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Autore: Raven626    20/06/2015    1 recensioni
È passato un mese da quando Wirt e Greg sono tornati a casa e le cose sono lentamente tornate alla normalità. A parte per un fatto: i sogni di Wirt, o forse è meglio dire "il" sogno di Wirt. Infatti ogni singola notte il ragazzo fa lo stesso sogno e vede sempre la stessa ragazza, non l'ha mai vista prima, ma sente di conoscerla da sempre, ha il volto coperto dalle lentiggini, i capelli color caramello e gli occhi marroni. Wirt continua a chiedersi perché continua a sognarla e presto vedrà il suo sogno materializzarsi davanti ai suoi occhi.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I due fratelli stavano tornando a casa, quando Wirt notò che Greg aveva qualcosa in mano.

 

- Cos'hai? - chiese incuriosito.

- Cosa? -

- Non lo so cos'è, per questo te l'ho chiesto – disse Wirt pazientemente.

- È il mio nuovo portafortuna! - disse Greg sorridendo.

- Me lo fai vedere? -

- Se te lo faccio vedere la fortuna si consuma tutta -

- Sai, non credo che funzioni così -

- Io dico di sì, quindi tu il mio portafortuna non lo tocchi -

- Lo posso almeno vedere? -

- Se giuri di chiudere gli occhi -

- Se li chiudo come faccio a vederlo? - chiese Wirt sforzandosi di non saltare addosso al fratellino e strappargli l'oggetto dalle mani.

- Va bene, lo puoi vedere – si arrese in fine Greg spalancando il palmo della mano.

- Una piuma? - chiese Wirt – ho rischiato di impazzire per una piuma? -

- A quanto pare – disse il fratellino ridacchiando – sarà solo una piuma, ma è molto bella – disse usandola per solleticarsi il collo

- In effetti non è così male – disse Wirt osservandola meglio – dove l'hai trovata? -

- Vicino al marciapiede -

- È molto strano, qui non ci sono uccelli azzurri -

- Forse un pappagallo è scappato dallo zoo – disse Greg iniziando a fantasticare.

- Qui non ci sono zoo -

- Chi ti dice che non ne hanno costruito uno mentre noi stavamo a scuola? -

- Hem... penso che me lo dica la ragione -

- Resta il fatto che questa piuma è bellissimissima -

 

Greg continuò ad accarezzare quella piuma per tutto il tragitto, non era molto grande, l'uccello che l'aveva persa doveva essere piccolo, era tutta azzurra e, man mano che si arrivava all'altra estremità, diventava sempre più chiara. A Wirt sembrava familiare quel colore, anche se non ricordava dove lo aveva già visto prima, che strano, prima di allora non gli era mai capitata una cosa simile, mentre adesso gli succedeva in continuazione di vedere delle cose e di essere certo di averle già viste, ma di non sapere dove.

 

Quella sera, Greg era sotto le coperte e attendeva impaziente l'arrivo del fratello che gli avrebbe dovuto dare la buonanotte, ma Wirt non si decideva ad arrivare, allora il bambino si voltò verso l'orologio, segnava le 22. “Dov'è finito?” si chiese alzandosi e dirigendosi verso la camera del fratello. Ne era aperto uno spiraglio e silenziosamente Greg si affacciò. La luce era accesa, ma non era quella della lampadina, era una torcia, Wirt era seduto a gambe incrociate sul suo letto con un libro spalancato davanti. Greg cercò di capire cosa fosse quel libro, si sporse sempre di più, finché non perse l'equilibrio e inciampò in avanti, disteso per metà sul corridoio e per metà nella camera del fratello.

 

- Greg! - disse Wirt alzandosi e venendogli incontro – che ci facevi dietro la porta? Mi stavi spiando? -

- Se ti dico di sì possiamo fare finta che non sia successo niente? - chiese Greg alzandosi.

- Successo cosa? - chiese Wirt sorridendo.

