Perdonate questa pazza per questo ritardo, ma con la fine della scuola e l’inizio dell’estate
sono stata abbastanza occupata.
Spero di aver rimediato con questo capitolo…allora io vi saluto e vi aspetto al prossimo
capitolo, sperando di riuscire a scriverlo in tempo.
Buona lettura
 
Capitolo 5°: L’Arrivo della Tempesta

˜Casa Cross, due settimane dopo, camera di Kaori e Yuki, 10 del mattino˜

Ormai erano passate due settimane da quel giorno.

Quando mi risvegliai la prima che vidi fu Yuki, che mi disse che ero rimasta incosciente per ben
quattro giorni, preda della febbre e dei dolori alla gamba e la perdita di molto sangue.

Dopo il mio risveglio vennero a trovarmi anche Zero, il direttore e Kaname-sempai, ma Aidou non si fece vedere.

-uffa, io qui mi annoio, direttore la prego mi lasci uscire- quella mattina il direttore era venuto a controllare le
mie condizioni, ma ora mai ero completamente guarita, la febbre non c’era più e la gamba non mi dava alcun fastidio.

- Kaori ho già detto di no- e dopo quell’ennesimo rifiuto smisi di insistere e mi lasciai cadere sul cuscino

- e va bene, rimarrò qui- incrociai le braccia facendo la finta offesa mentre lui sorrideva e amorevolmente mi scopigliava i capelli

- Kaori, domani potrai uscire, ma rimani sempre vicino a Yuki, o a Zero. Ora riposa, verrò più tardi per darti le ultime medicine- sbuffando
annuì, poi mi stesi meglio in modo da fargli credere che mi fossi messa a dormire e attesi che se ne andasse.

Non appena chiuse la porta mi alzai, mi misi la divisa dell’accademia e presi la mia fedele katana, poi mi avvicinai alla
finestra e mi preparai a saltare

“ mi dispiace molto direttore, ma ho una cosa urgente da fare” mi preparai a saltare, ma non appena atterai sentì una risata alle
mie spalle, così mi voltai lentamente, temendo che fosse il direttore.

-ma guarda un po’ una fuggiasca scoperta ancor prima di essere sfuggita- mi sorpresi quando al posto della figura del direttore
vidi quella slanciata di Zero.

Rimasi immobile, temendo che ad un mio solo cenno, lui sarebbe andato dal direttore a fare la spia

-Z…Zero cosa ci fai qui?- lui sorrise e mi si avvicinò

- sapevo che non avresti ascoltato le parole del direttore, così sono venuto a vedere quanto ci avresti messo ad infrangere
un suo ordine- sospirai e lo guardai

- Zero io…- mi mise un dito sulle labbra e mi guardò fisso negli occhi

- so benissimo dove vuoi andare, e se fosse per me ti fermerei all’istante, ma visto che non posso ti dirò solo una cosa,
fa molta attenzione perché non tutti sono come Kuran…e io non voglio perdervi- sorprendendomi più di quelle parole fu il suo gesto,
mi abbracciò forte al suo petto, facendomi sentire tutta la paura che provava

- sta tranquillo…io non ti abbandonerò mai- nel mio cuore desideravo tantissimo mantenere quella promessa, ma qualcosa
mi disse che non avrei potuto.

Quando ci separammo, gli sorrisi, poi mi diressi verso il dormitorio luna.

Arrivai velocemente ai grandi cancelli che chiudevano l’entrata e proprio davanti al cancello si trovava il guardiano, colui che impediva
il passaggio a chiunque non avesse il permesso di passare.

-sono Kaori guardiana dell’accademia, chiedo il permesso di passare- l’anziano signore mi guardò e sbuffo sonoramente

- ragazzina sei la seconda persona che mi chiede di entrare, si vede che non ci tenete molto alla vita- lo guardai sorpresa, in fondo
nessuno si avvicinava al dormitorio luna mentre ora mi veniva a dire che non ero la prima quella mattina.

Alzai le spalle, ringraziai il signore e poi mi avvicinai al gran portone dell’edificio.

Mi guardai in giro e poi presi un grande respiro, appoggiai la mano sulla maniglia e aprì la porta, ritrovandomi subito nella hall del dormitorio.

-la prego signorino Hanabusa, ci ascolti, lei è uno dei pochi giovani talentuosi al mondo e saremo immensamente felici di averla con noi-
curiosa mi voltai verso il piccolo salotto che si trovava in quella hall e vidi due signori seduti su uno dei due divanetti mentre sull’altro c’era Aidou-kun.

I due signori erano vestiti in giacca e cravatta, come se fossero persone importanti mentre Aidou indossava una sorta di pijama e
sembrava molto assonnato.

-siete noiosi, vi ho già risposto di no, quindi potete anche andarvene, quella è la port…- il suo sguardo si immerse nei miei e quasi subito
avvampai mentre il cuore accellerò.

Alzai di poco la testa e lo vidi in piedi, sorpreso dalla mia presenza nel dormitorio

-Kaori cosa ci fai tu qui?- alzai la testa e provai a rispondere, ma i due uomini erano determinati a portare a termine il compito per
cui erano venuti, convincere Aidou-kun ad andare con loro

-signorino Hanabusa la prego, venga con noi…abbiamo bisogno di lei- spazientito iniziò a spingerli verso la porta mentre quelli
continuavano a pregarlo

- ora basta, non ne posso più di voi due, andatevene immediatamente- aprì la porta, li spinse fuori e poi richiuse sbadigliando.

In quel momento mi sentì di troppo, in fondo i vampiri a quell’ora dormivano, così abbassai la testa e presi un po’ di coraggio

-senti, s…se ti do fastidio posso tornare più tardi…- mentre finivo la frase appoggiai la mano sulla maniglia e feci una leggera
pressione, pronta ad aprirla, ma la sua voce bloccò il mio movimento

-no no tranquilla, non mi disturbi affatto. Allora cosa ti porta nella tana del lupo, piccolo agnello- abbassai nuovamente lo sguardo,
iniziando a torturarmi le mani, mentre cercavo di creare una frase di senso compiuto.

-i…io volvevo c…chiederti scusa per quanto è successo quella notte, non avrei mai dovuto puntarti contro la katana…ed è c…colpa
m…mia se Kaname-sempai t…ti h…ha p…punito- era inutile, per quanto tentassi non riuscivo a guardarlo negli occhi mentre aspettavo
una sua risposta, la quale fu una piccola risata e poi la sua voce che sostituiva la risata nella mia mente

- in realtà sono io che ti devo chiedere scusa, quella notte non avrei dovuto cedere alla tentazione…è stato molto pericoloso per te- scossi
forte la testa in segno di negazione e, finalmente, alzai il volto, posando i miei occhi sulla sua figura

- non dovresti dire così e poi…poi…- mi bloccai con gli occhi spalancati, fissi nei suoi mentre un forte dolore mi bloccò le parole in gola

- ehi Kaori che ti prende…Kaori…- dolorante mi presi la testa fra le mani e le strinsi mentre il dolore aumentava sempre di più , facendomi urlare.