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Autore: Strange_Guy99    11/07/2015    2 recensioni
C'è Hunter, un cacciatore di mostri orgoglioso di sé e di ciò che fa, le cui certezze verranno demolite dopo un fatale incontro.
C'è Soraya, una strega chiusa in sé stessa che non teme niente e nessuno mentre, in realtà, vuole solamente essere amata.
E poi gli immancabili angeli caduti, portatori di sventura, che cambieranno per sempre la vita dei nostri carissimi amici.
Genere: Avventura, Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Jinxx, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Lascio che l'acqua tiepida della doccia  accarezzi gentilmente il mio corpo mentre caccio un sospiro soddisfatto.
Continuo ad essere vivo.
Continuerò a sfidare la morte per il bene del mondo.
Dio, mi sento così invincibile.
Molte volte ho temuto il peggio e non nego che spesso ho pensato di non farcela.
Invece eccomi qui, nel bagno del mio minuscolo appartamento a compiacermi.
Che soddisfazione.
Lancio un' occhiata alla ferita fresca di stanotte. Il sangue si è coagulato totalmente ed il bruciore se n'è quasi andato.
Rimarrà una cicatrice? Rimarrà un altro segno da nascondere?
Poco male. Ormai sono abituato a nascondere o a mentire sulla fonte dei miei "marchi".
Ad esempio il taglio che va dalla guancia sinistra fino al sopracciglio.
A tutti dico che sia stato un incidente in auto mentre in realtà un' arpia ha provato a staccarmi la faccia.
Ho seriamente creduto di perderci un occhio.
Vado particolarmente fiero di questa cicatrice. 
È stato il mio primo incarico.
Le mie labbra si incurvano in un sorrisetto beffardo mentre inizio ad intonare un motivetto che mi tenga compagnia nel frattanto che mi lavo.
"Hunter, devi raggiungermi al più presto."
Una voce familiare esplode nella mia testa con violenza.
Totalmente fuori luogo.
Che strano.
Cosa vorrà Soraya a quest'ora?
Sembrava preoccupata, se non addirittura allarmata.
Sarà una cosa urgente?
Sbuffo, interrompendo il flusso dell'acqua di controvoglia ed agguantando un asciugamano.
Sarà meglio che sia una cosa importante, quella streghetta ha interrotto il momento più rilassante della mia giornata.
Ma non posso odiarla. È come una sorella e farei di tutto per lei.
Mi do una rapida asciugata, vestendomi con sveltezza e successivamente mi concedo una rapida occhiata allo specchio del bagno.
Nonostante le numerosissime ferite continuo ad essere un bel ragazzo.
O almeno spero.
Non ho mai avuto un confronto diretto con qualcun altro e il mio aspetto fisico non dovrebbe interessarmi.
Eppure la bellezza è il mio chiodo fisso.
Voglio essere bello.
Se c'è una cosa che ho imparato dagli umani è che la bellezza è fondamentale.
Puoi fare tutto se sei bello.
Caccio un sospiro, passandomi una mano tra i miei capelli biondi.
Basta pensare a queste stronzate. Soraya ha bisogno di me.
Mi vesto rapidamente, uscendo dal mio appartamento cercando di non fare rumore.
Un'altra notte insonne.
Non ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che sono riuscito a dormire per più di due ore.
Prendo le scale in fondo al corridoio, scendendo fino al terzo piano e dirigendomi fino alla seconda porta malandata.
Busso delicatamente, attendendo con trepidazione una risposta.
«Entra Hunter.»annuncia la stessa voce che è esplosa nella mia testa poco fa.
La serratura scatta e la porta si apre con fare sinistro, senza che nessuno l'abbia toccata.
Entro nell'appartamento della strega senza scandalizzarmi della porta che si apre da sola.
Ormai ne ho viste così tante.
L'appartamento è un monolocale, esattamente come il mio. L'unica differenza è che qui regna la confusione.
Fiale di pozioni, erbe bizzarre, rune...
Soraya vorrebbe veramente essere ordinata e si maledice ogni volta che trova un oggetto fuori posto, il problema è che studia veramente troppe cose ed ogni tanto dà di matto.
Ed io mi sganascio ogni volta che succede.
La strega è davanti ad una finestra spalancata, i suoi capelli corvini sono mossi da una leggera brezza così come il suo abito nero.
Evidentemente anche lei ha passato una notte insonne.
«Che succede, Soraya?»le chiedo io mentre la porta si chiude alle mie spalle.«Sembravi veramente preoccupata.»
Mi avvicino a lei, poggiandole una mano sulla fredda spalla.
«E lo sono, Hunter.»replica lei, voltandosi verso di me.
Non posso fare a meno di notare come la luna accarezzi la sua pelle scura e come illumini i suoi occhi color nocciola.
«Non sarà mica per i continui omicidi.»sospiro io, facendo riferimento ai continui e sanguinosi assassinii che stanno piegando la polizia di Los Angeles.
Mi faccio spazio e mi appoggio al bordo della finestra, vicino a lei.
«Non te ne devi assurdamente preoccupare, inoltre non sono affari che ci riguardando...»
«Non sono una sprovveduta.» mi interrompe lei gelidamente.«So badare a me stessa.»
Mai sottovalutare Soraya.
«Dai, non fare la difficile.»scherzo io con fare impertinente, pizzicandole una guancia.
«Non sono dell'umore, cacciatore.»e mi lancia uno sguardo.
Quello sguardo
Abbasso la mano, cercando di assumere un'espressione seria.
Conosco quello sguardo.
Non è in vena di scherzi ed ha qualcosa da dirmi.
Qualcosa di veramente importante.
