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Autore: _ciacci_    30/06/2015    2 recensioni
Una ragazza italiana si trasferisce a Seoul nel 2013 per continuare i suoi studi universitari. Durante la sua prima lezione al corso di coreano, incontrerà due ragazzi...Tra menzogne e amori nascosti, nascerà un'amicizia che sorprenderà tutti...
Spero vi piaccia ^^
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, JB / Im Jaebum, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Wang Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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( -YAH! NON FACCIO CAVOLATE- Jb esce dalla sala e sorrido leggermente, ora lo vedo più rilassato)

-Quanto è distante il bar di Italy da qui?- la domanda di Youngjae mi gela il sangue nelle vene 
-perché?- il mio tono è secco e teso 
-so che degli amici ci sono andati e hanno detto che è molto popolare quel posto...non andrà lì vero?- 
-Non possiamo essere così sfigati, è piano di locali qui intorno!- non so se dicendolo cerco di rassicurare me o loro.

JB pov

So che qui intorno c'è un bar che prepara cose buonissime, ci sono entrato una volta e i muffin di quel posto erano incredibili. Ash...mi fa davvero male la guancia, questa proprio non ci voleva. Tiro su la mascherina mentre mi guardo intorno, so che era per questa salita...oh eccolo! Ha un atmosfera molto tranquilla nonostante ci sia molta gente. Entro e mi metto in fila, spero che le commesse siano veloci, non voglio aspettare troppo tempo. Mi guardo intorno tenendo le mani in tasca...tra qualche mese sarà difficile riuscire a fare una cosa così semplice come prendere un caffè da solo? L'ultima volta pensai di si eppure non è andata a finire benissimo...
-cosa ordina?- la voce mi sembra famigliare, sicuramente l'accento lo è. Mi affaccio di lato per vedere da chi proviene: Italy. Merda...che faccio? Cambio bar? Mi nascondo meglio?.....No, non posso continuare a fuggire, devo solo smettere di mentire -Oh...Jaebum!- come mi ha riconosciuto? 
-Italy! Lavori qui?- lei mi fa un sorriso dolce e quasi rimango scioccato nel sentirmi un formicolio allo stomaco nel vederla, sarà il nervosismo.
-Si! Tu che ci fai qui?- nonostante tutto continua a servire i clienti anche se ogni tanto si blocca e ripete ad alta voce le ordinazioni, deve essere difficile lavorare in un posto del genere quando non conosci bene la lingua. La vedo strizzare gli occhi, forse cerca di ricordarsi qualcosa...è abbastanza buffa -tocca a te ordinare- mi sorride tornando difronte a me 
-hum....cosa mi consigli?- lei si sposta ed osserva i dolci in esposizione per poi prenderne uno alla frutta 
-vedrai che ti piacerà, mangi qui o lo porti via?- 
-è da portar via- sfodera ancora un sorriso e si mette ad incartare il pasticcino con cura, pago il tutto alla sua collega e lei me lo porge
-E' il momento della pausa- un uomo sulla cinquantina esce fuori ad una stanza dietro al bancone per avvisarla
-oh...- controlla l'ora e sorride -mancano ancora 30 minuti- l'uomo sorride e mi indica
-non penso che lui voglia aspettare così tanto- cosa? Parla di me?
-Non è qui per me- mi guarda divertita e scuote la testa
-certo, anche io mi diverto a fissare le persone nei locali- l'uomo mi fa l'occhiolino e lei annuisce togliendosi il grembiule
-ha ragione signor Park, deve avere una cotta- la guardo sorpreso e pronto a ribattere ma lei mi prende per il braccio ed esce dal locale tirandomi con se -stai tornando a casa?- 
-Non ti stavo fissando! Davvero! Non ho una cotta per te...non ti conosco nemmeno- lei mi fissa qualche secondo per poi scoppiare a ridere mentre si incammina lungo la strada principale
-Ovvio che non hai una cotta per me! L'ho detto solo per poter uscire prima- improvvisamente mi sento un cretino. Guardo la busta con il dolcetto e sospiro, ne dovevo prendere 7...cosa ce ne facciamo di uno solo? -qualcosa non va?- scuoto la testa camminando con la busta intorno al polso e le mani in tasca
-no, è tutto ok- lei sembra poco convinta ma resta in silenzio. Silenzio imbarazzante...
-Allora...che mi dici?- 
-che ultimamente sono sfinito, non ho nemmeno il tempo di dormire decentemente- 
-la spalla ti fa ancora male?- ah già...qual'era la causa? Ero caduto? 
-sta molto meglio, la caduta non è stata molto brutta- lei allunga una mano e io di scatto la evito per paura che mi possa toccare la guancia
-Scusa...volevo toglierti una foglia dai capelli- ma che mi prende, sono diventato scemo? -Jaebum...io so che sono stati i tuoi genitori a farti del male, non devi avere paura che la gente ti tocchi, non tutti vogliamo farti del male- cosa sta succedendo. Lei mi osserva e rimango perplesso...le hanno detto che sono stati i miei
-OH....si...........hai ragione- continuo a camminare velocemente, con lei vicino non posso tornare alla JYP -dove devi andare?-
-in nessun posto specifico in realtà- fa spallucce e mi sorride anche se mi sembra un po' triste
-io in realtà dovrei tornare...- lei annuisce e si ferma a guardarmi
-allora...ti saluto- solleva una mano per salutare però qualcosa mi blocca dall'andarmene ora
-non devi davvero andare da nessuna parte? Un bar, qualche amica...- scuote la testa e controllo l'ora, è tardi non può mica stare da sola a quest'ora! -quanto dura la tua pausa?- 
-un'ora- COSA? Un'ora da sola per la strada? 
-dovresti tornare al bar allora, non è molto bello stare da soli in giro- lei ride e non capisco cosa ci trovi di così buffo 
-non preoccuparti, faccio solo due passi e torno indietro- se Jackson sa che l'ho lasciata da sola mi uccide nel sonno. 
-ash...andiamo- la afferro per il polso camminando 
-dove stiamo andando?- 
-in un posto in cui non sei ancora mai stata-

