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Autore: Smaragdine_99    16/06/2015    1 recensioni
Se un amore è proibito può essere davvero ostacolato?
Se un amore è forte basta a far mantenere le promesse due amanti?
Se un amore è considerato sbagliato si potrà nascondere per sempre agli occhi di chi non capirebbe?
Se la leonessa ama il leone che non dovrebbe amare riuscirà ad essere abbastanza forte da cacciare il cervo?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo stemma dei Lannister torreggiava su Castelgranito dall'alto della fortezza della famiglia, lo stendardo sventolava colpito dalla brezza leggera di quella che si pensava essere l'estate eterna.

L'unica figlia femmina della nuova stirpe, Cersei, sedeva su una delle finestre a guardare con gli occhi verdi e arguti l'orizzonte, nonostante fosse poco più che una ragazzina e nonostante fosse una dama il suo carattere sfrontato e forte come una leonessa si era già mostrato sin dalla tenera età.

Niente e nessuno sembrava poter ostacolare quella bambina dai tratti forti e dai capelli d'oro, fronteggiava la notte e il giorno pur di ottenere ciò che voleva.

Per lei tutte le altre donne erano deboli e in lei c'era l'unica eccezione di un genere troppo sottomesso a quello maschile e il padre vedendola crescere in sfrontatezza e bellezza ne era a modo suo fiero.

Solo una cosa però poteva far intenerire il cuore della giovane, una cosa proibita in qualsiasi luogo dopo le terre di Dorne, non sapeva se considerarla una sciagura o una benedizione ma quella piccola tenerezza nascosta nel cuore della giovane le dava la forza di andare avanti.

L'orizzonte osservato per lei nascondeva degli occhi, mimetizzati tra i colori del tramonto, occhi verdi come i suoi che la guardavano come se fosse l'unica cosa bella in tutti i regni del mondo protetto dalla Barriera.

Nel suo cuore albergava l'immagine di Jaime, erano nati insieme quasi tenendosi per mano e avevano passato l'infanzia allo stesso modo, scorrazzando nei giardini di un palazzo troppo grande e troppo silenzioso per i loro gusti, nascondendosi dagli occhi del genitore che pensava già a matrimoni combinati.

Lei lo sapeva che si erano amati sin dal primo momento, sin da quando il cuore umano è capace di far provare emozioni al di fuori di un amore familiare e lo sapeva anche lui ma il padre non avrebbe mai accettato.

Sarebbero stati la sua delusione più grande se lo avesse scoperto, "La grande famiglia Lannister infangata da un incesto" questo avrebbe solcato le sue labbra per il resto dei suoi giorni.

Cersei doveva proteggere il loro amore segreto, proteggere lui da qualsiasi punizione gli dei gli avessero voluto infliggere per quello che stavano facendo nella loro vita e ci sarebbe riuscita, i suoi occhi da leonessa non mentivano le sue emozioni al riguardo.

Mentre lei ragionava guardando l'orizzonte Jaime si dannava nel cercarla per tutto il palazzo, avevano un momento per stare insieme e voleva sfruttarlo al massimo prima di tornare agli allenamenti con la spada.

Voleva arrivare ai piani alti con quella, solcare i mari e affiancare chi si sarebbe seduto sul Trono una volta che fosse stato pronto ma c'era un solo pensiero che lo bloccava da tutto quello.

Cersei.

Avrebbe dovuto lasciarla sola a sposare qualcuno che lei non voleva sposare per far avere dei benefici alla famiglia mentre lui da lontano non poteva proteggerla o guardarla anche solo per un istante al lume di una candela.

I sentimenti che provava per la sorella erano profondi, niente avrebbe mai potuto dividerlo dal suo destino verso lei e non avrebbe mai lasciato niente al caso per lei.

Il castello si ergeva possente ma Jaime, dopo aver controllato nella stanza della principessa, sapeva benissimo dove dirigersi.

Il luogo dove i pensieri di Cersei si mescolavano e prendevano vita attraverso i suoi occhi era solo uno: la finestra in uno dei corridoi, l'unica che desse su tutto il paesaggio circostante e l'unica che le sembrava interessare.

Arrivato a destinazione Jaime la vide seduta sulla rientranza, meravigliosa come un'alba nel suo vestito rosso fatto ricamare da poco, i capelli che scendevano a ciocche ad incorniciarle i primi boccioli di seno e gli occhi concentrati chi sa su quale punto dell'oceano.

Se avesse avuto il talento l'avrebbe dipinta e appesa ovunque nel palazzo per lasciar godere a tutti della sua bellezza ma a quel pensiero una strana gelosia gli si fece spazio in cuore, se qualcuno l'avesse ammirata anche troppo rischiava di innamorarsi e lui l'avrebbe perduta per sempre.

Disturbarla le sembrava un peccato ma il suo desiderio di sfiorarle anche solo la mano era grande, le si avvicinò con cautela e le carezzò gentilmente il viso, sfiorando la gota pallida e liscia con il dorso dell'indice.

Con un'eleganza che solo lei sapeva mantenere si voltò verso di lui, aveva riconosciuto il tocco di chi amava e non aveva motivo di arrabbiarsi, sapeva quanto poco tempo avessero per quei gesti furtivi e pieni di tenerezza.

