Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: shana8998    01/07/2015    1 recensioni
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia vita, di me che non sapevo appartenermi.
*E si incontrarlo mi stravolse letteralmente l'esistenza .
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Da quando avevo ucciso mio padre era passata circa una settimana. Ero rimasta nel loft di Drey per tutto il tempo, di lui nessuna traccia. Era andato via la sera stessa dicendo che all'inferno avevano bisogno di lui ed io ero stata costretta a rimanere nel suo appartamento nonostante mi fossi offerta di accompagnarlo.
"Hai ancora la tua anima, non puoi venire", mi aveva detto persino a brutto muso come se fosse stato di disturbo per lui , la mia presenza.
E quindi io mi ero vista costretta a non fiatare restando sola. Nel corso dei giorni della sua assenza ,però qualcosa in me era mutato e fermentava al mio interno. Stavo male , male da morire. Crampi, fitte, forse avevo anche la febbre alta , sudavo e tremavo avvertendo il mio stomaco trincerarsi sotto la morsa della fame d'anime.
Il demone bramava cibo ed io..Be ,io non ero in grado di procurarglielo, forse per questo mi stava punendo costringendomi a patire quei dolori atroci.
Passai gli ultimi due giorni della prima settimana di assenza del demone, nel letto piegata dal dolore, stanca mentalmente e provata , alquanto provata ,psicologicamente.
Ogni muscolo del mio corpo era tirato che pareva potersi staccare dal resto del fascio, da un momento all'altro.
La testa mi girava vertiginosamente provocandomi forti spasmi di nausea. Dovevo porre rimedio ed anche in fretta.
Così mi portai in piedi a fatica e mi diressi verso il bagno. Ricordavo che ci fosse nel porta oggetti dell'enorme specchio sul lavabo, una serie di flaconcini di medicinali , forse li avrei potuto trovare qualcosa che poteva essermi d'aiuto.
Mi portai barcollando verso la porta aggrappandomi a tutto ciò che mi circondava ed avevo a portata di mano e finalmente dopo passi fatti con il fiatone riuscii a raggiungere il lavandino fiondandomi su di esso artigliando il pomello del porta oggetti , ma la mia attenzione non ci mise molto a spostarsi sulla mia immagine riflessa nello specchio e ...Cazzo se ero ridotta male!
La pelle sudata,scintillava colpita dalla luce delle sei lampadine sopra alla mia testa , sembrava essere fatta di squame invisibili che colpite dal bagliore elettrico ricordavano molto l'effetto dei cristalli di bigiotteria cinese che avevo visto ed acquistato parecchie volte.
Profonde occhiaie rosso-violacee solcavano il mio viso e nella sclera degli occhi si bagnavano erti filamentini rossi pronunciati , vasi sanguigni che parevano essersi increspati nell'occhio tanto da non farlo sembrare umano.
Se mi avesse vista qualcuno così , per giunta con una vecchia felpa addosso e short sfilacciati alle gambe , avrebbe pensato che fossi una tossicodipendente cronica.
E si, effettivamente era proprio quello che ricordavo guardandomi in quel momento.
Distolsi l'attenzione dal riflesso nello specchio solo quando uno spasmo più forte mi fece piegare costringendomi ad affrettarmi nel controllare tutti i flaconcini.
Aprii di colpo l'anta dell'armadietto rovistando con mani ed occhi il suo interno.
Ne afferrai uno dietro l'altro buttandoli alle mie spalle.
Non c'era nulla! Nulla che potesse servirmi per i dolori e così persi la pazienza .
inavvertitamente gettai tutto a terra svuotando l'armadietto con un movimento della mano che ricordava quello di un'onda anomala nel mare.
Pillole si sparsero ovunque , flaconcini rotti e boccette gocciolanti si infransero a terra e nel lavabo.
Urlai. Non ne potevo più. Lacrime cocenti avevano preso ad attorniarmi il volto disegnato dal dolore..
Mi sentii terribilmente in colpa per ciò che mi vidi costretta a fare dopo..
Mi allacciai la felpa calandomi il cappuccio sul viso ed infilati gli anfibi uscii dal loft.
