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Autore: lunette864    01/07/2015    1 recensioni
"A Tutto Reality:All Stars!" è terminato, così i concorrenti sono tornati alle loro normali vite da adolescenti. Duncan cerca in tutti i modi di riconquistare la sua vecchia fiamma, Gwen mentre Courtney vuole cercare di chiarire con Scott, dopo aver avuto un malinteso in una puntata del programma. Alla fine entrambi riescono e tutto sembra andare per il meglio fino a quando Duncan non scopre la nuova relazione della sua ex fidanzata.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Courtney, Duncan, Gwen, Scott | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Dopo essere riuscita ad evadere dalla prigione di zia Kelly, decisi di lasciare la mia casa. Per arrangiarmi alloggiai in un ostello della gioventù e lavoravo come cameriera per far tornare i conti. Ero decisamente grata a tutti per avermi salvata, ma non mi sentii con nessuno da allora. Non lo feci per cattiveria, ma avevo parecchi dubbi in testa: avevo chiarito con Scott e Gwen, alla fine fu tutto un terribile malinteso (Gwen aveva il talento di attirare le labbra dei ragazzi anche senza fare nulla, fortunella!) e Duncan voleva tornare con me. Il problema era che non capivo con chi volessi davvero stare, Scott o Duncan? Come potevo capire che cosa volesse il mio cuore? Magari avrei potuto parlarne con Gwen, tuttavia conoscevo i sentimenti che provava per Duncan quindi inevitabilmente avrebbe cercato di indirizzarmi verso Scott, per tenersi Duncan tutto per sé.

“Ma perché mi complico così la vita? Duncan mi ha tradita con la mia migliore amica, dovrebbero essere fuori dalla mia vita tutti e due. E Scott allora? Anche lui mi ha tradito, ma non lo ha fatto apposta. Sì, ma perché li devo odiare così? È una cosa passata e dovrei passarci sopra anche io. Ma perché ho la mente così incasinata? Ma perché non potevo rimanere la classica perfettina che pensa solo a se stessa e che rimane senza rompiscatole fra i piedi? Oh, ma chi prendo in giro? Sono stati gli anni più belli della mia vita quelli del Reality, per la prima volta mi sono sentita accettata anche se con degli alti e bassi. Credo che dovrei fare pace con il cervello.”

-Courtney, tesoro, ora vado un attimo in cucina, potresti occuparti tu di quei due clienti? Sono fuori dall'orario di lavoro, ma si prendono pure la briga di dare fastidio.- disse Bea, la mia datrice di lavoro. Era una donna alta e robusta, con capelli biondi platinati palesemente tinti legati in una enorme crocchia, gli occhi marroni e un neo sotto l'occhio sinistro. Indossava la divisa del bar, un vestito rosa con un grembiule bianco candido e mocassini bianchi, la stessa che indossavo anche io. A volte era rigida, ma per me era come una mamma, a dispetto di quella stronza che mi aveva rinchiuso in cantina. Mi ero sempre confidata con lei e lei mi aveva sempre ascoltato con molto interesse, l'ostello in cui soggiornavo era proprio il suo.

-Certo Bea, vado subito.

-Insomma! Cameriera! C'è qualcuno porca troia?!

-Duncan smettila di gridare come un pazzo!- gridò Gwen.

“Oh no, no, non adesso!”

-Ah, finalmente qualcuno! Insomma questa non è una birra, è-- Courtney?! Che cosa ci fai qui?!

-Ehm...salve ragazzi, di cosa avete bisogno?

-Beh, questo qua non faceva altro che lamentarsi che la birra fa schifo e la vuole cambiare. Io invece vorrei una fetta di torta al cocco, me lo potresti portare per piacere?

-Sì, certo. Duncan, dammi la birra, te la vado a cambiare.

-No, no, davvero non importa.

-No, sul serio, se non ti piace te la cambio.

-Ti assicuro che mi va benissimo.

-Come preferisci, non ho alcuna intenzione di perdere il posto per fare una lite con te.

-No, aspetta non andare.

-Cosa c'è adesso?

-Ho bisogno di parlarti.

-Non è il momento, ora sto lavorando. Gwen, arrivo subito con la torta.

-Sì, certo, fai con comodo.

Corsi subito dietro il bancone e cercai Bea. Era in cucina a sperimentare nuove ricette.