«Sputa il rospo.»sussurro io, concentrandomi sui palazzi che si vedono al di fuori della finestra.«Cosa c'è che non va?»
«Le stelle.»risponde secca lei, alzando la testa verso il cielo notturno.
Imito il suo gesto, rendendomi conto solo adesso di quanto sia splendida la serata.
Le stelle tempestano il cielo numerose e la luna piena splende radiante.
Una nottata perfetta.
«Sono bellissime questa notte.»dico io con fare sognante, appoggiando una guancia sulla mano.
«Non è questo il punto, idiota!»grida Soraya, agitando le braccia, spazientita.
«Ma da quanto tempo non dormi, streghetta?!»domando io, divertito dalla sua reazione spropositata.
«Non stiamo parlando di questo.»replica lei, reprimendo uno sbadiglio.
Evidentemente da moooolto tempo.
«Le stelle.»conclude lei.«Continuano a preannunciare una catastrofe.»
«Spiegati meglio.»replico io, incuriosito ed, in un certo senso, allarmato.
«Da circa una settimana, tutte le notti, è visibile nel cielo la costellazione della fenice, che simboleggia cambiamento.»inizia lei, assumendo un tono autoritario e sistemandosi gli occhiali scuri sulla punta del naso.«E di per sé non ci sarebbe niente di male, l'unico problema è che è ben visibile anche la costellazione del gufo...»
«Ferma, Soraya.»la interrompo io bruscamente.«Dovresti sapere meglio di me che l'astrologia è il ramo più inesatto della magia.»
La strega sospira affranta.
«Ciò non significa che sia completamente errata.»replica prontamente.«Ci sono diverse fonti che affermano che la presenza continua di queste due costellazioni porti...»
«Ray, non credo a queste stronzate e non dovresti farlo nemmeno tu.»canticchio io allegramente mentre mi allontano dalla finestra, curiosando tra le sue cose.
Così, tanto per farla incazzare.
Un cambiamento catastrofico.
Non credo proprio.
Nessuna strega è mai riuscita a predire il futuro con certezza semplicemente guardando le stelle.
Eppure Soraya raramente si sbaglia e c'è qualcosa nel suo tono di voce che mi spaventa.
Mi avrebbe chiamato con così tanta urgenza solo per avvertirmi che le stelle preannunciano cattive cose?
Dovrei cominciare a preoccuparmi?
«Non è che hai qualcosa da bere?»domando io.
No. Non devo preoccuparmi.
Insomma, non ce n'è motivo. 
«Ma perché non mi ascolti mai?!»grida lei esasperata, dirigendosi verso di me con passo pesante.«Potrebbe succedere di tutto e tu pensi a bere!»
«Sii razionale, Soraya. Adesso dimmi da quanto tempo stai studiando astrologia.»inizio io con fare degno di un professore universitario.
Metterò in campo la logica.
Non so perché ma considero questi dialoghi con Soraya come una specie d'allenamento.
L'unico modo di vincere l'impulsività di questa streghetta é con la logica e mi diverto troppo a vedere tutte le scuse che tira fuori.
«Due settimane.»mugola lei.«Ma ci sono delle fonti!»
«Alt! Hai detto due settimane, giusto?»continuo la mia tesi senza fretta e riesco ad avvertire il suo odio che cresce nei miei confronti ad ogni parola che dico.«Non credi sia un po' presto per riuscire a predire apocalissi imminenti?»
«Sei il solito bastardo.»annuncia infine lei con tono affranto, dirigendosi nuovamente verso la finestra.«Ogni tanto mi chiedo perché mi ostino a dirti queste cose.»
Ho esagerato.
Come sempre.
Credo sia giunto il momento di imparare a capire quando è troppo, Hunter.
Detesto vederla così giù di morale e sapere che è tutta colpa mia mi fa sentire ancora peggio.
«Soraya, lo sai che non volevo.»mi scuso io, avvicinandomi a lei.
«Lo so, Hunter.»risponde lei schietta.«Ma qualche volta mi viene da chiedermi se sei in grado di provare un minimo di emozioni.»
Questo è un colpo basso.
Ormai dovrebbe sapere che i cacciatori di mostri sono come ovattati.
Noi non riusciamo a provare i sentimenti con la stessa intensità degli umani. 
Non ci è permesso, non dobbiamo avere pietà di niente o di nessuno.
I sentimenti sarebbero solo una distrazione.
Ma io non voglio essere così.
«Sai benissimo che sto facendo tutto il possibile per migliorarmi.»ribatto io serrando i pugni.
«Potrei dire la stessa cosa di me stessa.»replica lei, passandosi una mano fra i capelli e scrutando attentamente il cielo.
Caccio un sospiro seccato.
«Soraya, ormai è inutile dirti che sei una strega stupefacente.»inizio io con fare pacato, appoggiandole le mani sulle spalle.«Ma non puoi pretendere di padroneggiare alla perfezione una nuova arte in sole due settimane.»
Sbuffa, giocherellando con il suo anello d'argento.
«Ti odio, Hunter.»annuncia infine lei, piegando le labbra fini in un sorriso candido.
«Io no, stronzetta.»ribatto io.«Sei l'unica persona di cui mi fidi.»
«Adesso fa il sentimentale!»esclama lei.«Vieni in cucina, vediamo cosa posso fare per la ferita del ghoul.»
«Come fai a sapere che un ghoul mi ha martoriato una spalla?!»domando io con fare circospetto, alzando un sopracciglio.
Una risatina innocente sfugge dalla bocca di Soraya.
«Ogni tanto ti dimentichi che sono la migliore strega che tu conosca, eh?!»
 
 
 
 
 
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Neh, secondo capitolo. Non mi convince molto ma era necessario.
Susu. Mi farò perdonare con il prossimo.
Voi siate clementi ewe
  
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