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Autore: izzie_sadaharu    26/06/2015    2 recensioni
Kagura parte per passare un mese sul pianeta Yato, ma qualcosa non va come previsto: perchè dopo tre mesi ancora non è tornata? E cosa c'entrano in questa fanfiction i pirati dello spazio Harusame? E soprattutto, cosa ci fa Mutsu su una nave pirata?
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kagura, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Tsukuyo camminava lentamente, assaporando la calma di Edo all'alba. Per le strade si vedevano solo qualche anziano signore che portava a passeggio il proprio cane, e uno o due bambini che giocavano a calcia il barattolo. A Yoshiwara era difficile trovare un momento in cui non ci fossero uomini in cerca di avventure lussuriose, o donne disperate in lacrime, bisognose di denaro a tal punto da spingersi fino al quartiere del sesso, per vendere il proprio corpo e le proprie lacrime.
Sorrise, pensando a come, fra tutti i quartieri di Edo, lei si stesse proprio dirigendo verso quello più malfamato di tutti: il quartiere a luci rosse, Kabuki-cho. Le vecchie abitudini non muoiono mai, pensò fra sé e sé. Rivolse un'occhiata sprezzante ad un uomo avvinazzato che le aveva bofonchiato un complimento di troppo, e salì le scale che la portavano all' Agenzia Tuttofare.
Quando bussò alla porta, non potè impedirsi di arrossire lievemente. Si diede mentalmente della stupida, poi aspettò che qualcuno dei Tuttofare si affacciasse.
«Se cerchi quell'idiota permanentato, non è qui.»
Tsukuyo si voltò di scatto, e vide la padrona di casa: una donna anziana apparentemente molto burbera, ma dal tono di voce molto gentile e caldo.
«Ah...non fa niente. Cercavo in generale tutti e due, dovevo riferire una cosa...ma è lo stesso. A proposito...strano che Kagura-chan non si ancora tornata!»
Otose inspirò una lunga boccata dalla pipa, poi espirò lentamente. «Le due cose sono collegate. Penso che non troverai quei due in casa per un po'... sono andati a cercare la ragazzina.»
Tsukuyo sgranò gli occhi: «È successo qualcosa di grave a Kagura-chan?»
La donna scosse la testa: «Non hanno voluto dirmi niente. Forse sono solo preoccupati per la sua lunga assenza! Anche se ieri è venuto qui un agente della Shinsengumi, quello giovane.. non so se hai presente.»
«Sì, intendi Okita-kun. È venuto a Yoshiwara una volta con Gin-san, per ottenere alcune notizie e darne altre.» Tsukuyo si mordicchiò piano il labbro inferiore, riflettendo. «Va bene, grazie, Otose-san.». Si allontanò velocemente, diretta al Quartier Generale della Shinsengumi. Se era successo qualcosa a Kagura, avrebbe messo al servizio delle ricerce le Hyakka.

 

