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Autore: RaluandEma    14/06/2015    0 recensioni
Non resta altro che chiudere gli occhi... Chiudere gli occhi e far sparire i ricordi, fingere che non sia successo nulla, fingere di non essere sulla soglia della morte, fingere che tutti in questi anni siamo state al sicuro, a fingerci persone che non siamo, fingere di non essere mai sfuggite al nostro destino... Adesso tocca a noi e con l'aiuto dei più grandi cervelli al mondo, noi ce la faremo
*questa storia non segue pienamente la trama originale, è un sequel*
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raffaella Pov
Non mi resta altro che ammirare il paesaggio che si presenta alla mia sinistra. Sbuffo, mi sto annoiando… Perché i viaggi in aereo sono così lunghi? Sono passate cinque ore, ne mancano dieci. Sotto sotto desidero che L si rimetta vicino a me così, almeno, me la posso prendere con lui. Riguardo lo schermo del mio cellulare, Matt non mi ancora risposto; sicuramente starà giocando a qualche videogioco o starà dormendo. Matt. Pensavo che il stare con lui me l’avrebbe tolto dalla testa, sono stata una stupida. Il suo viso mi martella la mente ogni volta che chiudo gli occhi, come adesso. Quello stupido è diventato indispensabile per me… Non lo sopporto, vorrei essere ancora io l’indispensabile per me stessa. La velocità con cui scorre la vita mi sorprende, la velocità con cui le cose cambiano… Ah sto impazzendo! Guardo Rosie, forse guardandola potrei rubare un po’ della sua spensieratezza; sta maneggiando il suo cellulare, per mandare un messaggino a Near sicuramente. Ed ecco che i suoi capelli rossi mi riportano alla mia ossessione. Basta, chiudo gli occhi cercando di addormentarmi ma, non ci riesco poiché le immagini di ieri sera mi scorrono avanti come un vecchio film.
Era più o meno una serata come le altre: Matt entrò in casa mia a ora di cena con una scatola di pizza mentre io stavo scrivendo qualche mio pensiero su un foglio a cavolo che avrei perso e poi avrei ritrovato… Però la tensione volteggiava nell’aria come una ballerina dell’ Accademia di danza Vaganova, entrambi sapevamo che ci saremo separati per un tempo indefinito, che quella era l’ultima notte insieme, un’ultima notte per tenerci stretti, un’ultima notte per sentire il suo profumo. Chissà per quanto tempo non avrei visto i suoi occhi verde smeraldo. Lo guardai attentamente mentre fece il suo ingresso a testa bassa, avevo una voglia incredibile di abbassare anche io la testa ma, dovevo imprimermelo bene nella mente, ogni suo tratto, ogni suo movimento… C’erano così tante parole da dire ma, nessuno dei due le diceva, un tacito accordo di silenzio faceva compagnia alla tensione. Mi alzai dalla sedia e corsi ad abbracciarlo. Lui mi strinse forte a sé, come sempre faceva, come per non lasciarmi andare mai più. Sentivo il suo caldo respiro sul mio collo e cercavo di godermi il più possibile il suo profumo, imprimerlo nella mia pelle. Mi sarebbe mancato più di ogni oltra cosa ma, dovevo affrontare questo viaggio, erano anni che avevo intenzione di farlo. Devo assolutamente venire a conoscenza della mia storia. E pensare che non volevo innamorarmi per non fare questi pensieri, gli innamorati sono così rimbambiti… Signore e signori ecco a voi la regina dei rincretiniti. Dopo qualche minuto Matt si allontanò da me per guardarmi negli occhi. Se c’è una cosa che amo del nostro rapporto è che noi non abbiamo bisogno di parola. Mi prese il viso tra le mani e con le sue labbra si impossessò delle mie come per dirmi di non andare anche se sapeva che niente mi avrebbe impedito di andare. Cazzo, avrei baciato per ragazzo ancora, ancora e ancora, fino a quando non avrei più avuto labbra ma, lui per la seconda volta si staccò da me… Mi disse che quello che stavo per fare era giusto, che lui era con me. Facevo fatica a trattenere le lacrime. Mi chiese di raccontargli l’Italia ma, l’Italia non si può raccontare, si può solo vivere,  gli risposi che un giorno ci avremmo fatto un viaggio insieme. Cenammo in balcone. Guardando le stelle mi persi nei miei mille racconti, gli raccontai quando io e Rosie siamo andate in Tailandia, in Francia, in Russia, quando io e Rosie viaggiamo con due cuori distrutti e quattro soldi in tasca, e tra queste peripezie mi addormentai e la mattina successiva mi svegliai nel mio letto stretta a Matt. Avrei voluto rimanere sveglia e godermi la notte
Di colpo apro gli occhi, sento la voce di Rosie urlare emozionata, non ho la minima intenzione di sapere quello che dice Forse ho dormito veramente. Mi preparo per scendere. Finalmente il mio cellulare squilla, è Matt.
