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Autore: Merit    22/02/2005    20 recensioni
L’uomo in un primo momento sorrise alla vista delle sue figlie, ma poi quando notò i due braccialetti si voltò verso la moglie scuro in volto, “ Cosa sono quei bracciali? Non sarà mica…” “ Si amore mio, le nostre piccole sono vittime della maledizione, oh caro sono così indifese.” ...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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IL RITORNO DI KOGA E IL RISVEGLIO DI KAGOME

LA FINE DEL SOGNO E IL RITORNO DI KOGA

 

“ Non cedete alle illusioni dei vostri sogni principessa…non confidate dei vostri desideri, poiché questa non è la vostra vera storia…questa è solo l’immagine riflessa nello specchio della vostra mente…un’illusione dal sapore amaro che vi impedirà di essere voi stessa… .

 Il vostro cuore deve rimanere puro, non dovete riempirlo di mere illusioni che vi faranno soffrire sino a farvi desiderare la morte…voi siete una delle custodi della sacra sfera…voi siete l’errore imprevisto da colui che voleva farvi sua maledicendovi…svegliatevi da questo incubo, poiché il vostro destino è quello di combattere e… soffrire per la vostra solitudine.”

 

Quelle parole le rimbombavano nella mente, mentre all’improvviso una bufera di vento investì la sua figura, chiuse gli occhi portandosi le mani sulle orecchie tappandole. Quando li riaprì Kagome poté appurare di non trovarsi nella capanna di Inuyasha…eppure era convinta di averlo trovato al suo fianco, di averlo baciato perfino… una vasta prateria dall’erba incartapecorita faceva da sfondo al paesaggio.  

 

“ Svegliatevi sacra custode poiché il vostro destino vi attende…” .

 

Si voltò alla ricerca della voce in questione, e questa volta non ebbe paura quando vide la sua proprietaria. Una donna vestita elegantemente con un kimono fiorito, i capelli raccolti in uno chignon e tenuti assieme da un elegante fermaglio a forma di piuma. Occhi viola dalle sfumature cremisi la stavano fissando gentilmente.

“ Dunque tutto quello che ho visto è stato un sogno…”  la voce di Kagome assunse una nota malinconica e triste,  la donna sorrise dolcemente in sua direzione annuendo,“ Principessa finalmente avete udito le mie parole…mi spiace per voi Kagome…,ma il vostro destino non è quello che vi è stato mostrato…qualcosa di più gravoso vi attende e voi non potete in alcun  modo sottrarvene.”

Kagome alzò lo sguardo verso la donna, “ Kagura…, rammento il vostro nome…i ricordi stanno tornando alla mia memoria, ricordi di un passato lontano eppure così nuovamente vicino…custode, io sono la custode della sfera degli shikon eppure non sono più la sola…Kagura non so più quale sia la verità.” 

Kagura si avvicinò alla principessa vestita solo con una succinta camicia da notte bianca che esaltava le forme del suo corpo, un ambito non adatto alla sua nobile carica. 

La donna puntò il dito sulla fronte della giovane fanciulla, una luce dorata la investì, per poi lasciare il posto ad un lungo abito dai riflessi argentei come l’acqua, tanto che sembrava acqua stessa il tessuto della veste.

“ Ecco questo è l’abito più appropriato a voi Kagome, non preoccupatevi i vostri ricordi riaffioreranno completamente da soli molto presto. E ora vi dirò tutto quello che ho scoperto della vostra maledizione…ma devo sbrigarmi perché non ho molto tempo.”

 

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Koga si era concesso un attimo di respiro dopo la sua lunga e folle corsa, gocce di sudore imperlavano la sua fronte e il fiato si era fatto più corto dalla stanchezza. Si era concesso una sosta meritata prima di apprestarsi a scalare la montagna che si ergeva imponente dinanzi a lui, “ Kaede cerca di resistere ancora un po’…” sussurrò quasi per convincere se stesso, non avrebbe mai permesso che la donna alla donna che amava di morire, Kaede si sarebbe salvata ad ogni costo.

Quando si sarebbe ripresa le avrebbe confessato i suoi sentimenti apertamente,  portandola via dal cuore di Inuyasha…si ne era certo Inuyasha era interessato a Kaede, solo che lui non se ne era ancora accorto.

“ Kaede” sussurrò nuovamente, l’immagine del bel volto della fanciulla comparve ai suoi occhi, la sua bellezza l’aveva stordito e piegato al suo volere…si era impregnata nel suo cuore e da li regnava sovrana, ma ancora di più era la sua bellezza interiore ad averlo stregato.

