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Autore: Maho    26/02/2005    14 recensioni
Piton assegna un compito molto difficile alla classe di Pozioni del sesto anno e Ginny riceverà un aiuto insperato.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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π Polvere di unicorno

π Polvere di unicorno

 

Un piccola one-shot che è stata interamente scritta in due stupidissime ore di matematica, l’idea mi è saltata in testa e mi diceva “scrivimi, scrivimi, scrivimi >.<” così eccola qui -^^-.

 

Per chi non lo sapesse il simbolino π si legge “p greco” ed è un irrazionale con decimali infiniti non periodici approssimato a 3,14. Siccome ho quattro in matematica, sentivo l’inspiegabile bisogno di questa saccenteria.

 

Il personaggio narrante non dice subito chi è, ma si presenta nel corso della storia e comunque non vi sarà per nulla difficile capirlo immediatmente^^.


Canzone consigliata durante la lettura: I TryFrameless.

Penso che alcuni versi di questa canzone siano i fomentatori di questa shot:

“And we try, try to make the right decisions,

Yes we do,

And we try, try to find the right way,

For me and you”

 

*

 

Ore dieci del mattino,

Nuvoletta,

terza porzione a destra,

cielo.

 

Che senso aveva continuare a seguire la lezione quando neppure riuscivo a capire la cosa più semplice?

Pozioni? Pozioni.

Quell’adorabile materia tanto semplice e lineare, che neanche storia della magia era. Oh, non che andassi bene neppure nel corso del professor Rüf. Ci voleva memoria per le date, credete forse che io ne avessi?
Mi ricordavo bene i fatti, a volte i luoghi, mai le date. Non azzardatevi a chiedermi le rivolte dei goblin dell’ultimo secolo, potrei schiantarvi.

Era finalmente cominciato un nuovo quadrimestre, aria fresca e imminenti pagine da riempire. Peccato che i professori avessero deciso di rendere traumatico questo rivoluzionario inizio stressandoci come nella fine del quadrimestre scorso. Altri argomenti, quando ormai ti eri affezionato a quelli vecchi (“Consegnate le vostre piante carnivore, signor Paciock lasci la sua pianta… Signor Paciok, la lasci… Neville! ORA!”)

 

Il π nelle misure degli ingredienti di Pozioni?
EH?!
E Piton naturalmente non si metteva a spiegare quello che non capivi, a meno che non facessi parte della sua casa. E non si era mai visto un Serpeverde che andasse male a Pozioni. Sacrilegio.
Avevo bisogno di ripetizioni, molto alla svelta.

Altrimenti quest’anno sarei stata bocciata con un T di Troll.
Voi direte, perché non chiederle a Hermione?
Sembrava impossibile detto da me, ma non avrei mai chiesto aiuto a quell’insopportabile So-tutto-io che si credeva chissà chi.
Ma non eravamo amiche?
Er… si. Prima che lei iniziasse a trattarmi come una donna scarlatta, che passa da un ragazzo all’altro in una settimana. Insomma chi era lei per criticare la mia difficoltà nei rapporti interpersonali? Proprio lei, che era così inibita da non riuscire ad ammettere che le piaceva (perché le piaceva) mio fratello maggiore. Uno dei tanti.
Ora, avete abbastanza indizi:
           

No cornetto Love Potion

+          Litigata con denti da castoro

+          la sopraccitata dentona ama mio fratello

+          tanti e chiassosi consanguinei

                                  

=

                               

        Ginny!

La vostra giovane, adorata e dolce Ginny.

Un po’ bisbetica e con un pessimo senso dell’umorismo, ultimamente.
La vostra coffee
addict preferita, insomma.

 

Finalmente l’ora era finita, fui la prima a fiondarmi fuori.

Immediatamente mi si affiancò Luna. Non capivo perché Piton ci avesse proibito di metterci in banco insieme, all’inizio dell’anno.

“Sadico Bastardo” mormorai piano, ma Luna aveva probabilmente il più sviluppato udito di ogni persona che avessi mai conosciuto.

Una che sapeva ascoltare.

Eh eh eh… ok, questa non faceva ridere. Pessima battuta. Più che pessima.

 

“Prima c’era Malfoy in classe” disse con quella sua espressione svagata, come se pensasse o parlasse tra sé.

Malfoy in classe? non me n’ero nemmeno accorta.

Perché?”

“Ha chiesto qualcosa a Batman
Una cosa che Luna ed io avevamo in comune, come avrete certamente notato, è il pessimo senso dell’umorismo.

Ah-ah

“Non ha smesso un attimo di fissarti”
E beh?

Quello che faceva o non faceva non mi interessava minimamente, neppure per quel che mi riguardava.

Insomma, col supplente nuovo di DADA a metà anno io mi dovevo preoccupare per uno che mi lasciava in pace, non mi prendeva nemmeno più in giro e che una volta mi aveva anche coperto il culo, mentre era di ronda e mi aveva sorpreso all’una di notte in cucina?