[chat on]
Matt: siete arrivati?
Raffaella: si
Matt: mi manchi
Raffaella: non fare lo sdolcinato. Ste cose tienitele per te come tutti!
Matt: lo so che ti manco :’)
Raffaella: dai al massimo sarà un mese
Matt: già, buona fortuna. Ti amo
[chat off]
Amo Matt ma, non mi sento pronta a dirglielo, diventerei troppo vulnerabile. C’è qualcosa che non va, un dubbio, quella sensazione che tutto non andrà bene… Non mi resta altro che sperare che per stavolta il mio sesto senso sia solo paranoico.
E così il giorno dopo all’arrivo dei nostri protagonisti in Italia, cominciarono le indagini
:<< Ho quindi la necessità, anzi, il dovere, di avvertire ciascuno di voi: Vi prego, vi prego, fate attenzione. Tre rapimenti avvenuti sotto i nostri occhi... E' orribile quanto terrificante: per questo non smetterò mai di pregare tutti voi: insegnanti del corso B, di fare attenzione. Se questi rapimenti si ripeteranno, è probabile che la scuola venga chiusa...>>
IDIOTA. SONO TUTTI DEGLI IDIOTI: il discorso del preside è patetico quanto inutile: non riusciranno mai a trovare il “rapitore”, come lo chiamano.
Non riusciranno mai a trovare me.
Per ingraziarseli tutti basta sorridere e recitare la mia parte, stare in prima fila e ascoltare discorsi schifosi come questo.
E aspettare il prossimo rapimento.
Perché dei discorsi schifosi come questo non servono a un cazzo: ho già deciso la mia prossima vittima, anzi, l'avevo decisa fin dall'inizio.
Come per le altre.
Imbecilli.
Imbecilli.
Imbecilli.
Fanno ridere.
O è la mia perfezione a ingannarli tutti. Perfezione: che bella parola... Non ci sono parole per descriverla... O meglio, solo io posso trovare parole per descriverla: Perfetta.
Come me.
:<< Ora, vi avevo avvisati del fatto che L avrebbe svolto delle indagini su questo caso, ringraziamolo infinitamente.>> Le parole di quell'imbecille di un preside mi fanno alzare lo sguardo: L... L indagherà su questo caso... L mi sta sfidando... Ma che onore... L'onore è per lui.
L  sta sfidando la perfezione.
E non l'avrà vinta.
Mai.
:<< Ovviamente è stato L a dirle di avvisare il corpo insegnanti del fatto che svolgerà delle indagini, non è così?>> Si: sono stata io a parlare, ed è difficile, davvero, trattenere una risata: questo idiota obbedisce ad L come una marionetta. E pensa che siamo tutti degli imbecilli come lui: imbecilli che non si accorgono di essere anche loro delle marionette... Ma non si inganna la perfezione.
:<< E-ecco... i-io...>> l'imbecille è senza parole: Oooooh, povero imbecille, sei sorpreso che ci sia arrivato? Ovvio che non sei stato tu a prendere l'iniziativa di dire ai quattro venti che sarà L ad indagare. Ovvio che è tutta una strategia di L. L... E' un imbecille anche lui.
:<< Si, è stato L ad ordinare al preside di mettere al corrente l'intero corpo insegnanti del fatto che sarà lui ad indagare.>> CHI CAZZO E' CHE PARLA? PERCHE' NON CONOSCO LA SUA VOCE? COME OSA PARLARE COSI'?