-Ehi tesoro! Cosa c'è? Sembri sconvolta!

-Guarda, sono la persona più fortunata del mondo...

-Per quale motivo?

-I ragazzi di cui ti ho parlato, quelli che mi tradirono all'inizio...sono qui...

-Cosa?! Oh, diamine! Se vuoi porto io l'ordinazione al loro tavolo.

-Non ti preoccupare, in fondo ho promesso loro di tornare, che cosa dovrei fare? Dovrei chiarire?

-Fai quello che ti senti, così di impulso e vedrai che andrà tutto per il meglio.

-Io...lo spero...non so cosa pensare...

-Stai tranquilla, che hai da perdere in fondo? Tanto se non funziona ognuno per la sua strada come prima e nessuno ci pensa più.

-Spero sia come dici tu. Mi passeresti una torta al cocco?

Mentre Bea provava a fare un dolce dall'aspetto strano, allungò un braccio verso la teglia con le torte e mi porse quella al cocco e ritornò a fare ciò che stava creando prima. Decisi di non darle ulteriore fastidio e me ne andai per servire Duncan e Gwen. Li vidi da lontano, parlavano per conto loro, ma non mi sembravano più la coppia di innamorati che erano durante il Reality, sembravano così distaccati. Volevo solo che le cose si aggiustassero, che tutto tornasse come prima, anche se fossi rimasta single e Scott e Duncan avessero preso un'altra strada. Più di tutti mi mancava Gwen, era stata la persona che più mi era stata vicina. Forse avrei dovuto rinunciare al mio stupido orgoglio? Probabilmente per loro era più importante riappacificarsi e lasciarsi tutto il resto alle spalle, non potevo affermare il contrario. Raggiunsi il loro tavolo, consegnai la loro ordinazione e proprio mentre stavo per andarmene come una codarda, Duncan mi bloccò un braccio:

-No, aspetta!

-Cosa vuoi?- gli chiesi titubante.

-Io...io devo parlarti.

-Non vedi che sono in servizio? Ne parliamo dopo.

-Ti conosco e so che non ci sarà nessun dopo.

-Che vorresti dire?- gli chiesi preoccupata.

-Duncan vuole dire che potresti scappartene e torneremmo allo stesso punto di prima. Non potresti prenderti una pausa un momento? Tanto non c'è nessuno!- affermò Gwen.

-Ehm...non saprei...

-Courtney tesoro!- mi chiamò Bea dal bancone.- per oggi il tuo turno è finito, sei libera di andare.

-Ecco vedi? Adesso puoi intrattenerti con noi.

-D'accordo, credo di non avere altra scelta.- sospirai. Mi tolsi il grembiule e lo posai sul bancone, per poi raggiungere Duncan e Gwen. Chiesi loro se fosse necessario che mi andassi a cambiare (non era il massimo uscire con una vestita da cameriera), ma loro risposero che non era importante e che tanto dovevamo solo parlare. Ma non capivo che cosa volessero da me, al punto di trattenermi in questo modo. Alla fine cominciò Gwen:

-Quindi adesso ti sei trasferita? Non vivi più con i tuoi?

-No, vivo in un ostello della gioventù. La stanza me l'ha affittata la mia datrice di lavoro.

-Non proprio il massimo per una principessa, vero?

-Beh, ho preferito questo piuttosto che ritornare con i miei. Non dopo quello che mi hanno fatto.

-Ma io non capisco! Che cosa avevi fatto di male?! E poi chiudere una figlia in una cantina?! Sono pazzi!

-Credo di averli delusi. Di non essere mai stata la figlia che loro desideravano così tanto.

-E quindi? Ma dico ci hai visti? Siamo praticamente l'opposto dei figli perfetti e chi se ne frega? La vita è nostra, non la loro e se hanno avuto problemi in passato e li vogliono trasmettere a te non hanno capito proprio niente!

-Io...ho deciso di lasciarmeli definitivamente alle spalle. Voglio dare una svolta alla mia vita.

-Brava principessa così si ragiona!

-Voglio capire cosa volete da me piuttosto.

-Personalmente non voglio niente da te. Volevo solo parlarti, insomma non ci vediamo da quando? Ah sì, da quando ti abbiamo salvato la vita. Sai, mi mancano le nostre chiamate e le nostre risate.- rispose Gwen.

