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Autore: Rue Meridian    21/01/2009    6 recensioni
“... e invece la settima, Merope, si sia congiunta con te, o Sisifo, un mortale, e ne provò pentimento, e sola per pudore di ciò si nasconde...”
Breve One-Shot sul personaggio di Merope Gaunt e sulla sua storia, specialmente sul suo rapporto con Tom Riddle Senior.
Per Alexiel Mihawk: Buon Compleanno!!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merope Gaunt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Il cuore e la ragione discutevano.

E il dubbio sedeva fra loro



Nox ubi transierit, caelumque rubescere primo
coeperit, et tactae rore querentur aves,
semustamque facem vigilata nocte viator
ponet, et ad solitum rusticus ibit opus,
Pliades incipient umeros relevare paternos,
quae septem dici, sex tamen esse solent:
seu quod in amplexum sex hinc venere deorum
(nam Steropen Marti concubuisse ferunt,
Neptuno Alcyonen et te, formosa Celaeno,
Maian et Electran Taygetenque Iovi),
septima mortali Merope tibi, Sisyphe, nupsit:
paenitet, et facti sola pudore latet;



Quando sarà trascorsa la notte, e il cielo comincerà appena a coprirsi
di rosso, e s'udrà il lamento degli uccelli aspersi di rugiada,
e il viandante che ha vegliato la notte deporrà la torcia
semibruciata, e il contadino tornerà al consueto lavoro,
le Pleiadi, che si dicono sette ma in realtà sono sei,
cominceranno ad alleggerire il peso sulle spalle paterne.
O perché sei di esse vennero all'amplesso con gli dei
(si dice infatti che Sterope abbia giaciuto con Marte,
Alcione e te, bella Celeno, con Nettuno,
Maia ed Elettra e Taigete con Giove), e invece la settima,
Merope, si sia congiunta con te, o Sisifo, un mortale,
e ne provò pentimento, e sola per pudore di ciò si nasconde;

Ovidio Fasti IV 165-176



21 gennaio 1927


... e invece la settima, Merope, si sia congiunta con te, o Sisifo, un mortale, e ne provò pentimento, e sola per pudore di ciò si nasconde...”


Sciocchezze!

Amare, amare ed essere riamati: come si può provare pentimento per questo? Non c'è nulla di vergognoso, nulla per cui sia necessario nascondersi.

Era un umano e lei una dea... e allora?

E' un babbano ed io una strega... e allora?

Amare non è forse andare oltre le miserie dell'altro?

Sfiorò l'immagine del libro che teneva in grembo: è così bello Sisifo... quasi quanto Tom!

Richiuse il libro e si rialzò per riportarlo al suo posto: il suo riflesso nel grande specchio a muro la fece fermare. Odiava quel riflesso, odiava quella pelle pallida, che le dava costantemente un'aria malata; odiava i suoi capelli scuri, orrendo contrasto al pallore del viso.

La sua faccia aveva tratti troppo squadrati, privi di gentilezza: era brutta. Sono brutta.

Neppure aver recuperato le forze lontano dal padre e dal fratello l'aveva migliorata: forse la situazione era peggiorata, non avendo più le sue privazioni da addurre come scusa.

Con tristezza, fissò il proprio volto ancora: i suoi occhi non le restituivano lo sguardo. Sono strabica.

Si voltò rabbiosamente: odiava i suoi occhi. Odiava il suo aspetto. Odiava sé stessa.

Ma Tom mi ama...

Tom mi ama.

Il borbottio sommesso del calderone le rispose eloquentemente.

mi ama...

Non esistono bugie cui non sia impossibile credervi.

Lei aveva la sua bugia, una bugia innocente: cosa c'è di sbagliato nell'amare? Perché non desiderare di essere riamati?

Si guardò le mani tozze e bianche: un filo d'oro brillava sulla sua mano sinistra.

Mi ha sposato: non lo avrebbe fatto se non mi amasse. Non ha importanza il resto.

