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Autore: Yami sama    28/06/2015    0 recensioni
Una vacanza in Italia si trasformerà in una nuova avventura per la Decima Generazione, due nuovi e bizzarri Guardiani saranno d'aiuto contro un nuovo nemico con base nella città eterna.
Fra corteggiatori inaspettati, inseguimenti notturni, momenti al limite del demenziale e attimi di adrenalina riusciranno Tsuna&co a rimanere sani di mente?
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La triade della scienza (Spanner, Shoichi e Giannini) venne convocata e aggiornata in tempo record e, dopo le iniziali perplessità una domanda sorse loro spontanea.
-Ma noi che centriamo?- Chiese il giovane Spanner a fine spiegazione.
Il Nono flemmatico rispose –Dovete costruire qualcosa in grado di localizzare i possessori delle fiamme della notte e della neve-
Shoichi, che iniziava a sentire le prime fitte di mal di stomaco, replicò –Potrebbero essere chissà dove nel mondo. Anche se creassimo qualcosa in grado di localizzarlo…- Dino lo interruppe –Possiamo collegarlo ad una sonda o a un satellite, questo amplierebbe il raggio e la velocità di ricerca, giusto?-
Spanner eseguì un paio di rapidi calcoli mentali e annuì –Si può fare-
-È vero, ma sarà difficile- concordò Giannini e Shoichi dovette arrendersi –Abbiamo un laboratorio?-
-Da questa parte- Li guidò Dino chiudendosi la porta alle spalle.
Il Nono sospirò e Reborn guardandolo disse –Ci riusciranno- -Non è questo che mi preoccupa-
Davanti allo sguardo perplesso del sicario spiegò –Non sappiamo nulla. I possessori delle fiamme potrebbero essere troppo vecchi o troppo giovani, potrebbero non essere adatti al ruolo inoltre…- -Inoltre?- Lo spronò a continuare Reborn.
-Ho riletto le vecchie storie, quegli anelli…Sono lordi di sangue- -Più degli altri?- Il Nono annuì.
L’anziano uomo si sedette, prese fiato e rivelò quello che sapeva –Si parla di due fratelli, fedeli Guardiani del Primo che vennero cancellati dalla storia per qualche ragione, si racconta di un tradimento e di uno scontro in cui uno uccise l’altro-
Reborn interessato chiese –Si conoscono i loro nomi?-
Timoteo scosse il capo –Sto ancora indagando, ma lo scoprirò-
 
Tsuna, seduto su una panchina nel suggestivo giardino del maniero,  osservava gli anelli. Due oggettini apparentemente insignificanti, simili a quelli per cui un anno prima avevano affrontato i Varia.
Li rimise in tasca dopo qualche minuto chiudendo gli occhi e assaporando il sole pomeridiano sulla pelle rinfrescata dalla leggera brezza che muoveva gli alberi e i cespugli di fiori dal forte profumo.
 Era così assorto che non si accorse della persona che si era seduta accanto a lui finchè essa non aprì bocca –Un penny per i tuoi pensieri-
Con uno strillo molto poco virile l’altro cadde a terra divertendo non poco l’intruso –Kufufu-
-Mukuro! Che cosa c’è?- Domandò Sawada.
-Sembri preoccupato- Rispose l’altro – L’idea di avere gente nuova intorno ti scoccia?- Domandò aiutandolo ad alzarsi e a risedersi accanto a lui.
Il castano scosse il capo –No, non è questo- -E allora cosa?- A quella domanda seguì un sospiro e un –Boh-
-Kufufu cos’è una vendetta?- Rise l’altro.
-Ma và. Davvero non so cosa sia questa sensazione. So solo che le cose saranno difficili d’ora in poi- Sospirò preoccupato –Spero solo che vada tutto bene. Anche se so che è troppo desiderare che nessuno rimanga ferito-
L’illusionista osservò a lungo l’altro –Sei maturato- -Grazie-
Rimasero in silenzio godendosi il pomeriggio, le mani vicine che a malapena si sfioravano. Ma era un inizio.
 

