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Autore: Ary_kod    16/06/2015    1 recensioni
Giada ha 18 anni ed è una ragazza allegra e solare ma con un passato difficile che l'ha resa anche molto sensibile ed insicura di se stessa.
La sua passione più grande è il canto e proprio per questo ha deciso di cambiare scuola e frequentarne una con corsi pomeridiani su varie discipline, tra cui il canto.
Alessandro, detto Ale, è il tipico ragazzo carino che fa colpo su tutte le donne, ha 21 anni, è sempre gentile e protettivo nei confronti di chi ama.
Ama cantare e lui e la sua band hanno deciso di cambiare università e frequentarne una dove gli sia possibile migliorare nel canto e nella musica.
I due ragazzi si incontreranno proprio nella loro nuova scuola e diventeranno compagni di corso, di avventure, amici e non solo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Quando Ale finì di cantare Giada salì sul palco e lo abbracciò, Giada aveva le lacrime agli occhi, Ale la guardò e poi la baciò, avevano ancora le parole della canzone in testa e quel momento sarebbe rimasto impresso per sempre nei cuori di entrambi.
Tutte le persone sedute sui tavoli applaudirono, Giada era aggrappata ad Ale come se fosse un koala, lui fece un giro su se stesso, la baciò di nuovo e poi la riportò al loro tavolo.
«Ti è piaciuta la canzone? Non sarò Jovanotti ma non me la sono cavata male no?» le chiese lui asciugandole le lacrime.
«Ti amo» disse lei emozionata.
«Che belle parole, per queste poche lettere lo rifarei altre mille volte» disse lu
«Ed io ti direi che ti amo ogni volta» rispose lei.
Poco dopo iniziarono i balli di coppia e quando misero un lento Ale invitò Giada a ballare.
I due ragazzi erano in mezzo alla pista, abbracciati che si muovevano trasportati dall'amore; erano così vicini che riuscivano a sentire i loro cuori battere, Ale sentiva il profumo di Giada, aveva messo il profumo che a lui piaceva tanto, e Giada sentiva quello di Ale, glielo aveva regalato lei.

Il giorno dopo era la vigilia di natale e Giada e Ale decisero di andare a fare compere. 
Giada entrò in vari negozi trascinandosi dietro anche Ale e comprò un regalo per Sofia, uno per Marianna, uno per i suoi genitori ed uno per sua sorella. Le mancava solo quello per Ale, ma voleva che fosse qualcosa di speciale, qualcosa di unico ma sopratutto che avesse un significato, che non fosse solo un oggetto materiale. Poi entrò in un negozio di musica e trovò il regalo ideale, lo comprò senza che Ale vedesse e lo mise in borsa.
Ale comprò dei pensierini per i ragazzi della band, un regalo per i suoi genitori e uno per suo fratello. A Giada voleva comprare un regalo che rappresentasse il loro amore ma non riusciva a trovare nulla, fino a quando non entrarono in una gioielleria; Giada andò a guardare gli orecchini e Ale intanto vide il regalo perfetto per lei, lo comprò e lo mise dentro alla borsa con gli altri regali senza che lei vedesse.

Verso le sei del pomeriggio decisero di andare a fare una passeggiata lungo la spiaggia, Giada era incantata a guardare il mare.
«A che pensi?» chiese Ale vedendola assorta nei suoi pensieri.
«A quanto mi mancasse questo mare» rispose Giada senza distogliere lo sguardo.
«Ci venivi spesso?» le chiese lui.
«Sì, ogni volta che ero triste, o che avevo bisogno di stare sola, o che volevo solamente pensare un po'. Guardare il mare mi fa sentire bene» rispose lei.
«Secondo me ha la stessa funzione del cielo, ascoltare i sogni dei sognatori» disse Ale.
«Sì, anch'io la penso così. Forse perché entrambi sembrano infiniti» rispose lei.
«Sembrano infiniti perché i sogni sono infiniti, e loro li contengono tutti fino a quando non si realizzano» disse Ale.
«Sei un sognatore nato» disse Giada ridendo.
«Lo so, anche tu non scherzi però» rispose lui.
«Sì, anche se è da poco che ho ricominciato a sognare. C'è stato un periodo in cui non credevo più nei sogni» disse lei.
«Lo posso immaginare» rispose lui abbracciandola.
«Non sai quante volte ho chiesto a questo mare di ridarmi i miei genitori biologici, ero così ingenua, non riuscivo ad accettare la realtà e quando ho visto che il mio sogno non si realizzava ho smesso di sognare» disse Giada.
«Non eri ingenua, credevi nei sogni. I sogni non hanno limiti, si può sognare qualsiasi cosa» le spiegò lui.
«Ma tu hai sempre creduto nei sogni?» gli chiese Giada.
«Sì, mia mamma mi ha trasmesso questa passione fin da piccolo e quando ho visto che molti dei miei sogni si sono avverati ho iniziato a crederci davvero e ho anche iniziato ad interessarmi sul loro significato» disse lui.
«Non mi avevi mai detto di essere appassionato anche al significato dei sogni» disse Giada.
«Sì, in realtà sono appassionato a tutto ciò che riguarda i sogni. Se qualche volta vuoi sapere perché hai fatto un certo sogno chiedi pure» disse Ale.
«Che bello anche a me piacerebbe imparare ad interpretarli»
«Beh ti posso insegnare se ti va» le disse lui.
«Davvero? Certo che mi va» disse lei.
«Ti avviso che ora siamo tre a due» le comunicò Ale.
«Sono comunque in vantaggio io» disse Giada ridendo.

Quando tornarono a casa cenarono con la famiglia di Giada e parlarono un po' mentre aspettavano la mezzanotte.
Quando l'orologio segnò mezzanotte tutti si fecero gli auguri e poi iniziarono ad aprire i regali...
   
 
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