi davanti ai suoi occhi.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Wirt! Wirt! La mamma ha detto che ti devi svegliare! È ora di andare a scuola! - urlò Greg a squarcia gola mentre saltava sul letto del fratello, facendo ovviamente attenzione a non pestargli qualcosa.

 

Wirt fece uscire lentamente una mano da sotto le coperte e, attento a non farsi vedere da Greg, fece uno scatto e afferrò la gamba del fratellino facendolo inciampare e cadere sul letto a pancia all'aria.

 

- Wirt – disse lui ansimando – la mamma ti vuole giù subito o ha detto che darà la tua colazione ai maiali del vicino -

 

Wirt si voltò verso la sveglia e, quando vide che ore erano, si catapultò fuori dal letto e in fretta e furia si vestì, preparandosi a scendere. La scuola sarebbe iniziata tra meno di dieci minuti e se non voleva arrivare di nuovo in ritardo gli conveniva sbrigarsi. Quando arrivò di sotto, trovò la madre affacciata alla finestra con il suo piatto tra le mani.

 

- Finalmente ti sei svegliato – disse poggiando il piatto sul tavolo – penso che oggi Porky si dovrà accontentare degli avanzi della cena di ieri. A proposito di ieri: com'è andata? Tutto a posto? -

- Sì, è andato tutto bene – mentì Wirt – Greg è sempre rimasto a casa, te lo assicuro, non è mai uscito -

- Ok, mi voglio fidare. Poi non posso essere arrabbiata con te -

- Perché? -

- Perché sei finalmente riuscito a convincere Greg a mollare quella rana! A volte temevo che a forza di tenerlo in braccio, quell'animale avrebbe dimenticato come si salta -

- È... è uscita di casa perché sentiva delle rane gracidare in giardino – improvvisò Wirt – dalla finestra li abbiamo visti dirigersi verso il fiume -

- Un'ultima domanda – disse la madre mentre Greg entrava in cucina con lo zainetto in spalla – perché ho trovato un pesce morto nella scarpa di Greg? - chiese guardando con sospetto i figli.

 

Wirt e Greg si guardarono qualche istante, poi, nel medesimo istante, entrambi scattarono verso la porta e poi in strada, fino a raggiungere la scuola. Lasciando la madre con un sorriso vincente sul volto.

 

- Wirt – disse Greg correndo – non andare così veloce, io non sono grande come te -

 

Wirt rallentò un po', la scuola era a solo una trentina di metri da loro. Anche se le scuole erano tutte nello stesso palazzo, le entrate erano comunque diverse, Greg si diresse nell'entrata che stava sul fianco destro dell'edificio, Wirt invece puntò all'entrata che stava davanti. Si voltò verso il cancello, non c'era nessuno, lui e Greg erano gli ultimi ad essere arrivati in tutta la scuola. Essendosi voltato, però, Wirt non poté notare che un'altra persona, anch'essa voltata, si stava avvicinando a lui correndo. Fu questione di secondi prima che i due si scontrassero cadendo a terra. Wirt si massaggio il braccio dolorante mentre cercava con lo sguardo lo zaino che era finito a un metro da lui.

Era già pronto a fare una ramanzina a chiunque lo avesse fatto inciampare, quando si accorse che la persona che stava davanti a lui era la ragazza che aveva salvato Greg.

 

- Scusa, il professore mi stava dicendo una cosa dall'aula e non ho guardato dove andavo – disse alzandosi e porgendo una mano a Wirt.

- Non fa niente, anch'io non stavo guardando dove andavo – disse lui stringendola e facendosi aiutare a rimettersi in piedi.

 

Prese il suo zaino e se lo mise in spalla, allora tornò con lo sguardo sulla ragazza, ma quando vide solo l'aria davanti a sé, strabuzzò gli occhi. “Andava proprio di fretta” si disse Wirt incamminandosi verso l'aula, poco prima di entrare si voltò di nuovo verso l'ingresso e vide, nel vialetto che conduceva alla scuola, la ragazza che si allontanava sempre di più fino a raggiungere una bici blu che stava appoggiata proprio lì fuori. Poi il ragazzo dovette entrare, perché nell'appello erano quasi arrivati al suo nome.