Quasi un gesto automatico guardò la foto del matrimonio, quella strana foto immobile: Tom aveva insistito perché avesse un posto d'onore nel loro salotto, ma lei avrebbe voluto bruciarla.

- Amore mio, è il giorno più felice della nostra vita! Dobbiamo averne un ricordo! E poi, sei così bella in questa foto...-

Era orrenda.

Aveva limitato i danni indossando un semplice vestito grigio: quell'abito bianco, quello che aveva sempre sognato, strideva terribilmente su di lei.

Eppure, nonostante i suoi sforzi, al braccio di Tom, così elegante nel suo vestito nero, lei era sembrata un cadavere impacciato accanto ad uno splendido principe.

Non era bella... non lo era mai stata e non lo sarebbe mai diventata.

Non era una maga potente: quasi una Maganò, nonostante il sangue di Salazar scorresse nelle sue vene.

Non era particolarmente intelligente o dotata di un fiero carattere.

Che meriti ho per ottenere l'amore di qualcuno?

L'amore di Tom?

Non ne aveva: nessun merito, nessuna speranza, nessun amore.

Per questo gli aveva dato il filtro.

Un gesto disperato in cui lei stessa non credeva: come poteva aver preparato una pozione degna di tale nome? Lei, un'incapace Maganò: impossibile.

Eppure...

l'aveva fissata come fosse la prima volta, come vedesse di fronte a sé la bellezza personificata: -Tu mi hai stregato.- Aveva sussurrato dolcemente, continuando a fissarla e prendendole la mano.

E lei aveva pianto a quelle parole: di paura, paura che lui avesse scoperto il suo segreto, che lui avesse capito, che la stesse prendendo in giro.

Eppure, lui aveva continuato ad amarla.

E lei aveva continuato a fargli bere il filtro.

Era stato stupendo all'inizio: le sue parole, i suoi sorrisi, le sue carezze...

Si era ubriacata di gioia: ubriaca come solo un'astemia può diventare.

Era tutto perfetto: la sua vita era una fiaba a lieto fine.

Finalmente.

Il suo principe era arrivato, l'aveva portata via da una vita di miserie ed ora vivevano felici e contenti.

Sarebbero vissuti felici e contenti... per sempre.


Il calderone continuò a borbottare sommessamente nella stanza accanto.

...Una menzogna, alla fine, è pur sempre una menzogna...


... e invece la settima, Merope, si sia congiunta con te, o Sisifo, un mortale, e ne provò pentimento, e sola per pudore di ciò si nasconde...”




Ad Alexiel Mihawk, la mia sist adottiva, per il suo diciannovesimo compleanno.

Come mi ha più volte ribadito Shatzy, il “mio genere” è serio, introspettivo ed il più delle volte drammatico. Perciò, Sister, abbi pietà di me ed accetta questa depressione di One-Shot come regalo.^^


Credits: Il titolo non è opera mia, ma una citazione di Nino Salvaneschi. La citazione iniziale (in latino ed in italiano) è tratta dai Fasti di Ovidio.


Più passa il tempo, più cresco e cambio, più la mia visione dei personaggi di Harry Potter cambia. Confesso che Merope sia un personaggio che mi lascia sempre divisa: da una parte la compiango, dall'altra mi viene da pensare che se lei non si fosse lasciata morire, Tom Junior forse non sarebbe diventato Voldemort e non ci sarebbero stati tutti quei morti...

… Sì mi devo ricordare spesso che questi sono SOLO personaggi di carta...

… Sto diventando preoccupante!

Detto ciò, non aggiungo altro: la fanfiction mi pare abbastanza chiara da sola, il calderone è ovviamente ancora pieno di filtro d'amore (Merope rimane incinta a fine marzo e solo dopo smetterò di dare il filtro a Tom).


Perciò, ancora auguri ad Alexiel, grazie a chi legge, ma di più a chi commenta!!



   
 
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