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Autore: ciaramy93    02/07/2015    2 recensioni
Elena è la principessa del regno di Mystic Falls. Ragazza di sani principi morali e molto dedita al dovere verso la sua nazione.
Damon è un giovane nobile dello stesso regno.
Costretti ad un matrimonio combinato per il bene della loro nazione,scopriranno che doversi innamorare per forza di una persona non è affatto semplice.
Piccoli avvertimenti:ho modificato qualche rapporto personale e anche qualche aspetto fisico dei personaggi(es. Elena e Katherine si assomigliano ma non sono uguali),inoltre i nostri personaggi non vivono in un mondo dove esiste il soprannaturale e il contesto è ottocentesco. Userò il corsivo per esprimere i pensieri dei personaggi e le cose tra parentesi sono dei piccoli appunti di chiarimento. Detto questo,spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Non-con, Violenza
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Nell'ultima disputa del torneo prima della pausa natalizia,Mystic Falls vinse ancora e per l'occasione,Enzo volle organizzare una festa nei suoi possedimenti:la viscontea delle Pianure Nere,una delle regioni più prosperose del regno.
 
Quando l'invito arrivò al Palazzo Reale, venne consegnato nelle mani di Damon che subito andò allo studio di Elena per informarla.
«Il mio amico Lorenzo ci invita ad un ballo in onore dell'ultima vittoria dell’esercito. Dice che sarà una festa per la parte giovane della nobiltà!», disse Damon sventolando l'invito per farlo vedere bene, ma a quanto sembrava Elena non era molto interessata. Damon, credendo che non avesse sentito le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla e la chiamò con fare interrogativo:«Elena?!»
«È sempre il solito ballo con la solita gente!», disse Elena alzando gli occhi dalle carte sulla sua scrivania, poi continuò:«Sono stufa di tutto questo Damon! Sono stufa di balli, di gioielli appariscenti, di acconciature che pesano venti chili e di questa gente che parla solo di quanto rendono le loro tenute e di come sono annoiati di non fare niente tutto il giorno!»
«E allora che cosa vuoi fare?»
«Voglio confrontarmi con gente vera che ha dei problemi veri tipo come riuscire a sfamare una famiglia! Io sono la principessa di questo regno e in tutta la mia vita non ho fatto altro che studiare la demografia, la morfologia, l'economia, la cultura, la storia e quant'altro c'è da sapere su questo regno, ma non conosco la sua popolazione! So quanto guadagna il cittadino medio, ma non so quanta fatica gli costa guadagnare quei soldi! Vorrei poter guardare quella gente negli occhi senza che loro abbiano paura della mia corona!»
«Forse questo si può fare!», disse Damon pieno d'entusiasmo, poi continuò:«In questo periodo dell'anno si organizza una bellissima festa nel paese vicino al castello di Enzo. È una festa cittadina per i cittadini con balli, giochi, attrazioni e quando giunge il crepuscolo si assiste ad un prodigioso spettacolo pirotecnico e per passare inosservati ci vestiremo come due contadini! Saremo una coppia esattamente come tutte le altre, senza titoli né privilegi!»
«Ma è un'idea magnifica! Quando ricorre questa festa?!», chiese Elena raggiante per l'entusiasmo e Damon con la stessa felicità rispose: «Sicuramente la faranno lo stesso giorno di questo ballo perché il primo fuoco d’artificio si accende nel castello. Lo so perché l'ho visto fare una volta. Sono amico con Enzo da molto tempo,perciò lo so bene!»
«E non pensi che ci riconosceranno se ci vedono in piazza?»
«Noi osserveremo lo spettacolo pirotecnico vicino al lago per sicurezza e poi vestiti come due ragazzi qualunque non ci riconoscerà nessuno!»
Una volta ricevuta questa rassicurazione Elena si sentì più tranquilla e si gettò entusiasta nei preparativi di questa “fuga”. Riuscirono a far credere ad Enzo che Elena stava male e che non avrebbe partecipato alla festa, lì fu facile per Damon dire al suo amico che avrebbe preferito rimanere a casa ad assistere sua moglie. Una delle tante fortune di Elena inoltre era quella di avere una cameriera personale molto discreta e dunque lei e Damon affidarono a Lucy il compito di trovare gli abiti contadini e affittare un carretto con un cavallo di poco valore. Fu tutto pronto per il giorno della festa.
 