Quattro giorni dopo i tre scienziati parevano sull’orlo del suicidio.
Quella che appariva come una missione impossibile si stava rivelando davvero impossibile.
Il laboratorio era un inferno di carte stracciate, appunti confusionari, carte di lecca lecca e medicine per il mal di stomaco.
-È inutile!- sbottò Shoichi lanciando un libro contro la parete –Sembra di cercare un ago in un pagliaio di aghi-
Giannini si accasciò sulla sedia stanchissimo –Concordo- mormorò bevendo un sorso d’acqua.
Spanner, impassibile come sempre, scartò l’ennesimo lecca lecca e si appollaiò sulla sedia.
Shoichi perplesso interrogò l’amico  –Che ci fai seduto così?-
Spanner con nonchalance rispose –L’ho visto in un manga, sembra che aumenti l’intelligenza-
Dopo il facepalm dei colleghi aggiunse -Funziona davvero- -CHEEEEE????-
Davanti agli sguardi allibiti dei compagni l’inglese spiegò –Noi abbiamo cercato per tutto questo tempo delle fiamme di cui non sappiamo niente. Ma così facendo è impossibile trovarle. Dovremmo invece tracciare tutte le fiamme di cui conosciamo l’esistenza e le “zone bianche” che salteranno fuori saranno per forza le fiamme che cerchiamo e di cui non abbiamo i dati-
Sembrava folle ma…Si misero subito al lavoro.
 

-Fatto- Dissero i tre al Nono nel suo ufficio dopo due giorni.
Il vecchietto sorrise entusiasta –Ottimo lavoro! Avete già iniziato la ricerca?-
Shoichi annuì –Il sistema satellitare restringerà il campo a 10km dopodichè un tracciatore portatile e una piccola squadra saranno sufficienti a localizzare i potenziali Guardiani. Uno di noi si aggregherà al gruppo in modo che le letture siano precise-
Timoteo annuì –Molto bene ora dobbiamo solo…Cosè questo tanfo?-
Spanner impassibile rispose –Sei giorni in laboratorio senza fare la doccia-
-…Andateci pure e fatela doppia- Disse il vecchietto con sollievo dei tre che corsero nelle loro stanze.
L’uomo, dopo aver aperto le finestre, prese il cellulare –Xanxus? Ho un lavoro per te e Squalo-
 
Roma 02.21 Tetto di Castel Sant’Angelo
 
La ragazza seduta sulle mattonelle rovinate dal tempo sorrise osservando il cielo e, freddando il bicchiere di succo che si ricoprì di brina, esclamò –Che bella notte!-
Il ragazzo accanto a lei sbuffò –Lo sarebbe ancora di più se la smettessi di costringermi ad aprire portali per posti del genere!-
La ragazza sbuffò –Siamo su un tetto che c’è di strano?- -Potremmo andare in posti più divertenti, tipo la muraglia cinese- -Oppure la Cappella delle Ossa in Portogallo- suggerì speranzosa.
Lui la mandò a quel paese ridendo e sospirò mettendosi comodo e ammirando il panorama della Roma notturna -Ehi- La richiamò –Mmm?- Lui le allungò la lattina di Cola che venne prontamente raffreddata.
-Domani che si fa?-  chiese sorseggiando la bibita.
Lei si sdraiò iniziando distrattamente a cercare le costellazioni –Fumetteria? A te serve Bleach e a me Deadpool- -Andata- Sorrise lui.
Si zittirono entrambi, rilassati e incuranti del mondo.
-Davvero una bella notte-
 
 
Note dell’Autrice ritardataria
Nel prossimo capitolo inizierà l’avventura, fatemi sapere cosa ne pensate e se avete suggerimenti dite pure ^_^
Posterò al più presto il terzo capitolo fino ad allora…Au revoir!
  
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