Ciao a
tutti! Mi spiace davvero di non aver aggiornato prima questa ff, anche perché mancava
solo un capitolo. Ma sarà capitato anche a voi un blocco, non riuscivo più a
scrivere.
Sicuramente
causato da vari motivi ed episodi avvenuti nel precedente periodo della mia
vita in cui ho avuto alcune difficoltà. Ma rieccomi!
Anticipo
questo capitolo dicendo solo che è triste, d’altronde è l’ultimo, e si sa come
vanno a finire le storie di Bulma e Vegeta, purtroppo ç_ç
Ora vi
lascio al chappy, sperando che sia di vostro
gradimento.
A fondo
pagina ci sono i ringraziamenti.
Buona
lettura,
Giulia ^_^
La decisione di Bulma
Addio
Fino al giorno
seguente il Sayan continuò a riflettere sulla conseguenza di avere un figlio.
Avrebbe
significato prendersi le proprie responsabilità, avere tra i piedi un
nanerottolo che ben presto sarebbe diventato forte e avrebbe sicuramente
intralciato il suo obiettivo di diventare Super Sayan. Non ci sarebbe più stato
tempo di allenarsi, perché qualcuno nella sua vita si sarebbe fatto avanti per
rompergli le scatole.
Mentre consumava
la sua cena, il turbamento lo attanagliava sempre più, poiché la realtà pian
piano si stava facendo strada nel suo cuore e nella sua mente: le cose non
sarebbero più state come in quel momento, e un grande cambiamento come quello
di avere un figlio, non era appropriato in quel periodo della sua vita.
Alzò gli occhi su
sua moglie, che lo guardava con quei suoi occhi azzurri che ogni volta
sembravano capaci di leggergli l’anima.
«Sei silenzioso oggi, stranamente non ti
stai lamentando del cibo» constatò Bulma.
«E perché mi
dovrei lamentare del cibo?»
«Perché è quasi
bruciato, e non ammetti certi sbagli da me. C’è qualcosa che ti preoccupa» e
l’ultima frase non era una domanda.
«No, non ho
niente» ma lui non la colse.
Lei studiò lo
sguardo di suo marito ancora per qualche secondo, poi lo distolse, e cambiò
l’espressione con un sorriso malizioso.
«Per stasera ho
una sorpresa, che sicuramente ti solleverà l’umore»
Lui ricambiò lo sguardo, e ghignò. «Spero
sia appagante» la stuzzicò.
«Hai forse dubbi?»
Si alzò,la
raggiunse e la prese in braccio. Si diresse nella loro camera da letto, e lei
non si oppose.
«Provamelo»
rispose, appoggiandola sul letto e sdraiandosi sopra.
Lei cominciò a baciarlo,
lasciando vagare le mani per tutto il suo corpo.
Vegeta sapeva che quella era l’ultima notte
che avrebbero passato insieme, e avrebbe fatto di tutto per renderla
indimenticabile.
*****
La mattina seguente Bulma si svegliò
piuttosto tardi. Si rigirò più volte nel letto, poi si decise ad aprire gli
occhi. La luce che filtrava dalle tapparelle la disturbò, si mise istintivamente
la mano davanti agli occhi. Guardò il lato vuoto del letto, dove ore prima
riposava suo marito. Sicuramente era andato ad allenarsi, come al suo solito.
Si alzò lentamente, ancora assonnata, ma la
sua attenzione venne attirata da un foglio sul suo comodino. Era piegato in due
parti. Lo prese in mano e lo aprì piano, stranamente turbata. Era una lettera,
anche se la scrittura era poco chiara, riconobbe l’autore di quella lettera. Incominciò
a leggerla, mentre il suo cuore le martellava irregolarmente nel petto, guidato
da un brutto presentimento.
“Cara
Bulma,
sarai
sicuramente sorpresa di questa lettera, e conoscendoti, altrettanto inquieta.
Ti
scrivo per ringraziarti di tutto quel che hai fatto per me, ti ringrazio di
essermi stata vicina, di avermi fatto scoprire un nuovo sentimento, di aver
colorato le mie giornate diventate fin troppo piatte. Non sono mai stato bravo
con le parole, ma pensandoti le parole escono veloci e chiare. Il tempo passato
con te è stato il più bello di tutta la mia vita, ma ora è tempo che io vada...”
Bulma si portò una mano sulla bocca, per
soffocare i singhiozzi che uscivano dal suo animo, le sue guance erano bagnate,
e le lacrime non davano cenno di terminare.
“…ho un obiettivo da raggiungere: diventare un Super Sayan,
e temo che stando con te, o meglio, prendendomi cura di nostro figlio, io non
possa riuscirci. È una mia decisione, e giuro che quando raggiungerò la mia
meta, ritornerò da te e da nostro figlio. So che proverai rancore, ma promettimi
di parlargli di me quando sarà grande, e a posto di favole quando andrà a
dormire, raccontagli delle mie gesta, dei miei combattimenti, e digli che
tornerò da voi. Penso di non avertelo mai detto: Ti amo. Addio amore mio.”
Chiuse la lettera con la mano tremante e
bagnata di lacrime. Si accasciò per terra e pianse, se era possibile, ancora con
più tormento e dolore.
Sentiva il cuore spezzarsi, e lo stomaco
contorcersi, e sgretolarsi insieme alla sua anima.
In quel momento non poteva far altro che
aggrapparsi a quella speranza che lui le aveva lasciato: sarebbe ritornato da
lei, e da suo figlio.
Ringraziamenti:
Sory_Love_Vegeta:
Spero davvero che ti sia piaciuto l’ultimo capitolo. Mi spiace di non aver
potuto finirla prima, spero mi perdonerai. Bacio.
stellina86:
sì, quel pezzo ha fatto davvero sbiascicare dalle risate anche a me mentre lo
scrivevo. Spero che questo capitolo anche se triste, ti sia piaciuto. Ciao!
beni:
ecco qui il finale!Spero ti sia piaciuto. Un bacione
bunny1987:
sono felice che ti piaccia, e spero leggerai anche quest’ultimo capitolo. Un bacio.
sonietta87:
mi fa sempre piacere che mi corregga nei miei errori, ci tengo a migliore. Spero
ci sia stato un miglioramento per quanto riguarda la grammatica, dal precedente
capitolo a questo. Un bacio.
mollica:
mi spiace, ma non mi è stato possibile aggiornarla prima. Lo so che meriterei
di esser presa a frustate. Spero comunque ti faccia piacere che io abbia
aggiornato. Un saluto.