Poi diciamocelo, io non sono il tipo che riesciuva a portare rancore per più di quattro giorni, non come i miei fratelli (più precisamente Ron) che avevano i nemici giurati.

Attualmente la mia filosofia di vita era “Io non do fastidio a te, se tu non ne dai a me”.

Semplice, lineare che mi dava la possibilità di vivere tranquillamente la mia vita.

Per quanto tranquilla potesse essere con Voldemort in giro per la comunità magica, a fare pic nic con i Babbani come Guest Stars.

 

Compito di Pozioni: “Quale ingrediente e in quale quantità differenzia il siero dell’insistenza da quello della coscienza svelata? Esporlo in un breve testo di cinquanta centimetri.

Piton è l’unica persona al mondo che al posto di Cm scrive centimetri, neppure la Mc riesce a raggiungere un tale livello di puntigliosità.

Beh, ho pensato sul momento, è facile.
Bastava guardare sul testo la descrizione delle due pozioni e confrontarle.

No, come scoprii quella stessa sera era tutt’altro che facile. Quel *censured* di Piton aveva stregato i libri! Se provavi a far apparire le pagine con la magia, usciva la scritta: “Il professor Severus Piton…ti consiglia di andare a studiare… grosso… pezzo di Asino… lavativo”

 

Che tocco di classe, non trovate?

Il compito doveva essere consegnato alla lezione seguente, di venerdì.

Presa dalla disperazione mi impuntai nel passare i giorni seguenti segregata in biblioteca.

Pareva che ancora nessun Grifondoro, né Tassorosso, né Corvonero del mio anno avesse trovato la soluzione.

Anche se fosse accaduto, non avremmo comunque potuto comunicarcelo tra noi, perché tremavamo tutti alla sola idea che Piton potesse scoprirlo, nessuno voleva passare due mesi a scuoiare vermicoli (come era successo l’anno precedente a metà della classe di pozioni del sesto anno, magico trio compreso).

Martedì mi convincevo che era ancora troppo presto per preoccuparsi seriamente.

Mercoledì la mia ansia crebbe notevolmente, avevo letto tre libri di pozioni ma nulla che potesse aiutare la mia ricerca.

Giovedì entrai nel pieno panico, come ciascuno dei miei compagni.

Quel giorno i sesto anno sembravano tutti incredibilmente suscettibili, tanto che Marianne Lowly, Jannette Harleen e Tessa Gowder finirono in infermeria per attacchi di isteria. E io che credevo che dopo i G.U.F.O. dell’anno precedente niente potesse più metterci in agitazione!

Fino a questi punti? Esattamente fino a questi punti era forte l’ascendente che il capo della casa Serpeverde aveva sui suoi alunni.

Ormai erano le otto di Giovedì sera e io, esasperata, non avevo ancora tirato fuori un ragno dal buco nella penombra della biblioteca pressoché vuota.

Era curva su “Tutte le soluzioni per i calderoni: Mille e una pozione” quando delicatamente un origami a forma di gru planò tra le pagine del libro.

Lo rimirai, attentamente, era davvero bello e ben fatto. Peccato, notai, per quella piccola gambetta d’inchiostro su uno dei bordi inferiori.

 

Piccola gambetta d’inchiostro?

 

Delicatamente smontai la complicata figura e tra le mie mani ora c’era un foglio con scritto π polvere di unicorno”

 

Sentii un grosso punto interrogativo formarsi nella mia mente. Possibile che fosse la soluzione? Aprii di scatto il mio testo di pozioni e realizzai che le formule erano riapparse e che quella era esattamente la soluzione. Il vecchio Piton aveva predisposto che i libri fossero incantati fino a quando non avessimo trovato la risposta e Track! Ora era lì, concreta tra le mie mani, ero così contenta che quasi mi scappava una lacrimuccia.

Velocemente scrissi il mio saggio e feci ben cinquantacinque centimetri.

Poi mi venne in mente una cosa: Da dove arrivava quella gru di carta?
Alzai al testa dal mio scritto e mi ritrovai a fissare Draco Malfoy, seduto dirimpetto a me a tre tavoli di distanza. Fece un breve segno d’assenso col capo e io sorrisi, scarabocchiai il foglio, lo piegai a forma di aereoplanino e glielo lanciai.

Lui lo prese al volo e lo lesse, con un leggero sorriso che ero sicura di non avergli mai visto.

“Grazie”

 

Fine.

 

*

 

Oh lo so, lo so vi aspettavate una scena romantica eh? Se per questo non avete apprezzato questa piccola shot non preoccupatevi sto scrivendo una fic a capitoli Ginny/Draco dove avrete tutto il romance che desiderate. Considerate questo come un prologo ^_-!

 

Maho.

  
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