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Autore: fly90    17/06/2015    5 recensioni
Tre amici, un centro commerciale, un mistero...
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON PUO' ESSERE VERO.


CAPITOLO 4.



Si Serena, sei morta.” Disse l'uomo guardandola intensamente.

Ok, tu sei pazzo è evidente. Lasciami stare, sei svitato!” Urlò Serena cercando di allontanarsi da quell'uomo strano da cui voleva fuggire e allo stesso tempo voleva ascoltare.

Non si era mai fidata di nessuno eppure c'era qualcosa in lui che la colpiva in modo particolare.

Ma non poteva essere vero, non poteva essere morta.

Mentre correva, nemmeno lei sapeva dove, l'uomo la seguiva con passi lenti e stanchi.

Mi vuoi lasciare in pace? Giuro che chiamo la polizia!” Inveì lei invertendo il senso di marcia per affrontarlo faccia a faccia.

L'uomo non parve turbato.

La guardò con aria triste senza mai abbassare lo sguardo.

So che è difficile da credere ma tu sei morta Serena. Devi solo capirlo e vedrai che tutto si farà chiaro.”

Ma se parlo con te come posso essere morta?!” Sbraitò Serena al colmo della rabbia scatenata dalla paura che sentiva crescerle dentro.

Ricordi quando hai sentito il pavimento tremare?” Le chiese a bruciapelo.

Si, credo sia stato un terremoto, una piccola scossa che però mi ha fatto cadere a terra.” Rispose Serena con il groppo in gola.

Aveva quasi rimosso l'accaduto.

Non era una piccola scossa. In realtà era un vero e proprio terremoto che ha fatto crollare una parte dell'edificio.” Continuò lui sospirando.

N-non è possibile. I-io credo di aver battuto la testa o forse è stato un capogiro e sono svenuta. Ma ora sono qui davanti a te.” Controbatté Serena disperatamente.

In realtà non ricordava cosa fosse successo fatto sta che si era risvegliata sul pavimento apparentemente a posto.

Non sei svenuta. Sei morta. Il soffitto ti è crollato addosso...mi dispiace.” Concluse tristemente.

Ma non può essere. L'edificio è integro non vedi? Se fossi davvero morta come avrei potuto rialzarmi e uscire?”

Serena scosse la testa con fermezza ma il dubbio ormai l'aveva assaltata.

Tu puoi vedere solo ciò che vuoi vedere.” Fu la risposta criptica che ricevette.

Se io sono morta...che ci faccio qui? Perché posso ancora respirare e vedere ciò che mi circonda, pensare? Insomma non dovrei essere...scomparsa?”

Ci fu un lungo silenzio interrotto solo dal gracchiare di un corvo prima che l'uomo rispondesse.

Respiri per abitudine, il tuo corpo non capisce che non ne hai più la necessità. Prova a trattenere il respiro.”

Così Serena trattenne il respiro.

I secondi passarono diventando minuti e i polmoni non presero a bruciarle come avrebbero dovuto, non sentì nulla.

Vedi? Non ne hai bisogno. Ora mi credi?” Le chiese scrutandola a fondo.

Non riuscì a proferire parola quindi si limitò ad annuire debolmente.

Vieni tesoro.” Così dicendo le mise una mano sulla spalla portandola fino al marciapiede dove le fece cenno di sedersi accanto a lui.

Vedi, quando le persone muoiono non spariscono ne cessano di esistere. C'è chi si rende conto di ciò che è successo e chi, come te, rimuove l'accaduto convincendosi di essere ancora vivo e costruendosi una sorta di bolla in cui tutto appare immutato.”

Quindi io sto fantasticando? È questo che mi stai dicendo?” Chiese confusa e impaurita.

In un certo senso si. Tu sei convinta di essere ancora viva e perciò non vedi il reale aspetto delle cose. Dove tu vedi il centro commerciale com'è sempre stato gli altri vedono un edificio semi distrutto.” Le spiegò l'uomo a voce bassa quasi sussurrando.

Serena fece per girarsi a guardare ma lui glielo impedì con un gesto lieve della mano.

Io devo cercare i miei amici! Potrebbero essere morti anche loro! Dobbiamo cercarli!” Urlò Serena mentre tentava di alzarsi.

Verrò con te.” Si limitò a dire l'uomo stringendole dolcemente la spalla come per darle la forza di girarsi e vedere la realtà.

Davanti ai suoi occhi c'era solo distruzione, l'edificio era crollato quasi interamente su se stesso.

La parete di destra era completamente crollato aprendo un grosso squarcio.

Le macerie erano ovunque, vetri rotti affollavano l'asfalto.

Dalle labbra di Serena sfuggì un gemito disperato.

N-non può essere vero. Dio no!”

Mi dispiace Serena. Mi dispiace tanto.” Le sussurrò l'uomo mentre l'abbracciava carezzandole la testa.

E Serena pianse per quello che le sembrò un tempo infinito.


ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti.

Il capitolo non mi convince molto, mi spiace ma, non ho saputo far di meglio.

Spero che vi piaccia.

Ormai mancano pochi capitoli alla fine di questa storia assurda e spero che il risultato finale sia discreto.

Alla prossima un bacione da Fly90.



  
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