Fanfic su artisti musicali > Selena Gomez
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Autore: Gomizzle    21/06/2015    3 recensioni
Due normalissimi ragazzi,Justin Bieber e Selena Gomez si ritrovano ad affrontare l'ultimo anno di superiori.
Quest'ultimo sarà pieno di emozioni,amore,amicizia,felicità,tristezza,debolezze e problemi adolescenziali.
Come si comporteranno i ragazzi in questa situazione?!
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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JUSTIN'S POV.

Selena era sul sedile del passeggero che dormiva, mentre guidavo ammiravo la sua pura bellezza. La sua pelle così candida e profumata mi faceva venir voglia di stringerla a me.
Eravamo diretti a casa mia, mia madre era fuori per lavoro e la sua sapeva che avrebbe passato la notte dalle Jenner.
Ero stanchissimo, ma l'adrenalina ancora in circolo nel mio sangue non mi faceva 'pesare la stanchezza'.
Durante il viaggio accesi lo stereo e a basso volume cominciai ad ascoltare l'ultimo cd dei Green Day, nel frattempo la mia mente cominciò a viaggiare accompagnata da vari flesh back.
Non mi sarei mai immaginato una reazione del genere, non mi sarei mai aspettato un bacio, un dolce bacio. Le sue labbra, sulle mie. Quel leggero tocco, ma intenso che mi ha scombussolato il battito cardiaco. E' stata una delle migliori cose che mi sono successe nella mia vita.
Averla fra le mie braccia, poterla stringere a me e baciarla...è stato tutto come un sogno, infatti non potevo ancora crederci.
Mentre continuavo a pensare a quella magnifica serata accesi una sigaretta. Ogni tiro equivaleva a un nervo che si stendeva, in poche parole mi stavo letteralmente rilassando.
Per un momento m'imbambolai a guardarla e provocai così un concerto di clacson. Ero fermo al semaforo e l'unica cosa che esisteva per me era Selena. Le sue labbra sembravano marshmallow, morbide e dolci...risi al mio pensiero.
Quando mi risvegliai dal 'sogno' eravamo ormai arrivati a destinazione. 
"Selena" cercai di svegliarla toccandole delicatamente la spalla.
Era raggomitolata sul sedile e mugugnò qualcosa, non capii cosa disse, ma le diedi del tempo per riprendere coscienza.
"Mi sono addormentata?" chiese strofinandosi gli occhi;
"No." risposi ridacchiando;
"Justin." mi guardò con un'espressione che stava a significare 'non fare l'idiota e non prendermi per il culo;
"Selena." le risposi cercando di imitare la sua buffa espressione, mi sentii stupido e scoppiai a ridere.
Eravamo entrambe molto stanchi, così scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo verso l'entrata di casa.
Mentre cercavo le chiavi di casa lei mi fissava e sorrideva, mi sentivo in imbarazzo...
"Sei giallo." disse sempre con il sorriso stampato in faccia, pensavo mi stesse per dire qualcosa di dolce e non 'sei giallo.';
"Sono giallo?" le chiesi dopo aver realizzato che ciò che mi aveva detto non era affatto una frase romantica;
"Si, la luce del portico ti fa la pelle gialla." rispose avvicinandosi dandomi un bacio sulla guancia. Io risi semplicemente e dopo aver aperto la porta la invitai ad entrare.
"Dov'è la tua stanza?" chiese stringendosi a se;
"Gira qui, aspettami ora arrivo." risposi dirigendomi verso la camera di mia madre.

