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Autore: Corvo_Nero    03/07/2015    1 recensioni
Nel silenzio della notte, la luna piena si rifletteva negli occhi spalancati e vitrei del corpo che galleggiava nelle acque del lago, la bocca socchiusa, un rivolo di sangue che usciva dalle labbra e dal naso, la tunica con una larga macchia brunastra e una freccia che usciva dal petto; solo i versi degli animali notturni rompevano quella quiete, e lentamente il corpo iniziava a affondare, cogli occhi sempre rivolti verso la luna, e con una mente ancora lucida che stava ripercorrendo gli eventi delle ultime ore…
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella cattedrale, i minuti trascorrevano lenti, divenivano poi ore, lunghe e interminabili. Alyss si intratteneva con il monaco Vald, un uomo gioviale e allegro, un po' più giovane del suo padre adottivo Jules, e a giudicare dalla corporatura doveva essere una buona forchetta, sedendo con lei su una delle numerose panche in legno della navata centrale si allentò la fune che stringeva il saio, la ragazza notò anche i suoi occhi verdi sereni e sorridenti, i radi capelli castano scuri della sua chierica, il viso perfettamente rasato; si sentiva a suo agio in quell'ambiente, e non capiva perchè.

Vald chiese alla fanciulla da dove venisse e cosa l'avesse condotta alla capitale, Alyss fu piuttosto evasiva nel rispondere: "Vengo da un villaggio della frontiera, RavenMoon, della contea di Eadenshire, sono venuta a trovare mia madre, gestisce una impresa mercantile nel regno, prima vivevo con mio padre; lungo la strada ho soccorso Syd e l'ho accompagnato alla vostra cattedrale, su sua richiesta." Mise una strana enfasi nel pronunciare le parole "padre" e "madre", poichè erano solamente adottivi, come aveva appreso recentemente, tuttavia non vedeva l'ora di riabbracciare Anna, che l'aveva invitata alla capitale per darle ausilio nel rintracciare i suoi veri genitori, per capire qualcosa del suo passato. Aveva anche omesso notevoli particolari sulle circostanze del suo incontro con Syd, poichè non intendeva tradire la fiducia del suo nuovo amico parlando con leggerezza del suo incredibile segreto; tuttavia riflettè sul fatto che i monaci non erano molto sorpresi di vederlo, all'inizio pensò semplicemente che furono molto distaccati e al contempo caritatevoli nell'accogliere persone bisognose di aiuto, poi ricordò quando incrociò il Diacono nel corridoio e, forse per la stanchezza del viaggio o per il nervosismo, sentì un brivido percorrerle la schiena al ricordo dei suoi occhi di un diverso colore.

La mano del monaco sulla sua spalla la distolse dalle sue riflessioni. "Figliola, leggo la preoccupazione nel vostro volto, cercate di stare tranquilla, qui siete al sicuro e lui è in buone mani." Qualcosa scattò nella mente di Alyss, curiosità forse, o anche istinto. "Ditemi gentile monaco, è vero che il mio amico lavora per conto del Vescovato in qualità di messaggero? Mi aveva accennato a qualcosa di simile durante il viaggio; dunque voi dovreste conoscerlo sicuramente, cosa sapete di lui? È una persona un po'... strana devo dire." Vald tolse velocemente la mano dalla spalla della giovane, e iniziò a fissare i sandali con evidente imbarazzo, la voce era nervosa e impastata per quella domanda inaspettata: "Beh... Sì e no, lo conosciamo di vista, il Diacono senza dubbio lo conosce molto meglio di me, vi posso confermare che è un nostro... Messaggero, ma non penso sia importante parlarne. Ditemi, vorreste qualcosa da mangiare? Sarete affamata, vado subito nella dispensa a prepararvi una buona zuppa di verdure." Alyss non fece neanche in tempo a rifiutare che Vald fu già in piedi e in marcia a lunghi passi verso una porticina laterale, fece in tempo a vedere il suo volto divenire pallido; evidentemente aveva parlato troppo e si diede mentalmente della stupida.

