"Dobbiamo trasferirci a Miami perchè a vostro padre è stato offerto un lavoro migliore li"dice.

In questo momento,vorrei solamente sparire per sempre.

Non capisco il senso di questo trasferimento.

Stiamo così bene qui.

Abbiamo una bella casa,abbiamo tanti amici,la scuola fa schifo ma le persone che ci sono la dentro sono fantastiche,papà e mamma guadagnano parecchio.

"Ma stiamo così bene qui! "dico.

"Si lo so amore,ma non possiamo assolutamente rifiutare. John Dallas,si fida di tuo padre e vuole averlo vicino per motivi di affari. Ma pensa a cosa ci potete guadagnare voi due : una casa due volte più grande di questa,una scuola che potrà darvi un'istruzione adeguata,nuovi amici e tante altre belle cose! Poi,Miami è una città semplicemente bellissima" dice mamma sforzandosi di mantenere il sorriso sul volto.

"Chi è John Dallas?"chiede Kate.

"Un nostro caro amico dell'università,e capo di lavoro di tuo padre"risponde la mamma.

"Non è questo il punto!"Intervengo "Mamma,non nego il fatto che Miami sia bellissima,ma i miei amici sono tutti qui! Non ne voglio altri."

"Abbiamo tutti gli amici qui"ribatte Kate.

"Lo so tesoro,ma gli amici vanno e vengono! Sono sicura che li te ne farai di nuovi. "

"Non posso lasciare Cass e Trevor. Lo sai benissimo anche tu che siamo troppo uniti e che ci tengo veramente troppo a loro."dico.

"Esiste internet. Vi potrete tenere in contatto tramite i social network!"

Sembra avere una soluzione a qualsiasi problema. Ma so benissimo che è davvero difficile mantenere rapporti con le persone a distanza. Non dico sia impossibile. Solo difficile.

"Non è così facile come credi. Quando si parte?"chiedo.

"Domani dopo scuola,io e tuo padre passeremo a prendervi da scuola con l'auto"dice.

"COSA?"chiedo alzando la voce.

"Amore.."dice mia madre,ma io la interrompo rispondendo:"No mamma. Lasciami stare!"

Mi alzo da tavola e me ne vado in camera mia.

Mi getto sul letto e respiro profondamente per non lasciare che le lacrime comincino ad uscire dai miei occhi.

Non sono ancora pronta a dire addio a tutte le persone che amo e a questa città,che ho amato e odiato allo stesso tempo.

Cass e Trevor.

Li conosco fin da quando eravamo piccolissimi,quindi come farò a dirgli addio? Come farò a ricostruirmi una nuova vita senza loro?

Mi sposto dal letto,e allungo la mano verso il comodino per prendere una piccola cornice con all'interno una foto di noi tre che sorridiamo. Me la regalò Cass,il giorno del mio quindicesimo compleanno.

Da quel momento conservo questa foto perché è piena di ricordi.

Tanti ricordi.

Forse anche troppi.

Al solo pensiero della mia vita senza di loro,mi scende una lacrima.

Inoltre,in questa scuola,con le persone,mi trovo anche bene. Sono la tipica sedicenne con tanti amici,conosciuta da tutti che viene invitata alle feste tutti i sabato.

Non posso dire addio a tutto questo per uno stupido lavoro.

Riappoggio la foto sul comodino e prendo il cellulare per chiamare Cass.

Deve saperlo.

"Cris"dice non appena risponde."Immaginavo mi avresti chiamata! Ti dico sempre che matematica è difficile e che quindi dovresti studiarla un po' alla volta"

"Cass,non ti ho chiamata per questo..."dico con le lacrime agli occhi.

"Cos'è successo?"chiede preoccupata.

"Domani me ne vado da questa città. Io e la mia famiglia ci dobbiamo trasferire a Miami"dico asciugandomi le lacrime che non smettono di scendere.

"COSA???!!" Grida al telefono "Dimmi che è tutto uno scherzo. Ti prego. Dimmi che è solo un altro dei tuoi soliti scherzi."

Sto zitta.

"No,Cris. Perché? Da quanto lo sai? Aspetta,troviamoci nel nostro solito punto d'incontro. Sai che odio parlare di queste cose al cellulare! Chiamo Trevor,tu intanto muoviti a venire" dice.

"Sì,va bene"dico e attacco.

Scendo dal letto e mi avvicino allo specchio per sistemarmi il trucco.

Poi,prendo il cellulare ed esco rapidamente dalla stanza.

Non appena arrivo in fondo alle scale e afferro la maniglia della porta d'ingresso,la voce di qualcuno mi blocca.

"Cris"risuona in corridoio la voce di mia madre."Dove vai?"

Prendo un respiro profondo per cercare di mantenere la calma e per impedire alle lacrime di scendere di nuovo.

"A dire addio alle persone che amo"dico mantenendo il contatto visivo con lei.

"Amore,lo sai benissimo il motivo per il quale ce ne andiamo"dice con tono triste.

"Si. Per uno stupido lavoro. Stiamo bene così ,non ne abbiamo bisogno"dico.

"Non rivolgerti a me con quel tono. E sappi,che quando tonerai a casa,dovrai cominciare a farti le valige per poi caricarle in macchina,così domani non perdiamo tempo"

Mi volto subito ed esco sbattendo forte la porta in modo da farle capire che questa scelta mi da sui nervi.

Cammino con passi rapidi per raggiungere il più velocemente possibile il nostro solito punto d'incontro,ossia il parco davanti a casa di Cass.

Ricevo un messaggio,e mentre tiro fuori il cellulare,vado addosso a qualcuno: un ragazzo.

"Scusa "dico.

Lui mi guarda con disprezzo e si allontana.

Appena arrivo all'ingresso del parco,vedo immediatamente i miei due migliori amici seduti sulla nostra solita panchina.

Entro e li raggiungo immediatamente.

Non appena mi vedono,corrono rapidamente verso di me e mi abbracciano.

In questo momento,non ce la faccio, e scoppio di nuovo a piangere.

Sento la mano di Trevor fra i miei capelli e mi accarezza per calmarmi,ma il suo tentativo fallisce.