-Anche a me manchi e credimi se non mi sono fatta viva non è per colpa vostra. Avevo bisogno di stare da sola, ma di sicuro non vi avrei mangiati se mi avesse dato un colpo di telefono.

-Certo che non potevi, saresti già svenuta ah ah ah! E dai ridete!- disse Duncan.

-Sai, ti preferivo quando incidevi i tronchi d'albero, fai delle battute davvero penose.

-Allora vuol dire che ti dovrò incidere qualcosa di carino per incantarti di nuovo!

-A proposito, e tu cosa avevi di così importante da dirmi?

-Ah...io?! Ehm beh ecco...niente di che, ma figurati, volevo solo vederti anche io, sai com'è non ci vediamo da tanto, tantissimo tempo...

-Ma ti prego, Duncan, non ti crede nessuno! Sono mesi ormai che non fai che dire che Court ti manca!

-Gwen! Ma perché devi fare la ruffiana?!

-Quindi è vero...?

-C-Cosa?

-Io...io ti sono mancata?

-Beh, ecco...se devo dire la verità...sì. Tu mi manchi da tanto tempo ormai. Ho...ho cercato di dimenticarti, ma...non ci sono mai riuscito.

-Io... “E ora?! Devo stare con Scott? Con Duncan? Che devo fare?!” ora è meglio che vada...

-No, non andartene! Non volevo offenderti, davvero!

-No, non è per te, è che...ah non importa, devo...devo andare.

-No, Courtney aspetta!

Presi la rincorsa e scappai via. Scappai da tutti i vecchi ricordi che mi avevano sempre afflitto da quando avevo conosciuto quel punk dai capelli verdi, da quando me ne innamorai e da quando mi aveva tradito con la mia migliore amica. Era davvero così devastante l'amore? Non avrei mai dovuto partecipare a quel Reality. Certo, sarei rimasta sola perché non avevo mai avuto amici all'infuori di loro, ma non volevo soffrire. Non credevo a quello che dicevano tutti e che l'amore e le persone in generale potessero mandarti la mente in subbuglio. Quello che più mi urtava era che non sapevo alla fine con chi stare. Duncan aveva cercato di contattarmi per così tanto tempo, Scott lo dovetti cercare io. Forse il problema non erano quei due poveri ragazzi, se mi avevano lasciato entrambi magari il problema ero io. Il problema probabilmente era che io non riuscivo a capacitarmi che qualcuno potesse amarmi, come se io non avessi il diritto. In effetti non ne avevo nessuno, ero una pessima persona con un carattere insopportabile, come potrebbe qualcuno amarmi? Tornai all'ostello con le lacrime agli occhi senza farmi vedere da Bea, altrimenti mi avrebbe fatto un milione di domande sull'argomento e io non avevo alcuna intenzione di parlare, non dopo tutto quello che mi passava per la testa e che mi faceva soffrire da morire. Mi chiusi in camera da letto e cercavo di fare mente locale su tutto quello che avevo passato con entrambi, eppure non riuscivo a capire chi amavo per davvero. Pensandoci bene, tuttavia, Scott non lo sentivo dal giorno in cui lui e Gwen ci tirarono fuori da quella sorta di prigione. Non si era fatto vivo per nulla, né una telefonata né niente, eppure diceva di amarmi. Con ancora un'enorme confusione in testa, chiusi gli occhi e mi addormentai.

Il mattino dopo mi risvegliai con un forte mal di testa, non era stata una gran bella serata. Un attimo dopo entrò Bea nella mia stanza, aveva un'espressione preoccupata:

-Ehi, tesoro, stai bene?

-Sì, certo, sono solo un po' intontita. Perché quella faccia?

-Ieri sera avevo a malapena sentito la tua porta chiudersi, poi non ti ho vista più. Temevo ti fosse successo qualcosa.

-Sto bene, davvero. Avevo solo bisogno di dormire, ero molto stanca.

-Sei sicura? Mi sembri un po' giù.

-In effetti, se devo dire la verità, ho un forte dubbio nella mia testa.

Bea si sedette sul letto, mi fissò e mi disse:

-Spara, ti ascolto.

-Non so chi amo per davvero...Duncan o Scott?