Veloce percorsi la gradinata e mi insinuai nell'ingresso evitando sguardi di troppo. Ero in astinenza di qualcosa e  nemmeno sapevo cosa con precisione ...Si in quel momento mi sentii come l'ultima delle tossiche.
Qualche demone si aggirava per la sala , qualcuno per lo stesso ingresso così, furtiva mi nascosi dietro le statue presenti accanto alle mura riuscendo ad 
arrivare al portoncino di ferro verde.
Fui fuori e Dio solo sa come feci con tutti quegli spasmi.
Era sera all'esterno del palazzo , ed io nemmeno me ne ero resa conto dal loft. Le strade erano colme di volti che ora non erano più solamente anonimi , ma anche cibo per il mio demone..
Ne vidi uno in particolare che aveva un'aura viola scuro. Sentii lo stomaco di Proserpine brontolare ed artigliai il mio.
Sta calma Clair...
Continuai a ripetermi ma non sortii effetto. Allora lo seguii. Non mi feci vedere , cercando di mantenere un'andatura che desse poco nell'occhio. Attorno a me , rumori confusi, ovattati , la testa che ancora girava. 
Non demorsi , dovevo prendermi la sua anima a tutti i costi.
L'uomo, un tizio sulla trentina ben vestito e con una ventiquattro ore fra le mani, svoltò in una della stradine strette della River Side , probabile che stesse tornando a casa .. 
Salì la gradinata di un palazzo ad appartamenti 
comunali , di quelli che si pagano alla giornata , bussando frettolosamente al chiavistello della stanza ventidue. La porta si aprì ed apparve una giovane donna , forse una prostituta , non era nemmeno della zona .
Intuii che l'aura macchiata doveva essere per quel motivo , ma il suo colore viola non mi convinceva affatto. 
Non ne sapevo molto sulle aure , per giunta era veramente da poco tempo che le riuscissi a vedere , ma quell'uomo doveva essere estremamente corrotto  per averla di quel colore , oppure essere un maniaco , uno stupratore un killer...Sennò non si spiegava!
Salii anche io i gradini , e silenziosa mi avvicinai ad una delle finestre del appartamento...Rimasi sconvolta.
Non mi spiegai come era potuto accadere , come non avessi fatto a vederla , ma l'aura della donna era quasi del tutto nera... Diamine che cazzo avevano fatto quei due per essersela ridotta in quel modo?!
Lei si avvicinò ad un armadio a muro , non distinsi ciò che stava dicendo all'uomo , ma qualsiasi cosa fosse uscita dalla sua bocca doveva per forza riferirsi a ciò che uscii dall'anta di quel mobile..
Una seconda donna , legata , bendata , con il volto sfigurato.. 
Alla vista di tutto quel sangue mi portai d'istinto una mano alla bocca ritraendo uno spasmo di conato. Il sangue mi faceva terribilmente schifo. Ma la mia attenzione rimase un attimo concentrata sulle fattezze della donna riversa a terra ...Diamine il l'avevo già vista al telegiornale! Da quello che avevano detto , era stata rapita circa due giorni prima forse per cause passionali , quindi a conti fatti lui doveva essere il marito e l'altra l'amante.
 L'espressione della donna che si era presentata alla porta , aveva un non so che di soddisfatto 
compiacimento. Doveva essere riuscita nell'impresa.
Persi il senno , la condizione di causa effetto , persi la ragione , persi tutto ciò che si poteva perdere in quel momento e sfondai la porta. Il perchè?Credo sia stato dettato dalla cattiveria di lei , nei suoi occhi, nella sua aura , probabile che il mio lato umano ne abbia risentito parecchio, mentre quello demoniaco..Be senza dire che non era più nella pelle cosciente che a breve sarebbe stato sfamato.
La me che entrò nell'appartamento non era affatto quella che era trasalita pochi attimi prima disgustata da tutto quel sangue sul corpo della donna.. La me che entrò nella stanza , aveva fame ed era avida di morte.
Avvertii le pupille tirarmi gli occhi come se si stessero strappando . Le unghie si allungarono in artigli appuntiti e le venature increspate ,tornarono ad apparire ora lungo tutto il mio corpo.