Mutsu sospirò. Era seduta su un cuscino nella stanza di attesa dei ricevimenti, accanto a Sakamoto.
«Sicchè hai trovato la ragazzina dalla forza erculea chiusa in una scatola con suo fratello, eh? Kintoki non tarderà a venirla a prendere...» Affermò allegramente Sakamoto, passandosi una mano tra i ricci castani. Mutsu gli rivolse un'occhiata irritata, poi si sistemò meglio sul cuscino. «Ho passato le ultime dodici ore a ispezionare tutta la nave, in cerca di qualcosa che mi indicasse il motivo della loro presenza là, ma non ho trovato niente. Spero che non si trattasse di un'esecuzione, a quest'ora potrebbero già essere stati uccisi.» Mormorò.
La porta che dava sulla stanza si aprì di scatto alle loro spalle, e Mutsu si voltò in fretta.
Una donna sulla ventina avanzò al centro della stanza, tenendosi a un metro dai due mercanti. Aveva lunghi capelli color ambra e grandi occhi neri. La pelle sotto la luce dei neon assumeva una vaga sfumatura violacea, ma Sakamoto pensò che probabilmente, non essendo umana, la sua stessa pelle non doveva essere rosea.
«Buonasera signori, mi chiamo Cheryl, e sono il capo qui dentro.» Sorrise affabile, posando con decisione la mano sul fianco sinistro. Indossava un kimono a fiori corto fin sopra metà del ginocchio, chiuso da un grosso obi nero, e ai piedi calzava pesanti stivaletti in pelle. Le gambe muscolose erano coperte da calze semi trasparenti scure, che le arrivavano fin quasi all'altezza dell'orlo del kimono. I capelli erano raccolti in un grosso chignon, e sul collo le si intravvedevano numerosi tatuaggi.
Mutsu non rispose al saluto, mentre Sakamoto sorrise. «Piacere Cheryl-san, sono Sakamoto Tatsuma, e questa è Mutsu. Siamo del Kaientai, e...»
La donna lo interruppe con un grande sorriso: «So chi siete, Sakamoto. Oh, perdonatemi, ma non sono abituata all'uso giapponese degli onorifici, e non intendo cambiare le mie abitudini adesso.» Calcò con veemeenza sull'ultima parte del discorso, e Mutsu si irrigidì. Sotto l'apparenza di una attraente e gentile donna spaziale, la Yato si rendeva conto che si celava una personaltà inquetante e pericolosa. Adatta tra l'altro a detenere il titolo di 'Harusame'. Nessuno sano di mente potrebbe essere un Pirata dello Spazio. Mutsu sorrise fra sé e sé: quel discorso valeva per lei, prima di tutti.
Cheryl continuò: «Dicevo, so perfettamente chi siete. Siete quelli che nelle ultime ore hanno fatto penare tutti sulla mia nave! Tu, Sakamoto, con il tuo attaccar briga con le mie truppe, dicendo a tutti 'devo parlare con il capo', e ogni volta che ti si diceva 'ora non può' cominciavi a far fuori gente. Senti, Sakamoto, noi donne abbiamo da fare! Mica siamo qui a sentire sempre i comodi di voi uomini! - Rise, facendo l'occhiolino a Mutsu – Vero, cara? Ah, e tu, dolce ragazza, è inutile che vai in giro a cercar di capire qualcosa dei nostri affari. - Si chinò sulla donna, sorridendo – Anzi, è il caso che non ti immischi per niente nei nostri affari, grazie.» DI nuovo cambiò il tono della voce nell'ultima parte del discorso, e Mutsu assottigliò gli occhi. «Cheryl-san, non stavo affatto mettendo il naso nei vostri affari. Stavo cercando questo decerebrato di capo.»
La donna si tirò su e scoppiò a ridere. «Oh, tutto a posto allora!» Esclamò allegra.
Sakamoto le rivolse un'occhiata indecifrabile, poi si sgranchì le braccia. «Cheryl-san, le dispiacerebbe ascoltare quello che ho da proporle?»
Cheryl scosse la testa. «Adesso davvero non ho tempo, Sakamoto. Sto aspettando che un mio sottoposto mi porti una cosa. Appena potrò tornerò ad ascoltare quello che avete da dire. Solo... » Dalla manica del kimono tirò fuori delle manette. «Permettetemi di legarvi, signori. Non vorrei che andaste in giro a fare casini sulla mia nave, sapete.»
Mutsu e Sakamoto fecero per protestare, ma Cheryl li interruppe: «O forse.. preferite essere spediti indietro sulla vostra nave, con una bomba attaccata alla gamba e senza sapere perchè abbia l'ex capitano della settima divisione e sua sorella prigionieri qui? A voi la scelta!» Sorrise dolcemente, facendo ondeggiare con le dita affusolate le manette.
Sakamoto sospirò, poi fece un cenno a Mutsu. «E va bene.» Tese le braccia, subito imitato da Mutsu, lasciando che Cheryl li ammanettasse.
La donna commentò, tranquilla: «Ma che bambini obbedienti..» Poi uscì dalla stanza, chiudendo a chiave la porta. Si rivolse a due sottoposti che erano rimasti fuori, rivolgendo loro uno sguardo severo: «Accendete il gas con la Blue Death, e lasciateceli dentro per almeno un'ora. Del resto mi occuperò io.»
«Sì, signorina Cheryl.»

 

 

 

 

* ANGOLO AUTRICE *

Buon giorno!
E così entra in scena anche la nsotra Tsukky... ormai sono pochi i personaggi che ho lasciato fuori! (Facciamo un attimo l'appello...mancano tutti gli Oniwaban, compresa Sacchan, poi Hinowa e Seita, Hasegawa, lo Shogun e sua sorella – tralasciando gli ultimi avvenimenti del manga: non che nì Hitotsubashi né Tokugawa verranno inseriti nella storia, per non spoilerare niente a nessuno – e poi basta, direi che i principali ci sono tutti...)

Continuo ad aggiungere personaggi a intricare la trama, sono proprio masochista... Ma il personaggio di Cheryl mi è venuto in mente ieri, mentre stavo disegnando per rilassarmi, e quindi per non sprecarlo l'ho aggiunto qui ^^
E vi dirò di più! Nei miei piani in questo capitolo doveva comparire il nostro Shinsuke, ma alla fine sembra che lo farò aspettare un po'...
Coomunque, questo è il capitolo! (caspita, siamo all'ottavo! * . * Mi sento potente!) Spero sia stato di vostro gradimento!
Ci sentiamo alla prossima :)
Isa

 

 

   
 
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