"E' stata una bella serata." affermò sedendosi sul ciglio del letto;
"Hai ragione." affermai con tono fermo;
"Sei stanco?" chiese strofinandosi le mani;
"Si. E tu hai freddo?" le chiesi a mia volta, la mia voce era roca e i miei occhi si stavano chiudendo;
"Un po', ti prego vieni qui e abbracciami." mi invitò vicino a lei e io non persi l'occasione.
Ci sdraiammo sul letto e la strinsi a me, la sua pelle profumava di...miele e i suoi capelli di mela e fumo. Piano piano i nostri visi si avvicinavano e le nostre labbra si sfiorarono nuovamente. 
Le sue labbra erano così morbide che ad ogni tocco mi provocavano brividi di piacere.
Mi ritrovai sopra di lei senza maglietta, le baciavo il collo e lei con gli occhi socchiusi mi accarezzava le spalle.
I nostri corpi erano complementari.
Eravamo come lo ying e lo yang. 
In quel momento ero con la testa da un'altra parte, il suo odore mi trascinava in mondi paralleli. Affogai lo sguardo nei suoi occhi color cioccolato, così intensi e magnetici. Mi venne la pelle d'oca.
L'adrenalina che ancora mi percorreva le vene mi portò a toglierle la maglia e di conseguenza il reggiseno. Continuavo a baciarla, amavo baciarla.
Ero come drogato, ogni suo bacio equivaleva ad un tiro di coca. 
Ero al settimo cielo. 
"Ormai sei mio." mi sussurrò all'orecchio;
"Diventerò tuo solo  se mi dai tutto l'oro del mondo" dissi sorridendo, vidi lei un po' sorpresa ma poi mi rispose;
"Ma io non ho tutto l'oro del mondo." sogghignò;
"Oh si che ce l'hai." risposi baciandole il collo;
"Davvero?" chiese quasi stupita;
"Sei tu tutto l'oro del mondo." le dissi andando verso il petto, le sue dita rigavano la mia schiena;
"Ma allora già lo hai tutto l'oro del mondo, già te l'ho dato. Io sono tua." rispose baciandomi la mano che avevo poggiato sopra la sua spalla;
"Allora....tu sei mia e io sono tuo." conclusi sorridendo.
Le mie labbra passarono dalle sue al collo, le poggiavo sulla sua candida pelle delicatamente, molto delicatamente.
Un bacio dopo l'altro e arrivai alla sua scapola, dove le lasciai un succhiotto, nel gergo adolescenziale. Sulla sua pelle candida spiccava come un faro nella notte, era violaceo ed era perfettamente circolare. Quando finii la mia opera d'arte, stile Giotto, risi dei miei pensieri e continuai il percorso di baci.
Ero molto eccitato, ma cercavo di mantenere la calma, mentre lei tratteneva a stento i piccoli gemiti.
Arrivai al seno e piano piano scendevo sempre di più.
Quando le diedi un bacio appena sotto l'ombellico alzai la testa e le feci un'occhiolino, eravamo entrambe pronti a farlo e...

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SELENA'S POV.

Mi svegliai quasi di soprassalto, avevo fatto un sogno a dir poco entusiasmante: il concerto dei Green Day, Justin che mi baciava, la mia prima volta con lui e...
Ero ancora un po' assonnata e ci misi un bel po' per accorgermi che non ero nella mia camera.
La luce del sole entrava da una piccola finestra che illuminava tutta la stanza. Non c'erano le citazioni sul muro, ma tutte cover di cd come American Idiot, non c'era il mio bagno personale e c'era una chitarra poggiata vicino il termosifone e io non avevo una chitarra!
Mi strofinai gli occhi e mi risdraiai, pensavo stessi ancora sognando.
Ero felice e confusa, ero al settimo cielo, ma...
Vicino a me c'era qualcuno, me ne accorsi solo perchè toccai inavvertitamente la sua chioma d'orata, non mi ci volle molto per capire chi era. Non mi ci volle molto per capire che quel sogno che avevo fatto in realtà non era un sogno.
Mi sentii svenire. Il mio cuore batteva fortissimo e inizialmente mi sentii un po' stupida, ma dopo aver realizzato che tutto ciò era reale sorrisi e mi rilassai nuovamente.
Mi toccai la fronte come per bloccare i miei pensieri, poi cominciai a ricordare tutto. 
Tu sei mia e io sono tuo. Quella frase mi fece venire le farfalle allo stomaco.
Sorridevo e non riuscivo a smettere, poi mi voltai verso Justin e lo abbracciai.
Potevo sentire l'odore della sua pelle, ricordava quello del muschio bagnato, era un po' sudaticcio, ma potevo immaginare perchè... i suoi capelli erano arruffati, ma non persero la loro luminosità. Come dicono nei libri e nei film, sembravano fili d'oro.
Passai un dito sul contorno dei tatuaggi che aveva sulla schiena e sulla spalla, evidentemente gli piaceva quella sensazione perchè gli venne la pelle d'oca. 
Lui stava dormendo sotto pancia così appoggiai la mia testa sulla sua spalla e dato l'orario mi riaddormentai.