Il respiro usciva dai polmoni come un ringhio roco , soffocato e bruciava. Si intravedeva perfettamente la voluta di fumo che aveva anche la volpe cacciatrice , uscirmi dalla bocca.
-Chi diavolo sei!?-. Urlò l'uomo cadendo a terra dopo aver indietreggiato velocemente ed essere inciampato sul corpo della seconda donna.
Aveva il terrore nello sguardo...Lo adoravo.
La donna , quella con l'aura nera , invece si era rivelata più fredda e calcolatrice , aveva impugnato la sua Beretta ed ora mi stava sparando addosso.
Vidi ogni proiettile colpire la mia pelle trapassandola. Ma fu strano . Non mi fece male , nemmeno sanguinai. Era come se lo strato epiteliale fosse fatto di gomma , ed al passaggio del proiettile si aprisse in tante e ripetute ondine che accoglievano il pezzo di ferro inglobandolo.
Sogghignò Proserpine, e scattò il mio corpo ,verso la donna. Afferrai la sua testa con entrambe le mani.
Stretta , così stretta , che le punte acuminate degli artigli le trapassarono il viso lasciando dieci piccoli fori sanguinanti.
Intanto le mie labbra si avvicinarono alle sue ed inspirai profondamente.
-Muori ..-. L'attimo di un sibilo.
La pelle della donna si fece grinzosa , scarna, attaccata alle ossa e di lei non ne fu più nulla.
La lasciai andare e le sue ossa si separarono scomposte dal corpo formando un mucchietto accatastato.
Scrutai l'uomo muovendo lentamente il capo all'indietro. Tremava , piangeva e poi, di colpo tornando a rialzarsi cercò l'uscita , disperato. Non nego che in quel momento sia io che Proserpine sogghignammo divertite.
Bastò tendere il braccio perchè la porta si serrasse all'istante e l'uomo fini per sbatterci contro.
-Dimmi..Che avete fatto a questa donna?...-.
Lui , che ora tremava anche di più , si voltò schiacciando la schiena alla lastra lignea.
-N...N..Niente...-. Disse in fretta.
-Niente?..-. Ghignai. 
Un suo braccio venne staccato dal resto del corpo , lasciando che il sangue zampillasse copioso nella stanza.
Le urla dell'uomo , strazianti ,echeggiarono torturando i miei timpani. Non mi scomposi.
-E dimmi anche adesso non le avete fatto niente?..-. Il demone dentro me era impaziente e gioiva di tutta quella crudeltà. Lo avevo perfettamente sentito sibilare nelle mie orecchie e tutto si era offuscato , non sentivo nulla all'infuori del desiderio di cibarmi delle loro anime..
-Ti prego lasciami andare...-. Era in ginocchio che si copriva il moncone. 
Nel suo sguardo il terrore era scritto a caratteri cubitali tanto quanto la certezza di una morte che non si sarebbe fatta attendere molto.
Mi avvicinai a lui, lenta .
-Vuoi che tutto questo finisca?..-. Sussurrai al suo orecchio.
Pianse in singhiozzi soffocati e lamenti uscirono dalla sua bocca contratta.
-Lasciami in pace...ti prego..-.
Afferrai il suo viso e lo strinsi forte , forse anche troppo e la sua mascella scricchiolò. Poi le mie labbra sfiorarono le sue.
Bastò un respiro per rendergli ciò che aveva fatto a quella donna.
Il mucchio di ossa tonfo sulla moquette intrisa di sangue.
Mi voltai lentamente verso il corpo della donna martoriata, riversa sul pavimento. Respirava lo sentivo. L'udito dei demoni era clamoroso.
Ma stava morendo, me ne accorsi subito.
Così le sciolsi polsi e caviglie dalle funi che le intrappolavano, accorgendomi che i due criminali gliele avevano legate così strette da farle trapassare la carne creando lacerazioni dolorose che avrebbero avuto bisogno di parecchio tempo per rimarginarsi.
La voltai sulla schiena.
-T...Ti prego aiutami...-. Disse con un filo di voce annaspando nel suo stesso sangue. Provai una rabbia incontenibile per ciò che le avevano fatto.
