Secondo prompt: Drusilla/Spike, Italia 1950
Dru/Spike, Italy 1959
Ciao, ciao, bambina (I'm losing you)
Avevano danzato per ore tra le strade di Sanremo, per i vicoli illuminati che si affacciavano sul mare nero e profondo, Drusilla e Spike, reduci dall’ennesima fuga. Colpevoli del massacro di una famiglia di ricchi possidenti francesi, i vampiri si erano dovuti rifugiare in Italia prima di scatenare le ire dei cacciatori locali. E sebbene il sole onnipresente nei volti della gente, nell’odore delle case, rendesse Spike ancora più nervoso e suscettibile ai possibili pericoli che potevano abbattersi sull’amata sire, una fascinazione irriducibile legava entrambi alla terra che non visitavano più dai tempi di Angelus e Darla, quando il nucleo familiare era intatto.
“Eravamo felici in Italia, ricordi Spike? Felici come colombe.”
Le risa di Drusilla si mescolavano al rumore delle onde, alla folla colorata di uomini e donne che percorrevano le strade del centro anche a tarda ora e … oh, senti? Senti la confusione? Stanno festeggiando nel teatro principale, stanno cantando bellissime canzoni!
Il festival di Sanremo era stato inaugurato da qualche anno e subito era divenuto un’attrazione internazionale. Ne era uscita fuori una canzone famosissima, che Spike usava cantare mentre guidava, stonando e storpiando tutte le parole di cui non comprendeva il significato. Drusilla adorava la sua voce e adorava l’idea del blu e del volo infinito e questo era bastato a convicere Spike ad acquistare due biglietti per lo spettacolo.
Si erano recati al casinò municipale di Sanremo la notte del trentun gennaio e avevano assistito alla seconda vittoria di Modugno. Spike aveva riso e applaudito, ma gli occhi di Drusilla si erano riempiti di lacrime una volta ascoltata la canzone.
“Ciao, ciao, bambina. Un bacio ancora. E poi per sempre ti perderò …”
Sulla strada del ritorno Drusilla non aveva voluto danzare ed il suo sguardo si era fatto lontano, smarrito. Spike l’aveva stretta tra le braccia.
“Cosa c’è che non va, amore? Tu ami la musica!”
“Oh Spike, amo la musica … sì, io amo la musica. Perché è sempre sincera.”
Spike aveva aggrottato le sopracciglia e Drusilla lo aveva baciato con tenerezza.
Un bacio ancora, ancora uno per non dimenticare. La canzone diceva che l’avrebbe perduto, che avrebbe perduto il suo calore e i mille violini suonati dal vento, ma se l’avesse baciato ancora, ancora una volta …
“Ti amerò per sempre,” promise allora lui, quasi leggendole nel pensiero, pronunciando le esatte parole che avrebbero fugato ogni timore di Drusilla.
E lei aveva sorriso e l’aveva baciato ancora e si era lasciata cullare per le strade di Sanremo, tra i fiori e il sangue degli ignari passanti.
Vorrei trovare parole nuove, ma piove piove sul nostro amor …