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Autore: Hypnotic Poison    14/06/2015    2 recensioni
Raccolta totalmente random di fanfic che non hanno superato la prova del nove per diventare OS a sé.
Kishinto, Ryochigo, Paitasu, tipologie varie, chi più ne ha più ne metta :)
25) Perfect, part II: « "Ehi," lei si sedette a fianco a lui, appoggiando le braccia alle ginocchia, attentissima a non sporcarsi il vestito nuovo, "Che fai?"
"What does it look like I'm doing, ginger?" »
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A day at the beach

 

 

 

 

“Attenzione, attenzione, Ichigo-chan sta flirtando con Shirogane-kun anche da sobria!” Purin atterrò con le ginocchia nella sabbia fredda, sotto l’ombrellone condiviso da Minto e Zakuro.

Queste due si voltarono sugli sdrai, girandosi verso la rossa e l’americano che, sul bagnasciuga, stavano allegramente chiacchierando mentre Ryo passava della cera sulla tavola da surf.

Minto si alzò gli occhiali da sole sulla fronte: “A-ah! Lo sapevo! Guardala come ride, la cretina. Mi deve da bere.”

Zakuro roteò gli occhi: “Minto, non essere cattiva. Lasciala in pace.”

“Sono anni che si girano intorno, dai, è quasi un miracolo. La sbronza di ieri sera è stato quello che ci voleva!”

“Dovete imparare a farvi i fatti vostri, punto primo. Punto secondo, cosa dicevi riguardo ad una sbronza fortuita, Minto-chan?”

La mora si zittì all’ennesimo rimprovero del suo idolo. “Sei di parte verso Shirogane-kun, tu.”

Si alzò, ignorando il sorrisetto soddisfatto della modella, e si diresse verso il mare per un po’ di frescura dalla giornata afosa.

Non fece in tempo ad arrivare con l’acqua alla vita, però, che due mani l’afferrarono saldamente per i fianchi, facendola irrigidire.

“Colombella, finalmente soli!”

Minto non si voltò: “Toglimi le mani di dosso.”

Kisshu non fece lo sforzo di obbedirle. “Io e te dobbiamo parlare.”

“Non c’è assolutamente nulla da dire,” lei prese a muoversi nuovamente verso l’acqua più alta, tentando di staccarlo.

“E invece sì,” l’alieno sguazzò intorno a lei così da mettersi di fronte e bloccarla “Ieri sera ci siamo baciati -”

“Ieri sera tu hai baciato me.”

“ – e non osare dire che non ti sia piaciuto, e che non ci sia niente di cui discutere –”

“E dire che pensavo per te fosse uno sport baciare la gente a caso.”

“- perciò, parliamone.”

Minto sollevò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto. “Fammi capire, questo è uno dei rari momenti in cui tu vuoi comportarti da persona matura?”

“Esatto.”

“Oh, santissimo cielo, perché deve capitare proprio con me?”

Kisshu mise su un broncio da bambino: “Il sarcasmo non è apprezzato. Soprattutto quando ti sento tutto il giorno lamentarti di quanto io sia infantile, pedante, insopportabile, bla bla bla.”

“Perché lo sei.”

Minto lo aggirò svelta, continuando a camminare nell’acqua finché questa non le raggiunse le spalle. Si fermò, tentennante. Sapeva nuotare, ma non le era mai piaciuto particolarmente addentrarsi un po’ troppo in là nel mare – non sapeva mai quello che poteva esserci nel fondo, e lei ci metteva davvero poco a raggiungere punti in cui non toccava più.

Ikisatashi, ovviamente, dall’alto dei suoi parecchi centimetri, sostava poco lontano da lei, galleggiando ed osservandola con un sorrisetto soddisfatto.

“Passerotto?”

“Decerebrato?”

“Andiamo,” si avvicinò di più a lei “Ammettilo.”

“Cosa, che acconsentire alla richiesta di Ichigo di prendere un altro drink è stato un grave errore di giudizio?”

Kisshu ridacchiò e fluttuò abbastanza vicino per afferrarle ancora la vita: “Il risultato non è stato male.”

Minto alzò gli occhi al cielo: “Potresti togliere le mani, per favore?”

“Ti tengo stretta così non galleggi via, promesso,” appoggiò i piedi sul fondo, recuperando la differenza di altezza “Sei così petite che un colpo di vento può portarti via. Anche se non puoi biasimarmi, questo costumino ti fa un sedere…”

“Screanzato!”

Lui riuscì a bloccare il ceffone diretto alla sua guancia, rallentato dall’acqua, e rise stringendole le dita: “Hai ragione, hai ragione, è tutto naturale, non è solo merito del costume.”

“Giuro che stanotte ti castro mentre dormi.” sibilò lei a denti stretti.

“Ah, tortorella, ma ciò significherebbe che dovresti trovarti nella mia stessa stanza! Di solito mi piace offrire almeno un drink prima, ma se proprio insisti…”

“Sei un maiale schifoso ed irrispettoso.”

“Da cui però ti piace incredibilmente essere baciata.” L’agguantò svelto, issandosela su un fianco così da avere il viso a pochi millimetri dal suo, una delle sue magre braccia avvolte intorno al suo collo. 

Minto arrossì visibilmente sotto le lentiggini che il Sole le faceva apparire sulla pelle. “Ciò è dibattibile.”

Lui alzò sarcastico e divertito un sopracciglio: “Hai bisogno di un’altra prova?”

Lei si rispecchiò per un secondo in cui dannati occhioni dorati, gli stessi che aveva cercato per tutta la notte precedente in discoteca, e stava per inclinare il volto ancora di più verso il suo, quando uno strano movimento sotto l’acqua, vicino alla sua coscia, la fece distrarre e diventare bordeaux.

Kisshu!! Sei un maniaco”

“Mi dispiace! Sono solo un maschio, che diamine, non lo faccio apposta!”

 

 

   
 
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