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Autore: Banana_chan    01/07/2015    0 recensioni
Xolana è una ragazzina di 17 anni che frequenta la quarta superiore, dal carattere forte e chiuso,
perseguitata dal fantasma di un terribile passato che tornerà a tormentarla. Come ogni altra ragazza della sua età ha problemi d'amore e in famiglia, che aumenteranno col passare del tempo, ma grazie all'amore della madre, agli amici e in particolare le sue due migliori amiche, Shila e Reiya, riuscirà a superare le dure prove che il destino le farà incontrare e forse anche a trovare l'amore.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“No, no…per favore no… AIUTOOOOO.. aiutatemi vi prego…. Aiutooooo… LASCIAMI!...NO…SMETTILA, TI SUPPLICO”
“Non fiatare Xolana, o potresti finire male. Te l’avevo detto che ci saremmo divertiti”
“NO! LASCIAMI PER FAVORE! AIUTOOOOOO”
“Ahahahahahahaha!! Non può sentirti nessuno qui”
All’improvviso impallidì nel rivedere quelle immagini, di risentire quelle parole e quelle mani addosso che non la lasciavano. Non riusciva a staccare lo sguardo da quella persona, era immobilizzata, anzi, pietrificata da quella figura dinanzi a lei. Voleva parlare, ma le parole non uscivano, voleva alzarsi e scappare via senza preoccuparsi della caviglia dolorante, ma non riusciva a muoversi di un centimetro.
“Ciao Xolana” sorrise in modo soddisfatto con un chiaro piacere negli occhi. Quello sguardo, il risentire pronunciare il nome da quella persona la riportarono indietro con i ricordi, per farla poi “risvegliare” da quello stato di trans in cui era caduta.
“N-no…non tu…” disse indietreggiando lentamente mentre il ragazzo avanzava verso di lei
“Stammi lontano… non…non avvicinarti Christian” pronunciò terrorizzata. Il giovane si chiamava Christian, aveva diciannove anni e aveva frequentato la stessa scuola di Xolana. Aveva i capelli color castano chiaro, tendente al biondo sistemati in una cresta, occhi di un blu ghiaccio intenso. Era lì, fermo immobile ad osservarla con un sorrisetto divertito ed eccitato, al contrario di lei che tremava come una foglia.
“Ehy, ehy… ti sembra questo il modo di salutare i vecchi amici!?” le rimproverò mentre si avvicinava a lei. Arrivò di fronte a lei piegandosi sulle ginocchia, era talmente vicino che Xolana riuscì a sentire il suo respiro abbattersi sul suo volto, era caldo, intenso, quasi eccitato e questo le faceva paura
“Sei sempre la solita maldestra vero?” gli disse rivolgendogli un sorriso e chinando la testa di lato mentre le scostava i capelli dal viso per osservarla meglio
“Non toccarmi Christian…” ribatté lei con tono schifato mischiato al terrore. Aveva la voce tremante, e non solo, il tocco di Christian su di se le fece ricordare quello che le aveva fatto, quello che le aveva fatto passare. Erano passati anni, lui era sparito e lei credeva finalmente di essersene liberata, di essersi sbarazzata di quel terribile fantasma che abusò di lei più e più volte, e invece, ora, se lo ritrovava davanti agli occhi, e non riusciva a reagire in nessun modo se non tremare di paura.
“E’ da tanto che non ci vediamo Xolana. Cosa mi racconti? Ho sentito tanto la tua mancanza sai?” diceva abbassando sempre di più il tono della voce, e toccandole il labbro inferiore con il pollice mentre le teneva il mento. Nei suo occhi c’era ancora quell’espressione che aveva sempre quando era con lei, una sensazione fantastica per lui, orribile per lei. Cercando di riprendere il controllo di sé scostò violentemente la sua mano da lei lasciandolo quasi shockato da quel gesto, anche se sorrise quasi subito. Lo guardò con aria truce, schifata e piena di collera mentre si allontanava il più possibile
“Che cosa ci fai qui Christian? E non osare toccarmi CHIARO?” gli sbottò furiosa. Al contrario lui si fece una risatina divertita lasciandola ancora per qualche secondo senza risposte, finché “Niente. Avevo solo voglia di rivederti. Accidenti, che atteggiamento focoso. Sei molto diversa dall’ultima volta, e la cosa mi piace” sorrise eccitato. Christian andava alla stessa scuola di Xolana, andavano d’accordo, essendo più grande di due anni l’aiutava a scuola e la “proteggeva” dai ragazzi che le ronzavano attorno, anche se sapeva bene che lei poteva difendersi benissimo da sola, si volevano bene ed erano ottimi amici, ma lui era ossessionato da lei, talmente tanto che la voleva. Un giorno, era rimasta a scuola per un progetto con la classe e lui decise di farle compagnia
“Ti andrebbe di divertirci un po’ Xolana?” gli domandò con la sua solita gentilezza e sorriso
“Certo. Solita partita a calcio?” chiese lei dolcemente e con aria di sfida “Ahahaha, nono! Molto meglio!”, gli disse, e con una bugia la fece andare nella biblioteca, chiudendola dentro con lui. Lei credeva che fosse uno scherzo, ma si dovette ricrede quando gli fu addosso e iniziò a toccarla ovunque. Inizialmente Xolana non capì, ma appena notò quello che le stava facendo cercò di liberarsi, si dimenava, scalciava, ma lui la teneva bloccata sotto la sua stretta.
“Christian smettila! Cosa stai facendo? Basta!”
“Era da tempo che aspettavo questo momento Xolana. Ti voglio”
“No, no…per favore no… AIUTOOOOO.. aiutatemi vi prego…. Aiutooooo… LASCIAMI!...NO…SMETTILA, TI SUPPLICO”
“Non fiatare Xolana, o potresti finire male. Te l’avevo detto che ci saremmo divertiti”
“NO! LASCIAMI PER FAVORE! AIUTOOOOOO”
“Ahahahahahahaha!! Non può sentirti nessuno qui”
Erano soli in quella stanza, aveva paura, voleva andare via. Perché le stava facendo questo? Erano amici, lei si fidava di lui, ma a quanto pare si era sbagliata. “Ti voglio”, quella parola le fece pensare di tutto e di più. Temeva che l’avrebbe violentata, o peggio stuprata. Fortunatamente sentirono le voci dei sui compagni e del professore, lui si affrettò a togliere le mani dai pantaloni e da sotto la maglietta di lei.
“PROFESS-“ cercò di urlare, ma Christian le mise una mano per tapparle la bocca
“NON AZZARDARTI AD URLARE XOLANA! Se oserai dire qualcosa ai professori farò sapere a tutti che puttanella sei. E’ chiaro?”
le disse quasi furioso e mostrandole la foto sul suo telefono. Aveva ripreso solo lei mentre lui aveva la mano sotto la sua maglietta. Tolta la mano la baciò contro la sua volontà in modo violento, per poi staccarsi e sussurrandole 
“Riproveremo la prossima volta”.
Da quel giorno la vita di Xolana cambiò, Christian la perseguitava e minacciava ogni volta che poteva, ma non si spinse tanto oltre. Era tormentata da lui, non poteva parlarne con nessuno, mentre lui chissà a quanti amici lo aveva raccontato, non riusciva più a chiudere occhio, ne tantomeno a guardarsi allo specchio e a toccarsi. Non le era permesso di guardare altri ragazzi, ne parlarci troppo. Per un anno Christian la perseguitava e minacciava di continuo, ottenendo quello che voleva, ma alla fine, essendo stato bocciato di nuovo, i genitori gli fecero cambiare scuola e Xolana cercò di ricominciare a “vivere”, ma molte cose la lasciarono traumatizzata. Non riusciva più a toccarsi. Per lei farsi la doccia era una tragedia, indossava sempre guanti e si lavava solamente con la spugnetta, aveva sempre la sensazione di sentire le mani di Christian addosso che la toccavano ancora. Si allontanava dallo specchio per mettersi o togliersi il reggiseno, faceva di tutto pur di non guardarsi. Non voleva che nessuno, nemmeno sua madre, la toccasse, da nessuna parte. Divenne riluttante anche verso gli abbracci da parte delle amiche. Qualcosa in lei era stato rotto, e non riuscì più a riaggiustarlo. Nonostante quello era convinta che non avrebbe mai più visto Christian, e per due anni fu così, almeno fino ad allora.
“Che cosa vuoi Christian?”
lui sorrise abbassando la testa per poi rialzarla e guardarla “Non ti ricordi? Ti voglio”



