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Autore: Jasmine_dreamer    01/07/2015    3 recensioni
Mi ricordo il profumo di Oliver, le sue mani incrociate alle mie, i suoi occhi verdi.
L'amore, l'alcol, le sigarette e l'erba, si respirava tutto.
La spiaggia era buia, tutti erano tornati a casa, e Oliver mi aveva appena vista piangere.
Un amore clandestino, un amore durato una sola estate e da lì a breve sapevamo che i nostri sguardi non si sarebbero più incrociati.
Oliver si muoveva dentro di me, rendendomi sua per sempre.
"Nicole.." gemette: "Ti amo."
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ripensai a quell’ultima dannata sera.
Mi ricordai il profumo di Oliver, le sue mani incrociate alle mie, i suoi occhi verdi.
L'amore, l'alcol, le sigarette e l'erba, si respirava tutto.
La spiaggia era buia, tutti erano tornati a casa, e Oliver mi aveva appena vista piangere.
Un amore clandestino, un amore durato una sola estate e da lì a breve sapevamo che i nostri sguardi non si sarebbero più incrociati.
Oliver si muoveva dentro di me, rendendomi sua per sempre.
"Nicole.." gemette: "Ti amo."
“Ti amo anche io.” Dissi avvolta dalla passione.
I nostri corpi sudati ed eccitati, esprimevano tutto l’amore vissuto quell’estate.
Sarei partita 12 ore dopo, sarei tornata in quella vecchia casa, consapevole che una parte di me l’avrebbe sempre avuta lui.
Ma io portavo in grembo suo figlio, nonostante allora non lo sapessi ancora.
Oliver continuava a muoversi in me, io fremevo, ero sua e sempre lo sarei stata.
Mi portò via l’innocenza, la purezza, la mia prima volta.
La bibbia definiva il sesso prima del matrimonio come un peccato e, che Dio mi perdoni, non mi pentii mai di averlo commesso.
Olly mi fece il regalo migliore del mondo dandomi un figlio, qualcosa che avrebbe dovuto unirci per sempre, ma io feci in modo di farci dividere.
Mi toccai con la mano sinistra la collana che mi regalò lui, c’era scritto il suo nome.
“Non dimenticarmi mai, Nicole.. qualsiasi cosa accada, io ti amerò sempre.”
Le lacrime calde iniziarono a sgorgare calde sulle mie guance.
Mi voltai su un lato, quella notte faceva terribilmente freddo.
“Ti amo Oliver, sarò per sempre tua.”
Le lacrime scesero sempre più violente.
Sbloccai il telefono, colta dall’impulso di rispondere al suo messaggio, ma lo bloccai di nuovo poco dopo.
Sorrise accarezzandomi la guancia, mi abbracciò ed io piansi di nuovo e lui con me.
“Mi mancherai” bisbigliò nella speranza di farmi restare.
“Mi mancherai anche tu!” risposi stringendolo più forte.
“Promettimi che non mi dimenticherai.” Mi strinse mentre disse quelle parole.
“Mai.”
Dannati ricordi mi offuscavano il cervello.
Mi misi le mani davanti agli occhi.
“Per favore Nicole, resta con me.”
“Vorrei, ma non posso.”
Sospirai nella speranza che quei ricordi smettessero di torturarmi.
“Vattene dalla mia testa..” ripetevo sottovoce per non svegliare Christian.
Laika si sdraiò accanto a me.
Le sue mani che mi accarezzavano il viso, poi le spalle, poi la schiena, riuscivo ancora a sentirle.. rabbrividii.
Strinsi le braccia attorno al mio cuscino, e ci conficcai le unghie.
“Ne vuoi una?” mi chiese porgendomi il pacchetto.
Afferrai una sigaretta e la accesi.
“Sai..” disse dopo averla accesa anche lui: “Non mi sono mai innamorato. Ho sempre pensato che alla nostra età non esiste l’amore, che è qualcosa di inesistente.. per lo meno per uno come me. Ma poi sei arrivata tu, e se devo dirti la verità pensavo che saresti stata una come le altre. Pensavo che saresti stata solo sesso, ma invece..” esitò.
“Invece?”
“Invece ti amo, Nicole. E sai, non riesco a immaginare di amare qualcuno che non sia tu, non riesco ad immaginare di poter provare per un’altra quello che provo per te. Ho 20 anni Nicole, e tu sei l’unica che è riuscita a farmi cambiare idea, l’unica che sia riuscita a domarmi. Pensavo che scopare fosse la cosa più bella del mondo, ma questa sera grazie a te, ho capito che fare l’amore è la cosa più bella. Riuscivo a sentire il tuo cuore che batteva all’unisono col mio, la tua passione che travolgeva la mia e tutto ciò in cui avevo sempre creduto è crollato.”
“Avrai un’altra storia, Oliver.”
“Questo non lo so.” Sorrise: “Se c’è una cosa che so è che comunque vada io non smetterò di amarti, di ringraziarti, di desiderarti. Non smetterò di cercare qualcosa di te in tutte le altre, ma le altre non saranno mai come te. Tu sei stata il mio primo amore, Nicole, e mi piacerebbe fossi anche l’ultimo. Non posso pensare di poter guardare altri occhi come guardo i tuoi, toccare altre mani come tocco le tue, baciare altre ragazze come bacio te, volere altre quanto voglio te, sfiorare altre come sfioro te. Non potrei, ti amo..” i suoi occhi erano gonfi di lacrime: “E non ho mai amato nessun’altra.”
“Non smetterò di cercare il tuo sguardo negli occhi dei passanti.” Mormorai.
Appoggiai la mia testa sulla sua spalla.
Lui mi sollevò il mento e mi baciò.
Laika mi leccò le lacrime che, imperterrite, scorrevano sul mio viso.
“Guardami Nicole, voglio solo dirti che non so se amerò più o meno di quanto ho amato te, ma non amerò mai nessuna come ho fatto con te.”
Presi il telefono e mi misi a messaggiare con Jessica.
 
 
 
Oliver:
 
Quanto freddo che faceva quella notte.
Eppure non riuscivo a tenere le coperte addosso, mi sentivo pesante, stanco.
Avevo molto sonno, ma la testa piena di pensieri che si rincorrevano come non mai.
Mi alzai dal letto, mi infilai i primi vestiti e scesi a fare un giro.
“Sei sveglia?” scrissi a Jane, ma non ebbi risposta.
Dopo essermi fumato una sigaretta, decisi di mandare lo stesso messaggio a Nicole, anche se sapevo che non mi avrebbe risposto.
Due ragazzi limonavano affianco a me.
Quando la ragazza si girò, mi parve di averla già vista.
Dopo essermi scervellato finalmente ci arrivai.
Mi avvicinai a lei e dissi: “Tu sei l’amica di Nicole?”
“Sì, Jessica. E tu chi sei?” pareva perplessa.
“Sono Oliver, non so se te ne ha mai parlato.”
Entrambi esclamarono all’unisono: “Oliver?! L’ex di Nicole? Quello di Napoli?”
“Ehm..” ero allibito: “Sì. Dove abita Nicole?”
“Sali in macchina.” Mi rispose il ragazzo.
Salii in macchina e andammo a casa di Nicole.
“Penso stia dormendo ora.” Mormorai.
“No è sveglia, ci sto parlando.”
Scesi ed andai a suonare il campanello.
Una donna mi aprii la porta in vestaglia dopo circa un quarto d’ora: doveva essere Karen.
Ero così ansioso.
"Salve, vorrei parlare con Nicole." dissi: "Sono Oliver."
   
 
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