***

-in un posto in cui non sono mai stata?- mi osserva dondolandosi dall'altalena e scuote la testa
-in corea c'eri già stata?- muovo piano i piedi per muovere anche la mia postazione 
-in effetti no- si guarda intorno e inclina piano la testa -non c'è nessuno...-
-hai presente che ore sono? Nemmeno noi dovremmo essere qui!- lei si morde il labbro inferiore e si alza improvvisamente
-tu non dovevi tornare?- annuisco e ricontrollo l'ora, nessuno andrà via prima delle 4 di mattina comunque...per un paio d'ore possono anche non avermi affianco -non voglio che i tuoi se la prendano con te, so la strada per tornare...ti conviene correre al locale- lei si preoccupa davvero troppo
-perchè ti preoccupi? Se io sono tranquillo perchè tu devi sentirti agitata? Non ci conosciamo da molto, è la seconda volta che ci vediamo...fossi in te penso che sarei abbastanza indifferente- penso di essere stato un po' acido nel risponderle ma davvero non la capisco questa preoccupazione. Lei mi osserva e poi si guarda intorno infilando le mani in tasca, schiude le labbra per dire qualcosa ma poi le richiude e sospira tornando a guardare me
-vedi, quando ti trasferisci da un paese straniero e non sai bene la lingua...è difficile fare nuove amicizie. Se non avessi incontrato Jackson e Mark, a parte le mie coinquiline io qui non avrei nessuno. Mi esce spontaneo ora cercare di dare il meglio di me per farmi dei veri amici, tutti quelli che ho sono in Italia e posso sentirli solo per telefono. Ho conosciuto voi, mi siete sembrati simpatici e anche la cosa più vicina a degli amici che ho avuto da quando sono qui...quindi si, mi preoccupo e mi sarei preoccupata anche se tu non fossi stato una persona di mia conoscenza, non mi piace vedere la gente stare male. Tutto qui- per la metà del discorso mi sembrava di sentir parlare Jackson, il volere degli amici veri, essere stranieri e lasciare tutto in un altro posto 
-non deve essere facile vero? Stare lontani dalla famiglia, dal posto in cui si è nati- lei non risponde ma si limita a guardare a terra. Lei vuole degli amici, qualcuno con cui legare. Sono in un gruppo con tre ragazzi stranieri, in quanto leader dovrei sapere come si sentono. Non dovevo ascoltare tutto ciò, con che coraggio posso continuare a mentire -non preoccuparti per me, io sto bene- mi alzo sistemandomi la maglia
-immagino che sia così...non posso pretendere di essere amica di qualcuno da subito, sappi che per qualsiasi cosa anche se non hai un cellulare, un modo per trovarmi lo trovi- inizia a camminare verso la strada principale 
-aspetta! Dove vai?- faccio qualche passo nella sua direzione
-Torna al locale Jaebum, non devi preoccuparti di riportarmi in dietro, come hai detto tu...dovresti dimostrare indifferenza- thouché. Mi ha rigirato il discorso, furba la ragazza. 
-questa cosa non vale! Io sono un ragazzo, è per galanteria- lei scuote la testa senza voltarsi -e poi devo andare da quella parte pure io- lei continua a non rispondere e a camminare davanti a me giocherellando con il cellulare. Davvero la dovrei lasciare andare da sola! Guardo il vicolo che porta alla JYP e sospiro andando avanti, dopo mi toccherà tornare qui. Continuiamo la salita fino a quanto non è difronte al bar, senza nemmeno volarsi si avvicina all'ingresso -Bhe grazie per la tua cavalleria Jaebum! Non lo dici?- la sento ridere e apre la porta per entrare -è così che volevi farti degli amici? Si salutano lo sai?- lei si volta e mi squadra 
-non mi piace quando gli sconosciuti con la mascherina mi seguono. Comunque grazie...Buona notte Jaebum- entra nel bar e sospiro. Le ragazze occidentali sono più strane di quelle coreane, torno in dietro verso la JYP e una volta che sono dentro mi dirigo verso la sala prove 
      ***
-Hyung! Dove eri? Sei stato via più di un'ora!- Yugyeom che mi fa il terzo grado non si può sentire
-Hya! Dove è finto il rispetto? Sono andato a prendere gli snack- poso la busta nelle mani di Bambam che scruta attentamente il contenuto
-e ci è voluta un'ora?- domanda Jackson mentre appendo la giacca e riprendo il riscaldamento 
-si, che c'è? C'era fila- 
-Un dolcetto solo per 7? cos'è siamo diventati poveri?- il commento si Bambam fa ridere tutti, ho dimenticato di nuovo di prenderne altri
-si. Mi avete colpito in faccia...cosa vi aspettavate? E poi vedo che vi siete ripresi...tra qualche settimana iniziamo a girare quindi a dieta- il commento mi esce un po' borbottando e mentre gli altri si ricompongono per provare, Junior si avvicina a me ridendo. Si abbassa per mettersi alla mia altezza e sussurra
-quel sacchetto, non è quello del bar dove lavora Italy?-

