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Autore: ilaria8    21/01/2009    0 recensioni
E se uno strano congegno potesse cambiare le cose?......
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Arrivati alla base il Generale avvertì subito una squadra medica che arrivò in un secondo.

Janet e altri due infermieri fecero sdraiare Sam su una barella e la portarono in infermeria.

Il Generale mi venne incontro.

Hammond: cosa è successo?

Jack: avevamo scoperto uno strano congegno nella piramide e Carter si era messa a studiarlo. Io ero lì vicino quando un raggio di luce l’ha colpita e un fascio di sfere luminose la avvolgevano. Dopo pochi secondi è caduta a terra priva di sensi e il congegno si è disattivato. La piramide a quel punto ha iniziato a tremare, ho afferrato Carter e sono riuscito ad uscire prima che tutto ci crollasse addosso.

Hammond: dovete andare in infermeria e fare dei controlli

Daniel: ma io sto bene Generale

Hammond: non si discute, è un ordine Dr. Jackson

Io, Teal’c e Daniel ci dirigemmo verso l’infermeria, ma io ero sommerso dai ricordi. Ero rimasto immobile, ero lì e non ho fatto nulla.

Daniel mi riportò alla realtà.

Daniel: tutto a posto Jack?

Jack: si va tutto bene, non ti preoccupare

Entrammo nella stanza dove un numero imprecisato di infermieri correvano avanti e indietro.

Mi avvicinai a Janet che era seduta dinanzi al suo computer.

Jack: come sta?

Janet: il battito è quasi inesistente per questo abbiamo dovuto darle il supporto delle macchine per farla respirare. Per adesso è stabile ma è troppo presto per parlare. Com’è potuto accadere?

Jack: non sono riuscito a prevedere il pericolo

Daniel si intromise nella conversazione.

Daniel: Janet noi siamo a posto, non c’è bisogno della visita

Janet: fatemi solo dare una controllata alla pressione e alla temperatura

Daniel: d’accordo!

Dopo averci fatto i controlli Daniel e Teal’c uscirono dall’infermeria diretti entrambi nelle rispettive camere.

Io rimasi quasi paralizzato nel vederla immobile su quel letto, con tutti quei fili attaccati al suo corpo. Non potevo credere di perderla, ma la mia mente continuava a ricordarmi quegli istanti nella piramide.

Janet si avvicinò a me.

Janet: non è colpa sua Colonnello. Non poteva prevederlo

Jack: invece avrei dovuto e non deve essere lei a pagarne le conseguenze

Janet: vada a riposare, è un ordine del medico

Jack: preferisco rimanere un pò qui se non le dispiace

Janet: può sistemarsi su quella sedia

Mi indicò una sedia accanto al letto di Sam; io mi sedetti e fissai quella sagoma immobile.

Non riuscivo a prendere sonno e avvolto nei pensieri non mi accorsi che l’alba era appena passata.

 

  
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