Il sorriso sincero e dolce che si dipingeva sulle labbra di Kaede, quando parlava con Shiori e gli altri bambini, era così bello da fargli desiderare di poterla tenere stretta tra le sue braccia. Eppure più di una volta in quei giorni, quando lei credeva di non essere vista, aveva visto le sue iridi castane velarsi di una strana luce malinconica, malinconia che aveva il potere di renderla ancora più bella ed irraggiungibile.

Koga aveva ripreso il suo cammino quando, un urlo di donna riecheggiò nella foresta, si voltò immediatamente nella direzione, dalla quale la gemito aveva riecheggiato,  correndo a perdifiato in suo soccorso.

Mentre correva verso la misteriosa donna, che continuava ad urlare, si maledisse per aver allungato il suo tragitto per poter salvare una donna estranea, ritardando in questo modo,  la sua missione.

Quando arrivò in prossimità di una radura Koga trovò due cadaveri, rispettivamente un uomo e una donna, di demoni lupo, con rabbia sempre crescente per le sorti di quella coppia, si voltò in cerca del loro uccisore.

Koga lo vide poco più avanti di lui, si trattava di una arpia che volava a bassa quota, quel maledetto demone gli stava dando le spalle, e lui ne avrebbe approfittato per ucciderlo. 

“ MALEDETTA HAI UCCISO I MIEI GENITORI” la voce di poco prima risuonò alle sue orecchie, “ Allora uno è scampato alla sua sorte…” si ritrovò  a pensare più sollevato, mentre restava immobile ad ascoltare in silenzio le parole dell’arpia.

“ Sciocca ragazzina se voi non vi foste presi quelle erbe che tu stringi in mano, i tuoi genitori sarebbero ancora vivi…ma non ti preoccupare  vedrai che presto li raggiungerai anche tu…ma non prima di aver mangiato il tuo cuore”  quella voce stridula dal suono metallico fecero rabbrividire la giovane ed innervosire Koga.

Il demone lupo si avvicinò in corsa squarciandogli la schiena e parandosi dinnanzi alla fanciulla, “ Non toccherai questa ragazza nemmeno con un dito, perché non ne avrai nemmeno il tempo” ringhiò nella sua direzione.

Il demone cadde a terra dolorante, ma non si diede per vinto “ Ragazzo mi hai preso alla sprovvista, ma non illuderti riuscirò ad ucciderti assieme alla ragazza” disse puntando le ali nella sua direzione.

“ NON FARMI RIDERE” urlo Koga mentre si avvicinava per finirla, colto alla sprovvista, il demone, venne colpito alle gambe da delle piume, ma la rabbia non  gli fece sentire il dolore, con un solo colpo il ragazzo si liberò dell’arpia.
 “ M-maledetto…” furono le sue ultime parole prima di spirare all’altro mondo, “ Ragazza stai bene?” chiese voltandosi per ammirare in volto, per la prima volta la fanciulla.

Ella teneva i capelli castani screziati da un rosso ramato raccolti in due codini che le toccavano le spalle, un fiore, dalle tonalità viola e dal profumo dolce, era affiancato al nastro che teneva legato il codino sinistro.  Le sue iridi di un verde brillante, erano velate da lacrime trattenute che contribuivano a rendere, i suoi occhi, ancora più brillanti mentre, si posavano sui corpi esamini dei suoi genitori. Caldo sangue scarlatto, sgorgava dalla parte destra del suo petto, bagnando l’erba officinale che teneva stretta tra la mano, colorandola del rosso purpureo del suo stesso sangue.

Koga sentì mancargli il fiato,  la sua espressione inespressiva lo aveva colpito, era chiaro che quella ragazza era sotto shock ed era chiaro che se non avesse tamponato quella ferita quella fanciulla sarebbe morta.

La ragazza perse i sensi a causa, del troppo sangue sgorgato, si avvicinò in tempo per impedirle di finire a terra, solo allora, si accorse che quella ragazza teneva in mano la medicina per Kagome.

“ Dannazione” imprecò fra se e se, doveva sbrigarsi se non voleva vedere morire anche lei, la caricò sulle sue spalle stando attento di non farle male e si incamminò verso il villaggio.

Nel momento in cui incominciò a avanzare rapidamente, sentì una lacrima bagnarle il collo, reclinò il viso leggermente e si accorse che quella era l’unica stilla che era riuscita a liberarsi dalle sue lunghe ciglia arcuate.

“ Vedrai piccola il tempo lenirà anche le tue ferite” le sussurrò dolcemente accelerando il suo passo, senza più guardarsi indietro e stringendo tra le mani la medicina per Kaede.

