Arrivarono al cospetto della regina, offrendogli in dono il ragazzo
incosciente. Lei scrutò a lungo le due principesse. Poco
dietro di sé, una teca lievemente brillante, in cui riposava
la principessa dai lunghi capelli color dell’oro.
Nell’altra, LUI.
Minako e Hanae si inginocchiarono davanti alla creatura della
distruzione e delle tenebre.
Le sue parole furono secche, gelide, brutali.
“Lei dov’è? Perché non
è qui?”. Era molto indispettita e contrariata. I
piani non procedevano come avrebbe desiderato.
Nell’oscurità scintillavano solamente i suoi
occhi, brillanti come tizzoni di fuoco.
Fu Minako la prima a parlare, come sempre.
“Purtroppo per il momento abbiamo fallito mia regina, ma in
compenso abbiamo preso il suo stupido amico… Lui
sarà la nostra esca. Vedrai che Himechan non
tarderà a seguirlo e a raggiungerlo… Lo
raggiungerebbe in capo al mondo se potesse…”
rivolse tra sé e sé un sogghigno malefico. Non
riusciva davvero a comprendere il sentimento che legava quei
due… Lei non aveva mai conosciuto un sentimento simile,
né tantomeno le era mai passato per la mente che potesse
essere qualcosa di unico, di speciale, di indistruttibile, qualcosa che
andava aldilà del semplice interesse e della pura
convenienza. Mai, neppure per il suo stesso sangue aveva provato
qualcosa di simile da cui quei due erano legati…
Illusi…Poveri illusi. L’amore? Una parola vaga, ne
aveva sentito parlare da quegli stupidi terrestri… Le
ragazzine che regalano i cioccolatini al ragazzo di cui sono innamorate
il giorno di San Valentino, le coppiette che vedeva passeggiare al
parco, mano nella mano, la carezza di una mamma al suo
bambino… tutte sciocche e banali e inutili dimostrazioni di
affetto. Le veniva la nausea. Tutto ciò era inconcepibile,
talmente lontano dalla sua realtà e da quella della sua
famiglia. Eppure dentro di sé serbava un segreto molto
più grande… Quello… quello poteva
chiamarsi…forse poteva chiamarsi…
l’amore di cui tanto parlavano??? Lei per LUI avrebbe
sacrificato la vita… se solo la sua anima lo avesse permesso
gliela avrebbe portata in dono… Allora…
Allora questo poteva definirsi… Amore verso un suo simile??
Non lo sapeva… probabilmente il suo era un
sentimento molto più nobile ed elitario, nessuno avrebbe
potuto comprenderlo, neanche la sua gemella Hanae dalla quale tuttavia
era legata da qualcosa di indissolubile. Ma
Lui…Lui…lo avevano sempre protetto…Lui
era sempre stato così fragile fin da quando era venuto al
mondo… sempre così etereo, e impalpabile con quei
capelli tanto simili ai propri e la pelle bianchissima, di
porcellana… così piccolo ed indifeso. Lui. E
Daichi ormai faceva parte del loro disegno malvagio. Non potevano
più tornare indietro. Sarebbe tornato utile molto presto
affinché la portasse dritta dritta dove avrebbero voluto.
Il piano dunque era chiaro. Attirarla con una trappola, farla scoprire,
facendo in modo che lui la facesse fuori definitivamente.
“Voi NON avete minimamente capito! Non abbiamo più
molto tempo….” Si girò verso di Lui,
inerte e indifeso, creatura fragile e salvezza del loro popolo
“Non abbiamo più tempo per
tergiversare… Il tempo dei ripensamenti ormai è
concluso. O portiamo a termine immediatamente la missione
oppure…non ci sarà scampo…per nessuno
di noi…. Sono stata abbastanza chiara??”
Minako si inchinò nuovamente “Sì mia
regina…”. Nel cuore una dolorosa consapevolezza:
la loro vita derivava da quella di Lui. Indissolubilmente. Il suo
svegliarsi dall’oblio dipendeva solamente
dall’ultima stilla di energia necessaria che avrebbero
strappato dalla ragazzina dal fiocco magico. Dal suo sogno
più grande che serbava nel cuore tanto gelosamente, un sogno
puro e splendente che avrebbe dato nuova linfa per sempre, dando nuova
vita e nuova speranza al loro regno ormai decaduto da tanto, troppo
tempo. L’ora del riscatto era giunta.
“Portatemela qui. In un modo o
nell’altro” disse la loro sovrana in tono
perentorio. E il modo in cui lo disse non lasciava scampo ad alcuna
replica o ripensamento.
“Matsuyama! Matsuyama!!” Himi gli corse incontro
disperata stringendogli le braccia con le mani, scuotendole con forza.
Lo guardò incredula, gli occhi sgranati, ancora incapace di
comprendere pienamente ciò che era accaduto. Era stato tutto
così rapido e improvviso che stentava a crederci.
“Tu… Tu…Cosa ci fai qui? Come facevi a
sapere che ero qui?” gridò con il respiro
affannato, ancora scossa e spaventata dagli eventi.
“Sai qualcosa…Io lo so!! Tu devi dirmi cosa sai!!
Devi parlare!! Devi parlare hai capito!” lo scuoteva con
forza, rabbiosamente, ma lui sembrava quasi non avere reazione
“Dai Dai è stato rapito, ti è chiaro
questo? E io non Posso permettere che gli facciano del
male!!” gridava in lacrime, in preda alla più cupa
disperazione ma lui girò lo sguardo dall’altra
parte, mordendosi il labbro inferiore per non guardare il viso della
piccola Himi rigato di lacrime. Si odiava per questo, ma del resto i
suoi poteri finivano lì…non aveva potuto far
nulla perché le principesse portassero via con sé
Dai Dai.
