Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe
Segui la storia  |       
Autore: fabyoletta    21/06/2015    3 recensioni
Miranda Roosevelt non ha mai avuto molto rapporti con sua nonna Florence, ultimo membro della famiglia paterna. Rimane quindi di stucco quando scopre, dopo la sua morte, di essere diventata la proprietaria della vecchia villa di famiglia a Mistville, in Louisiana. Trasferitasi nella cittadina insieme alla madre e costretta a trascorrervi almeno anno prima di poter vendere la proprietà, Miranda scoprirà di aver ereditato qualcosa di più di una semplice villa e di dover prendere parte ad una guerra ... millenaria.
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il dono della rosa (La guerra dei cinque)

CAPITOLO 8: Il dono

“Devi fidarti di me” disse Scarlett, poggiandomi entrambe le mani sulle spalle. Fidarmi. Ma certo. Perché non continuare a stare seduta al tavolo con una famiglia di pazzi che crede di possedere poteri magici? – pensai.
“Lo farò quando mi sarà permesso di abbandonare questa casa” sibilai, allontanando con un po’ troppa veemenza le mani di Scarlett.
La Signora Price si avvicinò a noi con il figlio più piccolo ancora tra le braccia. “Miranda, ascoltami. Capisco che per te sia difficile credere a quanto è appena successo, dato che hai sempre vissuto associando la magia agli squallidi trucchetti utilizzati dagli illusionisti alla tv. Dacci solo la possibilità di raccontarti come stanno veramente le cose e poi potrai andartene da qui senza che nessuno ti abbia torto un capello.”
“Se vuoi, posso far levitare nuovamente il pollo” rise Jasper alle nostre spalle.
Scarlett lo fulminò con lo sguardo, facendogli capire che non era il momento di scherzare. “Adesso siediti Miranda ed io comincerò dal principio, come avrei dovuto fare se qualcuno non avesse rovinato i miei pani.”
“Va bene” cedetti, sperando che assecondarli mi avrebbe portato presto a casa. “Dopodiché mi lascerete andare ok? O giuro che non mi farò scrupoli a buttare giù quella porta a calci.”
Sedetti nuovamente al mio posto, notando con la coda dell’occhio Tomas ridersela sotto i baffi e mormorare al padre qualcosa come “… e io che avevo sempre avuto paura di sua nonna.”
“Affare fatto” Scarlett tirò un sospiro di sollievo, rivolgendo al resto della famiglia uno sguardo complice.
“Dunque” iniziò, dopo un attimo d’interminabile silenzio. “So che Mistville ti sarà sembrata una piccola cittadina simile a tante altre – se non anche più noiosa e priva di qualsiasi attrattiva – ma c’è un motivo per il quale, il primo giorno che ci siamo incontrate, ti ho detto che nessuno mette piede qui senza avere un qualche legame familiare o decide di andarsene con così tanta facilità.”
“Siete poco amanti dello smog cittadino?” provai a sdrammatizzare, leggendo nello sguardo di tutti una certa tensione.
Scarlett aprì la bocca per rispondere ma fu anticipata da sua madre. “Mistville è uno degli ultimi luoghi rimasti sulla terra dove i circuiti magici sono ancora attivi, e questo fa si che molti degli esseri sovrannaturali in grado di maniporla trovino qui rifugio.”
Sgranai gli occhi, trattenendo a stento una risata. “Esseri sovrannaturali? È di questo che stiamo parlando?”
“Esatto. C’è stato un tempo in cui la magia era un elemento simile al fuoco, all’acqua e all’aria e che solo alcuni esseri dotati di particolari capacità riuscivano a incanalare e manipolare a proprio piacimento. Purtroppo, col passare dei secoli, guerre intestine per la conquista di poteri sempre maggiori e l’intervento dell’uomo hanno fatto dimezzato i canali magici che permeavano il nostro mondo,  così come i soggetti in grado di sfruttare i poteri che ne derivavano” intervenne Matthew Prise, sistemandosi nuovamente i grandi occhiali tartarugati sul naso.  
“Non capisco. Che cosa centra tutto questo con voi?” domandai, seriamente confusa.
“E’ semplice” provò a spiegare Jasper facendo spallucce. “La realtà in cui ci troviamo ora presenta una quantità di magia particolarmente ristretta e i suoi abitanti per lo più non sono in grado di manipolarla. Noi siamo quella piccola parte di essa ancora in grado di riuscirsi perché sovrannaturali o, per meglio dire, maghi.”
Il silenzio calò nuovamente nella stanza, interrotto solo dalle lamentele del piccolo Jordan che voleva assolutamente tornare a giocare agli indiani con i fratelli maggiori. 
“Voi sareste dei maghi. Maghi tipo, Harry Potter?” dissi sarcastica, mentre Jasper aggrottava la fronte contrariato.
“Dovremmo ringraziare la Rowling per essere stata così gentile da accomunarci a un ragazzino con una cicatrice sulla fronte.”
“Se può aiutarla a capire sì” intervenne Scarlett. “Quello che hai visto fare a Jordan poco fa non era un trucco. Siamo realmente capaci di usare la magia” disse con maggior enfasi.
“Fammi vedere qualcos’altro allora” presi in mano una forchetta. “Trasformala in un gatto o, non so, qualsiasi cosa possa farmi credere che la magia esista davvero.”
Tomas soffocò una risata, mentre Scarlett mi lanciava uno sguardo di sfida.
“E va bene. Poi però, ci lascerai finire il discorso fino alla fine”.
Annuii. “Affare fatto.”
Lei puntò l’indice verso la posata che tenevo stretta in pugno. Io mi concentrai, in modo da non perdere nessun particolare e accertarmi che non stesse utilizzando qualche strano trucchetto.
Caledum” mormorò piano.
Uno strano formicolio mi percorse le dita della mano, per poi trasformarsi in un dolore lancinante. La mia pelle stava … bruciando.
“Oh mio Dio!” gridai terrorizzata, gettando a terra la forchetta diventata incandescente.