 

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Quando Sango entrò nella capanna di Inuyasha, i raggi del sole rischiaravano appena la figura del mezzo demone che, osservava la fanciulla dormiente nel suo letto, “ Inuyasha sei rimasto sveglio tutta la notte?” chiese preoccupata all’amico.

Inuyasha portò lo sguardo sulla ragazza appena entrata annuendo, “ Non si è ancora svegliata?” domandò continuando il suo discorso, “ No non ancora, ma la febbre è diminuita notevolmente” rispose alzandosi per affiancarsi alla amica.

“ Quel Koga è in ritardo come sempre, se ci fossi andato io a quest’ora questa ragazza starebbe già molto meglio…” “ Inuyasha non dire sciocchezze tu sei molto più lento di Koga. Solo lui può salvarla, anche se questo ti brucia, tu non sei abbastanza veloce” lo interruppe Sango.

Il ragazzo chinò lo sguardo a terra stringendo i pugni con rabbia, questo comportamento non passò inosservato alla fanciulla…non capiva Inuyasha,  era convinta che lui amasse Kykio…che Inuyasha nascondesse qualcosa? Ma questo non era da lui; Inuyasha si era sempre confidato con lei e Miroku.

Un rumore improvviso li fece sussultare, entrambi si voltarono verso la fonte del rumore “ Miroku ma sei impazzito?!”  la ragazza gli inveii  violentemente .

“ Sango mi pare esagerata la tua reazione, ma ora c’è qualcosa di più importante di me”  rispose osservando serio i due giovani, “ E sarebbe?” domandò Inuyasha.

“ Koga è tornato” disse tutto d’un fiato, “ E perché non l’hai detto prima?” gli si parò davanti il mezzo demone furioso, “ Se solo mi lasciassi finire di parlare, Koga non è tornato solo” Miroku si zittì e con lui anche i suoi amici.

Tutti e tre uscirono dalla capanna e si diressero verso il demone lupo, egli era accerchiato da tutti i ribelli i quali osservavano la sua compagna svenuta fra le sue braccia.

Koga pareva nervoso, quando il suo sguardo incontrò quello di Sango, la ragazza comprese immediatamente la situazione e si fece largo tra la piccola cerchia.

“ Koga portala nella mia capanna bisogna curarla in fretta, sbrigati” la ammonì la ragazza, “ Aspetta Sango, prendi queste” rispose il demone lupo porgendole le medicine per Kagome, la fanciulla osservò Miroku che per fortuna parve capire esattamente la richiesta silenziosa, che traspariva dai suoi occhi.

“ Inuyasha vieni avrò bisogno del tuo aiuto per preparare la medicina di Kaede” affermò risoluto, Inuyasha annuì passivamente, mentre si domandava chi fosse quella nuova venuta.

 

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Kagura le stava raccontando una storia che le risultava irrazionale si sentiva più confusa, lei era la reincarnazione di una antica sacerdotessa che per salvare la vita degli abitanti del suo villaggio,  aveva generato la divisione delle sua anima.

Lei e sua sorella erano la parte mancante di un unico spirito, quei bracciali non rappresentavano solo la loro prigionia, ma anche la loro maledizione…Onigumo era tornato riuscito a tornare in vita in qualche modo, ignoto ancora a Kagura, ma egli non aveva perso tempo, aveva trovato e riconosciuto nella sua anima e in quella di sua sorella Kikyo, quella della sacerdotessa Midoriko, quello era il nome della sacerdotessa  che aveva salvato il suo villaggio.

La sua unica speranza di spezzare la maledizione era quello trovare Onigumo e ucciderlo assieme a sua sorella, ne lei e Kikyo sapevano chi fosse in realtà…e poi c’era sempre il rischio di rompere il bracciale e se questo sarebbe accaduto avrebbe causato la rovina per tutti.

 

“ Kagome i tuoi amici ti stanno riportando al loro mondo, ricordati solamente di stare in guardia da Onigumo,  sono certa che egli sia tornato sotto altre spoglie. Ricorda egli è un demone immortale solo imparte, solo tu e Kykio potete riuscire ad ucciderlo…ma tutte due dovete ricordare entrambe…rammenta Kagome hai poco tempo devi tornare al palazzo e  salvare tua sorella…risveglia i tuoi poteri ”

 

Kagura scomparve dopo aver pronunciato quelle parole, e tutto attorno a lei si fece buoi e Kagome si ritrovò di nuovo da sola, sentì una voce richiamarla alla realtà e quella voce apparteneva a Miroku, quando aprì le sue iridi castane, si ritrovò osservata da quattro occhi differenti, ma il suo cuore aumentò i propri battiti appena riconobbe le iridi color dell’ambra di Inuyasha.