 

Cinque ore dopo, Wirt si trovò di nuovo nel vialetto, ma questa volta intento a tornare a casa, i bambini delle elementari uscivano tre minuti dopo quelli delle superiori per evitare che ci fosse troppo affollamento, così, appena fu uscito, Wirt si diresse oltre il cancello della scuola e si appoggiò al muretto che segnava i confini dell'edificio, aspettando l'uscita di Greg. Proprio davanti a Wirt c'era la strada, se si andava a destra, conduceva alla città e a sinistra al cimitero, oltre il quale c'era la foresta. In mezzo a tutti i motorini parcheggiati lì davanti, Wirt notò una piccola bici azzurra, la stessa a cui la ragazza era andata incontro quella mattina. Il ragazzo iniziò a guardarsi intorno per cercare di vedere la ragazza e dopo qualche istante la scorse, che si faceva spazio in mezzo a tutti quei ragazzi, la maggior parte dei quali erano molto più alti di lei.

 

- Ciao – disse Wirt sperando che, in mezzo a tutto quel fracasso, lei lo sentisse.

- Ciao – disse lei avvicinandosi – aspetti Greg? -

- Sì, dovrebbe essere qui a momenti -

- Alla fine com'è andata con Jason? È tornato a casa? -

- No, non penso che tornerà – disse, sorridendo poi al pensiero di ciò che gli aveva detto il giorno prima Greg, riguardo al fatto che in quel momento Jason si stava esibendo da qualche parte.

- Ora devo andare – disse lei voltandosi, i ragazzi se n'erano andati tutti e in qual momento stava suonando la campanella delle elementari – sai, è strano vederti senza cappello –

- Aspetta, per caso ci siamo incontrati alla desta di Halloween? - chiese Wirt, se fosse stato così, questo spiegherebbe perché non si ricordava della ragazza, sicuramente aveva indossato una maschera che le aveva coperto il volto.

- No, non ci siamo incontrati alla festa. Era il giorno Halloween, ma non ci siamo visti là -

- Indossavi un costume? - chiese Wirt mentre si sforzava di ricordare dove poteva averla vista.

- Sì, diciamo che in un certo senso lo indossavo – disse lei – ciao Wirt – disse poi dirigendosi verso la sua bici blu.

 

Wirt era già pronto a vederla andare a destra e quando notò che invece aveva svoltato a sinistra rimase molto interdetto “forse è la figlia del custode del cimitero” pensò “no, quell'uomo non ha figli, poco ma sicuro”.

 

- Wirt – disse una voce squillante.

- Ciao Greg – disse lui iniziando a incamminarsi verso casa.

- Wirt, non so se te lo ricordi, ma casa nostra è dall'altra parte – disse Greg ridendo.

- Giusto, ho la testa tra le nuvole, oggi – disse Wirt dirigendosi verso destra, mentre un dubbio continuava ad assalirlo: “Chi era quella ragazza?”

 

Di nuovo si maledisse per non averle chiesto il nome, ma il fatto era che quando le parlava, sentiva di conoscerla già perfettamente e gli sembrava da stupidi chiedere come si chiamasse. Quando però lei se ne andava, le cose tornavano alla normalità e Wirt rimpiangeva di non averglielo chiesto.

 

 

 

Ok, penso che ormai sia chiaro chi è quella ragazza, speriamo solo che Wirt lo capisca prima di diventare vecchio...

Spero che la storia vi piaccia e vorrei sentire i vostri pareri, anche solo per sapere se sto sprecando il mio tempo inutilmente o se c'è qualcuno (oltre me) che la sta leggendo.

Non so quando aggiornerò, ma non penso che lo farò tra molto tempo, una settimana al massimo (massimo, non minimo). A presto!

Raven626

   
 
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