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Conrad chiuse a chiave la porta dell'infermeria, e toccando la serratura con un dito, questa sparì senza lasciar traccia. << Una doppia sicurezza per zero rischi, tanto per qualche tempo non andrà da nessuna parte. >> Si diresse tranquillamente verso il suo ufficio, doveva controllare le ultime missive dei suoi informatori sparsi per tutto il regno e oltre, le memorie di Syd avevano fatto scattare un campanello d'allarme, più di uno in realtà. I nobili cadevano come pedine, ma il Re aveva dispiegato rapidamente i Cavalieri Neri, ciò poteva solo significare che l'ultima mossa è stata decisiva. Aprì la mano e contemplò il vero motivo della missione di Syd, l'anello di Pietra Azzurra del Conte Sanders; ora doveva pensare a un nascondiglio per questo inestimabile tesoro, ma per il momento addosso a lui sarebbe stato sufficientemente al sicuro.

Leggendo e rileggendo le pergamene apparentemente bianche, e in realtà piene di messaggi visibili solo ai suoi occhi, mise insieme altri pezzi di un puzzle ben più esteso e complesso del previsto; anche l'Ovest aveva iniziato a muoversi, l'armistizio ventennale tra i due grandi regni è stato un clamoroso errore strategico. Conrad aprì il coperchio di una grossa scatola rettangolare in legno intarsiato, con un simbolo inciso sopra, due martelli da fabbro incrociati. Sorrise nel constatare che il contenuto era esattamente quello che si aspettava di trovare.

Una delle grosse clessidre su uno scaffale aveva quasi terminato la sabbia. << Dovrebbe essere pronto ormai. >> Portando con sè la scatola e alcuni fogli, il Diacono chiuse lo studio e si recò nuovamente nell'infermeria; posando il palmo sulla porta e la serratura ricomparve magicamente, la sbloccò e scivolò silenziosamente all'interno, sprangando nuovamente il portone. Syd era rimasto nello stesso posto in cui lo aveva lasciato, disteso sul tavolo in pietra, la ferita da pugnale sul petto era scomparsa, ma il viso era pallido, e il torace era immobile, non respirava. Conrad si diresse a una scrivania e posò carte e scatola su di essa, la aprì e ne estrasse il contenuto: due magnifiche spade corte in acciaio argentino, con else decorate con simboli magici, ne stava osservando il filo quando disse: "Per quanto ancora pensi di far finta di dormire?", ma era troppo tardi, Syd era già arrivato alle sue spalle, lo prese per il collo con una sola mano e lo lanciò attraverso la stanza, il Diacono si schiantò contro la parete, non fece neanche in tempo a riaprire gli occhi che Syd fu subito addosso a lui, impugnando l'altra spada e puntandogliela contro il collo; l'assassino fissava con ferocia gli occhi di diverso colore del Diacono, il quale si limitò a sorridere.

"So che sei furibondo, amico mio, so che vorresti sfogarti e infliggermi una punizione per essermi nuovamente servito di te in maniera così meschina, ma so anche che sei preoccupato e vorrai delle spiegazioni, non è così? "

Syd sbuffò, la mano armata di spada era immobile ma tutto il resto del corpo fremeva di impazienza e tensione. "Doveva essere un lavoro da niente, bastardo, l'hai fatta facile: entrare, eliminare, ripulire le tracce, uscire! E invece è andato tutto storto! Qualcosa o qualcuno è riuscito a ferirmi, probabilmente lo stesso essere che ha ucciso il mio cavallo e lo ha scagliato contro di me, costringendomi a distruggerlo, a svelare il mio segreto a una mortale, a provare lunghe sofferenze, ma soprattutto costringendomi a chiedere aiuto! Esigo delle spiegazioni, e stavolta non accetterò prediche da uomo ecclesiastico, voglio la verità!"