La mattina presto di quel giorno, Damon ed Elena se la svignarono dal Palazzo vestiti con quegli umili abiti e raggiunsero fuori dalla tenuta il carretto. Una volta che salirono su, partirono alla volta della viscontea delle Pianure Nere.
Appena varcarono con il carretto i confini della viscontea, Damon ed Elena cominciarono a respirare il clima festoso. Dappertutto si vedevano bandiere, ghirlande, stendardi e festoni; era davvero tutto bellissimo e il clima festivo s'intensificò quando varcarono le porte del piccolo villaggio ai piedi del castello del visconte. Lì c'erano ancora più decorazioni e sebbene fosse ancora presto la gente era già in animo di festeggiamenti. Una volta trovata la sistemazione per il carretto, Damon ed Elena cominciarono a guardarsi in giro rendendosi conto di tutte le meraviglie di cui erano circondati. Tutta la piazza era addobbata e agghindata, tutti i negozi erano aperti, alcuni artisti di strada davano mostra del loro talento ed erano già stati istallati i giochi sia per i bambini che per gli adulti. La coppia reale in incognito fece il giro di tutte le bancarelle e di tutti i negozi e all'ora di pranzo approfittarono dell'apertura degli stand gastronomici per provare i prodotti tipici locali. Dopodiché si dette via ai giochi quali la campana, la corda, il tiro a segno e la pesca delle mele con la bocca. Damon fu travolto da un gruppo di ragazzini che giocavano a pallone e tra tanti ragazzi scelsero proprio lui per farsi insegnare qualche mossa speciale; mentre Elena fu intrattenuta da un gruppo di bambine affascinate dai suoi lunghi capelli castani.
«Che bei capelli avete!», disse una di loro cominciando ad accarezzarne una ciocca, poi continuò: «Sono così lisci che sembrano seta!»
«Ti ringrazio!», rispose Elena con uno dei suoi sorrisi più cordiali lasciandola fare.
«Perché non li avete legati?», chiese un'altra delle bambine con occhi che imploravano di mettere le mani su quei capelli.
«Non so, oggi li volevo tenere sciolti», rispose Elena gentile, ma sapeva che alla fine le bambine le avrebbero legato i capelli, cosa che proposero e lei non tardò ad accettare, per non dare un dispiacere a quelle piccole anime che le crearono una complicata treccia tenuta ferma con delle margherite bianche. Mentre le piccole operavano, descrissero ad Elena le loro piccole azioni quotidiane e lei si rese conto di quanto la sua infanzia fosse diversa dalla loro. A creazione conclusa, Elena si vide riflessa nell'acqua della fontana al centro della piazza e vide che le bambine avevano fatto un ottimo lavoro.
«Grazie mille, ragazze! È davvero bellissima!»
Dopodiché la giornata continuò serena e senza intoppi, anche quando si cominciò a parlare del torneo e di governo. Quando qualcuno nominò per la prima volta le parole “coppa del torneo”,cominciarono anche i commenti su Damon ed Elena, non sapendo che i diretti interessati erano proprio lì, ma d'altronde la giovane coppia reale si era mischiata alla gente comune anche per questo; per ascoltare la vera opinione dei cittadini senza filtri.
«È stata proprio una benedizione che sia arrivato il Principe Damon!», cominciò un paesano animato dalla conversazione.
«Già, grazie a lui vinceremo il torneo di sicuro!», continuò un altro vicino a lui e allora una signora di mezza età disse: «Anche se è pur vero che lui è principe perché ha sposato la Principessa Elena. Poveri ragazzi! Io non avrei mai obbligato mia figlia a sposare qualcuno che non ama!».
La signora aveva centrato il punto e i diretti interessati si guardarono in faccia riconoscendo che loro avevano pensato la stessa cosa finché non si sono resi conto di essere innamorati ed erano ben felici che qualcuno si preoccupasse di chiedersi come potevano sentirsi loro nell'aver affrontato una scelta così difficile. Ad un certo punto queste riflessioni vennero interrotte da un bel bambino dagli occhi verdi e i capelli neri che disse: «Quando sarò grande voglio essere proprio come il Principe Damon, così farò vincere l’esercito e me la sposo io la Principessa Elena!». Tutti risero alla battuta, poi Elena con grande stupore di Damon si avvicinò al bambino, lo prese in braccio e accarezzandogli dolcemente i capelli gli disse: «Sono sicura che se ti vedesse e non fosse sposata, ti sposerebbe anche subito!».
Il bimbo da quando era stato preso in braccio da quella sconosciuta era rimasto incantato da quanto era bella e quindi quando Elena finì la sua frase esclamò: «Anche tu vai bene!», e tese le braccia per abbracciarla. Elena non gli negò l'abbraccio e ridendo di gusto, un po' come tutti del resto disse: «Vorrei tanto piccolo, ma sono già sposata!», ed indicò Damon poco lontano da loro che rideva come un bambino. Il bimbo sembrava sconsolato, così Elena gli disse: «Ma un ballo con te posso farlo!», così lo mise giù e partì la musica. Tutti cominciarono a ballare, anche Damon che non voleva ma fu trascinato in pista da un gruppo di ragazzi che facevano il trenino. Quando fu coinvolto dall'atmosfera cercò in tutti i modi di avere come compagna di ballo Elena, ma negli scambi casuali di coppia non sembravano destinati ad incontrarsi, tranne alla fine quando ormai era quasi il crepuscolo e si dovevano preparare per lanciare i petardi in aria per dare inizio allo spettacolo pirotecnico. Il bimbo che prima aveva fatto la corte ad Elena aveva raccolto un fiore e lo stava portando ad una bella bambina dai capelli castani.
«A quanto pare il tuo spasimante ha trovato l'anima gemella!», disse Damon abbracciando dolcemente Elena e baciandole il lato sinistro della testa.
«Eh infatti!», rispose Elena ricambiando l'abbraccio e guardando i bambini che si allontanavano mano nella mano.
Anche la coppia reale si allontanò, prese una piccola barca in affitto e tutti e due attesero al centro del lago il momento in cui il cielo sarebbe stato un trionfo di fuochi d’artificio.
 