Italy pov

Forse ha ragione Jaebum, ho talmente tanta voglia di avere degli amici che non mi rendo nemmeno conto che ho iniziato a comportarmi come se li conoscessi da una vita e ad impicciarmi di cose di cui loro non vogliono parlare. Che stupida sono stata...dare consigli a un ragazzo che in vita sua mi ha visto solo due volte, davvero patetico. Sospiro entrando nella mia camera, è talmente tardi...che ore sono in Italia? Ho davvero bisogno di parlare con qualcuno che mi capisca. Devo provare a parlare con altre persone all'università e di sembrare meno disperata e impicciona con Jackson e gli altri. 
-hei fratellone...- sorrido leggermente quando risponde alla mia chiamata su Skype
-piccola pulce! Sei ancora sveglia? Sono in Cina so perfettamente che ora è da te, non funziona come con mamma e papà- lui ride e annuisco 
-lo so che lo sai! E tu? Che ci fai sveglio a quest'ora? Se sei in compagnia ti lascio stare- lui ride e si guarda intorno
-in effetti...sono in dolce compagnia, sai...io e una causa legale per l'affidamento di una bambina- 
-ash...se ti avessi davanti ti prenderei a sberle! Trovati una ragazza invece di lavorare sempre! Non mi pare che tu sia questo gran cesso! E vedi di trovartela ricca che voglio essere mantenuta da te a vita!- ovviamente sono sarcastica
-Piccola vigliacca! Continua a studiare e vedi di laurearti così poi possiamo aprire il nostro studio...sono stufo delle cause di divorzio- mio fratello lavora come avvocato in Cina da ormai 3 anni, è per questo che parlo bene il cinese...lo aiutavo a ripassare durante il periodo degli esami così l'ho imparato con lui. Il suo piano è quello di vedermi laureata e pronta ad aprire insieme un nostro studio in Cina in modo da poter far consulenze anche agli stranieri 
-Sisi! Sto studiando OPPA- lui fa un espressione schifata 
-il cinese è più romantico! Mèimei!- sorrido, a volte penso di aver sbagliato....dovevo trasferirmi da lui e vivere con lui, almeno avevo un pezzo di famiglia con me -ora vai a dormire, ci sentiamo domani appena esco dal tribunale- annuisco osservandolo -buona notte! Anche tu mi manchi- attacca la chiamata prima che io possa rispondere, osservo il telefono e sospiro, anche se non gli ho detto che sento la sua mancanza lui l'ha capito da solo...quando vorrei essere con lui ora.