Il filo della lama sfiorava la pelle pallida del Diacono. Questi sorrideva tranquillo, la voce priva di nervosismo, a differenza di quella rabbiosa dell'assassino. "Esigi delle spiegazioni, eh? Suppongo di dovertele, considerato il rischio che hai appena corso e le circostanze. Tanto per cominciare, il Conte Sanders, e i nobili che lo hanno preceduto all'altro mondo, facevano parte di una lista di "condannati" dal Vescovato per crimini contro la fede, ovviamente una copertura per destabilizzare la Corte Reale e convincere il popolo ad appoggiare la Chiesa; una morte "naturale" o degli sfortunati incidenti, a volte sono sufficienti per convincere la plebe che la Nobiltà non ha più l'appoggio del Grande Padre." Rise brevemente a quelle parole, Syd era disgustato da quei discorsi, ma lo lasciò proseguire. "Con la morte di Sanders, questo piano può considerarsi concluso, e abbiamo ( << ho >> ) ottenuto una vittoria anche più importante del previsto; riconosci questa?" E gli mostrò la mano, su cui teneva al dito la gemma azzurra.

Syd allentò la morsa e allontanò la lama dal collo del Diacono, distratto dal tenue bagliore di quella gemma. << Dove ho già visto questa luce? >>. "E così ora depredi i cadaveri dei loro averi, uomo di chiesa? Dai un pessimo esempio ai tuoi devoti discepoli; dovrai andare a confessarti." Disse Syd con un ghigno. " Perchè sei così interessato a questo oggetto? A dire il vero neppure io saprei dirti perchè me lo sia infilato in tasca."

Conrad approfittò per sfuggire lentamente alla sua presa e sistemarsi il candido saio stropicciato dalla collutazione. "Ho preferito non darti eccessive spiegazioni sul perchè dovessi assolutamente impossessarti di questa pietra, che, ne ero sicuro, era in possesso del Conte Sanders, così ho allegato alla Lettera di Morte che hai ricevuto dal tuo cliente, Lord Dyke, un messaggio ipnotico nascosto, che solo i tuoi occhi potevano percepire. È stato spiacevole apprendere della sua dipartita, e ancor più spiacevole scoprire che in realtà fosse un agente dell'Ovest sotto copertura, ma almeno i Cavalieri Neri ci hanno risparmiato la seccatura di provvedere a nostre spese."  Syd era rimasto impietrito a quei discorsi, oltre che disgustato dalla mancanza di fiducia del Diacono nei suoi confronti, sensazione a cui ormai era abbastanza abituato, visto che l'uomo di chiesa tirava le fila a innumerevoli intrighi e Syd era un mero esecutore; tuttavia continuò ad ascoltare la sua spiegazione.
"Trovare questo oggetto, specialmente di questi tempi, è una fortuna insperata; vedi, amico mio, abbiamo davanti agli occhi uno degli artefatti più antichi del mondo, la sua creazione risale alla notte dei tempi, in cui gli Dei calpestavano questa terra, e no, non parlo certo del Grande Padre, a cui riserviamo ogni giorno i nostri pensieri e rivolgiamo i nostri omaggi" La sua voce si fece per un momento sprezzante e sarcastica, poi proseguì. "A quei tempi si narra che l'uomo dovesse ancora nascere, e potenti entità sovrannaturali si contendevano il dominio del mondo utilizzando questi oggetti arcani, e se i miei studi sono esatti, e generalmente lo sono, esistono solo tre gemme come questa; e io ne posseggo ben due."

Syd osservava con maggior interesse quell'oggetto che si era ritrovato inconsciamente tra le mani fino a poco tempo fa. "È così potente questa pietra? l'ho toccata a lungo e non ho avvertito alcunchè di magico provenire da essa, e la seconda dove sarebbe nascosta?"

Conrad rise, soddisfatto di aver catturato l'interesse di Syd. "Stiamo parlando di pura magia, in forma cristallizzata, non senti nulla perchè in questo momento è come addormentata, ma a tempo debito si risveglierà, e presto si riunirà alle sue sorelle. L'altra gemma? È in un luogo sicuro e ben difeso." Disse toccandosi la tempia e sistemandosi al dito l'anello con la pietra azzurra. "E quando saranno riunite tutte e tre, avremo la possibilità di far avverare i nostri desideri, amico mio."

