Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: laFangirl    16/07/2015    1 recensioni
X-Factor 2014; prima dell'inizio del programma Victoria Cabello vuole conoscere il suo collega giudice Mika e si presenta in libreria ad incontrarlo... da quel momento nasce un rapporto strano, ma con una costante: le firme! E poi, cosa succederà fra i due?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Morgan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimase sorpreso: non c'è altro modo per esprimere ciò che provava in quel momento; sorpreso, e confuso. Si staccò dal corpo della donna quasi con urgenza, foga, e solo dopo si rese conto di quanto quel suo gesto potesse essere risultato indelicato. Si allontanò, e mise le mani avanti a sè, come per evitare un qualsiasi altro tipo di approccio. Dal canto suo, Victoria rimase delusa, amareggiata. Ma infondo, si aspettava anche questa reazione: che diavolo le era saltato in testa, baciare un uomo dichiaratamente gay, e per di più fidanzato?

-Che cosa era...quella...sì, quella cosa?- chiese Michael, incerto ed imbarazzato. E subito dopo aver parlato, si pentì delle sue parole. Il volto di Victoria, sebbene presentasse una solida maschera di indifferenza, lasciava intravedere un mix di sorpresa, tristezza, e ansia per l'accaduto. "Stupido, stupido!", si gridò mentalmente. E poi:

-No, no, scusami! Non volevo dire, ecco, questo...quello...quello che ho detto. Io sono davvero sorry, molto sorry.

-No, non c'è problema...io...ho sbagliato io, ecco- rispose la donna, la voce carica di delusione, -solo non pensavo avresti reagito così.- continuò poi, questa volta con freddezza. 

Resasi conto del suo errore, gli prese la mano, la posò sulla sua, e mormorò:

-Forse è meglio ch'io vada a casa, non credi?

-Io non voglio che tu vai a casa! Io voglio che tu resti con me, here!

-Mika, per favore, accompagnami a casa. 

L'uso del suo nome, con tale cattiveria nella voce, lo ferì più di mille coltelli. Annuì, le lasciò la mano, e, attraversando le varie sale sotto gli occhi confusi degli ospiti, andò all'auto. 

La portò a casa. 

 

 

Dopo averla lasciata di fronte alla porta di casa sua, rimise in moto l'auto. E guidò fino al ristorante in cui avrebbe voluto passare la serata con lei: il grande pianoforte a coda bianco era lì, sembrava quasi chiamarlo. Per la prima volta in vita, non cedette al suo influsso. No, andò dritto alla finestra, sul balcone: guardò fuori, si rese conto che, in quel momento più che mai, tutto era stato messo in dubbio. La Madonnina, dall'alto del tetto del Duomo di Milano, sembrava fissarlo: la guardò di rimando, intensamente, quasi ad interrogarla. E poi realizzò che, nonostante tutto, Logan non lo aveva abbandonato. Perchè buttare al vento anni di un amore grande come il loro per una donna appena conosciuta? Perchè Victoria? Perchè Mika? 

"No, no, Logan, devi pensare a Logan", si disse. E così fece.

 

 

Il telefono, nel cuore della notte. Chi ma poteva essere? Ricapitolò mentalmente tuttoe le disgrazie che sarebbero potute accadere ai suoi cari: sua madre, sua padre, i suoi fratelli, Michael, i suoiamici, i suoi ciugini, Michael, e così via. Li vedeva tutti morti, oppure gravemente malati, oppure in coma o feriti. Si stava cominciando a preoccupare, anche perchè Mika si trovava a Milano, e lui a Londra. Poi pensò: "e se fosse qualcosa di estremamente felice, invece?", e lì partì un altro elenco di belle cose che sarebbero potute capitare. Nascita di un nuovo, piccolo parente, compleanni (era il suo compleanno, e se n'era forse dimenticato? Non poteva essere, andiamo), una strana festività cinese o chissà che altro. Poi si ricordò che, una volta, Mika lo aveva chiamato nel cuore della notte per dirgli che era annoiato. Sorrise al pensiero. E poi, dopo due minuti di attento vaglio delle possibilità, Logan decise finalmente di alzarsi dal letto. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ehilà, chi si rivedeeeee! 

 

 

Io mi sotterrerei volentieri, è solo che poi come fareste a vivere? 

 

Uhm, sì, beh...dopo mesi, ecco un nuovo capitolo...schifido, al solito, esagerata dall'attesa eclatante ed inumana che nemmeno per Sherlock...avete patito tanto, mie prodi, ve lo riconosco e sono fiera di voi. Dovete perdonarmi, ma ho avuto un blocco terribile, e quindi anche la mia storia è finita nel dimenticatoio. E molte probabilmente si staranno chiedendo 'ma che diamine vuole questa ora?', oppure 'chi diavolo è?', e ne avete tutte le ragioni, però vi chiedo 'one more miracle', citando John Watson, e non di smettere di essere morte, bensì di leggere e lasciare un vostro piccolo, ma oltremodo importante, oppure anche un, che ne so, coltello? Via recensione, non so se si possa, voi provateci. Anche solo un 'ti odio.', andrà bene lo stesso. 

 

Non so quando riuscirò a postare nuovamente, intanto godetevi la schifezzina. È corta da morire, lo so...perdonatemi...

 

Ancora perdono, spero vi piaccia il capitolo. Uhm...ciao, da parte della vostra autrice preferita *grande sorriso smagliante, subito freddato dagli sguardi assassini dei presenti*

   
 
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