-So come si risolvono queste cose! Dimmi i difetti di entrambi, poi ci renderemo conto di chi sia meglio per te. Comincia con Duncan.

-Okay...Duncan è un troglodita, è stato un carcerato, poi hai visto come si veste? Quei piercing e quella cresta, ah, quanto sono indecorosi! Non rispetta mai le regole, è rozzo e maleducato e a volte è pure noioso con quelle cavolo di incisioni e di graffiti sui muri! Ed è un testardo!

-Bene...e Scott invece?

-Scott certe volte risulta privo di personalità, non mette mai niente in discussione, cosa che certe volte fa diventare tutto monotono...per non parlare di quanto puzzi mamma mia! E poi...c'è un enorme problema con lui...

-E sarebbe?

-Lui...lui non è Duncan.

-Bingo, sorella! Abbiamo trovato l'uomo che ami! E lui, invece? Sai che cosa prova?

-Ieri mi ha detto che gli mancavo da tanto tempo ormai e che non è mai riuscito a dimenticarmi, ma non so se posso fidarmi di lui...mi aveva tradito con Gwen...

-Perché ti aveva tradito?

-Diceva che non riusciva più a sopportare il mio caratteraccio...io ho paura di questo, se ora è disposto ad accettarlo, e poi? Se poi si scoccia di nuovo di me e mi tradisce di nuovo? Non so come fare.

-Tu non devi pensare al futuro, pensa a vivere il momento. Se lo ami davvero vai da lui, prima che lui cambi idea e possa correre nelle braccia di un'altra.

-Dici che dovrei?

-Certo! Vai da lui, adesso! Non c'è bisogno che adesso tu lavori, risolvi il tuo problema adesso, poi puoi tornare a fare quello che devi nuovamente.

-Va...Va bene. Grazie mille, Bea, davvero.

-Ma figurati! E ora corri, non perdere altro tempo.

Courtney si vestì in fretta e furia, ma cercò di mantenere un look fine e raffinato che lo caratterizzava. Decise di mettersi una blusa verde acqua, una gonna bianca a balze e un paio di scarpe nere semplici con il tacco, si fece una treccia laterale e si truccò con un semplice filo di matita nera. Dopodiché scese, prese il telefono e compose il numero di Duncan. Il ragazzo rispose quasi subito.

-Courtney? Qual buon vento ti porta a chiamare il ragazzaccio?

-Senti, mi dispiace per quello che è successo ieri.

-Non importa, forse sono stato troppo affrettato.

-No, affatto. Sono stata un'immatura, lo sono sempre stata con te. Ho voglia di vederti, ti va di venire al parco fra dieci minuti?

-Che richiesta affrettata! Certo, principessa, ci vediamo lì allora.

-Va bene, a dopo.

Chiusi il telefono e cominciai a camminare per arrivare nel luogo del nostro appuntamento. Non era un posto scelto per puro caso, quello era stato il primo posto in cui io e lui ci siamo baciati all'infuori della trasmissione. Speravo che avesse capito che cosa volessi intendere proponendolo. Nel frattempo, chiamai Scott, grazie al cielo si era deciso di comprarsi un telefono cellulare. Gli dissi che ci avevo pensato e che era meglio che non continuassimo la nostra relazione perché sentivo di non amarlo per davvero e gli chiesi se potevamo comunque rimanere amici e lui accettò e confermò che forse nemmeno lui era pronto per una relazione seria ed era meglio che fossero un pochino più distaccati. Dopo aver chiuso la telefonata, Courtney si sentì sollevata, come se si fosse tolta un peso dallo stomaco. Capì che la sua era la decisione giusta. Quando la ragazza arrivò al parco, trovò già il punk che la aspettava. Duncan alzò lo sguardo quando la vide e rimase senza parole e sgranò gli occhi.

-Che c'è, Duncan? Hai perso la voce?

-Sei...Sei favolosa! Cavoli, se ci vedono in giro, mi prenderanno per l'uomo più fortunato del mondo!

-Ti prego di non esagerare! Non sono questo granché.

-Vuoi scherzare? Oggi sei stupenda, te lo posso assicurare. Dovresti vestirti più spesso in questo modo. Dunque, ti va di camminare un po'?

-Certo.

