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Autore: Fonissa    16/07/2015    1 recensioni
Stavo faticosamente salendo la collina. Ormai lo zaino mi pesava sulle spalle e il mio corpo chiedeva pietà. Ma il mio cuore, quello batteva a mille al sol pensiero di quello che ci poteva essere dietro quella collina. Arrivata in cima, la prima cosa che vidi fu il pino al mio fianco sul cui ramo brillava il vello d’oro. Guardai davanti a me e lo vidi: il Campo Mezzosangue.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO PRE-CAPITOLO

Volevo solo informarvi che 'Il Sangue Dell'Olimpo' sarà nominato nella storia, ma saranno detti solo alcuni piccoli avvenimenti e altri non esisteranno proprio, poiché ho iniziato a scrivere questa storia dopo aver letto 'La Casa di Ade'. E ora vi lascio a uno dei capitoli più tristi di questa storia :D

 

P.O.V. Nayra

Tutto era ovattato intorno a me. Non riuscivo a sentire la voce di Rachel. Non vedevo nemmeno bene, mi sembrava tutto sfocato. L'unica cosa che risaltava davanti ai miei occhi era quel libro che la rossa aveva tra le mani.

'Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: la maledizione del Titano'

Aveva cercato il primo posto dove appariva il suo nome o ne aveva preso uno a caso? Non lo sapevo, non riuscivo a pensare. Vidi distintamente delle figure correre verso la Casa Grande. Io rimasi li, immobile, le guance ormai bagnate. Dopo qualche minuto sentii una mano accarezzarmi la schiena. Mi girai, e vidi Chirone guardarmi con compassione, incoraggiandomi. Mi staccai, e corsi verso la Casa Grande. Io non avevo bisogno di quei sguardi tristi che mi rivolgevano le persone fin da quando era morta mia madre. In quel momento avevo solo bisogno di scappare via senza essere sentita da niente e da nessuno. Ma sapevo che non aveva senso, che prima o poi avrei dovuto affrontare la realtà. Spalancai la porta e salii le scale fino alla mia ormai ex-camera. La porta era già aperta, e potei vedere tutto: Percy leggeva dei pezzi del 'Ladro di Fulmini', Annabeth non staccava il naso da 'L'ultimo scontro', Rachel sfogliava le pagine de 'La maledizione del Titano', Leo e Jason osservavano le pagine de 'L'eroe perduto', Reyna era molto attenta ad 'Il sangue dell'Olimpo', Piper leggeva le sue parti nel 'Marchio di Atena', Nico leggeva pezzi de 'La battaglia del labirinto' e Hazel e Frank leggevano insieme 'Il figlio di Nettuno'.

In un'altra circostanza quella scena sarebbe stata anche carina, ma non in quel momento. Raccolsi i due libri che erano vicino alla porta, non letti da nessuno: 'Il mare dei mostri' e 'La casa di Ade'. Ironia della sorte, i miei due libri preferiti. Li osservai per un po', con un sorriso amaro. Quando alzai lo sguardo, vidi tutti i ragazzi intenti a fissarmi.

“Dove hai preso questi libri?” mi chiese dura Annabeth.

Non sapevo cosa rispondere. La risposta era ovvia, 'in libreria', ma in quel momento non sapevo cosa dire. Quando succede qualcosa di troppo triste, non riesco a ragionare.

“Da quanto tempo sai tutto su di noi?” disse Percy arrabbiato. Cercai di riflettere. Quanto tempo era passato da quando avevo letto il primo libro? Non ricordavo nemmeno quello. L'unica cosa certa era che il mio sogno si stava infrangendo davanti ai miei occhi.

“Se qualcuno prendesse questi libri potrebbe scoprire tutto sul Campo, su di noi...” iniziò Piper.

C'era qualcosa in quella frase che non mi suonava bene, ma non sapevo cosa.

“Cosa sei tu, un altro giochetto di Era?” irruppe di nuovo Percy.

