Chapitre 1

Un raggio di sole.
Un raggio di sole è la prima cosa che sento sul mio viso appena sveglia.
Il tepore,la luce...Credo non ci sia risveglio più bello,per poi rendersi conto di stare nella tua stanza. Quella stanza dove hai trascorso la maggior parte della tua vita,in quel letto che ha visto i tuoi migliori sogni e i tuoi peggiori incubi,quel cuscino che tante volte ha sentito segreti mai detti e mi ha asciugato le lacrime.
Apro gli occhi,mi stiracchio,ma,nel farlo,qualcuno mi salta addosso. Chi poteva essere se non Irènée,la mia amata cognata,nonché amica del cuore?

I:Julieee! Tesoro mio,mi sei mancata da morireee!
Io:Ire,anche tu! Non sai quanto!
I:Su,alzati,che è un giorno nuovo e lì fuori c'è una vita che ti aspetta!

In quel preciso istante ricordo! Avevo detto ad Adrien che sarei rimasta a Chicago ancora per un paio di mesi. La mia vita mi sta aspettando. Sì,lui mi starà aspettando,magari contando i giorni,le ore,i minuti,che mancano ad un nostro bacio,un nostro contatto...
Mi alzo,mi lavo e mi vesto in men che non si dica,lasciando Irènée con una faccia leggermente sconcertata. Se prima non avevo troppa voglia di alzarmi,adesso non sarebbe capace di fermarmi neanche il mio amato gemellino.

Derek:Juliette! Ma petite! 

Come non detto,mi prende e mi stringe fortissimo,come se tutti gli abbracci e le lacrime di gioia di ieri non fossero bastati.

Io:Derek,mi dispiace ma vado di fretta!
D:E sentiamo,chi sarebbe più importante del tuo fratellino?
Io:Dè,lo sai,nessuno,ma ora devo andare dal mio ragazzo!
D:Adrien?
Io:Sì...
D:Non lo sento da un po',ma non credo sia il caso che venga,giusto sorellina?
Io:Quanto sei stupido! 

Iniziamo a ridere,poi mi chiudo la porta alle spalle salutando tutti  a casa.
Faccio una corsa incredibile,arrivo alla fermata della metro,prendo la prima che mi capita a tiro,ed eccomi lì,dopo appena cinque minuti,davanti al portone del mio più grande amore,il portone che mi separa da lui. Ovviamente,da buona sorpresa che sia,uso le chiavi che Adrien mi diede poco prima che io partissi. Salgo le tre o quattro rampe di scale a due a due,il mio cuore starà andando a mille battiti al secondo,non so se più per la corsa o per l’emozione. Arrivo davanti la porta d’ingresso,mi riprendo un po’,lascio che il respiro si calmi,un’ultima guardata allo specchio al centro del corridoio,infilo la chiave nella toppa ed entro. Non appena entro noto che non c’è nessuno. Strano,Adrien di solito è sempre a casa a quest’ora… Salgo di sopra,magari starà ancora dormendo,o magari starà provando a contattarmi tramite Skype…
Tutti i miei dubbi se ne vanno non appena raggiungo l’ultimo scalino. Un gemito. Due,tre,quattro. Degli urli,rumori su rumori,provenire dalla stanza di fronte a me. Quella di Adrien.Non può essere. Non ci posso credere. Con tutta la rabbia che ho dentro apro quella cazzo di porta. 
Non appena la porta,spalncata,sbatte al muro,tutto ciò che stavano facendo si ferma in quell’istante.
La faccia di quel lurido verme si volta verso di me e mi guarda,quasi dispiaciuto,il tutto misto ad uno sguardo sorpreso,anzi,due sguardi sorpresi.
X:Amore,chi è quella?
Io:Oh,nessuno,solo la povera illusa che si era fidata del primo puttaniere che le era capitato a tiro.
A:Julie,posso spiegarti…
Io: SPIEGARMI COSA,EH? MAGARI CHE È STATO UN INCIDENTE,CHE MAGARI HAI PRESO UNA SBANDATA,NON È VERO?
Dico,anzi,urlo,mentre le lacrime cominciano a rigarmi il viso.
X:Ma quale povera illusa?
Continua, imperterrita, il mio rimpiazzo.
A:No,Julie,non è come credi…
Io:Non è come credo?EH?SAI COSA CREDO? CHE MENTRE IO TI SONO STATA SEMPRE FEDELE,NONSTANTE LA DISTANZA ,TU TE NE SEI ANDATO A LETTO CON LA PRIMA SCIACQUETTA CHE HAI TROVATO!!!
X:Cioè,della sciacquetta a chi,scusami?
A:Julie…
Io:Basta così Adrien… Ho visto abbastanza per oggi… Con me hai chiuso.
Dico mentre le lacrime scendono sempre di più…
A:Juliette,amor…
Io:Hai C.H.I.U.S.O.!
Volto le spalle,e,chiudendo la porta,aggiungo: Buona continuazione!
E scappo,scappo via da quella casa,scappo via da tutto e da tutti. Mi ha ferita a morte,sento un dolore fortissimo all’altezza del cuore. Ora che era tutto perfetto,ora che avevo concluso gli studi,ora che io già m’immaginavo una vita con lui… E le lacrime scendono,scendono sempre di più.
E persino quella che sembrava essere una giornata di sole,si tramuta in una di quelle giornate da impermeabile e ombrello. Ma ormai non me ne frega,non me ne frega più niente. Cammino sotto la pioggia,mentre,tra i singhiozzi,mi avvio al parco. Il parco di quand’ero bambina,il parco che raccoglie tutta la mia infanzia,il mio luogo di pace. Lo stesso parco dove purtroppo,sette anni fa,incontrai quello stronzo dalla faccia d’angelo. Quell’angelo che sembrò salvarmi,quando invece mi ha distrutta.
Arrivo lì,sotto l’albero di ciliegio,sulla mia panchina. E inizio a pensare. E si sa,pensare,soprattutto in questi casi,non fa bene. T’iniziano a venire in mente i pensieri peggiori,i pensieri che non vorresti mai ti venissero in mente… Tutto ciò a cui ti dicono di non pensare nemmeno per scherzo,e tu pensi a tutto quello automaticamente…
L’unica cosa che continuo a ripetermi è ‘Mai più,se l’amore fa così male,se la gente è così stronza,mai più fidarsi…Mai più innamorarsi…’

Ciao a tutti!
Sono tornata con il primo vero capitolo di questa storia...
Spero sia di vostro gradimento,e randez-vous au prochain chapitre!

Stromaestro