- Comunque cos'è quel libro? - chiese Greg avvicinandosi.

- Niente di importante – rispose il fratello evasivo.

- Dai, qualcosa deve essere per forza – rispose allora Greg afferrando il libro tra le mani – Bird – lesse sulla copertina – vuoldire “uccelli”? - chiese a Wirt che annuì in segno di affermazione.

 

Greg iniziò a sfogliare le pagine, in ognuna c'era la foto di un uccello e una breve spiegazione sull'animale, Greg continuò a girare le pagine per un po' prima di riposare il libro sul letto.

 

- Perché leggi un libro sugli uccelli? - chiese allora a Wirt.

- La tua piuma mi aveva incuriosito e volevo vedere se trovavo su questo libro l'uccello che l'ha persa – rispose Wirt afferrando il libro e mettendolo nella libreria – ma qui non c'è nessun uccello che ha il piumaggio di quel colore, a parte i pappagalli, ma quelli sono troppo grandi per aver perso quella piuma -

- Divertente – disse Greg sorridendo – dobbiamo risolvere i misteri, come ai vecchi tempi – continuò entusiasta - lo chiameremo “Il caso dell'uccellino azzurro” - disse con fare teatrale.

- Aspetta un momento! - esclamò Wirt voltandosi verso il fratellino – cos'hai detto? -

- Ho detto che lo chiameremo “Il caso dell'uccellino azzurro” -

- Gli Uccellini Azzurri! - esclamò allora Wirt – Greg! Sei un genio! -

- Davvero? - chiese il fratellino confuso.

- Ma certo! Come ho fatto a non accorgermene subito? Questa piuma è dello stesso colore di Beatrice e lei era un Uccellino Azzurro, forse qui in giro ce ne sono altri -

- Ma di Uccellini Azzurri non c'erano solo Beatrice e la sua famiglia? - chiese allora Greg.

- Anche questo è vero... allora da dove viene questa piuma? -

- Forse Beatrice o un suo parente è passato da queste parti e l'ha persa – disse allora Greg – è possibile che alcune piume gli siano rimaste sui vestiti e non se ne sono accorti, così, quando sono passati davanti alla scuola, una folata di vento ha staccato la penna dal vestito facendola cadere sul marciapiede -

 

Wirt rimase con gli occhi spalancati e la bocca aperta a fissare il fratellino.

 

- Da quant'è che sei diventato un detective? - chiese allora Wirt sforzandosi di capacitarsi del fatto che la persona che aveva appena parlato era Greg e non qualche investigatore.

- Da quando tu sei diventato la mia spalla -

- La tua spalla? -

- Sì, il mio aiutante. Quello che mi sta sempre intorno e fa domanda stupide a cui io devo rispondere con un “Elementare, Wirt” -

- Ehm, penso che quello di cui tu stai parlando è Wattson, l'aiutante di Sherlock Holmes e, tanto per la cronaca, io non faccio domande stupide -

- E allora che mi dici di quando mi hai chiesto da dove veniva quella piuma? -

- Tecnicamente io non te l'ho chiesto, sei tu che sei venuto ad indagare su ciò che stavo facendo -

- Fa lo stesso, prima o poi saresti venuto a chiedermelo -

 

Wirt sospirò sconsolato per il comportamento del fratellino e alla fine si decise a riportarlo nella sua camera e dargli la buonanotte. Mentre Greg non guardava, Wirt aveva preso la piuma che il fratello aveva poggiato sul suo comodino, ora il ragazzo se la stava rigirando tra le mani continuando a chiedersi da dove provenisse, era abbastanza insolito che Beatrice o un suo parente fossero passati davanti alla scuola, cosa ci facevano lì? Per quella domanda Wirt dubitava che esistesse una risposta convincente, così, con ancora il quesito che continuava a tormentarlo, chiuse gli occhi e si addormentò.

   
 
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