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Autore: destiel87    14/07/2015    2 recensioni
Gabriel dopo un litigio amoroso con Sam decide di mandare lui, Dean e Castiel nel magico mondo di Westereos, durante la guerra dei 5 re.
Tra lupi, leoni, battaglie, intrighi e amori, riusciranno i nostri eroi a tornare a casa sani e salvi?
Riuscirà Sam a riconquistare il cuore di Gabriel?
E come reagirà Castiel nel vedere Dean trasformato in un bel cavaliere?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
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Una volta che il sole è tramontato, nessuna candela può sostituirlo.
Loras Tyrell

L'autoincoronato Re Renly Baratheon camminava nel suo accampamento con passo fiero e rilassato, aveva un leggero sorriso sulle labbra e gli occhi curiosi e svegli. Sulla sua giovane testa castana risplendeva la corona dorata con le corna del cervo, simbolo della sua casata.
Al suo fianco la bellissima Regina Margaery Tyrell sfoggiava un abito celeste lungo e fluttuante, con una grande scollatura che metteva in risalto il suo corpo statuario. I lunghi capelli castani scompigliati dal vento le accarezzavano il viso, delicato e innocente, mentre camminava come una ninfa tra i mortali. 
Non c'era uomo nell'accampamento che non la bramasse.
Tranne quelli che al fascino della dolce Regina preferivano quello del Cavaliere di Fiori, il fratello più giovane, nonchè cavaliere della guardia reale di Renly Baratheon, e suo segreto amante.
Loras camminava all'altro fianco del Re, salutava con un leggero cenno del capo gli amici tra le fila dei soldati che si erano radunati attorno a loro, scompligliando ad ogni movimento della testa i riccioli biondi che gli ricadevano morbidi sul viso.
Sorrideva sempre, dando l'idea di essere un ragazzino che giocava a fare la guerra: fiero e coraggioso, ma ancora inesperto agli orrori della battaglia e bendato da sogni d'amore e di gloria.
In cuor suo però il peso della guerra iniziava a farsi sentire.
Ogni soldato che si aggiungeva alle loro file o a quelli dei loro nemici, ogni battaglia combattuta nei Sette Regni, ogni nuovo passo verso il trono di spade portava con sè lo spettro della morte. Sapeva che in quella guerra l'uomo che amava sarebbe potuto morire, per mano di Re o cavalieri. 
E se fosse accaduto, non avrebbe neanche potuto piangerlo come ciò che era: il suo unico amore, ma solo come suo amico e suo Re.
Anche nella morte, il loro legame sarebbe stato segreto, spezzato dalla realtà.
Dietro al Re e alle due rose marciavano le guardie reali, sulle quali spiccava la Vergine di Tarth, la donna guerriera che aveva conquistato il suo posto in quel mondo vincendo coraggiosamente ad un torneo.
L'espressione dura, lo sguardo fiero, la mano sempre pronta sull'elsa della spada con cui avrebbe protetto il suo amato Re.
L'unico uomo che l' avesse mai rispettata, che le avesse mostrato gentilezza.
Mostrare il suo valore in battaglia proteggendolo a costo della vita, quella era l'unica cosa che avesse mai desiderato, e ora quel sogno stava diventando realtà.
Il sole stava tramontando nelle terre della tempesta,  Catelyn Stark lo osservava nascondersi dietro le nuvole con malinconia, pensando se anche suo figlio potesse vederlo in quel momento.
Il suo cuore e i suoi pensieri erano costantemente rivolti a lui e ai suo fratelli e sorelle, ovunque fossero, in cielo o in terra, sperava che il suo amore potesse arrivargli.
Camminava poco distante dal corteo scortata dalle sue guardie, silenziosa e posata, con le mani incrociate sul grembo e la testa alta, e osserva il giovane Re.
Era un ragazzo buono e gentile, e sperava che Rob non dovesse ucciderlo, o che non accadesse il contrario.
Aveva già sopportato talmente tanto dolore con la morte di Ned e dei suoi due figli minori che non avrebbe potuto reggere un altro colpo.
Il suo unico conforto era sapere che Rob e Sansa erano salvi, e che forse anche la piccola Arya se la stava cavando in qualche modo, era sempre stata forte, e sperava che lo sarebbe stata ancora, ora che la guerra e l'inverno stavano arrivando.
Dean, Cas, Gabriel e Sam osservavano il passaggio dei Reali, tra ammirazione curiosità.
"Ma non sono adorabili Renly e Loras? Vien voglia di mangiarseli!" Disse commosso Gabriel.
"Tu sei a dieta!" Sbottò Sam dandogli un pizzicotto sul braccio.
"Ahia! Lo so lo so leoncino, stavo solo dicendo che sono proprio belli!" Si difese Gabriel.
"Io preferisco Margaery!" Esclamò Dean sorridendo.
I ragazzi si voltarono immediatamente a guardarlo storto, sopratutto Cas, che dovette fare un profondo respiro per trattenersi dal mandarlo al diavolo.
"Ok ok, come non detto!" Disse Dean facendo spallucce. 
"Ma come mai sei voluto venire qui Gabriel?" Chiese Cas.
"Beh volevo conoscere il Baratheon più simpatico!" Rispose lui.
"E vederlo con Loras!" Aggiunse astioso Sam.