Jackson Pov

-si mamma, qui sta andando tutto bene....no, non posso ancora tornare....devo aspettare il debutto....si ovvio che se mi trovo male torno da te...........ti voglio bene anche io- sorrido e attacco il telefono ripassandolo al manager 
-molto tenero- rido imbarazzato alla sua espressione e lo colpisco sul braccio 
-guai a te se ti sento parlare di questo in giro!- lui ride e mi apre lo sportello
-avanti scendi amore di mamma- scendo dalla macchina fingendomi offeso per poi dirigermi verso la classe. Mark non c'è...ash mi farà impazzire, se non viene al corso come pretende di saper parlare la lingua dopo? Controllo l'ora, molti studenti universitari stano uscendo dalle loro aule quindi anche Italy dovrebbe arrivare. Odio non avere un telefono tutto mio, se lo avessi potrei chiamare mia madre, comunicare con i miei amici, cose così insomma! Invece mi tocca fare tutto tramite il telefono del manager e quando lui non c'è...sono un deficiente emarginato dal mondo.
-cosa fai qui fuori da solo?- rido riconoscendo la voce e mi giro 
-che fai cerchi di abbordarmi Mark? Secondo te che faccio? Ti aspettavo!- lui sorride dandomi una pacca sulla spalla 
-scusami, ho pranzato fuori con un amico! Non potevo avvertirti-
-lo so lo so!- entriamo in aula e cerco con lo sguardo Italy 
-non è ancora arrivata?- scuoto la testa e vado ai nostri posti -probabilmente sta arrivando- 
-questo posto è per me?- la voce non mi è famigliare, sollevo lo sguardo e vedo una ragazza sorriderci per poi sedersi nel posto che avevo fatto riservare per Italy -spero non ti dispiaccia, sono Jessica- sia io che Mark ci guardiamo contemporaneamente -si lo so che siamo in classe dall'anno scorso ma non abbiamo mai avuto modo di parlare- 
-non mi ricordo di te sinceramente- rido alla risposta di Mark e gli batterei il cinque se non fosse troppo di cattivo gusto
-nemmeno io scusa- lei è asiatica ma il suo inglese è troppo buono 
-non fa nulla, possiamo iniziare ora a fare amicizia, scommetto che potremmo diventare buoni amici- la sua presunzione è un po' troppa per i miei gusti. Il sospiro di Mark mi fa capire che probabilmente nemmeno a lui piace la compagnia, riconosco quei sospiri, sono quelli che fa quando parlo troppo
-scusami...- inizia col dire lui, probabilmente le vuole dire di spostarsi ma nello stesso istante si distrae a guardare qualcosa, mi sporgo di lato per vedere oltre la tipa cosa sta osservando e noto Italy davanti all'ingresso. Mi alzo in piedi per indicarle il posto ma non faccio in tempo, lei si limita a fare un gesto di saluto con la mano con un leggero sorriso e lancia un'occhiata alla ragazza vicino a noi per poi sedersi a terra tra gli scalini visto che tutti i posti sono occupati. Mi risiedo lentamente, perchè questa cosa mi fa stare peggio di quando le mento? Il professore entra in aula e accende il proiettore, il tempo di prendere un foglio su cui scrivere che sento una mano sul braccio 
-allora, come sta andando? So che fate i trainee alla JYP- ecco di cosa si tratta, sorrido amaramente e Mark da un colpo alla mia sedia
-male, penso che non debutteremo mai- mi alzo contemporaneamente con lui e rinfilo tutto nello zaino
-è stato un piacere Jessica- dice sarcastico lui e gli batto finalmente il cinque per poi dirigerci per le scale
-permesso...hei scusa....grazie- faccio lo slalom tra alcuni ragazzi per poi sedermi vicino a Italy 
-sai, quando la compagnia non è buona, anche seguire le lezioni diventa pesante- sorrido nel vederla sorpresa positivamente, Mark le scompiglia leggermente i capelli e lei si volta un po' perplessa dal gesto
-e questo?- lui fa spallucce e la aiuto a sistemarsi i capelli, mi sembra quasi di vederla imbarazzata ma non può essere...lei è Italy! Praticamente per noi è un ragazzo e per lei....siamo ragazze........
-vuol dire che siete amici- rispondo e lei si blocca un attimo ad osservarci, il suo sguardo è un po' confuso e la cosa mi fa tanta tenerezza.

