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Autore: Mizu_The little kiseki    03/07/2015    2 recensioni
Lo conosciamo tutti il detto "gli opposti si attraggono", vero?
Beh..è proprio su questo detto che si basa questa storia e avvolte i più diversi possono risultare i più simili.
Le superiori sono iniziate e di conseguenza anche la vita di molti adolescenti comincerà; sopratutto quella di Hamato Izumi: una ragazza determinata nel trovare l'amore...purtroppo gli ostacoli non mancheranno mai...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Io e il tappo scommettemmo che se Shin non mi avesse dato la cioccolata ufficiale allora io dovevo comprargli tutti i manga che voleva, in caso contrario lui mi avrebbe comprato una montagna di dolci.
Seguii Shin tutto il giorno, ovviamente il nano mi stava alle calcagna per evitare un qualche mio "imbroglio".
Ma insomma...sono stata la prima persona che Shin ha incontrato a New York ed anche la prima compagna di scuola, non poteva non essere destino per noi stare insieme.
Eppure in me c'era qualcosa che non andava; avevo un brutto e fastidioso presentimento, ma non sapevo da dove provenisse.
Il mio futuro fidanzato non stava un attimo fermo, infatti camminava in continuazione e ogni tanto girava lo sguardo, come se stesse cercando qualcuno.
-Ehi, cespuglio...mi stai coprendo la visuale, non vedo niente!- le lamentele ed un'improvvisa pacca sulla testa da parte di Akira mi riportarono alla realtá.
Eravamo al parco e noi due eravamo nascosti dietro un albero, con un apposito binocolo per osservare.
-Non sono io che ti copro la visuale...sei tu che sei troppo basso e non riesci a vedere- sgignazzai io con la mia solita vocina da imbecille.
-Anche se fossi più alto mi sarebbe comunque impossibile guardare, data la foresta ambulante che mi trovo davanti- continuò lui incrociando le braccia, cercando di spiazzarmi.
-È inutile che tiri fuori scuse, Brontolo, sono giá le 6.15 e Shon non ha ancora incontrato nessuno....possiamo dire che la sfida l'ho vinta io- 
-Non dire cavolate, la scommessa diceva che avresti vinto solo ed esclusivamente nel caso in cui lui ti abbia dato la cioccolata ufficiale...quindi se entro oggi non te la da...ho vinto io cara mia- mi irriggidii al semplice suono di quelle parole.
Dovevo agire all'istante, se non facevo qualcosa non solo avrei perso la scommessa e quindi i miei soldi, ma anche la mia dignità; non potevo perdere contro una persona del genere, non sarei più riuscita a vivere.
-Logico che non me la può dare visto che sono qua; adesso sta' a vedere!- mi alzai da terra e mi diressi verso Shin che stava seduto sulla panchina ad osservare una scatola; non appena mi vide si mise a sorridere e si alzò, venendomi incontro.
-Izumi! Ti stavo cercando!- esclamò lui agitando la mano per salutarmi.
-Lo sapevo?! Cioè....beh...sul serio? Che cosa ti serve?- lui mi porse arrossito la scatoletta con dentro dei cioccolatini; in quel momento sentii le campane del matrimonio suonare dentro la mia testa.
Ero pronta a ballare la danza "alla faccia tua" davanti ad Akira quando:
-Akira, meno male ci sei anche tu...credevo che sarei dovuto andare in giro per altre ore- tirò fuori un'altra scatoletta identica alla mia e la diede al tappo.
-Vi ringrazio tanto per avermi accolto nella vostra classe, eravate gli unici che mancavano, gli altri le hanno giá ricevute...- tirò fuori uno dei suoi soliti sorrisi.
Ma perchè non mi sentivo di nuovo andare a fuoco dopo averlo visto?
Cos'era invece questa sensazione di voler scomparire dalla faccia della Terra?
Shin se ne andò salutandoci mentre Akira, messa via la scatoletta, sgignazzava divertito.
-Alla fine era solo cioccolata amichevole...quindi..-
-Hai vinto....lo ammetto....anche questa volta ho preso un granchio.....e dire che ci speravo....speravo di essere vista come una donna, per una volta....eheheh....ho fatto di nuovo la mia solita figuraccia, eh? Che patetica- lui fino ad un momento fa stava ridendo divertito, ma dopo quelle mie parole tacque all'istante, mettendosi una mano dietro la nuca, sentendosi in colpa.
-Dato che sono gentile, cancello la scommessa....non importa- continuò mettendomi una mano sulla schiena.
Solo dopo notò le lacrime che stavano scendendo dal mio viso e che cadevano sul prato come rugiada.
-Dai, andrá meglio la prossima volta, per ora ti vede come un'amica ma chissá....potrebbe sempre cambiare idea.....sarai pure un cespuglio isterico ma non sei così inutile- 
-Grazie, eh- detto questo Akira se ne andò dicendomi che aveva qualcosa da fare e io rimasi lì, da sola.
Ancora con le lacrime agli occhi, mi stavo dirigendo verso casa quando sentii il cellulare squillare, avvertendomi dell'arrivo di un messaggio.
Era di mia madre.