Era rimasto fermo, immobile, completamente impotente, aspettando che il
dramma si compisse.
“Guardami!! Matsuyama guardami accidenti! Come facevi a
sapere dov’era la casa di Minako? E come facevi a sapere che
io e Dai Dai ci trovavamo qui?? Parla!! Hai capito??” gli
ripetè incalzandolo, cercando di suscitare in lui una
qualche reazione.
“Himi…Io..Non…” Si sentiva un
vigliacco…non riusciva nemmeno a guardarla in faccia
talmente si odiava… e lei in quel momento odiava lui per non
aver impedito che Dai Dai venisse portato via.
“Tu sai come arrivare nel loro mondo non è vero?
Tu lo sai non è così Matsuyama??” di
colpo le venne in mente qualcosa… qualcosa di terribile e
istintivo… e se… se lui fosse stato una creatura
malvagia…né più né meno
delle due gemelle? Una brutta sensazione la pervase improvvisamente in
tutto il corpo, raggelandola.
“Ma-Matsuyama mi spieghi tu chi sei in
realtà??”. Indietreggiò di un passo,
con espressione dubbiosa, spaventata, incredula. Lui allungò
una mano a toccarla ma lei si spostò come se fosse rimasta
fulminata “Dimmi chi sei!”
“Fidati di me…” le disse lui,
semplicemente tendendole una mano, guardandola con occhi
improvvisamente gentili… “Fidati di me…
Vuoi.?” I suoi occhi di velluto scuri erano dolci come una
carezza sul viso… un viso… qualcosa o qualcuno
che conosceva bene…
“Matsuyama…io…io voglio
solo…solo ritrovare Dai Dai… Non
posso…” un nodo alla gola le impediva di
parlare… era così scossa e tremante per quello
che era successo… e tutto per colpa sua…ora lui
chissà dov’era. Quasi senza accorgersene,
impercettibilmente gli tese una mano, esitando, tremante, e lui gliela
strinse con forza. Gliela prese tra le sue in una stretta salda e
forte. Chiuse gli occhi. E fu un attimo. Un lampo. Una sensazione
stranissima, di calore e leggerezza e incredibile
tranquillità. Li riaprì di colpo e ciò
che vide la lasciò senza fiato. Attorno a sé un
paesaggio desolato, oscuro, pervaso da un silenzio assordante.
“Matsuyama…?? Matsuyama??” Si
guardò attorno, ma lui non c’era più.
Così come era apparso così era scomparso. Si
guardò il palmo delle mani ancora incapace di credere a
tutto quello che stava capitando. Sul palmo della mano destra
c’era scritto qualcosa…qualcosa…
“Segui il sentiero di luce. Esso ti condurrà da
Lui”. Il sentiero di luce?? Ma dove?? E cosa… Si
voltò dietro di sé, alla ricerca di un punto di
riferimento, di una luce, di qualcuno o qualcosa che la
guidasse in quel luogo tenebroso e oscuro. Davanti, accanto e dietro di
sé il nulla. Non riusciva assolutamente ad orientarsi,
né a trovare un qualche punto di riferimento, ma ormai era
chiaro che fosse stato Matsuyama a trasportarla in qualche modo
lì, grazie ai suoi misteriosi e indecifrabili poteri. Che
fosse il segnale che tanto cercava?? Che non fosse solo un caso per cui
si trovava in quel posto tanto strano e inquietante?
Poco più avanti nel buio più assoluto, le parve
di scorgere una pallida luce color della ametista, che rischiarava
appena l’ambiente circostante… Come una specie di
guida, di lungo sentiero interminabile. Senza fine.
“Segui il sentiero di luce. Non esitare” dicevano
le parole scritte sul palmo della mano con calligrafia nitida,
precisa. Forse, ovunque l’avrebbe condotta, ovunque
l’avrebbe accompagnata, quel sentiero di luce fioca
rappresentava la sua speranza,… la sua speranza di salvezza
e quella di Dai Dai… Forse qualcuno la stava portando da
lui…o forse era un gioco malvagio e perverso a cui la
stavano costringendo le principesse delle tenebre, fattostà
che doveva rischiare. Qualunque cosa sarebbe successa. Qualunque cosa
sarebbe accaduta, ovunque sarebbe andata, nel cuore sentiva forte la
certezza che quel sentiero fioco la portava alla risoluzione di
tutto… al principio e alla fine della sua
avventura… e alla ricerca di Dai Dai.
Eccomi finalmente, dopo varie vicissitudini a postare il nuovo
capitolo… Lo so, lo so probabilmente mi starete odiando
perché vi ho fatto aspettare tanto e perché vi
lascio sempre sulle spine ^^ ma spero prossimamente di farmi
perdonare ^^ Purtroppo ultimamente gli impegni sono stati
tanti, l’ispirazione poca e il tempo per dedicarmi alla fic
ancora di meno… Perdono perdono ai miei carissimi e
amatissimi lettori : )))
Ringrazio come sempre le ultime recensioni di AUSTRALIA, ANGIERICCIO,
BARBIDOLUZZA, SHOUJINA94 and last but not least la fantastica poetessa
LUISINA… Vi adoro tutte quante e adoro anche chi apprezza la
fic leggendola solamente e l’ha messa tra i preferiti!! Spero
di risentirci presto!!!