Italy Pov

Non è che mi sentissi gelosa dalla tipa, solo un po' infastidita, ho pensato “ecco, lo fanno con tutte”. Osservo Jackson scrivere su un foglietto volante e sospiro
-non hai un quaderno?- lui ride e annuisce 
-solo che...lo dimentico sempre- mi volto notando che anche Mark scrive su un foglio 
-che problemi avete con i quaderni?- Mark si gratta la testa e torna sul suo pezzo di carta -santo cielo- cerco nella mia borsa e porgo ad entrambi due quaderni 
-oh! Grazie- Jackson mi accarezza i capelli e mi blocco qualche secondo prima di realizzare che ha posato il foglietto sopra il quaderno. WTF. 
-prima cosa, che sono il tuo cane che mi accarezzi i capelli e poi, vi sto regalando i quaderni, scriveteci dentro- Jackson osserva il quaderno con un espressione dubbiosa
-ma....ci sono i fiori- lo fisso e Mark ride soddisfatto 
-il mio è nero- Jackson si gira a guardare il quaderno che ho dato all'amico e lo indica
-facciamo a cambio, tu stai meglio con i fiori- rido osservandoli mentre Mark si sposta sempre più a destra per non farsi prendere 
-Scrivi la, non si scambiano i regali- torno a seguire la lezione, forse tutto sommato loro posso davvero considerarli degli amici.

***

-Niente cellulari, nemmeno voi?- Mark scuote la testa e Jackson lo segue a ruota mentre sorseggiano la loro coca-cola seduti sul muretto del bar universitario -questo è a dir poco strano, come comunicate con i vostri genitori?- 
-usiamo i computer al dormitorio oppure il cellulare del nostro...supervisore- Jackson sembra strano quando deve parlarmi di queste cose, non so se è perchè non ricorda i termini o per altro
-quindi vivete insieme- loro annuiscono 
-se vuoi qualche volta puoi venire a trovar-...-

Mark Pov

-se vuoi puoi venire a trovar-...- lo pizzico sulla coscia ma l'unico risultato è che a sentire dolore sono io, stupido schermitore con le cosce dure! 
-Non domandare cose inappropriate!- idiota, io non voglio aiutarti a mentire ma ragiona, se la inviti dove mettiamo tutti gli altri? Nascondiamo cinque persone in una camera?
-Non ti preoccupare, non sono di mentalità chiusa! Non penso male se due amici mi invitano a casa! Vivete da soli con il supervisore?- …Jackson dimmi che hai capito a cosa mi riferivo
-Visto? Per lei va bene! Potremmo studiare tutti insieme! Ti va di venire oggi? O devi lavorare? La casa è un po' in disordine ma nulla di cui preoccuparsi...è che viviamo lì in tanti e siamo tutti maschi- non hai capito un cazzo
-Io ho due coinquiline pazze che litigano tra di loro lanciandosi la roba e insultandosi in due lingue diverse- ...questo fa apparire il nostro dormitorio più tranquillo 
-e sono sexy?- 
-che commento è Jackson- sarebbe strano se rispondesse di si
-ehm.....non saprei dirtelo, diciamo che non sono brutte- lei ride e controlla qualcosa sul cellulare 
-oggi non devo lavorare, potrei anche venire da voi- il telefono le squilla e lei si alza -scusatemi, torno subito- si allontana di qualche passo e io colpisco Jackson sulla spalla
-AHI, che c'è?- aggrotta le sopracciglia, solo uno stupido potrebbe non averlo capito
-L'hai invitata al dormitorio! Li ci abitano anche gli altri! Se non possiamo chiamarli come facciamo ad avvertirli?- lui si blocca un attimo e fa uno strano verso come se avesse capito solo ora a cosa mi riferisco 
-Ormai l'ho invitata...non posso dirle di non venire- si volta a guardarla e io con lui, sorride al telefono e poi scoppia in una risata di quelle che ancora non le avevo visto fare
-voglio farla ridere così anche io- il commento di Jackson mi spiazza, non so se è perchè l'ho pensato pure io oppure per il modo serio in cui lo ha detto
-allora non dovesti più mentirle- lui fa un piccolo sorriso e annuisce 
-ci proverò....secondo te parla con il ragazzo?- la osservo di nuovo e piego la testa leggermente di lato
-potrebbe...infondo non è brutta da non poterne avere uno- lui annuisce tornando a bere, non capisco dove vuole arrivare -Ti ricordo che per 4 anni non possiamo uscire con nessuno- quasi si strozza e mi guarda schifato
-eww...NO! Baby NO! È Italy! Non ha sesso per noi....è come se fosse uno dei got7!- rido alla sua risposta e scuoto la testa, chissà se cambierai idea. Italy torna indietro e si siede tra di noi 
-scusate, chiamata internazionale- mette il telefono in tasca e ci osserva, illuminazione
-Mi puoi prestare il telefono? Devo chiamare il nostro supervisore per dirgli che stiamo tornando- senza dire nulla mi passa il telefono dopo averlo sbloccato -......questo non è Key degli Shinee?- annuisce e ci guarda leggermente imbarazzata 
-sono una fan degli Shinee- improvvisamente mi corre un brivido dietro la schiena, non avevo mai pensato all'idea che un giorno qualcuno potrebbe avere uno di noi come sfondo del telefono...la cosa mi fa uno strano effetto. Compongo il numero del manager e mi allontano per chiamare 
-Manager...sono Mark, ho una cosa da chiederle-