Mi svegliai ancora in quella posizione e anche lui era ancora lì.
Fu la suoneria del mio telefono a 'richiamarmi sul pianeta terra'. 
"Ehi Ky" risposi con la voce ancora un po' impastata;
"Raccontami tutto." disse decisa;
"Tesoro mio, ti racconterò tutto quando ci vediamo, ora ho sonno...sai sta notte ho avuto da fare." dissi a mia volta ridendo, mentre parlavo mi tornarono in mente i dolci baci sul collo. Justin sapeva come stupirmi: tenebroso e cupo fuori, dolce e raggiante dentro;
"Comunque non lo facevo così romantico." scoppiò Kylie;
"Neanche io ci credi, però a volte mi intimorisce. Insomma quelle sue espressioni vitree, quel suo atteggiamento da duro..." cercai di spiegare.
Parlammo per una decina di minuti poi ci organizzammo per vederci la sera.
Mi alzai dal letto e cercai di svegliare Justin che dopo neanche due scrollate si alzò. Mi diede il buon giorno con un bacio sulla fronte, mi offrì poi una tazza di caffè e una sigaretta. 
"Usciamo un po', andiamo a farci una passeggiata così possiamo parlare." aveva di nuovo quell'espressione, vitrea;
"Va bene, dammi il tempo di vestirmi." dissi infilandomi i pantaloni, un po' in imbarazzo.
Non capivo perchè si atteggiava in quel modo, e come avevo detto a Ky, la cosa mi intimoriva, ma non mi aveva mai causato problemi, perciò non me ne creai altri da sola, inutilmente. 

"Allora, ieri ti sei divertita?" chiese serio accendendosi l'ennesima sigaretta;
"Si." sorrisi abbassando lo sguardo;
"Che hai?" chiese dopo qualche minuto di silenzio. Mi sentivo a disagio, ma poi mi voltai per rispondergli e sorrideva, mi si scaldò il cuore;
"N-nulla." balbettai ricambiando il sorriso.
Per uscire avevo messo una felpa che lui stesso mi aveva prestato, non potevo uscire con il top dei Green Day con quel tempo. E poi non mi dispiacque indossare quell'indumento che profumava di...lui. Sorrisi al solo pensiero. 
"E' stato bello." ammise alzandosi il cappuccio nero del giacchetto che portava;
"Indescrivibile." sussurrai tra me e me, ma lui mi sentì e si avvicinò stringendomi a se. Camminavamo spalla-spalla, ogni tanto ci scambiavamo qualche occhiata furtiva o qualche sorrisetto malizioso.
"Parlando di cose serie...con Taylor?" chiese posandomi un braccio intorno al collo;
"Non lo so e non mi interessa." ammisi stringendogli la mano che pendeva dalla mia spalla;
"Secondo me a Shay piace Taylor..." disse alzando lo sguardo al cielo come se non fosse interessato alla conversazione;
"Secondo te cosa?" scoppiai a ridere. Mi sembrava assurda come idea, ma quando vidi la sua espressione estremamente seria ci pensai bene ed effettivamente era una delle poche spiegazioni a tutto, o almeno la più plausibile;
"Senti un po'...saresti in grado di formularmi una teoria per confermare ciò?" gli chiesi assumendo un'espressione piena di curiosità;
"Perchè solo Shay si accorge di ogni minimo particolare della vita di Taylor? Perchè solo Shay sta combattendo per Taylor?" disse, la sua espressione trasparente mi cominciò a piacere, lo rendeva saggio;
"Effettivamente" approvai;
"Comunque...neanche io sono molto interessato." disse baciandomi la fronte;
"No infatti, ammetto che nell'ultimo periodo ero troppo presa da te per dare retta alla vita degli altri, ma insomma Taylor è stata totalmente assente" dissi a mia volta calcando sulla penultima parola, dopo di che realizzai ciò che avevo appena detto e sentii le mie candide guance arrossirsi.
Justin non rispose, ma mi guardò sogghignando. Mi piaceva vedere quell'espressione piena d'orgoglio e fierezza(nei confronti di se stesso) sul suo volto.


CIAO BELLA GENTE!

Scusate, lo so, lo so, si si lo so. Questo capitolo fa pena. Ma è solo un capitolo di passaggio.
tralasciando poi la parte imbarazzante pre-sex hahaha
Spero comunque che un minimo, ma almeno un minimo vi sia piaciuto. 
Fatemi presente qualsiasi errore e per favore recensite.

COMUNQUE, GRAZIE. ;)


p.s- dal momento che mi hanno dato il debito a matematica e che ad Agosto partirò per tutto il mese non avrò molto tempo per scrivere, ma insomma cercherò di fare del mio meglio.

*virtual hug*
LOVE ALL.



 
  
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