Le sfiorai un polso, e come se avessi appena vissuto un flash , ai miei occhi apparvero cifre e date che scorrevano veloci.
Che diavolo era!? 
Scansai subito la mano , ma poi , la curiosità prese il sopravvento nuovamente e ripetei il gesto.
Stavo vedendo lo scorrere dei suoi giorni!!!
Non le sarebbero rimaste che poche ore da vivere...Perciò ne costatai l'aura. In quel caso se fosse stata macchiata l'avrei uccisa senza scrupolo facendole anche un favore, ma la sua aura era azzurra lievemente macchiata di bianco.
Era pura , strano che un' umana ne possedesse una del genere.
Ingoiai a vuoto , perchè be...anche un'anima pura metteva l'acquolina in bocca più di una macchiata.
Decisi che non ne valeva la pena lasciarla morire straziata , perciò mi chinai verso lei .
Incominciò a dimenarsi sotto me , e fui costretta ad artigliargli i polsi premendoli alla moquette.
-Farò subito..-. Le mie labbra sfiorarono le sue, rotte e bagnate di sangue. Respirai profondamente. 
Feci più fatica questa volta , forse proprio perchè quell'anima era pura, la più pura che abbia mai visto.
Quando ella vorticò dentro me , avvertii come una vampata al sapore di menta fresca pervadermi da capo a piedi , fu una sensazione meravigliosa. Ogni muscolo si rilassò all'istante , come se mi fossi fatta una dose della droga più potente in commercio , la mente si svuotò e per un attimo che sembrò finire troppo presto , mi parve di aver assaporato 
un pezzo di paradiso.
 Le anime negative sapevano di fumo e zolfo , non erano affatto soddisfacenti come quelle pure, ma a rigor di logica quello che avevo appena fatto e provato era , doveva per forza, essere sbagliato!
Tornai in piedi velocemente, la trasformazione in demone che ancora non voleva andar via e l'agitazione che aveva preso posto in ogni parte di me.
Dovevo andarmene ed anche alla svelta. 
Qualcuno aveva chiamato la polizia , forse per via dei colpi di Beretta, ed ora dalla finestra dell'appartamento potevo intravedere il lampeggiare delle sirene sulle auto ed il loro frastuono rimbombarmi nella testa già parecchio confusa di 
suo.
Mi feci prendere dal panico lo ammetto.
Corsi fuori dall'abitazione senza pensare che potessi essere vista da qualcuno, e di fatti fu proprio quello che accadde.
Luci abbaglianti , rosse e bianche puntate addosso e la voce del comandante di polizia che mi incitava a restare ferma dov'ero.
Guardai verso tutte quelle pattuglie della polizia. Non c'era un' anima pura...
Provai un'immensa voglia di ingoiarle tutte, tremavo.
Cazzo Clair non è il momento!
Distolsi lo sguardo veloce riprendendo a correre. Il mio corpo ancora da demone , reagì bene al salto che feci dal pianerottolo all'aperto del palazzo.
Finii sul tettuccio di un auto parcheggiata proprio sotto esso, in ginocchio , senza riportare un graffio.
Le mie gambe erano veramente veloci e forti.
Che figata!!!! 
Una stupida esclamazione nella testa e poi la velocità nei miei arti che aumentò.
La polizia già mi era alle costole con auto e moto , a sirene spianate.
Ma non erano me , e non saltavano anche tre metri in aria. Ovviamente non ci misi molto a seminarli ritrovandomi alle spalle del palazzo dove soggiornavano decine di demoni. 
Ma proprio a pochi metri dal portoncino di ferro verde incomincia ad avvertire capogiri vertiginosi e dolorose fitte allo stomaco.
Non riuscivo a capire perchè diavolo mi sentissi in quel modo , e l'ansia prese il sopravvento rendendomi le gambe molli , impossibilitate a sorreggermi e..Splash..Mi schiantai a terra come il succo di frutta nella cucina di casa mia...
I miei occhi non vedevano , le mie orecchie non sentivano che rimbombi di rumori lontani.
Merda stavo morendo?!
A breve non sentii nemmeno più quelli ed il buio prese possesso di me.
-Drey ti prego vieni a salvarmi..-.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: shana8998