Junior Pov

-FATE SPARIRE QUELLA FOTO!- urlo mentre cerco di nascondere la pila di panni sporchi che avevamo sistemato all'ingresso 
-Junior appena finisci leva le cose dei JJ Project!- annuisco a Jaebum che era intendo a passare l'aspirapolvere in salotto 
-Dove metto questa roba?- Bambam si avvicina con la pila di demo che avevamo composto in questi giorni 
-ehm....in camera nostra, infila tutto lì!- mi affaccio in cucina e vedo Youngjae lavare i piatti ad una velocità che nemmeno sapevo avesse 
-Avete avvertito Yugyeom?- fisso JB
-No...ash...vado a prenderlo a scuola!- corro davanti all'ingresso quando sento citofonare...guardo l'immagine e sono loro -TUTTI PER LE SCALEEE- il manager rimane in casa mentre noi ci infiliamo scarpe e capotti per poi scendere per le scale 
-dobbiamo aspettare qui per quanto tempo?- ci sediamo rassegnati e sospiro sentendo l'ascensore aprirsi -usciamo apena aprono la porta, come se fossimo qui per caso...- si avvicinano alla porta e vengono aperti dal nostro “tutore” -ora...MARK! JACKSON!- lei ci guarda stupita e anche un po' spaventata
-che ci fate qui?- me lo chiedo anche io
-siamo passati a trovarvi- risponde JB, noto uno strano scambio di sguardi tra lei e Jaebum ma credo si sia accorta che li guardavo perchè ha subito spostato lo sguardo sugli altri per poi entrare 
-questo è il vostro dormitorio? WOW è enorme...nel mio a stendo riusciamo a stare in cucina in tre persone- ride -è più pulito di quello che mi aspettavo, per tutto il tragitto non avete fatto altro che dire che ci puzza, ecc...- fisso i due che ridono nervosamente per poi indicarci il salotto, fingere di non vivere qui è esilarante. 
-volete qualcosa da bere?- Mark che fa il padrone di casa è ancora più divertente, 
-no grazie- dice Italy sorridendo -sapete cosa sembra? Uno di quei dormitorio da Idol- e li ci blocchiamo tutti, anche Jackson che si stava per alzare 
-ma no....HAHAHAHAHAHAH- risata forzatissima di Bambam accompagnata da nostre risate fintissime 
-...ook- lei solleva leggermente un sopracciglio. Silenzio...siamo in 7 eppure nessuno dice una parola...
-vogliamo iniziare a studiare?- Jackson che propone di studiare, sembra di vivere in un modo parallelo 
-loro non si annoieranno?- in effetti, cosa dobbiamo fare noi qui? 
-Ma no, vi aiuteremo...vero? Così Bambam fa pratica con voi!- Youngjae mi sorprende oggi
-intanto vi prendo qualcosa da bere, succo d'uva?- e JB fa la stronzata... -cioè.......toccherebbe ai proprietari di casa ma visto che siamo sempre qui, è come se fosse anche casa nostra- lei ride ma la vedo poco convinta -ok vado e sto zitto- mi siedo sul divano dietro di loro 
-cosa farete?- 
-semplicemente proveremo dei dialoghi che sono sul nostro libro, così magari impariamo qualcosa di diverso- Jackson caccia dalla sua borsa un quaderno a fiori e lo osservo stupito
-hai iniziato a portarti i quaderni?- la battuta mi esce spontanea ma lui sorride divertito e Mark scompiglia i capelli di Italy. Che sta succedendo tra di loro? Cos'è tutto questo contatto?
-Sono un regalo di Italy...il patto è che a fine giornata glieli ridiamo così lei ce li riporta alla lezione dopo, Jackson perchè lo avevi in borsa? Dovevi ridarglielo- sbatto un paio di volte le palpebre guardando i tre e poi osservo JB rimasto a fissare la scena con i bicchieri e le bevande in mano
-perchè dovevamo venire qui!Dopo glielo do- intanto lei caccia un quadernino nero che passa al più grande che posiziona il materiale sul tavolino. 
-ehm...non so se sono la più piccola, dovrei servire io?- JB apre la bottiglia e fa per passargliela ma si blocca 
-no il più piccolo ora è Bambam!- ride e passandola a lui scivola sul tappeto facendo un gavettone di succo d'uva ad Italy che rimane in stato di shock a fissare davanti a se -oddio mio...- Jackson si precipita ad asciugarla con la propria maglietta senza togliersela di dosso -m...mi dispiace- lei continua a non dire nulla, sia io che Bambam che Mark ci guardiamo esterrefatti poi lui corre in cucina e torna con il rotolo di scottex
-hahahahahahahahahahahahah- lei scoppia a ridere e ci guarda -oddio mio...che schifo sono appiccicosa ahahahhaha-