La furia di Syd verso il Diacono sembrava essersi attenuata, stava riflettendo sulla mole di informazioni che aveva condiviso con lui, maneggiando distrattamente la spada corta ancora nella sua mano disse: "Suppongo che ora dovremo dare la caccia alla terza gemma, hai qualche idea su dove possa essere? Noto che non sei tornato a mani vuote dal tuo covo". Osservò con maggiore attenzione per la prima volta l'arma che aveva usato per minacciarlo; in quel momento avrebbe potuto strappargli la pelle a mani nude, se non gli avesse fornito sufficienti giustificazioni su quanto era avvenuto nei giorni precedenti. Conrad gli porse l'altra spada. "Sono arrivate giusto oggi da Stahlergrad, dal profondo sud, sotto quella montagna anni fa scoprirono un giacimento di un materiale molto interessante, lavorandolo hanno ottenuto una lega metallica in grado di tagliare e perforare qualsiasi cosa. Acciaio argentino; le ho fatte forgiare su misura per te, anche se non mi aspettavo che ne avresti testato il filo a mie spese." Disse sogghignando mentre osservò Syd maneggiare entrambe le lame testandone il peso e l'equilibrio; le fece roteare sopra la sua testa e sotto le braccia con una maestria senza eguali, Conrad lo osservava ammirato. "Tuttavia, la terza gemma dovrà aspettare, almeno per ora; mi sono giunte notizie estremamente gravi dall'Ovest, a quanto pare, alcune nostre vecchie conoscenze hanno ripreso a tramare ai danni del Regno di Eastar. Se riusciranno nei loro oscuri propositi, la prossima guerra tra Est e Ovest potrebbe essere l'ultima; Syd, tu ricorderai bene l'ultima grande guerra, vent'anni fa; quel massacro in quel castello sulla frontiera, ricordi cosa usarono come ultima risorsa, vero?" 

L'abile spadaccino inguainò le due spade nella cintura con un velocissimo e agile gesto, e si voltò verso il Diacono con sguardo granitico. Sì, ricordava bene quel giorno, dovette far evacuare una dozzina o più di sopravvissuti del villaggio attraverso un passaggio segreto, e una volta chiusa la porta alle sue spalle potè fronteggiare quel plotone di esseri disumani che i Maghi Oscuri di Ebones aveva evocato; essi non avevano assalito solo le truppe in difesa del castello ma massacrarono perfino gli assedianti occidentali. Il cortile del castello era tinto del sangue di entrambe le fazioni, e quelle zampe bestiali calpestavano senza ritegno i cadaveri martoriati dei poveri soldati, Syd ricordava tutto molto bene, pronunciò una sola parola, in una lingua straniera: "Shayatin.", la progenie del Male. Il Diacono annuì silenziosamente e gli mostrò i rapporti dei suoi informatori, o almeno solamente quelli che intendeva condividere; Syd lesse con attenzione soffermandosi su frasi quali "Gli eserciti si stanno riformando" o "I Negromanti della corte reale hanno rinvenuto gli antichi rituali del Passaggio tra i Mondi e stanno iniziando a far trasmigrare le creature". Si chiese per un momento quanti e di che genere fossero gli informatori di Conrad per essere riusciti a scoprire così tanto e a rimanere vivi abbastanza a lungo da comunicare i risultati delle loro ricerche.