Scarlett sorrise, trionfante. “Può bastare o vuoi altre prove dei nostri poteri?”
Abbassai lo sguardo sul palmo della mia mano, trafitto a metà da una piaga rosso fuoco. Il freddo manico di metallo della forchetta mi aveva ustionato e questo era assolutamente qualcosa d’impossibile. Mi strofinai inconsciamente le braccia, spostando lo sguardo su ognuno di loro. Avevo la pelle d’oca e la gola secca, mentre una sola parola prendeva forma nella mia mente.
Maghi.
“Continua” riuscii infine a dire.  
Fu però il padre di Scarlett a prendere la parola al posto della figlia. “Come Scarlett stava cercando di spiegare, Mistville è uno degli ultimi luoghi di contatto tra la realtà sovrannaturale e quella naturale. I nostri antenati hanno quindi scelto questi luoghi per dar vita una comunità di maghi tra le più grandi e potenti di tutto il continente. Purtroppo, tutto questo potere ha finito per divorarci e così, nel corso del tempo, sono rimaste poche le famiglie a conservare intatta la loro stirpe.  Anche a Mistville ormai si contano sulle dita di una mano e tra queste c’è la tua di famiglia Miranda.”
“I Roosevelt sono uno dei cinque Clan nobili, che hanno mantenuto il proprio sangue il più puro possibile e che, proprio per questo, conservano il dono” intervenne la Signora Price.
“Il …dono? Intende dire il saper usare la magia?” domandai, seriamente confusa.
Scarlett fece segno di no con la testa. “No, il dono è qualcosa che appartiene esclusivamente alle singole famiglie, in quanto tramandato dai nostri antenati. Il dono non è qualcosa che si può decidere di trasferire né di smettere di avere. Purtroppo, nel corso dei secoli, ha smesso di comparire in tutti i nuovi maghi ma solo in quelli che nascono con circuiti magici particolarmente complessi e in grado di incanalarne il potere.”
“Il dono richiede di superare molte prove al mago che se ne ritrova in possesso. È una benedizione ma, al contempo, un difficile fardello che non sempre è facile da sopportare” aggiunse il padre, strofinandosi le lenti degli occhiali con il lembo della maglietta. “Attualmente, sono cinque le famiglie ancora in possesso del dono. I Lightwing, i River, i Sinclair, i Blackwell e i Roosevelt. Purtroppo, l’ultima in possesso del dono dei Roosevelt era tua nonna Florence e prima di lei tuo padre, che ormai non ci sono più. Quindi, capisci …”
Sentii improvvisamente gli occhi di tutti i Price puntati su di me. Se ciò che stavano raccontando era vero, forse si aspettavano che io, in quanto ultima Roosevelt, possedessi questo “dono”. Scoppiai a ridere.
“Non starete forse pensando che io possa avere il dono dei Roosevelt. Mi dispiace deludervi ma in vita mia non sono mai riuscita a fare nemmeno il trucco delle tre carte, figuriamoci qualcosa di magico!”
“Non possiamo escluderlo Miranda. Hai sentito il richiamo e il tuo sangue è abbastanza puro da poterlo sopportare. Tu sei la prima Roosevelt a essere per metà umana.”
Tomas si sporse verso di me incrociando entrambe le braccia sul tavolo. “E’ difficile, ma non impossibile. Da quello che so, in Europa ci sono diversi mezzo sangue in possesso del dono.”
“In Europa? Mi state dicendo che esistono altri come voi” esclamai.
Jasper sbuffò. “E come te”
Lo fulminai con lo sguardo. “Ok, ho capito.”
“Assolutamente si” affermò Tomas.  “Noi maghi del nuovo mondo siamo veramente in pochi rispetto a quelli che si trovano nel vecchio continente. Si tratta di famiglie antichissime e pure fine all’inverosimile. Ho letto storie raccapriccianti di fratelli costretti a sposarsi tra loro per fare in modo da accrescere il numero discendenti in dono.”
La Signora Price lo fermò con un gesto della mano. “Sono storie Tom, non devi berti certe stupidaggini.”
“Quindi, in una stessa famiglia potrebbero esserci più maghi in possesso del dono?” domandai a Tomas, sempre più confusa.
“Un tempo era così. Adesso sono sempre meno le famiglie a poter contare su più di un dono e si trovano per lo più in Europa.”
 “Voi quindi non ne possedete uno” affermai, guardando Scarlett.
Lei fece segno di no con la testa, alzando le spalle. “I Price hanno perso il loro dono parecchio tempo fa. I nostri circuiti magici non sono particolarmente forti, anche se noi quattro, grazie alla mamma che era una Sinclair, abbiamo poteri sufficienti anche per incantesimi più elaborati.”
“Ho capito. Inoltre, se non ricordo male, tra le famiglie ad aver conservato il dono ci sono anche i Lightwing e questo equivarrebbe a dire che Aiden è un mago. Quindi, perché eri preoccupata che avesse potuto farmi del male?”
“Lui è uno dei maghi in possesso del dono dei Lightwing. Ecco perché ti ho fatto tutte quelle domande dopo aver scoperto che ti aveva avvicinato quel giorno a scuola. Il suo potere è…pericoloso, mettiamola così. Inoltre, la sua famiglia è attualmente schierata in prima linea per il controllo della comunità magica di Mistville.”
Sgranai gli occhi, toccandomi istintivamente la guancia dove il giorno prima Aiden aveva poggiato la sua mano. Cosa mi aveva fatto? Se era un mago così potente come Scarlett sosteneva, allora perché mai si sarebbe dovuto interessare a una ragazza mezza umana? Non aveva senso, nulla di tutto quello che mi era stato raccontato lo aveva. Eppure, qualcosa dentro di me iniziava ad aggrapparsi a quell’idea così assurda che io fossi davvero l’ultima maga della famiglia Roosevelt.
“E qui arriviamo alla questione più importante di tutte.” Scarlett si fece scura in volto. “Se veramente sei in possesso del dono della rosa Miranda, avremo bisogno del tuo aiuto.”
“Del mio aiuto a fare cosa?” le domandai, mentre la stanza piombava in un silenzio surreale.
“A vincere la guerra.”
 
