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Autore: FairySweet    25/06/2015    1 recensioni
... "Perché sei ancora qui?" ma quello sguardo orgoglioso e vivace, figlio del tempo, figlio di un ricordo che custodiva gelosamente non accennava ad abbassarsi "Perché sei qui?" ma più provava a parlare con lui e più tutto diventava lontano e sfocato, lontano da loro, lontano dal mondo, lontano da ogni cosa che fino ad ora l'aveva sempre tenuta al sicuro ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Ristori, Antonio Ceppi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                           Sguardo d'Amore





 “Come sta?” il medico sospirò scuotendo leggeremente la testa. Era certo che prima o poi sarebbe accaduto ma non era pronto, non lo sarebbe mai stato.
Sentì la mano dell'uomo stretta attorno alla sua spalla, il suo respiro lento e regolare “Mi rincresce duca, credetemi davvero quando vi dico che se potessi, prenderei per me tutto il dolore che vi sconvolge” “Lo so amico mio” sussurrò tremante ricacciando indietro le lacrime “Cosa posso … come posso aiutarla?” “Vi prescriverò un'altra medicina, più forte di quella che usa ma non intendo comunque lasciare la tenuta. Dobbiamo essere cauti” “Si, certo” “Padre?” si voltò di scatto incontrando lo sguardo di suo figlio.
Il medico sorrise indietreggiando di un passo mentre il bambino studiava confuso il suo volto “Ciao amore mio, che ci fai qui? Dov'è tua sorella?” “Con la balia” “Hai bisogno di qualcosa?” “Dov'è la mamma?” Gregorio sospirò chiudendo qualche secondo gli occhi, un bel respiro profondo prima di incontrare di nuovo il volto fresco del suo bambino “La mamma è … sta riposando” ma l'espressione sul viso del piccolo lo costrinse a continuare “Il dottore sta controllando che tutto sia in ordine. Sai che la mamma ultimamente non è stata molto bene” “Lo ricordo, è svenuta in giardino” “Bravo” sussurrò inginocchiandosi di fronte a lui “Ora ha solo bisogno di riposare” “Perché state piangendo?” “Io non …” ma le dita del bambino si posarono sulle sue guance cancellando di colpo le lacrime “Perché piangete?” “Duca, permettete?” mormorò il medico avvicinandosi lentamente a loro “Come sapete la salute di vostra madre è cagionevole. Ha bisogno di riposare in questo momento più che mai” “È il suo cuore non è vero?” Gregorio si voltò confuso verso il figlio “Tu come …” “Ho sentito padre, vi ho sentito mentre ne parlavate con il medico” “Avete ragione, è il cuore duca. Vostra madre non riesce più a controllare il cuore” “Non si controlla mai il cuore” mormorò il bambino abbassando lo sguardo ma la mano del padre si posò dolcemente sulla sua testa “Non aver paura bambino mio, andrà tutto bene” “Non è vero padre” sussurrò tremante “Lei morirà per colpa del cuore e noi non …” “Sarò sempre qui con voi” tirò il figlioletto tra le braccia stringendolo così forte da togliergli il respiro “Non vi lascerò mai, te lo prometto amore mio, non vi accadrà mai niente” sentì le braccia del bambino strette attorno al suo collo e i singhiozzi sommessi che l'avevano costretto a reagire di colpo.
Era solo un bambino ma avrebbe imparato ben presto a conoscere il dolore e forse, era proprio quello che non poteva sopportare.
Avrebbe voluto tenere il dolore il più lontano possibile da quella casa, dai suoi bambini ma che potere aveva lui? Non era Dio e non era un angelo, tutto quello che riusciva a fare, era restare lì, aggrappato al suo bambino, aggrappato alla vita.