"Anche quello!" Disse Gabriel scoppiando a ridere.
I ragazzi restarono nelle fila dell'esercito, e seguirono i Reali fino al grande padiglione dove si stava svolgendo il banchetto per la celebrazione del torneo.
Renly era seduto al centro del grande tavolo riservato ai Reali e ai lord, alla sua destra sedeva Loras e alla sua sinistra Margaery.
"Gran bel triangolo!" Esclamò ridendo Dean.
Gabriel battè la sua birra contro quella del ragazzo in segno di approvazione, e si ributtò sul cibo, lottando con Sam per l'ultima coscia di montone.
Castiel invece a malapena toccava la sua cena, non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Loras.
Per molto tempo anche lui aveva avuto quello sguardo perso e malinconico quando guardava Dean, sapeva quanto fosse doloroso guardare la persona amata senza poter vivere quell'amore.
Era strano essere li accanto a lui dopo quello che era successo, Castiel si sentiva confuso,  come se gli mancasse qualcosa. Dentro di lui si scontravano gioia e tristezza.
Istintivamente posò la mano su quella di Dean, stringendogliela.
Dean sobbalzò al suo tocco e lo guardò imbarazzato, tuttavia non ritrasse la mano, dopo quello che era successo tra di loro voleva che Castiel si sentisse tranquillo e felice con lui.
Anche a costo di dover patire un po' di vergogna quando lui faceva cose come quella.
Tuttavia lo sguardo dell'angelo era triste, sembrava che stesse soffrendo per qualcosa.
"Ehi, è tutto ok?" Gli chiese Dean con voce dolce.
"Si." Rispose Cas, ma i suoi occhi dicevano di no.
"Cas... Parlami che cos'hai?" Chiese Dean, avvicinandosi di più a lui.
Cas rimase qualche secondo a guardarlo, senza riuscire a dire nulla.
Non che sapesse cosa dire, quelle sensazioni erano del tutto nuove per lui, e non aveva idea di come affrontarle. Sapeva solo che era felice per quello che era successo tra di loro, ma allo stesso tempo si sentiva vuoto, incompleto.
"Non posso parlarne qui. Ci sono troppe persone." Riuscì a dire alla fine.
Dean afferrò la sua mano e lo fece alzare, guidandolo fuori dall'affollato padiglione, fino ad arrivare in un punto isolato vicino alle scogliere.
Dovette fare un grosso sforzo per resistere all'impulso di lasciargli la mano, non si sentiva a suo agio a fare certe cose, ma sapeva che Cas stava male, e  non voleva peggiorare la situazione dandogli l'idea di non essere in grado di sostenerlo nel momento del bisogno.
Si stava facendo sera, ed iniziava ad essere buio, solo i grandi fuochi sparsi tra le tende gli illuminavano. Sentivano ancora i rumori della festa in lontananza, le chiacchere dei soldati che andavano e venivano intorno a loro, ma erano abbastanza riparati dai loro sguardi e dai loro giudizi.
"Allora Castiel... Dimmi, che ti succede?" Disse Dean accarezzandogli delicatamente una guancia.
"E' solo che... - Cas dovette fare una pausa, non sapeva come esprimere quello che provava e temeva che Dean non lo avrebbe capito - Mi vergogno a parlarne." 
"Non devi, puoi parlare di qualsiasi cosa con me, lo sai!" Lo incoraggiò lui.
"E' solo che prima sono stato tuo, siamo stati una cosa sola, e ora non lo siamo più. E non lo so, mi sento come se mi mancasse qualcosa adesso... Mi manchi tu." Rispose a testa bassa.
Dean sorrise, nessuno gli aveva mai detto una cosa simile, ed era veramente tenero che fosse stato quel'angelo a dirglielo. Lui che all'inizio non sapeva nemmeno cosa fossero i sentimenti.
Lo abbracciò, dandogli un bacio sul collo.
"Noi siamo sempre stati una cosa sola." Gli sussurrò all'orecchio.
Cas lo strinse a sua volta, appoggiandosi alla sua spalla e chiudendo gli occhi, non poteva credere che proprio Dean avesse detto una cosa del genere. Stava cambiando, e anche lui stava cambiando a sua volta, il loro legame aveva tirato fuori un lato di loro che neanche credevano di avere.
Improvvisamente udirono delle urla in lontananza, gli uomini che correvano con la spada in mano, il panico dipinto sui loro volti.
"Il Re è morto! Il Re è morto!"  "Assassinio!" "Trovate il colpevole!" Fu ciò che riuscirono a distinguere nel caos generale.
Fuori dalla tenda del Re Loras Tyrell veniva trascinato fuori da quattro guardie reali, lui continuava ad urlare e piangere, c'era l'inferno nei suoi occhi.
Intravidero la Regina Margaery che veniva scortata al sicuro dalle sue guardie, piangeva sommessamente, eppure i suoi occhi non erano spenti come quelli del fratello, la Regina piangeva per la sua corona, non per il suo Re, e i ragazzi lo sapevano.
"Dobbiamo andare via da qui, le cose non si mettono bene, stanno cercando ovunque l'assassino!" Disse Gabriel apparendo alle loro spalle con Sam.
Dean e Cas annuirono, diedero un ultimo sguardo al giovane Tyrell e sparirono nelle tenebre.  

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