Rimasi a bocca aperta. Io? Un giochetto di Era? Io ero solo una ragazza che aveva realizzato il suo sogno impossibile.

“Io...” cercai di dire. Niente, le parole mi morirono in bocca.

“Nayra, va via -disse Rachel- e porta questi cosi con te” raccolse i libri e me li diede. Io mi guardai un po' intorno, annuii e velocemente mi diressi verso la casa di Era.

Appena entrai mi diressi in camera mia, buttandomi sul letto. Non piansi però. Presi i libri e li misi nello zainetto, giocherellando con le spille attaccate a esso: i doni della morte, la ghiandaia imitatrice, le fiamme degli intrepidi e la runa angelica. Solo allora mi resi conto che prima il letto non c'era. In quel momento, una parte di quel che era successo mi fu chiaro: prendendo il letto dalla Casa Grande, hanno visto i libri. E Rachel era li. Sospirai, stendendomi sul letto e immaginano cosa fosse successo se invece di scoprire il Campo Mezzosangue avessi scoperto Hogwarts o Panem. Alla fine mi addormenta ancora vestita.

Fui svegliata da una luce. Mi stropicciai gli occhi e diedi uno sguardo alla sveglia: erano le quattro del mattino. Poi guardai al mio fianco. Era stava seduta sul mio letto, guardandomi con preoccupazione. Io l'abbracciai.

“Scusami, è stat tutta colpa mia” mi disse.

“Cosa?! No. Tu hai realizzato il mio sogno e te ne sono grata... mamma”

“Oh Nayra...” mi abbracciò ancor più forte, e io ricambiai.

“Cosa vuoi fare ora?” mi chiese, qualche minuto dopo.

“Penso che me ne andrò. Non sono più voluta qui, tanto vale che ritorni a casa mia, almeno li ho Drake, Daniel e Tyler” disse, pensando ai tre ragazzi. Mi mancavano.

“Capisco... per ritornare posso darti una mano, così non dovrai di nuovo farti tre giorni di cammino”

“Grazie mamma... ti voglio bene”

 

P.O.V. Leo

La mattina dopo, venni svegliato da Piper che mi scuoteva con gran foga.

“Ehy! Cos'è successo?!” dissi, ancora assonnato.

“Devi venire subito!” mi disse, prendendomi per il polso e trascinandomi verso la Casa Grande. Fortunatamente, ero andato a dormire vestito. Quando trovammo, trovai tutti i mie amici e Chirone a parlare. Sembravano scossi.

“Cos'è successo di tanto grave?” chiesi, anche se avevo leggermente paura della risposta.

“Stamattina sono andato a chiamare Nayra per parlarle, ma ho trovato solo la sua maglia del Campo sul letto. E' scappata”

Restai shoccato. Nayra era scappata... ed era tutta colpa nostra. Avevamo trovato quei stupidi libri e le eravamo andati contro senza nemmeno darle il tempo di spiegare.

“E' colpa nostra...” sussurrai. Gli altri abbassarono lo sguardo tristemente.

“Sentite, io ci ho riflettuto stanotte -iniziò Annabeth- su quei libri c'era scritto 'best seller'. Se li avesse avuti solo lei, quella scritta non ci sarebbe potuta essere. Qui c'è sotto qualcosa”

Annabeth non finì nemmeno di dire la frase che Rachel si alzò all'improvviso, i suoi occhi erano fatti di luce verde.

La figlia di Era andarsene dovrà

perchè i suoi dieci segreti nascondere non saprà

gli eroi narrati la dovranno cercare

e dai tre fratelli farsi aiutare

gli Dei li ostacoleranno

e alla fine non tutti ce la faranno.

La mortale ritornerà a casa

solo se troverà quel che da sempre cercava

 

 

 

Angolo autrice

I nostri semidei si sono davvero arrabbiati. Ma infondo, un po' hanno ragione a sospettare di Nayra, dopo quello che hanno passato con Era. Ma ora ne pagano le colpe u.u

Non mi uccidete, per piacere.

Sciao sciao

-Animalia

  
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