Gli occhi verdi del ragazzo sparirono dall'orizzonte e se li trovò invece davanti al viso, incatenati ai suoi come smeraldi.

Entrambi chiusero gli occhi e avvicinarono i loro viso l'uno all'altra, le loro labbra si toccarono in un moto di amore e tenerezza, beandosi di tanta vicinanza in un luogo che li avrebbe voluti così lontani.

Le mani di Jaime cinsero la vita della ragazza portandosela ancora di più contro il corpo che stava crescendo in forza e slanciatezza, erano lontani da tutto e da tutti, lontani dal regno, lontani dalle regole e da ciò che odiavano, lontani in un modo che apparteneva solo a loro.

Erano entrambi, forse per la prima volta, spaventati da quello che provavano perché andava oltre le semplici carezze, entrambi sentivano un dolce calore al basso ventre che gli diceva che dovevano fare altro e dichiararsi amore nel mondo più umano e carnale possibile.

Lui la prese in braccio, tenendola stretta per non farla cadere sul corridoio in pietra e si diresse verso la stanza più vicina, quella di lei, sperava che nessuno li vedesse o li sentisse e che nessuno bussasse proprio in quel momento per chiedere della principessa.

Sembrava tutto troppo lento e allo stesso tempo troppo veloce, la porta che si chiudeva alle loro spalle e il materasso morbido che toccava la schiena di Cersei a sua volta sovrastata dal fratello che torreggiava su di lei, puntellando sui gomiti per non farle male.

I baci che dalle labbra scesero lenti lungo il collo fino ai seni appena sbocciati, gli indumenti finiti sul pavimento, coprendo lo stemma che stava su di
esso come a voler dimostrare che quella volta avevano vinto loro anche sulla famiglia e sulla casata.

Infine i corpi uniti l'uno contro l'altra, la notte che calava e che si portava via con se i sospiri e i gemiti appena accennati all'orecchio e sulla pelle altrui, le lenzuola di seta che si muovevano a ritmo con loro e che si stavano macchiando del sangue scarlatto della perduta purezza di Cersei.

Niente aveva più senso per loro dopo quello che avevano fatto, le stelle e solo quelle ne erano testimoni mentre i muri ascoltavano taciturni i loro baci e le loro promesse, non si sarebbero mai lasciati e mai si sarebbero dimenticati del loro amore protetto da Castelgranito.

Quella notte Cersei, dopo essersi calmata sul petto di Jaime e averlo fatto andare via, nascose la faccia contro il cuscino e trattenne la lacrime che volevano scendere, una vera donna non piange per amore.

Una vera donna è forte.

Ma una vera donna ha anche bisogno di un vero uomo accanto, qualcuno che la faccia sentire come con lei aveva appena fatto il fratello e sapeva che non era possibile, era già stata promessa in moglie e doveva dirgli addio. 

Nella sua testa sentiva ancora ciò che si erano detti dopo aver fatto l'amore sul proprio letto, rimarcando sotto gli occhi di tutto e capito da nessuno.

La promessa di non lasciarsi, la promessa di seguire sempre ciò che il cuore gli avrebbe detto di fare a proposito di loro due, di scappare se mai avessero voluto separarli in qualsiasi modo.

Non potevano, non potevano rispettare tutto quell'amore e lo sapeva bene, doveva prendere le sue responsabilità e andare via dal castello prima che tutto quello la facesse impazzire, prima o poi il padre l'avrebbe costretta a farlo e si sarebbero spezzate le promesse, si sarebbe spezzato un legame,
si sarebbe spezzato un cuore e si sarebbero spezzati anche loro due.

***

Lo stemma dei Lannister torreggiava ad Approdo del re insieme a quello dei Baratheon, lo stendardo sventolava colpito dalla brezza leggera di quella che si pensava essere l'estate eterna.

Cersei era diventata la regina dei regni ed era infelice accanto ad un marito che la tradiva alla prima occasione, Jaime l'aveva seguita anche li a guardarla sposarsi con qualcuno al quale non apparteneva il suo cuore.

Nessuno doveva sapere la verità su quel castello e su ciò che era successo e con il passare del tempo i gesti tra i due fratelli si erano fatti sempre più distaccato e sempre meno, non si sfioravano neanche più le mani quando passavano nei corridoi per paura di essere visti.

Nascosta in una piccola rientranza di una finestra, la regina Cersei guardava l'orizzonte, i capelli biondi superavano anche il seno già maturo e i
lineamenti si erano trasformati in quelli di una donna.

Solo una cosa in lei non era cambiata in tutto quel tempo, gli occhi verdi da leonessa scrutava ancora l'orizzonte, immaginandosi tra i colori del tramonto lo sguardo dell'amato troppo simile al suo.

Ogni volta che Jaime partiva era così, il vestito rosso elegante appena cucito si alzava ed abbassava a ritmo col suo petto e l'orizzonte si beava dello sguardo della regina in attesa di chi amava, ma nessuno d'ora in avanti le avrebbe più carezzato una guancia dopo averla guardata osservare fuori.


 
  
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