“Perché non sorridi?” fece un bel respiro stringendo più forte la mano attorno alla sua “Scusa, scusami amore mio, stavo pensando” “Lo sai, non sei bravo con le bugie” sorrise appena perdendosi nella bellezza della sua sposa.
Era pallida, sfinita, ma tanto bella da togliergli il respiro.
Perfino così, perfino in quel letto sembrava la stessa che anni addietro gli aveva rubato il cuore.
“Come ti senti?” “Come questa mattina” mormorò voltando il viso verso di lui “Sono stanca” “Lo so, lo so ma vedi, il medico pensa che ti rimetterai in fretta” la vide sorridere, chiudere gli occhi e sorridere come se d'improvviso si divertisse a prenderlo in giro “Mi fai una promessa?” “Tutto quello che vuoi” “Promettimi che non sarai troppo severo con Emilia” “Cosa stai …” “Lei ama davvero quel ragazzo. Sogna una vita con lui” “I sogni sono solo sogni, ci si sveglia sempre” “E non permettere a Edoardo di chiudersi nel silenzio” “Che stai …” le sfiorò il viso seguendone con le dita i lineamenti “ … è una lista di cose da fare? È questo che stai facendo?” “Il silenzio fa bene ma nostro figlio è chiuso con il mondo, con sé stesso. Non permetterglielo amore mio, ha bisogno di liberare quel carattere tanto bello che custodisce dentro” “D'accordo” mormorò portandosi la sua mano alle labbra “E Ludovica è … lei è così piccola. Trova per lei un buon educatore, la nostra bambina è molto intelligente, non impedire di fare quello che vuole, non impedirle di leggere” “Non le impedirò niente amore mio. Farà tutto quello che vuole e nostro figlio avrà una bella vita. Prenderà lezioni di scherma con un maestro, il migliore che esista. Andrà a cavallo, viaggerà, studierà e sceglierà da solo la sua strada. Emilia …” si fermò qualche secondo sorridendole “ … Emilia sceglierà l'amore della sua vita liberamente, con il veto del padre ma pur liberamente” “Ma che …” “Oh andiamo! Sono già abbastanza indulgente con lei” “Se tua madre fosse stata così indulgente con te saresti scappato subito da qui” rispose colorando quella frase di ironia “Ehi, che cosa ti ho detto su mia madre?” “Io mi appello a tua madre ogni volta che ti comporti da sciocco” posò le labbra sulle sue interrompendo quello scriscio di risate leggere “Non devi uscire per …” “Non devo fare niente di più importate di quello che sto facendo” “Lo sai che non mi piace vederti triste amore mio. Esci da qui, vai a concludere i tuoi affari, distogli la mente da me altrimenti divento matta” “Tu sei già matta” la porta si aprì dolcemente, Edoardo reggeva un mazzo di fiori freschi, sorrideva sereno mentre passo dopo passo si avvicinava alla madre “Sono bellissimi bambino mio” “Io e Ludovica siamo stati a passeggiare nel parco” la bambina corse nella stanza aggrappandosi alle braccia del padre “Emilia!” esclamò divertita “Emilia?” “Oh … dimenticavo” sussurrò Gregorio alzandosi in piedi “Tua figlia arriverà a momenti” “Hai dimenticato una piccola cosa non è così?” “Oh andiamo! Non l'ho fatto apposta” “Ha ragione madre” lo sguardo della donna incontrò quello giovane e fresco di sua figlia.
Giovane e bella, più grande dell'ultima volta che la vide, più bella ancora.
Corse accanto alla madre abbracciandola “Che bello vedervi, come state? Come vi sentite?” “Bene, ora che sei qui bene amore mio” si staccò dolcemente da lei sfiorandole il volto con le dita “Sei ancora più bella dell'anno scorso lo sai?” “Voi siete troppo buona” “Non dire sciocchezze” esclamò orgoglioso Gregorio posando una mano sulla spalla di Emilia “Tua madre è bellissima, tu non potevi essere diversa da lei” “E tu?” domandò divertita sfiorando il faccino di Edoardo “Come stai fratellino mio?” “Sono felice di vederti” Ludovica si aggrappò al vestito della sorella costringendola a sorridere “Ciao farfallina!” esclamò divertita prendendola in braccio “Come vedi …” iniziò Anna sorridendo al marito “ … sono in ottima compagnia” “Questo dovrebbe tranquillizzarmi?” “Non preoccuparti padre, ci resto io qui con lei” “Visto? Non preoccuparti” ripeté divertita facendole l'occhiolino, un bacio leggero sulle labbra e poi solo il sorriso di sua figlia a riempirle gli occhi.


 
  
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