“ Ti sei svegliata dunque…ci hai fatto prendere uno spavento” disse Miroku , Kagome cercò di alzarsi dal letto, riuscì a mettersi in piedi, ma il suo corpo era ancora debole per la forza usata e si ritrovò a cadere in avanti. Inuyasha le impedì la caduta sorreggendola con un braccio, Kagome si ritrovò quindi un braccio di lui stretto sulla vita, mentre ella teneva le mani appoggiate sul suo braccio muscoloso mentre si perdeva nelle pozze dorate di quei occhi.

Miroku vedendo i loro sguardi si schiarì la voce, “ Ehm allora io vado” aggiunse per poi uscire, la principessa divenne rossa per l’imbarazzo e immediatamente chinò lo sguardo.

“ Kaede cosa credi di fare? Sei forse ammattita?  Sei ancora debole per alzarti hai dormito per quasi due giorni è chiaro che dovrai stare ancora a letto per un po’ ” proferì per poi sollevarla e gentilmente rimetterla stesa sul letto, colpito dalla bellezza di quella fanciulla.

“ Ma se non ti reggi in piedi? Sei stata fortunata ad esserti salvata…” disse rimanendo in piedi dinanzi al proprio letto.

Kagome chinò il capo nascondendo in quel modo il suo sguardo al mezzo demone stringendo i pugni “ Hai ragione, sono stata fortunata…”  poi alzò il capo verso di lui e nel suo volto il ragazzo poteva vedervi un’ espressione decisa come non mai “ E’ per questo che voglio imparare ad usare la spada, Inuyasha ti prego Insegnami a combattere.”  .

Inuyasha rimase silente ad osservare la giovane perplesso “ Tu cosa? Tu vuoi imparare ad usare una spada?” fu l’unica cosa che riuscì a dire tanto era incredulo, “ Ti prego sarò un’ottima allieva, non mi lamenterò i se gli allenamenti saranno duri da sostenere, ma io voglio imparare a combattere…” affermò decisa, “ No, non se ne parla. Tu sei una donna e le donne non combattono…” affermò con un tono che non ammetteva repliche mentre si mise a sedere sul letto e afferrare la fanciulla per le spalle.

Una strana inquietudine di sapere quella ragazza in pericolo in un duello lo agitava terribilmente, ma vedere la sua espressione delusa sul suo volto fu quello che lo fece stare più male, “ E va bene mi hai convito” disse dopo un lungo sospiro.

“ Ma ricorda bene, se ti lamenterai solo una volta io non ti darò più lezioni.” disse passandosi poi una mano tra la sua frangia fra i suoi capelli argentati, “ Oh grazie” rispose una sorridente Kagome mentre abbracciava il mezzo demone. Colto alla sprovvista le orecchie di Inuyasha rapidamente si mossero verso l’indietro sussultando, mentre un lieve rossore tinse le sue gote.

Kagome sorrise divertita nel vedere quello strano movimento delle orecchie del mezzo demone, “ Perché ridi ora Kaede?” chiese il mezzo demone offeso, “ Le tue orecchie…sei così buffo” disse fra le risa,  assunse un’aria offesa, mentre silente si alzò dal letto per uscire “ Invece che ridere ora dovresti riposare” disse senza voltarsi.

“ Inuyasha” KAgome pronunciò con voce implorante il suo nome, il ragazzi voltò  appena il capo verso di lei “ Ti prego non andare…non voglio stare da sola” chiese con voce implorante.

Il suo orgoglio cedette nel vedere la sua espressione abbattuta dipinta sul suo volto, “ Va bene, ma tu devi riposare…” “ Inuyasha siediti qui accanto a me” disse indicando il materasso, lui indifferente fece ciò che la ragazza che sorrise nel vederlo al suo fianco. 

“ Ti prego rimani almeno sino a quando non mi sarò addormentata” disse senza dare il tempo di replicare al ragazzo, Kagome si appoggiò, chiudendo gli occhi , alla spalla del mezzo demone, che arrossì imbarazzato dal gesto poi ripresosi dall’imbarazzo cinse le spalle della fanciulla.

“ Va bene Kaede ma ora dormi, appena ti ristabilirai ti insegnerò a maneggiare la spada” le sussurrò all’orecchio gentilmente e quella fu anche l’ultima cosa che la principessa sentì prima di addormentarsi tra le braccia del suo amato mezzo demone.

 

Continuo…

 

 

  
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