***
Lemon River era seduta svogliatamente sulla sua poltrona preferita facendo finta di ascoltare le domande rivoltele dal nonno. Ne accarezzava lentamente con la mano il velluto dei braccioli, mentre i suoi occhi vagavano oltre i vetri perfettamente puliti della Casa del salice. Tutto quel parlare della nuova Roosevelt l’aveva infastidita e annoiata. Non c’era nulla in quella ragazza che potesse realmente spaventarla. Era un comune essere umano.
“Ti ho già detto tutto quello che so. A scuola non ha fatto nulla di speciale, anche se Aiden ha provato a parlarle”, disse piano, tentando di non perdere la calma.
Isaac River la fissò, gli occhi azzurri come quelli della nipote simili a pozze d’acqua cristallina.
“Forse Aiden ha visto più in là del proprio naso. Davvero un portento quel ragazzo, si stenta quasi a credere che sia figlio di sua madre. Mary, per quanto in gamba, non è mai stata particolarmente dotata.”
Era vero. Aiden era sempre stato il migliore di tutto loro. Ma le cose sarebbero andate diversamente d’ora in poi.
Rivolse al nonno un sorriso gelido. “Posso batterlo. Mi sono preparata a fondo, non ti deluderò.”
“Non essere così stupida Lemon. Per quanto migliorata, il tuo dono non è ancora al suo livello. Al momento, tutto ciò che dobbiamo fare è aspettare in silenzio e contribuire alla loro causa” la zittì, in tono lugubre.
Le mani di Lemon si strinsero forte intorno ai braccioli della poltrona. “Sai bene che Mary Lightwing non condividerà mai il potere con noi. Tutto questo è assurdo! Dovremmo combattere come è sempre stato e non chinarci davanti ai Lightwing.” La sua voce si era fatta improvvisamente stridula mentre Isaac le si avvicinava imperioso, scrutandola dall’alto in basso. Come quando era piccola, si sentì improvvisamente svuotata. Quell’uomo, suo nonno nonché capo della casata dei River, rifiutava ancora oggi il suo essere la nuova portatrice del dono. Una ragazza debole, che non sarebbe mai stata in grado di sorreggere il peso di un simile privilegio.
“Continua a fare il tuo dovere Lemon e quando sarà il momento, diverrai il giusto strumento per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Sono stato chiaro?”
Un rivolo di sangue le percorse il dorso della mano, lì dove l’unghia si era spezzata a contatto con il legno della poltrona.
“Come placide acque”alzò lo sguardo fiero verso il nonno, recitando il motto della propria famiglia.
  
 
 
N.A. : Salve cari/e lettori/letticri. Devo veramente scusarmi per avervi fatto attendere così tanto il nuovo capito de "Il dono della rosa"; purtroppo si sa, quando gli impegni chiamano non si può non rispondere. Spero comunque che, con l'arrivo dell'estate, riesca a prendere il ritmo giusto per postare più spesso. Grazie di nuovo a tutti voi che commentate e anche a chi continua soltanto a seguire in silenzio. Un grosso abbraccio. Vostra, Fabyoletta.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe / Vai alla pagina dell'autore: fabyoletta