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Autore: izzie_sadaharu    17/07/2015    2 recensioni
Kagura parte per passare un mese sul pianeta Yato, ma qualcosa non va come previsto: perchè dopo tre mesi ancora non è tornata? E cosa c'entrano in questa fanfiction i pirati dello spazio Harusame? E soprattutto, cosa ci fa Mutsu su una nave pirata?
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kagura, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Un ronzio sordo portò Abuto ad alzare gli occhi al cielo, e riconoscere con relativo sollievo la nave del Kiheitai. Gli Yato della settima divisone smisero di armeggiare alla loro nave semi distrutta, e fecero spazio per l'atterraggio della nave.
Quando la chiglia si appoggiò al terreno polveroso del pianeta, sul parapetto comparve la punta di quelli che sembravano capelli blu.
Abuto esclamò, con un pizzico di ironia: «Mi raccomando, la prossima volta prendetevela con più comodo! Non vorremmo mettervi troppa fretta!»
«Dovevamo sbrigare delle faccende prima, degozarou. Comunque, Yato, se avete così tanta fretta, la prossima volta state attenti a guidare la nave in modo decente!» Ribattè il samurai, togliendosi una cuffia dall'orecchio. Al suo fianco apparve la pistolera bionda, energica come al solito.
«Avviso Shinsuke-sama che siamo atterrati!»
Una voce profonda alle sue spalle la contraddisse: «Non ce n'è bisogno, sono qui.»
Abuto spostò il peso da un piede all'altro, poi sbuffò: «Convenevoli a parte, possiamo salire?»
Bansai lo squadrò per un momento, poi annuì. Con un cenno diede ordine ai Joui che nel frattempo si erano radunati sul ponte di aprire le porte, mentre Takasugi si allontanava, seguito a ruota da Matako. «Shinsuke-sama! È necessario farli salire?! Quel demente di Kamui, vi ricordo, ha bevuto tutto il vostro Yakult il mese scorso!»
Takasugi la ignorò, con suo grande disappunto. Matako si limitò a rivolgere un'ultima occhiata sprezzante ad Abuto, prima di rientrare nella nave.

 

 

«Quel bastardo si è perso?» Takasugi inspirò una boccata dalla pipa, rivolgendo ad Abuto uno sguardo annoiato.
«Se intendi dire Kamui, si è allontanato ieri e non è più tornato. Può darsi che sia stato catturato da qualcuno, ma io non mi preoccuperei. Dopotutto, sa badare a se stesso. Beh, più o meno.»
«Non mi preoccupo, infatti. Devo solo sapere se mi devo aspettare qualcuno alle calcagna, che reclama la sua testa rossa.»
«Tipo gli Harusame?»
«Tipo gli Harusame. Ma sinceramente, loro sono solo parte dei nostri problemi. Il Tendoshuu è ben più pericoloso di un paio di pirati da quattro soldi.»
Abuto assotiglò gli occhi. «Fossi in te non sottovaluterei gli Harusame, samurai. Meglio averli come alleati che come nemici.»
Shinsuke sogghignò. «Troppo tardi.»

 

 

«Kamui...»
«Eh...»
«Si sono fermati...»
«Me ne sono accorto.»
«Kamui...»
«Eh..!!»
«Dove ci porteranno?»
«Non lo so. Se si sono fermati, vuol dire che siamo arrivati a destinazione, no? Cos'è questo odore...» Una puzza acidula aveva invaso la gabbia. Kamui tentò di tapparsi il naso, ma non poteva evitare di respirare. Si rese conto che era lo stesso odore che aveva sentito prima di perdere i sensi, subito dopo aver incontrato suo padre e sua sorella. Cazzo, di nuovo!, si trovò a pensare.
«Nii-chan...»
Il ragazzo sgranò gli occhi, e la sua mente tornò in un lampo a dieci anni prima.
«Nii-chan – continuò sua sorella- detesto ammetterlo, ma... ho paura...»
Tutta la lucidità dei due fratelli svanì completamente, mentre le palpebre si facevano pesanti, e diventava difficile persino respirare.

 

 

«Nii-chan!»
Il bambino si voltò, sorpreso. «Ah, ciao, Kagura-chan!»
«Bentornato a casa!» La rossa gli riservò un sorriso sdentato. «Come è andato l'allenamento con Hosen-san?» Lasciò scivolare la mano sul braccio del fratello, quanto di più simile a un abbraccio quell'altro le lasciasse fare.
«Come al solito, lievemente noioso. A volte penso che il mio talento sia sprecato con un vecchio avvinazzato come lui.»
«Papi dice che è molto forte, invece.» Tirò su col naso, mentre Kamui con orrore notava che la bambina aveva le lacrime agli occhi.
«Perchè piangi, Kagura-chan?»
«La mamma si è ammalata... è da più di un mese che ha la febbre alta, e tutti i medici che papi porta a casa si rivelano inutili!»
Il bambino sgranò gli occhi, a corto di parole. La loro mamma... malata? Quella donna così bella e così possente, allettata e priva di forze? Impossibile.
Kagura lo stava strattonando per il braccio, e lui si liberò dalla stretta con un gesto irritato. «È una Yato, no? Si riprenderà presto.»
Abbassò gli occhi sulla sorellina, e vide che stava ancora piangendo. La sentì mormorare tra le lacrime: «Nii-chan... ho paura!»

 

 

«Nii-chan...»
Quelle due parole rimbombavano nella testa del ragazzo, mentre riprendeva lentamente conoscenza. Aveva dolore in tutto il corpo, e tra sé e sé maledisse quella droga, la Blue Death. Non ricordava nulla delle ultime ore: l'unica cosa che sapeva era che era chiuso in una stanza, da solo, e che aveva mani e piedi legati.
E che sua sorella probabilmente era in pericolo.
Riconobbe con irritazione quella stretta allo stomaco. Gli venne in mente quand'era stata l'ultima volta che aveva sentito quella morsa di ferro: era stato quando si era allontanato dal pianeta Yato, lasciando Kagura con la madre morente.
Arrabbiato con se stesso per la propria debolezza, che aveva permesso a lui, uno Yato, di sentire tali sentimenti, si arrischiò a dare un nome a quella sensazione dolorosa.
Gli vennero in mente due ipotesi.
Preoccupazione.
Senso di colpa.
«Tsk» Digrignò i denti. «Mi sto proprio rammollendo.»

 

 

 

 

 

* ANGOLO AUTRICE *

Buongiorno a tutti! Finalmente mi sono fatta viva
con quest'altro capitolo, hallelujah! Ecco arrivato finally
in azione il nostro buon vecchio Shinsuke... che si è reso conto del casino in cui si trovano (bontà sua...) E poi c'è Kamui, che si è reso conto dopo anni e anni che forse, forse eh,
ha una qualcerta responsabilità di fratello maggiore... (SPOILER ALERT MANGA – - - gente quel 'because I am the big brother' del capitolo nonmiricordoquale mi ha ucciso i feels … :'( * piange in un angolino * )
Cooomunque, mi scuso per l'immenso ritardo ma tra lavoro, studio e fatiche vaire (rese ancora più insopportabili da questo dannatissimo caldo afoso) non sono riuscita ad aggiornare in fretta...
come al solito mi auguro da sola di metterci di meno la prossima volta, ma non garantisco!
Bon, con le note è tutto! (all according to Keikaku... * sguardo malefico a caso *)
Ci sentiamo nelle recensioni s eavete voglia di lasciarne, oppure al prossimo capitolo!
Besos
Isa

   
 
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