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Autore: _Snakkk_    26/06/2015    1 recensioni
Hai presente quando hai davanti agli occhi la ragazza più bella del mondo? E quando chiedi a Dio o al destino che lei ti noti? E a volte i sogni si avverano, qualcuno ti ascolta. Forse però non nel modo in cui avresti voluto.
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, James McVey, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due.

 

   




 




"“E’ solo un’altra notte,
e sto fissando la luna.
Ho visto una stella cadente,
e ho pensato a te.”
— Ed Sheeran, All of the stars
 




 




 
 
 
 
 




La settimana non passò velocemente. La maggior parte del tempo fui impegnato a discutere del ballo con Marie. Sembrava che la capo cheerleader non sapeva decidersi se era meglio un vestito acquamarina o color ottanio. Se non altro, imparai che al mondo esistono tanti colori.

Stavo prendendo il bouquet, ’ché “assicurati che i fiori siano rosa antico e non un rosa qualsiasi!” e uscendo da casa. Sarei dovuto andare a prendere Marie a casa sua e dopo insieme, saremmo andati alla palestra della scuola.
La casa, o meglio, la villa dei Ronson era una delle proprietà più grandi della cittadina. Non appena arrivai, chiamai Marie. Vidi la porta dell’abitazione aprirsi. Indossava il vestito acqua marina, che le fasciava il busto in modo perfetto e le lasciava scoperta gran parte di pelle. Era davvero una bella ragazza.

“Potevi venire a prendermi alla porta. Fare il gentiluomo non guasta, sai” disse ironicamente appena salii sull’auto.

Mormorai un "scusa", alzando gli occhi al cielo. Feci ripartire il motore e mi diressi al fatidico ballo. Intanto Marie non aveva smesso un secondo a guardarsi nel suo specchietto.
Parcheggiai e scesi dall’auto aspettando anche lei. Ma non scese fino a che non mi avvicinai e le aprii lo sportello. Mi sorrise falsamente e mi prese il braccio. Non vedevo l’ora che quella serata finisse al più presto.

“Sii carino, almeno stasera” mi sussurrò. Cercai di fare del mio meglio ma era davvero difficile.

La maggior parte degli sguardi erano puntati su di noi, lo sfigato e la capo cheerleader. Mi sentivo sotto i riflettori e non ero per niente a mio agio. Mi avvicinai al tavolo delle bevande per prendere qualcosa, ma non ebbi tempo di far niente che Marie mi tirò verso il centro della pista.
Everytime we touch di Cascada risuonava nelle mura della palestra. Marie si appoggiò al mio petto mentre dondolavamo dolcemente sulla pista. Ma qualcos’altro catturò la mia attenzione.

Lei era lì: con un vestito blu, come la notte, a ricoprire il suo meraviglioso corpo. Era lì, abbracciata con quel giocatore. E rideva. Quel sorriso. Dio, avrei voluto essere io a farla ridere in quel modo, a vedere i suoi occhi brillare di gioia. Avrei voluto tenerla io tra le braccia, e cercare di ballare sulle note di questa smielata canzone. E avrei pagato, passato le pene dell’inferno, per guardarla e darle un bacio. Ma non ero io, e lei stava baciando un altro.
Non riuscivo a guardare altro, non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle sue labbra che si sfioravano con quelle altre. Ero masochista.
La canzone finì, loro si distaccarono e lei gli sorrise per poi allontanarsi dalla pista. Marie fece lo stesso.
Mi portò allo stesso tavolo, dove Taylor e il suo ragazzo si erano accomodati. Un nodo alla gola si stava incominciando a formare e mi sentivo mancare l’aria.

“Tay!” la salutò Marie. Io rimasi a guardare.

“Marie! Sei splendida” rispose Taylor.

“Grazie, anche tu sei meravigliosa. E anche tu Jack stai benissimo.” Il ragazzo sorrise senza rispondere.

“Dov’è Mark?”

“Ehm, non va più tra noi. Sono con James. James, loro sono Taylor e Jack” m’indicò e m’intimò di avvicinarmi. Strinsi la mano di Jack, e poi quella di Taylor. I nostri sguardi s’incrociarono ed io persi un battito.

