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Autore: RuWeasley    13/07/2015    1 recensioni
Sei schiavo degli stereotipi. Tu come tutti gli altri.
Il tuo essere libero è sbagliato sin dal concetto.
E nonostante tu lo sappia
ora è troppo tardi. Le mie parole ti appartengono. Ho narrato la tua storia.
Quindi, perchè ora non posso continuare a farlo?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brianne Crowe - il numero 3

La città è affollata, persone vanno e vengono nel grigiore mattutino.
Vedo volti familiari, facce identiche che si alternano di fronte ai miei occhi. Persone senza volto
Vanno ovunque.
Ma non vanno da nessuna parte.
Senza domani.
Sono tutti uguali
Sono tutti numeri.
Davvero mi devo arrendere a tutto questo?
Davvero?!
Che… Che cosa posso fare?
Arrenditi sussurra la voce.
Quindi è così… E’ questo ciò che dovrei comprendere? Siamo tutti numeri, eh? Siamo tutti uguali, semplici esseri umani da trasformare in automi il prima possibile, è così? Far nascere la pazzia in noi, anzi, reprimerla, uccidere ogni sorriso malsano in una calma perfetta.
Così dobbiamo vivere? COSI’ DOBBIAMO VIVERE? RISPONDIMI!
Mi accorgo tardi di aver iniziato ad urlare. Le persone attorno a me, impassibili, continuano a camminare. Le scintille che escono dal telefono distrutto mi distraggono per alcuni attimi.
Che senso ha continuare?
Arrivo alla scalinata di fronte alla scuola e mi siedo. Rimango indifferente al suono della campanella, ed inizio a scribacchiare il mio taccuino. Ghirigori prendono forma, senza trovare un senso, una via.
Linee casuali che non portano a nulla.
Il tempo non passa, ci annega e rallenta, rendendo flemmatici i nostri movimenti. Vedo passare un ragazzo. I suoi occhi tradiscono molto. Tristezza, insicurezza. Ma bisogna saper guardare fino in fondo. C’era qualcos’altro in quegli occhi, ma ero troppo lontana, troppo distaccata da lui. Il ragazzo mi guarda per attimi eterni, immerso anche lui, nel tempo così viscoso. Si presenta
-C-Ciao… Io sono Oliver, piacere- Mi fa, porgendomi la mano.
-Brianne-
Era tempo che una persona non mi si presentava senza motivo. Pochi attimi dopo mi chiede:
-Che scrivi?-
Evidentemente ignorando i ghirigori sul mio taccuino, provo a spiegargli
-Scrivevo di noi.-
-Noi? Noi chi?-
-Noi. Noi tutti. Facciamo tutti parte di qualcosa-
-Si... Penso di si. Ma di cosa di preciso?-
-La società penso. Tu sai cos'è la società?-
-Si... Credo. La società siamo tutti noi.-
-Non vedi il quadro completamente, quindi. La società non è solo noi. E' qualcosa. Ha qualcosa di tutti noi. Ma non segue tutti noi. Segue il più di noi. E' quel qualcosa che ci dice cosa fare. Quel qualcosa che ci dice cosa dovremmo pensare. Che ci dice come dovremmo pensare.-
Osservo il suo sguardo sbigottito.
Lui sta per diventare un numero.

 
   
 
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