Nel frattempo nel palazzo della viscontea delle Pianure Nere, Enzo e la sua fidanzata Maggie si stavano preparando per dare inizio allo spettacolo pirotecnico e mentre si dirigevano verso il balcone principale, Maggie disse al fidanzato: «Mi dispiace che Elena stia male, ma almeno Damon poteva venire!»
«Ormai il mio amico è innamorato e quando uno è innamorato vuole sempre stare vicino a quella ragazza speciale che gli ha rubato il cuore!», rispose Enzo baciando teneramente la sua ragazza e poi sorridendo andarono insieme verso il primo fuoco d’artificio che avrebbe illuminato il cielo. Enzo e Maggie presero entrambi in mano due fiammiferi e,prima di accendere la miccia del petardo,Enzo fece un discorso in cui augurava la prosperità alla sua tenuta e all'intero regno.
«Con questo gesto ogni anno auguriamo la vincita della coppa del torneo al Nostro Glorioso Esercito, la prosperità della nostra bella regione e del Nostro Regno. Possiate voi tutti beneficiare dei vantaggi che porterà la gloria del Regno, del Re e dell’Esercito! Lunga vita al Re Grayson e viva Mystic Falls!»
Tutti i cittadini che erano rimasti nella piazza sottostante al castello gridarono in coro: «Lunga vita al Re Grayson e viva Mystic Falls!»
Al ballo indetto da Enzo nel suo castello per i nobili, erano presenti molti personaggi illustri della nobiltà tra cui Matt Donovan e Rebekah, che ormai era sua moglie e dunque sebbene lei avesse perso la sua posizione di aspirante favorita del principe, doveva sopportare per tutta la vita la sua condizione di donna sposata. Rebekah non amava affatto Matt, il suo matrimonio con lui serviva solo ad assicurarle un posto fisso in società ed ora che aveva perso la possibilità di occupare un comodo posto nel Palazzo Reale sperava solo che Matt venisse colto da qualche accidente e morisse, così si sarebbe potuta godere indisturbata la tenuta e i beni di Matt. Ad ogni modo lei aveva ascoltato il discorso di Enzo e Maggie e il solo pensiero di Damon ed Elena insieme, felici e innamorati le fece alzare gli occhi al cielo con un'espressione di disappunto e cominciarono a passarle per la testa le cose più indicibili.
 