Mi accorgo che vicino al preside c'è una ragazza: Capelli castano scuro, lisci, che arrivano all'altezza delle spalle, occhi neri, carnagione chiara, naso dritto, boccuccia insolente, bassa, abiti neri, tutti schifosamente neri.
La odio.
Dev'essere entrata quando mi sono distratto.
Anche lei vuole sfidarmi.
Morirà.
Deve morire.
Non voglio più vedere la sua faccia.
:<< L ha ordinato di avvisarvi perché siete tutti dei suoi sospettati.>>
:<< S-signorina... L non mi aveva parlato d-di.. questo...>> Idiota di un preside taci, sto ascoltando.
:<< 4 rapimenti senza che nessuno noti un minimo movimento né estraneo nella scuola? E' ovvio che il colpevole è qualcuno la cui presenza all'interno del liceo non desti alcun sospetto... Anzi... la cui presenza sia ovvia.>>
:<< M-ma... gli insegnanti...>>
<< Sarò io a occuparmi del caso, essendo in contatto diretto con L: sarete tutti interrogati e saranno svolte indagini dettagliate su di voi. Ho parlato in tutta chiarezza, vi prego di fare lo stesso al minimo sospetto su chiunque: CHIUNQUE: Anche voi stessi, in questa situazione il colpevole potrebbe essere il vostro migliore amico, il vostro collega che incontrate sempre, il vostro confidente. Sicuramente è una persona psicopatica dalle mille personalità. E vi ha fregati. Sicuro.>>
PSICOPATICA!??! come osa questa imbecille?! Non ha la minima idea di chi stia sfidando. Ma se ne accorgerà: Oh, si che se ne accorgerà
Torniamo in Giappone…
Sento le voci delle persone che ho ucciso, non sto scherzando. Urla di vendetta, dolore, rabbia si sono impossessate della mia testa. Vorrei strapparmi via il cervello e godere della dolce morte. Non credo che riuscirò a combattere ancora manovrato da Light, sto cadendo sempre più in basso. Ho paura. Non riesco a contare quante dannate volte me lo sia detto negli ultimi tempi; mi agito nel sonno, non riesco a mangiare e i miei pensieri sono così forti da impedirmi il sonno. Rimpiango i giorni in cui ero felice: quando lunghe passeggiate nei parchi non mancavano alle mie giornate, quando sorridevo ai miei amici che adesso non so dove sono, quando mi sedevo in un angolino della grande città in cui vivo e disegnavo tutto quello che mi sembrava buono, quando scrivevo poesie e le dedicavo alla prima ragazza carina che passava e adesso…Adesso ….Sono rinchiuso nella mia camera da due giorni ormai, mi manca la luce del sole…Tanto amata luce del sole, che batteva sulla mia pelle quando andavo al mare. Mi manca tutto in verità. Sento come se un piccolo mostro dentro di me divorasse quello che ero  facendo spazio alla disperazione pura. Disperato, non c’è altro aggettivo per descrivermi. Scrivo l’ultimo nome che il dio della morte mi sussurra e con malavoglia vado ad aprire la finestra. La luce mi acceca all’istante, mi gira la testa, mi  reggo alla finestra per non cadere giù. I miei occhi fanno una grande fatica ad abituarsi alla luce del sole. Ho amato con tutto me stesso la città in movimento ma, adesso… Non sento più niente. Freddo, vuoto, il contrario di ciò che ero. Dalla mia finestra riesco a vedere le persone. :<< Sciocchi umani>> sento lo shinigami alle mie spalle, :<< Lo sei stato anche tu>> sputo acido. Mi dispiace immensamente per le persone che sto vedendo… Il mondo che sto creando li distruggerà tutti, me lo sento. Fin dall’inizio non sono mai stato d’accordo con Kira e adesso mi ritrovo a essere io Kira. Che brutto scherzo del destino. Imprevedibile destino. Senza volerlo l’occhio mi passa sul grande manifesto dedicato a Misa Amane e mi sale un grande groppo al cuore per lei. Sarei dovuto andare al suo funerale. “ Bellezza che riscalderà per sempre i nostri cuori” una grande scritta che domina la città. Nessuno si vuole ricordare il suo crimine… Il dio della morte non ha del tutto torto : gli umani sono sciocchi. Sono così affascinati dalla bellezza, ignorano il fatto che sia ingannatrice, che è una cosa duratura. “La bellezza mente, la bellezza inganna” mi diceva mia madre; lei la vedeva come una ladra, una ladra abile a rubarti l’anima. Era una saggia donna mia madre. Guardo l’orologio, sono le 9:20. Penso proprio che andrò a lezione di fumetto. Prendo tutto il materiale e esco di casa con la perenne presenza dello shinigami. :<< Light, perché hai fatto sì che Misa venisse giustiziata?