Oggi ceniamo a casa del nonno, raggiungici lá.
Baci


Scesi nelle fogne stando attenta a non farmi notare da altra gente e cominciai a camminare verso il vecchio rifugio del nonno, di papá e dei suoi fratelli.
-Buon compleanno, Hamato Izumi!!- sentii le luci aprirsi e delle urla mentre sentii cadermi addosso dei coriandoli.
C'erano tutti...tutti mi stavano applaudendo con dei cappellini da festa in testa.
-Auguri amore mio!- mio padre mi saltò addosso abbracciandomi mentre mia madre mi baciò la fronte.
-Mi sembrava solo ieri quando eri piccola come un impasto per pizze- papá cadde il lacrime, zio Donnie iniziò ad accarezzargli il guscio sorridendo.
-Allora non ve n'eravate dimenticati?- balbettai con nuove lacrime agli occhi.
Zio Leo e zio Raph mi diedero delle pacche sulla schiena, spingendomi tra le braccia di zia Helen e Giulia che mi abbracciarono mentre Mizu mi accarezzava la guancia.
Anche i miei cugini mi saltarono addosso coprendomi di complimenti.
-Come potevamo dimenticarci del tuo compleanno? Siamo la tua famiglia, no?- mi disse zio Raph con tono di rimprovero, incrociando le braccia.
-È questa tutta la fiducia che hai in noi?- continuò Leonardo, seguendolo nel movimento.
-In veritá non era nelle nostre intenzioni farti una festa a sorpresa....io avrei voluto saltarti addosso e buttarti giù dal letto gridandoti "augurii!"-
Meno male che non l'ha fatto!
-Ma nostro figlio ha insistito tanto per farti questa sorpresa- prese la parola Donnie sorridendo maliziosamente.
-Keita?- chiesi io con tono confuso.
Tutti quanti fecero cenno di no con la testa.
Riflettei per un minuto per poi capire ciò che intendevano.
-Akira!?- il resto della famiglia al suono di quella parola sorrise annuendo.
Mi sentii le guance andare a fuoco.
Perchè uno come lui mi avrebbe fatto una festa a sorpresa!?
-È uno scherzo...vero?- 
-Lo pensavamo anche noi all'inizio, ma vedessi quanto era serio mentre organizzava i preparativi- rispose Helen guardando Mizu, anche lei sconvolta dal comportamento del figlio.
-E ora dov'è?- domandai successivamente.
-Non lo sappiamo, ci ha mandato un messaggio con scritto che potevamo procedere ma non si è presentato- questa volta fu Giulia a rispondere alla mia domanda.
Akira aveva fatto tutto questo per me.
Per le due ore successive avevo passato la migliore festa di tutta la mia vita...ma allora perchè mi sentivo comunque triste?
Più tardi mi portarono in cima all'Empire state bulding: dissero che avevano un'altra sorpresa per me.
Arrivati sul palazzo, Sue tirò fuori dei fuochi d'artificio da una borsetta di plastica e James li accese con dei fiammiferi.
Donatello era riuscito ad ottenere il permesso per lanciare i fuochi senza problemi.
Erano bellissimi; alcuni esplodevano con dei magnifici "auguri", altri con la mia faccia e altri con dei semplici cuoricini.
Però nonostante il mio corpo volesse esplodere dalla felicitá, il mio cuore non faceva che piangere.
Poi improvvisamente i miei pensieri furono scacciati da una vibrazione del mio telefono; mi era arrivato un altro messaggio.
Akira

Ti aspetto dall'altra parte del palazzo

Non finii neanche di leggere che giá mi trovavo lí, ma non vi trovai nessuno.
All'improvviso qualcosa mi sfiorò la spalla, facendomi sobbalzare.
Un petalo?
Mi voltai velocemente e lui era lì, con un mazzo di rose in mano e il suo soliti sguardo serio.
-Buon compleanno- aggiunse avvicinandosi.
-A..Akira? Ch..che cosa?- dopo quella mia frase lui assunse un volto scocciato.
-Come che cosa? È il tuo compleanno, no?-
-Perchè? Perchè hai fatto tutto questo per me? E poi non sei rimasto per la festa...- stavo piangendo e questo lo sconvolse.
-Se l'avessi fatto non avrei potuto farti questa sorpresina....e poi non volevo essere preso in giro per il fatto che sono stato io a organizzare la festa- si sedette a terra dopo che io avevo afferrato tra le mani il mazzo di fiori, che annusai lentamente.
-.....Grazie...sono bellissimi- mentre annusavo trovai una scatoletta in mezzo.
C'erano dei cioccolatini dentro; con sguardo tra il sorpreso e l'interrogativo lo guardai e Akira intuì subito ciò che stavo per chiedergli.
-Quella non era programmata, ma vista la tua delusione di oggi pensavo ti avrebbe tirato su di morale...puoi accettarla o meno...non importa- 
Ero stranamente zitta, non riuscivo a parlare, il mio cuore batteva talmente forte che stava per scoppiare.
-Dai, raggiungiamo gli altri, la festa non è ancora finita, no?- lui sorrise mentre io ero ancora pietrificata.
Mi prese per mano; nonostante lui fosse così basso, le sue mani erano quelle di un uomo: forti, decise e calde.
...
Non appena fui a casa dopo la conclusione della festa, mi lanciai sul letto di peso; le rose le avevo sistemate in un vaso vicino alla mia finestra e io le guardavo sorridente.
Il mio cuore non smetteva ancora di battere, aveva iniziato durante e dopo il mio incontro con Aki. Perchè?
Mi sentivo strana ma la sensazione che provavo era bellissima.
Che io mi fossi....innamorata...di Akira?
   
 
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