Nel frattempo Damon ed Elena comodamente seduti nella piccola imbarcazione che avevano noleggiato erano protagonisti di un momento davvero romantico. Elena era molto soddisfatta della giornata appena trascorsa e a fatica riusciva a trattenere l'entusiasmo tanto era eccitata e,anche se il cielo non era ancora invaso dai bagliori dei fuochi, sembrava che brillasse lo stesso grazie al suo raggiante sorriso.
«Mi piace vederti così felice!». Esclamò Damon riflettendo la luce del sorriso di Elena. Lei continuava a sorridere beata, poi disse: «Non posso credere che sia stata un'esperienza così divertente!», poi smise di sorridere e continuò seria: «Però anche molto interessante. Mentre le bambine mi facevano la treccia mi hanno raccontato cosa fanno quotidianamente e mi sono resa conto di quanto sia stata diversa la mia infanzia. Loro che cosa avranno? Sei, sette anni? E a quest'età imparano a cucinare, a pulire, a prendersi cura della casa, a rammendare e via dicendo per diventare un giorno brave mogli e brave madri. Io alla loro età imparavo a camminare con i libri in equilibrio sulla testa per una corretta postura, imparavo a sedere composta, imparavo un linguaggio troppo complesso per una bambina di 6 anni, imparavo le basi dell'equitazione all'amazzone e per il tempo libero imparavo a ballare e a ricamare fazzoletti. Dopo un po' si sono aggiunti anche i numerosi libri su questa nazione da studiare e alla fine era la cosa più costruttiva che facevo.»
Mentre diceva questo, Elena venne invasa dai numerosi flashback della sua infanzia, ognuno corrispondente ad un'immagine delle azioni appena elencate, per sdrammatizzare chiese a Damon: «E tu? Com'è stata la tua infanzia?»
«Mah, per molti aspetti simile alla tua ma più movimentata. A me insegnavano a giocare a pallone, a giocare a polo, ad andare a cavallo, a cacciare,a lottare e a tirare di scherma. Anche a me veniva insegnato il contegno, la postura e il linguaggio colto ma sicuramente in modo diverso da come veniva insegnato a te; per quanto riguarda l'istruzione anche io ho studiato numerosi libri che parlano della nazione, ma anche tanti sulla regione che avrei dovuto amministrare.»
«Già! Come possono cambiare le cose intorno a te se nasci in un palazzo o in una capanna!». Commentò amaramente Elena, poi si sporse dal bordo della barca e guardò il riflesso del castello del visconte sulle acque del lago e poi vide un puntino luminoso sollevarsi in cielo. Subito attirò la sua attenzione poiché capì che era la prima scia di fuoco che sarebbe esplosa nel cielo in un maestoso fuoco d’artificio e si alzò in piedi giusto in tempo per ammirare le altre scie che si sollevavano dal paese e in un attimo il cielo fu un trionfo di luci,tutte di colori diversi. Mentre Elena le guardava estasiata pensava che non aveva mai visto niente di più bello in tutta la sua vita. Tutti i suoi gioielli non valevano un simile spettacolo. Dopo un po' si girò verso Damon che nel frattempo aveva preparato due stelle filanti(*) e aspettava solo Elena per accenderle. Lei si rimise seduta e in preda alla felicità disse: «Oh Damon, hai pensato proprio a tutto!». Lui aveva sul viso un sorriso raggiante quasi come quello di Elena e con l'entusiasmo di un ragazzino disse: «Volevo fare le cose per bene! Allora...a noi, al regno e all’Esercito!», dopodiché entrambi accesero le stelle filanti e videro che producevano delle piccole scintille mentre consumavano la miccia.
 
Per cinque minuti circa, non fecero che guardarsi negli occhi e tenersi le mani libere dal bastoncino dei pescetti d’argento amorevolmente, poi si diedero un casto bacio sulle labbra. Con molta precauzione,dopo che i pescetti si furono spenti,accostarono la barca alla riva opposta del lago,Damon scese a terra, legò la barca ad un albero, poi prese in braccio Elena per aiutarla a scendere e prima di posarla a terra le fece fare una giravolta e la baciò sulle labbra. Lei continuava a ridacchiare come una bambina, poi disse: «Mi dispiace che non abbiamo ballato insieme durante i balli popolari. Avrei voluto ballare con te,oggi!»(**), allora Damon si scostò poco da lei e le fece un profondo inchino, dicendo in modo solenne: «Mylady!», e lei capendo che con quel gesto aveva accettato il suo invito a ballare, gli fece un inchino a sua volta e disse con la sua stessa solennità: «Mio signore!», poi cominciarono a ballare un valzer simile a quello che avevano ballato il giorno del loro matrimonio, con più passione e sentimento rispetto a quel giorno.
Dopo molte giravolte caddero a terra di proposito e cominciarono a baciarsi e a toccarsi finché non si ritrovarono a fare teneramente l'amore. Damon ed Elena non fecero altro che godersi quel momento di intimità, che peccato che qualcuno dal suo nascondiglio nei cespugli li stava spiando pieno di malignità.
 
*:Ok,io non so se anche dalle vostre parti si chiamano così,ma per quelli che li conoscono con un nome diverso,sono fuochi d’artificio a forma di bacchetta più o meno. La miccia ricopre tutto uno stecco di metallo che si può tenere in mano e quando si accendono producono delle piccole scintille. Di solito li danno ai bambini per dargli “il brivido” di accendere dei fuochi d’artificio.
**:Ovviamente non c’è bisogno che io vi dia che questa scena è una chiara illusione alla puntata 4x07.
 
 
Come promesso sono qui con il nuovo capitolo. Spero vi piaccia e che possa smuovere un po’ la situazione di questa storia. Devo ringraziare Horse altrimenti mi sarei depressa a vedere due capitoli consecutivi non recensiti. Comunque,a quanto pare le cose stanno andando davvero a gonfie vele per Damon ed Elena,ma attenzione,c’è qualcuno che trama nell’ombra…Chi sarà? E soprattutto,cosa ha in mente? Lo scoprirete solo al prossimo capitolo! Vorrei comunque ringraziare chi continua ad aggiungere la storia nelle seguite/preferite/ricordate e chiunque si sia fermato a leggere lo scorso capitolo. Ora io partirò per la Norvegia,ma aggiornerò non appena torno! Un Abbraccio!
   
 
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