Italy Pov

Inizo a ridere mentre mi passo le mani sulle braccia per togliermi di dosso un po' di succo -che schifezza- Jackson scoppia a ridere e mi tocca i capelli 
-ash...sembri una caramella sciolta ora- rido con lui e mi passa la sua maglietta sulla faccia
-fermo! Mi pulisco con qualcosa che non sia una tua maglia hahahah- guardo Jaebum che è rimasto bloccato davanti a me con la bottiglia ormai mezza vuota -dov'è il bagno?- tutti mi indicano una porta vicino l'ingresso 
-ti serve qualcosa? Shampoo, vestiti...un asciugamano pulito?- prendo la palla al balzo e sorrido
-no Jaebum, non ci conosciamo così bene...dovresti dimostrare più indifferenza- lui posa la bottiglia e mi lancia un sguardo tagliente
-Yah! Non è questo il contesto in cui puoi rigirarmi i discorsi- Jackson si alza e lo fa sedere sul divano 
-Hyung...ci pensiamo noi alla nostra ospite- gli sorrido e mi dirigo in bagno chiudendomi dentro.

JB pov

Non sopporto quello sguardo di sfida che mi lancia ogni volta che provo ad essere gentile, avrei dovuto risponderle ecco cosa! Mi rigiro sul divano e guardo Mark e Jackson fare avanti e indietro per casa con delle maglie e alcuni asciugamani
-che dici di questa maglia?- Jackson chiede un parere a Junior che annuisce
-penso le stia- lui bussa alla porta del bagno da cui sentiamo solo scorrere l'acqua, posa la maglia all'ingresso e poi si sposta per darle la sua privacy. Lei schiude la porta e caccia solo una mano per afferrare la busta con la maglia 
-ci pensate, una ragazza si sta lavando nel nostro bagno- Bambam se la ride e al commento rispondo tirandogli un cuscino 
-ti pare il momento di dire certe cose?- lui annuisce divertito 
-beh non succede tutti i giorni Hyung- 
-ti ci metti anche tu Youngjae? Ash...state avendo le crisi ormonali? Non sono pronto a vedervi scappare in bagno ogni due secondi per giocare a cinque contro 1- parte una risata fragorosa da tutti i presenti e gli osservo confuso -che c'è?-
-Hyung, sono anni ormai che facciamo 5 contro 1!- sono tra lo schifato e il sorpreso da questa affermazione improvvisa di Bambam, usare il bagno non sarà più come prima...aspetta ma...io e Youngjae condividiamo il letto..........Il rumore del fono mi riporta alla concentrazione 
-Jaebum puoi venire in bagno?- mi alzo lentamente osservando le facce degli altri, perchè mi vuole in bagno? 
-Si...- mi avvicino e busso alla porta 
-vieni vieni- entro cautamente e la trovo in reggiseno davanti ai miei occhi e mi spiaccico contro la porta per l'imbarazzo
-o mio dio...ma cos...- 
-scusami, puoi abbottonarmelo meglio dietro?- continuo a fissarla con gli occhi spalancati per poi coprirmi il viso 
-perchè me lo chiedi?....ci....ci stai provando? Sappi che io non ho intenzione di farlo qui con loro in salotto- mi lancia contro il rotolo di carta igienica 
-MA NON CI PENSO PROPRIO! Non sono mica una facile! L'ho chiesto a te solo perchè so che sei gay! Che cavolo ti credi!- aspetta....come scusa? Cosa ho sentito? Cosa ho capito? 
-come scusa?- lei si tappa la bocca con una mano e fa un passo in dietro
-scusami...Jackson mi aveva detto di non dirlo...non l'ho detto a nessuno te lo giuro! Mi dispiace! Scusa, scusa, scusa!- …..io lo ammazzo. Ora. Con lei qui. Mi volto e apro la porta ma lei la richiude sbattendola e tenendomi contro la superficie di essa
-Ma sei impazzito! Aspetta che mi vesta almeno- sospira e mi osserva -Mi dispiace davvero,non te la prendere con lui ti prego!- mi ha praticamente bloccato contro la porta e io non so dove guardare -è l'unico amico che ho, mi è scappato non volevo urlartelo contro...non ho nessun problema col fatto che tu sia gay...ti prego, non dirglielo non voglio che non si fidi di me- mi afferra per i polsi e la cosa si sta facendo fin troppo imbarazzante ed equivoca, mi libero dalla presa e strizzo gli occhi. Dovrei continuare a mentire? Devo fingermi gay per loro? Lei non vuole perdere la sua fiducia...ma qui siamo solo noi che le stiamo mentendo. Porto una mano sullo stomaco, sento una forte stretta, quelle che provi quando sai che stai sbagliando
-O...Ok...ma voltati, non sono abituato quindi è imbarazzante!- lei mi lascia e sorride leggermente per poi voltarsi. Non sto per farlo davvero...non è possibile. Poso le mani sui lacci del reggiseno e cerco di riattaccarlo nello stesso modo ma agli anelli che vengono prima -V...va bene?- lei si volta e annuisce e io istintivamente mi riporto le mani sulla faccia 
-Scusa!- si infila velocemente la maglia che le ha dato Jackson, è lunga e le sta giusta anche se la scritta Jackson è davvero pacchiana -Jaebum....grazie- mi sorride un po' imbarazzata e io rimando immobile, le dovrei dire ora che non sono gay?
-non c'è di che- ma non ce l'ho fatta. Pechè? 
-posso chiederti un'ultima cosa?- annuisco rimanendo con gli occhi puntati sul pavimento
-che hai fatto alla guancia?- forse ora dovrei dire la verità, dirla tutta ora come fosse un cerotto e togliere il dolore
-sono stati i miei- ma non ce l'ho fatta nemmeno adesso, la mia bocca sembra parlare prima che le informazioni passino per il cervello
-mi dispiace...- tocca piano la guancia ma non sento dolore -metti su qualcosa di fresco quando puoi, si sgonfierà un po- annuisco e lei esce dal bagno tornando di la con i capelli puliti e la sua maglia in una busta. Cosa è successo? Torno a sedermi sul divano e guardo gli occhi curiosi degli altri che ci osservano
-è tutto ok?- domanda Mark e annuisco per poi sedermi in un angolo del divano vicino al maknae che è appena arrivato a quanto pare 
-certo, mi serviva solo una mano- torna al suo posto e Jackson mi fissa per qualche istante per poi tornare sul suo libro. E quello sguardo cos'era?

