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Autore: comme par miracle    13/07/2015    1 recensioni
Ho percorso molte strade,
e aperto molti sentieri;
Cento mari ho traversato
e attraccato in cento rive.
13 piccole poesie di Machado per la Solangelo
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pag. 149

La campagna/ El campo

La sera sta morendo
come si spegne un focolare umile.
Lungo quei monti, lassù,
restano alcune braci.
L’albero a terra sul bianco cammino
fa piangere di pena.
Due rami sul tronco ferito, e una
foglia appassita e nera in ogni ramo!
Piangi? … Lontano, tra quei pioppi d’oro,
è là che aspetta l’ombra dell’amore.
 
La sera sta morendo, portando via con se gli ultimi raggi del sole che lentamente abbandona il cielo sopra la mia testa, e utilizzando questi ultimi minuti -ultimi momenti- di luce sistemo la mia borsa, controllo le erbe che fino ad ora ho raccolto e sistemo quello che per questa notte sarà il mio giaciglio.
Mi addormento in pochi secondi, mentre il piccolo focolare che ho acceso lentamente si spegne, ma il mio sonno viene presto interrotto.
Un pianto di un bambino si libera dell’aria e in pochi secondi sono in piedi pronto per correre, il bambino urla ancora più forte e senza riflettere corro verso quelle urla di dolore, lasciando alle mie spalle le ultime braci.
Corro fino a crollare a terra, senza fiato e con le gambe doloranti e solo ora mi rendo conto che non c’è più nessun pianto, nessun bambino. Mi guardo intorno cercando di capire dove sono ma non vedo niente e la luce della luna non mi aiuta.
Decido di continuare a camminare sperando di non essermi allontanato troppo, non so per quando cammino ma ecco che il pianto del bambino si libera ancora una volta, le gambe mi si bloccano e il respiro mi si mozza.
“Non può succedere” mormoro mentre mi lascio andare contro il tronco di un albero.
Le parole di mia nonna mi rimbombano in testa come un martello “e se senti il pianto di un bambino non ti muovere, stai fermo e torna a dormire è solo il Maskinganna”.
“Non può essere, il Maskinganna non esiste” mormori mentre mi torturo i capelli.
“Chi non esiste” dice una voce, alzi il viso e vedi davanti a me per la prima volta un Maskiganna.
È bello pensi mentre lasci scorrere il tuo sguardo sul suo viso, occhi neri, capelli scuri e indomabili, pelle chiara del colore del latte, labbra piccole e rosse. E ti ritrovi, senza volerlo con il pene duro nei pantaloni; chiudi le gambe cercando di nascondere il tuo desiderio mentre, le guance prendono il colore dei pomodori maturi.
L’essere ti guarda curioso, e non ti rendi conto che si sta avvicinando. Mentre cammina osservi il suo corpo, le gambe lunghe, e alla vista dei capezzoli piccoli e rosa lo sguardo ti si appanna e il tuo basso ventre si infiamma.

Il Maskinganna scompare e appare davanti a te, le sue mani sono sulle tue ginocchia e il suo naso sfiora il tuo, trattieni il respiro e cerchi di dire qualcosa “Io … ti prego non uccidermi” dici mentre senti le prime lacrime uscire, il ragazzo ti guarda e ti sorride “Non ti ucciderò, voglio solo divertirmi” ti confida prima di appoggiare le sue labbra su le tue.
Sono fredde, quasi gelate ma non ti importa e abbassi le tue difese, si intrufola tra le tue gambe ed inizia a toccarti da sopra i pantaloni. Gemi e ti contorci mentre stringi tra le dita i suoi capelli neri.
 
Ora senti caldo, mentre le dita del Maskiganna ti preparano, ruotano e si aprono a forbice dentro di te; “Sei così bello, così caldo e così stretto” ti mormora la creautura mentre lecca i suo capezzoli e ti apre le gambe, “Così bello” ti dice mentre il suo pene entra in te, spaccandoti a metà, gemi e urli chiedendo di più.
“Più forte” chiedi “Di più” urli e continui così finché non vieni sul suo stomaco e su quello del Maskiganna.
“Resterai con me, umano, sei mio” ti dice mentre si libera dentro di te.
E mentre senti il suo sperma ormai freddo colare sulle tue gambe ti ritrovi a piangere senza sapere se sono lacrime di gioia o no.
 

Ecco il nuovo capitolo, grazie a tutti quelli che leggono e mi seguono.
un ringraziamento speciale a claryannamione everprior sei un tesoro <3
un bacio a tutti e al prossimo capitolo ^^


*Il Maskinganna, letteralmente "Maestro degli inganni", era un personaggio leggendario del folklore sardo che si divertiva a prendersi gioco delle persone che dormivano facendole risvegliare terrorizzate. Il suo aspetto era quello di un diavolo silvestre ma a volte assumeva le sembianze di un bambino che piangeva o a olte di un bel fanciullo (o fanciulla), che appariva per un istante e scompariva subito dopo. 
   
 
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