Angolo Autrice:

Salve a tutti, come potete vedere questa è una tematica molto delicata e che personalmente ero indecisa se metterla o no nella mia storia, mi ha segnata molto ed'è un ricordo poco piacevole, ma alla fine ho deciso di metterlo comunque perché so che non sono l'unica ad aver subito queste cose, c'è chi se l'è vista anche peggio, ma voglio poter dimostrare che nonostante questo sono comunque andata avanti. Certo ho ancora degli "effetti collaterali", chiamiamoli così, ma almeno ora, dopo quell'esperienza, ho imparato che non siamo tutti uguali, ci sono persone disposte a tutto pur di avere quello che vogliono, ma anche che bisogna andare comunque avanti e non lasciarci intimorire, fermare, deprimere da terribili esperienze come questa. All'epoca ero molto ingenua, credevo quasi a tutto e tutti, e avevo anche creduto nell'amicizia con questo ragazzo. Mi era sempre stato vicino, mi aiutava quando ne avevo bisogno, mi dava dei consigli, era come un fratello maggiore e mai mi sarei immaginata una cosa del genere, se ci ripenso tutt'ora, mi sembra ancora impossibile che l'abbia fatto. A causa sua ho rinunciato a molte cose, ero in continuo litigio con mia madre perché ero sgorbutica quando voleva accarezzarmi o abbracciarmi, ed ero sempre distaccata verso gli altri e odiavo essere toccata da qualcuno. Quando finalmente credevo di essermene liberato, e ho deciso di "ricominciare a vivere" eccolo che ritorna, non so perché, ma mi dava come l'impressione che non voleva farmi dimenticare di nulla facendomi ricadere nello stato in cui ero prima, e per un po' c'era anche riuscito, ma poi, stufa di quella situazione ho deciso di non pensarci più autoconvincendomi che così avrei vinto io (anche perché odio terribilmente perdere, infatti succede rarissimissime volte u.u), e alla fine ci sono riuscita e così come ho fatto io, tutte quelle che hanno subito terribili cose possono farcela.

Grazie a tutti, buona lettura! :)


 
   
 
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