***

-Precisamente cosa è successo nel bagno?- muovo la padella per non far attaccare l'uovo, è già la quarta volta che me lo chiedono 
-Nulla Jr, cosa vuoi che ti dica?- faccio scivolare l'uovo nel piatto senza osservare nessuno di loro
-siete stati dentro 10 minuti...e non è la prima volta che vi siete visti senza di noi quindi...- a questa affermazione mi giro di scatto e noto tutti gli altri che mi guardano perplessi
-che significa hyung?- fisso Yugyeom che mi ha fatto la domanda e rimango a bocca chiusa. Junior, perchè lo hai detto?
-quando....quando vi siete visti?- a parlare questa volta è Mark, sono sorpreso che Jackson non dica nulla, mi osserva solamente 
-l'ho trovata al bar, non sapevo lavorasse li...ho aspettato con lei durante la pausa e sono tornato da voi- fisso Jackson -non mi chiedi nulla?- lui fa spallucce, sembra infastidito ma non lo ammette -non mi chiedi di cosa abbiamo parlato?- 
-Di cosa avete parlato?- mi volto ad osservare Mark
-Dei miei genitori violenti...volete sapere anche di cosa abbiamo parlato in bagno? Del mio livido sulla guancia e del fatto che sono gay- Bambam si strozza con il succo e Yugyeom lo batte sulla schiena 
-COME SCUSA?- sorrido lanciando la padella nel lavandino e porto le mani sui fianchi, il rumore fa spaventare tutti perchè li vedo sussultare 
-Si Bambam, sono gay. Non lo sapevi? Pensa...nemmeno io!- Jackson si porta una mano sul viso e sospira alzandosi -Non andare via! Perchè le hai detto una cosa simile?- 
-Non lo so! Mi è semplicemente scappato! Speravo non te lo dicesse- 
-Sai cos'è la cosa più divertente? Che mi ha supplicato di non dirti che so che lei lo sa...perchè non voleva perdere la tua fiducia. Come pensi che mi sia sentito?- si risiede sulla sedia guardandomi, è visibilmente agitato 
-Mi dispiace...non volevo arrivare a questo!- 
-devi dirle la verità! Siamo ad un punto di non ritorno!- gli altri restano in silenzio e ci ascoltano
-glielo dirò...- prendo il piatto annuendo e osservo gli altri 
-e comunque, le ho dovuto sistemare il reggiseno. Si, l'ho vista in reggiseno- a questa informazione Mark esce dalla stanza e se ne va mentre Jackson schiude le labbra come per dire qualcosa ma resta zitto. perchè fanno così?

  
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