I due ragazzi cominciarono a incamminarsi silenziosamente, non avevano quasi il coraggio di parlarsi, come se ci fosse qualcosa che lo impedisse. Courtney si fece coraggio e parlò:

-Volevo...volevo sapere...

-Cosa?

-Quello che mi hai detto ieri...era tutto vero? Io ti mancavo?

-Sì, è vero. Mi manchi ogni giorno, non faccio altro che pensarti. Credevo di averti dimenticata tradendoti con Gwen, ma mi sbagliavo. Non facevo altro che chiederle come avresti reagito se ci avessi visto, e lei si infuriava ogni volta dicendo che se davvero me ne fregavo di quello che pensavi, non avrei mai chiesto una cosa del genere. Credevo che fosse esagerata, ma se ci penso adesso, aveva ragione. Ero solo un immaturo. Trattare con te non è facile, ma non difficile, non capivo molte cose.

-Anche tu mi sei mancato ogni giorno, ma non me ne ero mai resa conto. Credevo che stando con Scott, sarei riuscita finalmente a dimenticarmi di te definitivamente, e invece sono qui, accanto a te a passeggiare.

-Dovrei essere l'amante a dispetto del tuo ragazzo?- chiese facendo l'occhiolino.

-No, no affatto. Ho detto a Scott che tra noi non può funzionare, ho altro in testa.

-E che cosa, se posso chiederlo?

-Non lo hai ancora capito? Sto parlando di te, imbranato!

-Di...Di me? Ne sei proprio sicura?

-Si, brutto stupido!- gli disse afferrandolo per la maglia e bloccandolo.- Pensi che io dica le cose giusto per dare aria alla bocca? Io...ti amo...ti amo, Duncan.

Duncan arrossì e gli si illuminò lo sguardo: la sua principessa gli aveva appena detto di amarlo, finalmente! Dopo tutto quel tempo che l'aveva aspettata.

-Ti amo anche io, principessa. Non immagini quanto.

Si avvicinò a lei, le accarezzò la guancia e cominciò a baciarla. Non voleva più perderla, era finalmente di nuovo sua e non avrebbe più rovinato il tutto per uno stupido capriccio. Courtney era al settimo cielo, anche quel punk da strapazzo la amava e non avrebbe potuto renderla più felice dicendole quelle semplice parole e dandole un bacio per confermare. Dopo essersi staccati dolcemente, ripresero a camminare mano nella mano con un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia.

 

EPILOGO

Dieci anni dopo...

Prendo un piatto e trasferisco i pancake dalla padella. È ora di colazione, mio marito Duncan e mia figlia Emily stanno aspettando con l'acquolina in bocca. Poggio i piatti e cominciano a mangiare. Adesso siamo una famiglia felice e non ci sono più i problemi che avevamo da adolescenti. Dopo cinque anni di relazione, Duncan mi portò in vacanza nel mio paese natale, in Spagna e mi fece la proposta di matrimonio. Io, entusiasta, accettai subito e ci sposammo tre mesi dopo. Gwen e Scott ci fecero da testimoni, sono felicemente sposati anche loro: Gwen con Trent e Scott con una certa Dawn che aveva partecipato a una delle serie del Reality, ma non l'avevo mai incontrata prima del matrimonio. L'anno dopo rimasi incinta di Emily, adesso ha quattro anni ed è una bambina molto intelligente, come sua madre. Ha la pelle scura come la mia, ma ha gli occhi azzurri del padre. È la bambina più bella del mondo. Io, come ho sempre sognato, sono diventata avvocatessa e mi piace davvero tanto questo lavoro. Duncan dopo che ci siamo sposati ha frequentato un corso per tatuatori e adesso ha uno studio tutto suo. Prima ero contraria a certe cose, ma è riuscito a convincermi e adesso anche io ho un tatuaggio: lo yin yang sulla spalla, ce l'ha anche Duncan. Questo tatuaggio rappresenta la nostra relazione: siamo opposti, ma abbiamo bisogno di stare insieme per essere felici. La mia vita non potrebbe essere migliore di così: io e Gwen ci sentiamo regolarmente, sono sposata con un uomo che amo, sto bene economicamente e faccio un lavoro che mi piace. Bea aveva ragione: la vita è bella e tutti avremo quello che meritiamo quando meno ce lo aspettiamo.

FINE.

   
 
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