>> chiedo alla mia persecuzione, :<< Non mi devi parlare quando sei per strada>> mi risponde lui. Già, ha ragione… Perché lo sto facendo? Ah sì per farmi scoprire! Una bambina con due treccine mi passa affianco, mi guarda sorridente e si tocca le trecce come per dire “Guarda! Anche io c’è le ho”, le sorrido di rimando. :<< Comunque….>> il dio della morte attira la mia attenzione :<< Stava per farsi scoprire… E credo che dovrò fare lo stesso con te se continui a pensare a quella Narciso… Forse dovrei ucciderla!>>. Il sangue mi si gela nella vene, mi fermo in mezzo alla folla perché non riesco più a camminare… Rosie… Rosie… NO ROSIE NO! :<< Stai tranquillo, dipende tutto da te… >> non mi sei di aiuto Light. Riprendo a camminare, anche se malamente. Appena arrivo alla scuola d’arte, prima di andare al corso di fumetto, vado a prendermi una bottiglietta d’acqua all’distributore situato vicino alle aule del corso di canto. Mi danno ribrezzo quelli che sento cantare, tutti figli di papà, stonati, senza talento e senza passione; fanno canto solo per impegnarsi ancora di più o per vantarsi. :<< Datevi all’ippica>> un attimo… Sicuramente già praticano questo sport. Luridi, ho voglia di ammazzarvi tutti. Due mesi fa non avrei mai pensato queste cose, piano piano sto capendo sempre di più il potere che ha il quaderno sulla mia persona e sto anche compatendo Light per quello che ha fatto quando era vivo. Improvvisamente una voce armoniosa si distingue dalle altre campane stonate. Sono molto incuriosito, da tanto tempo non sento una voce così. Non riesco a distinguere da quale aula provenga.. Trovata! Appoggio l’orecchio per sentire meglio ma, casco giù, interrompendo chi stava cantando. :<< Ahia la testa!>> mormoro prima di alzare gli occhi per vedere chi stava cantando. Una ragazza. Ha gli occhi chiarissimi, forse bianchi, anzi bianchi, e i capelli neri che le coprono una parte del viso; una comune ragazza, solo la voce la distingue. Mi scuso, mi alzo e poi vado ad assistere alla lezione di fumetto. Aveva proprio una bella voce quella ragazza.
Raffaella POV
Rientro nella stanza dell'hotel del momento di L: si é trovato il più lussuoso di Pescara, ovviamente.
:<< Li hai squadrati un po'?>> chiedo a Rosie, che ha assistito al mio intervento alla riunione attraverso le telecamere, alla fine abbiamo trovato una soluzione decente: io mi presento come la detective che indaga per conto di L, mentre in realtà è lei a indagare, e agisco sotto sua iniziativa.
Mi sembrava che andasse tutto bene, fino a quando L non parla: << Rosie, non hai qualcosa da dirle?>> che deve dirmi mia sorella?!?! Ho paura, anche perché so già che c'é L dietro.
:<< Oh, si!! Raff!! Io indagherò sul campo!>>
:<< CHE?!!?!?>> Lo sapevo: c'é L dietro.
:<< Non c'entra L!>> esclama Ros intuendo i miei pensieri: << Per poter risolvere il caso avrei bisogno di parlare con i sospettati, conoscerli, e soprattutto guardarli negli occhi!!>>
:<< Rosie, non lascerò che tu rischi...>>
:<< Non rischierò: L ha detto che non sarà difficile fingermi una studentessa appena arrivata!! Sarà figo!! E sicurissimissimissio!!>>
:<< Ma scusa, non hai detto di aver bisogno di fare domande anche relative al caso ai sospettati? E come farai?>>
<:< Ecco... per quello... Te lo spiego non appena torna Jerry con il necessario!!>>
Giusto... che fine ha fatto Jeremy?  E poi... il necessario per cosa?
