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Autore: Nivees    30/06/2015    0 recensioni
[ Feathers across the seasons | Len/Rin ]
Inverno; ~ L'ha guardato da lontano per molto tempo e ora che ha trovato un modo per potergli stare accanto sente la pelle rabbrividire, ma le guance scottare come tizzoni ardenti, così bollenti che sente la neve sciogliersi al contatto con la pelle.
Primavera; ~ Sente l'erba accarezzarle la pelle esposta delle caviglie, calpesta la rugiada fresca del mattino e sorride chiudendo gli occhi, intonando quelle note dedicate solo a lui e che solo lui poteva ascoltare, accompagnata dal fischio del vento e il canto dell'usignolo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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primavera; – i fiori ti sbocciano davanti ma tu continui a guardare me

 

Canti di usignoli passeggeri riempiono l'aria fresca e i raggi del sole danzano per superare l'ostacolo delle foglie e dei fiori nascenti, illuminando il sentiero e il giardino dimora di margherite ed api. Rin chiude gli occhi, sente le fronde degli alberi intonare una melodia astratta che è diventata la sua preferita; sente il calore di un leggero vento come una carezza sulla pelle; sente dei passi alle sue spalle e non può evitare di sorridere – è più forte di lei, basta la sua unica presenza per renderla felice e a farle venir voglia di cantare come quegli uccelli che volano e si placano sui rami.
        Non guarda dietro di sé, quando socchiude le labbra e lascia scivolare via note appena inventate. Se solo incontrasse i suoi occhi, non riuscirebbe a far uscire alcun suono dalla sua gola perché al sol vederlo, il sangue fluisce sulle guance incontrollato e farfalle nello stomaco le impediscono di non imbarazzarsi. Preferisce guardare, come ogni giorno, quella natura che brulica vita in ogni piccolo angolo verde e terriccio smosso – desiderando per un attimo di poter tornare a far parte di quel mondo che adesso sembra così lontano. Il suo canto è pari a quello dell'usignolo che si è appoggiato fiducioso sulle nocche della sua mano, creando un duetto di suoni armoniosi, nati da chi canta solo per il puro piacere di farlo.
         «Hai una voce bellissima, Rin».
        La sua voce è appena un sussurro, ma sembra scavalcare ogni singolo suono della natura nascente intorno a loro. Rin si gira, lo guarda con lo stomaco in subbuglio e le guance come due boccioli di rosa. Vede i suoi occhi buoni e gentili sorriderle, seduto al suo fianco; anche lui si gode quella pace che regna e che hanno conquistato dopo mesi insieme, ma ciò che più lo rapisce sembra essere solo Rin – Rin e la sua voce, Rin e la sua grazia e la sua bellezza, Rin e i suoi movimenti che sembrano ali di un cigno.
        Sotto il suo sguardo azzurro più del cielo, Rin non fa altro che arrossire ed è così sempre, forse così sarà per sempre perché ancora non sa come calmare il cuore nel suo petto ogni volta che la sfiora, ogni volta che le sussurra qualcosa o che semplicemente la guarda, la contempla come se fosse il fiore più bello di tutta quella distesa di verde che si estende di fronte a loro.
        Muove qualche passo, continua a cantare mimetizzandosi in quel prato in fiore. I piedi sono nudi – Rin odia non averli liberi, vuole sentire sempre la terra sotto di sé come una prova che quello che sta facendo, di quel che sta vivendo e la strada che sta percorrendo sia reale e non ancora quel sogno che per anni l'ha accompagnata nei suoi giorni e che non sembrava avverarsi mai. Sente l'erba accarezzarle la pelle esposta delle caviglie, calpesta la rugiada fresca del mattino e sorride chiudendo gli occhi, intonando quelle note dedicate solo a lui e che solo lui poteva ascoltare, accompagnata dal fischio del vento e il canto dell'usignolo. Danza in punta di piedi, la stoffa leggera le scivola di dosso come fosse acqua, muove le vesti come ali e sembra quasi possa volare. Si sente un po' malinconica, immagina di nuovo di poter ritoccare quelle nuvole inconsistenti, sogna di poter risentire l'aria sferzarle il viso – o sentire come gocce bagnate le scivolano sul viso nei giorni di pioggia, o i raggi del sole che le scaldano la schiena in quei giorni di calura, quando lei ha osato volare così in alto da sembrare che potesse toccare il cielo con un dito.
        
Quello che cerca di fare anche in questo momento, socchiude gli occhi e vede il sole filtrare tra le dita della sua mano rivolta verso l'alto, intonando le ultime note e facendo tornare in silenzio tutto intorno a sé, tranne per le foglie che ancora mormorano qualcosa in sottofondo. Si guarda di nuovo le spalle e lui è lì, dove lo ha lasciato prima di perdersi nei suoi ricordi e nelle sue memorie passate, con gli stessi occhi gentili che non l'hanno mai lasciata – mai da quel giorno. Le gambe si muovono da sole, forse corrono cercando di arrivare da lui, per togliere dalla sua mente quel pensiero malvagio che le parla e le dice che anche lui è soltanto un ricordo. Quando le sue dita toccano la sua pelle ancora, sempre fredda, il cuore batte veloce ma la sua paura si placa.
        
Perché lui è lì, lo vede e lo sente ed è tutto ciò che vuole e desidera avere.


*sbuca come se niente fosse, come se non fosse passato quasi un anno dalla sua ultima apparizione e da quando aveva promesso che il capitolo sarebbe arrivato in fretta* SALVE! Vi ricordate di me, o popolo dei Vocaloid? Sì? Sono quella delle raccolte Kagaminecest mai finite nonostante le promesse (sono una brutta persona in poche parole) ma btw, alla fine sono qui! Ho passato un anno un po' meh, dove avevo perso la voglia di vivere causa pigrizia e troppe troppissime cose da fare. Ma ultimamente (anche grazie all'arrivo dell'estate) mi sono rimessa all'opera e arrancando (?) un pochinino sono riuscita a finire questo capitolino. Perché non so, questa raccolta è molto importante per me per via della canzone e della Kagaminecest - quindi probabilmente la finirò tra tre anni. Poi magari magari ripiglio in mano anche l'altra fanfic che ho in sospeso (so che voi tutti aspettati da due anni il capitolo, prima o poi...!). Okay okay, smetto di blaterare e dico solo a presto? Forse? Con il prossimo capitolo? Chissà. Bye bye! Niv.

  
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