“Ehi, io ti conosco! Non sei James McVey?”mi chiese Taylor. Annuii, sentendomi in imbarazzo.

“Andavamo a scuola insieme quando eravamo piccoli e abbiamo passato tanto tempo insieme, non ti ricordi?”

“Sarebbe difficile dimenticarselo” risposi piano. Ricordo ogni singolo istante, e vorrei riviverlo.

L’argomento finì in quel modo, e gli altri tre continuarono a discutere animatamente. Ascoltavo disinteressato i loro discorsi superficiali, posando il mio sguardo sull’oggetto del mio desiderio più grande. Jack a un certo punto si alzò dal tavolo dicendo di dover andare in bagno, ed io mi alzai a prendere da bere.

Il tavolo era pieno di qualsiasi bevanda che esistesse al mondo, ma presi due bicchieri contenente un liquido rosso. Quando tornai al tavolo, lo trovai vuoto, quindi mi sedetti e decisi di aspettare lì.
Portai il bicchiere alle labbra e assaporavo il liquido che conteneva, che aveva un sapore terribile. Osservavo intanto la pista gremita di adolescenti. Tante coppie si muovevano a tempo della musica.

Poi intravidi un vestito blu scappare da lontano e recarsi fuori. Mi alzai di scatto e seguii quella macchia di colore.
Si era seduta sul prato che circondava l’edificio e il suo volto era rivolto verso avanti. Mi avvicinai piano e mi sedetti di lato a lei. Non sapevo cosa stessi facendo, ma sentivo di doverlo fare.

“Ehi” sussurrai, appena vidi delle lacrime rigare le sue guance. Poteva essere bella nonostante gli occhi rossi e il viso rigato da gocce tristi e salate?
Si girò e mi guardò negli occhi per un momento, per poi continuare a fissare il vuoto davanti a sé.

“Pensavo mi amasse, sai” incominciò a parlare, “pensavo di essere importante per lui. Pensavo di aver trovato finalmente qualcuno cui importavo veramente. Invece è un coglione. Si stava baciando nel bagno delle signore con una delle cheerleader. Gli ho dato un calcio nelle palle, forse sarò stata cattiva, ma se lo meritava in quel momento. Non voglio più rivederlo.”
Ascoltavo in silenzio e guardavo le sue labbra aprirsi e chiudersi lentamente, scandendo ogni parola. Quel Jack era uno stronzo e odiavo che lei soffrisse così per lui. Lei meritava di meglio.

“Forse non sono destinata a trovare l’amore della mia vita, a trovare qualcuno che mi voglia davvero bene, che tenga a me” singhiozzò.

“Forse non hai cercato bene. Magari si trova davanti a te e tu non te ne accorgi neanche” risposi. Non seppi da dove uscirono quelle parole, non sapevo manco di essere in grado di formulare una frase di senso compiuto in sua presenza. Ma quella frase basto perché lei si girò ed io potessi rincontrare i suoi occhi lucidi pieni di dolore. E passarono attimi, secondi, minuti prima che lei si avvicinò e pose le sue labbra sulle mie. Non seppi quanto durò, quando iniziò o quando finì, perché in quel momento il tempo si bloccò e tutto sembrò infinito.

Si staccò ma il suo viso rimase vicino al mio e ci guardammo negli occhi. C’era stupore anche nei suoi occhi.



Poi il rombo di uno sparo ci fece girare. E una scena raccapricciante si parò davanti a noi.   

 



















 
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Ehi!
Ho aggiornato e non mi sembra vero!
Sto cercando di scrivere anche se la voglia non c'è, quindi vi chiedo un favore.
RECENSITE! Sapere che la storia non fa schifo, ma piace a qualcuno mi spinge a fare di più.
Quindi su, scrivete!
Grazie se hai letto,se hai aggiunto la storia a preferite/seguite e grazie se recensisci(?).
Se arrivo a tre recensioni, aggiorno col nuovo capitolo:)
Un bacio, Serena x
  
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