" È solo una mia ipotesi ma credo che anche l'Ovest brami queste antiche pietre magiche, sanno che sono tutte e tre nel regno di Eastar, e vogliono impadronirsene. I segni dell'imminente invasione ci sono tutti, amico mio; riti pagani, oggetti stregati, avvistamenti di mostri; la Nobiltà, con le sue patetiche promesse e rassicurazioni, con la sua diplomazia basata sulle menzogne e concessioni, non solo ha impedito agli Eserciti Santi di marciare sulle rovine della maledetta capitale dell'ovest, Sharael, e di schiacciare la resistenza degli immondi senzadio, ma ha indirettamente permesso che si rafforzassero a sufficienza per ricostruire le loro armate, spingendosi al punto da evocare una armata demoniaca, gli Shayatin, prole del Diavolo. Vent'anni fa ci fu una prova generale di quello che potevano fare con quei mostruosi esseri, e se non fosse stato per te, Syd, non saremmo riusciti a costringerli a firmare la tregua, e soprattutto rinnovare il Sacro patto bilaterale per la non proliferazione delle arti magiche; a quanto pare credevano di riuscire a violarlo di nascosto. Stupidi Pagani, e ancor più stupidi Nobili ad accontentarsi di qualche sacco d'oro come risarcimento di guerra. Uno stratega deve essere sempre sette passi avanti, prevedere le mosse nemiche, solo così si può trionfare, e queste spade forgiate con questo miracoloso metallo saranno l'incipit della nostra contromossa." 

Improvvisamente, il dialogo fu interrotto da un frastuono proveniente dalla grande sala della cattedrale, rumore passi in corsa, urla di terrore, tra cui Syd riconobbe all'istante quello di Alyss; veloce come il fulmine si precipitò fuori dall'infermeria, diretto verso l'origine delle grida, la navata centrale. E la trovò lì, impietrita dal terrore e col viso rigato dalle lacrime, davanti al cadavere semicarbonizzato di un monaco, trafitto da una freccia nera.

Alyss si gettò tra le sue braccia, estremamente felice di vederlo in piedi ma ancora sconvolta per quel nuovo orrore a cui fu costretta ad assistere. "Non posso crederci, stai bene, sei vivo! Ma quel povero monaco...! La freccia è arrivata dal nulla, dal tetto della cattedrale, e appena è stato trafitto ha preso fuoco, e mi sono allontanata..." Nascondendo il viso nel petto del giovane, la ragazza si abbandonò a un pianto disperato; Syd istintivamente la strinse in un abbraccio protettivo, con lo sguardo diretto alla volta della cattedrale ma riparandola con la sua schiena, gesto che non sfuggì al Diacono, che li raggiunse in quel momento; questi non prestò minimamente attenzione al cadavere del suo confratello, ma si concentrò sulla ragazza, scrutandola con sguardo indagatore.

"Occupati di lei, la cosa che ha ucciso il mio cavallo e quel monaco è ancora qui, in agguato, la sento." Spinse con garbo Alyss verso il Diacono, che apprese con un certo disappunto la notizia; "Non vorrai combattere dentro la Cattedrale! Ho speso un patrimonio per riarredarla dopo la tua ultima inopportuna sfuriata!" Ma Syd lo ascoltò con poca attenzione, sguainando le spade e mettendosi in guardia sogghignò; "Che ti importa? Non erano soldi tuoi! Mettetevi al riparo, sta arrivando!" E in quell'istante il grande rosone centrale sulla parete frontale della cattedrale esplose in un miliardo di frammenti multicolore, il sole brillava alto nel cielo, e all'interno dell'edificio si stagliò una lunga ombra irregolare, originatasi da una figura esile, vestita in pelle nera, con una Maschera di metallo che lasciava scoperti solo gli occhi, due terrificanti pupille dorate, rese più brillanti dalla penombra, nella mano stringeva un sottile arco nero, con cui aveva precedentemente scagliato il dardo mortale.

La Maschera si lanciò dalla balaustra e atterrò agilmente sul pavimento della chiesa, gettò a terra l'arco che si dissolse in una piccola nuvola di cenere, e dalle sue mani apparvero due scimitarre, nere come la notte.

Syd non si mosse, stringendo le lame gemelle nelle mani; "Così alla fine mi avete trovato, avete tentato di fermarmi con la magia, e credete che questo burattino possa fare di meglio?" Sembrava rivolgersi all'avversario, ma in realtà le sue parole erano dirette verso altre persone, non presenti in quel momento.

I due contendenti si fronteggiarono, preannunciando uno scontro epico.
  
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