 
ROSIE POV
:<< Scusa Jeremy,  potresti lasciarmi un secondino sola? Dovrei fare una telefonata.>>
:<< Certamente. >>
Jerry esce dalla stanza e chiude la porta dietro di se: quasi quasi mi sento in colpa, ma ho veramentissimamente bisogno di parlare con una persona. Prendo Raffaello ( Raffaello è il nome che ho dato al mio cellulare, è così carino che richiama non troppo indirettamente il nome di mia sorella, ma anche della mia tartaruga ninja preferita!!) e digito il numero: è uno di quei numeri complicatissimi che ci è vietato scrivere o segnare in rubrica, ma che, con nostra enorme fatica, possiamo solo memorizzare.
Uno squillooo.
Due squilliii!!
Tre squilliiiii!!!
Quattr-... << Si?>>
:<< ROGER!!! CIAUUUU!!>> oh no!! É Roger!! Ho paura di Roger!! Sembra che mi odi!! Però... dato che Watari è qui con noi... Solo Roger poteva rispondere di là.
:<< Rue...>>
:<< COME TE LA PASSI?!?!?>> Sto cercando di riappacificare il nostro rapporto conflittuale.
:<< TUTTO OK AL QUARTIER GENERALE? SCOMMETTO DI SÌ: SIETE TUTTI FORTISSIMI!!>> Ok... sto parlando da sola... non mi fila affatto.... GLI PIACCIO, NON C'É CHE DIRE!!
:<< Rue, di cosa hai bisogno?>>
:<< Di Near...>> Roger mi sminuisce sempre, uffiii!!!
:<< Come?>>
:<< Non fraintendermi Rog!! Voglio solo dirgli un po' di cose!!>>
:<< Bah...>>
:<< Ci metto giusto un minuto!!>>
:<< Rue... >>
:<< Tiiipregotipregotiprego!!>>
:<< Giusto un minuto.>>
:<< GRAZIE MILLEE!!!>>
Aspetto qualche minuto che Near risponda, non appena accade comincio subito a parlare: << Near!! Ma secondo te Roger mi apprezzerà mai?>> non è proprio quello che gli volevo chiedere, ma Rog mi ha dato l'idea.
:<< Cosa?>>
:<< Cioè, riuscirà a sopportarmi?>>
:<< Magari un giorno accadrà. >>
:<< GIUSTO!! IL TUO ENTUSIASMO AL RIGUARDO MI CONTAGIA!!>>
:<< Se lo dici tu...>>
<< Ma Jerry lo lasciate rimanere con me?>>
:<< Non vuoi? Basta dirlo e...>>
:<< SI CHE VOGLIO!! ADORO JERRY!!!>>
:<< Ma tu...>>
:<< Lo apprezzo e lo rispetto!!>>
:<< Rosie, lo sai che è un detenuto proveniente dal carcere Giapponese?>>
:<< Si ma... è simpaticissimo!!>>
:<< E alla fine pare proprio che si sia affezionato a te: ha chiesto di rimanere come tua guardia del corpo.>>
:<< Naaah... É solo che non vuole tornare in carcere!!!>>
:<< Da cosa lo deduci?>>
:<< Bo... É solo che queste cose le capisco!>>
Mello Pov
:<< MEEEELLOOOOOOO! HO PREPARATO ALTRI BISCOTTINI!>> urla Cristina correndo verso di me con un vassoio pieno di biscotti che assolutamente non mangerò, l’ultima volta che l’ho fatto, cioè due ore fa, sono quasi morto avvelenato. E’ passato un giorno da quando Raffaella e L se ne sono andati e tutto qui sta degenerando. :<< Non mangerò i tuoi fottuti biscotti avvelenati>> urlo a Cristina che fa cascare i biscotti a terra per poi scappare via piangendo. :<< MELLO! NON FARE IL MALEDUCATO!>> ecco che dopo un paio di minuti viene a rompere anche Roger. Sbuffo e mordo la cioccolata che ho in mano. Prendo il telefono e mando un messaggio a Raffaella “Torna presto o Cristina mi avvelenerà”.
   
 
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