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Autore: DreamWings    18/07/2015    2 recensioni
Frank ha scoperto di essere bisex solo dopo aver baciato Gerard sul palco.
Eppure decide di rivelare soltanto una parte della sua verità.
Dunque, annuncia agli altri membri della band di essere innamorato di un ragazzo che questi non conoscono.
Finora è riuscito a fingere e a celare i suoi sentimenti più profondi nei confronti del suo cantante.
Ma cosa succederebbe se i my chemical romance venissero chiamati a partecipare ad un reality show a Miami Beach insieme ad altre celebrità?
Probabilmente la realtà ne uscirebbe vincente.
Tra l’oasi del paradiso tropicale, le ardue sfide a cui verranno sottoposti, i piccanti giochi di possesso, questa vacanza potrebbe rivelarsi più di quanto loro immaginino.
[ il rating è incerto.]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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  Io sono ancora quaaaaa eeeeh giaaaaa eeee giaaa. *la pianta di cantare e provvede piuttosto a scusarsi*. Lo so, lo so, sono una personcina orripilante. Da quanto non aggiornavo? Mbho. No ma davvero, tra la scuola, e le altre ff, no io non ce la potevo fare! Però sono tornata! Essì perché questa ff andrà avanti eccome! Spero solo di non aver perso quei pochi ma dolcissimi lettori che avevo *si commuove* Okay, ora torno a lavoro su qualche altra storia. Baciii. Ah e, mi raccomando non abbiate paura, io non mordo se recensite👻














 
  Luci Rosse




 
 
 
La mattina seguente li beccò nel soggiorno, sul divano, avvinghiati come conigli in calore, avrebbe giurato svuotando così anche tutta la sua volgarità.
 
Gerard, l'amico aka collega per cui nutriva una cotta incontrastabile da anni, ma anche il suo beniamino, qualcuno a cui attingere per coronare i propri sogni in campo di musica e stile. E Avril Lavigne, una perfetta sconosciuta, o meglio di lei sapeva soltanto che la sua voce avesse un "immeritato" talento strabiliante, e che quest'ultimo le garantiva di permettersi una costosissima villa in una delle vie più in di Los Angeles. Ma per il resto, non sapeva gran ché di lei, in fatto di personalità.
Per quanto gli riguardava, poteva anche trattarsi di una bugiarda assassina.
O come al solito, cosa più probabile, il sottoscritto fantasticava al limite dell'immaginabile.
 
Finse un colpo di tosse rumoroso. "Scusate."
 
Gerard spalancò gli occhi, e con onde di movimenti cauti e morbidi, levò l'àncora che sembrava aver affondato tra la dentatura della Lavigne.
 
"Ciao Frankie." salutò Avril, spontanea e smagliante, mentre si ricomponeva abbandonando le spalle di Gerard che aveva agguantato con prepotenza eccitata. Brillava di un sorriso tanto luminoso da riuscire a contagiare anche chi per lei provava soltanto odio. Difatti Frank se ne uscì ricambiando quei medesimi modi cordiali che usava lei.
 
Gerard spostò lo sguardo prima dalla sua fiamma, poi sul chitarrista. Lo puntò incerto sul da farsi, e con aria inquisitrice lo riprese: "Ti sei svegliato finalmente." 
 
Frank che si stava passando una mano fra i capelli tirati su a casaccio, interruppe quel gesto, alzando un sopracciglio."Finalmente?"
 
"Esattamente. Non ti è arrivata la notizia?" chiese poi, con un'espressione che chiaramente non si aspettava tanta incredulità da parte sua. Chiuse la bocca, infine parlò di sottecchi scagliando una frecciatina bollente. "Pensavo che la tua amichetta canterina te l'avesse detto."
 
"Detto cosa? Gerard sono esausto, ti prego parla."
 
Il cantante si alzò. "Avril vammi a prendere una bottiglietta d'acqua per favore, ho dimenticato di prenderla." 
 
A ruota, la ragazzi si mise in piedi diretta con piacere verso il frigorifero. "Come vuoi amore." 
 
Al ché Frank roteò gli occhi balbettando a ripetizione "come vuoi amore."
 
Gerard lo degnò finalmente di attenzione. "Va bene. Per colpa tua gli altri sono già in moto verso la conquista della vittoria, mentre noi tre ce ne stiamo ancora qui a girarci i pollici e a perdere tempo." gli spiegò.
 
Frank metabolizzò quelle informazioni cercando di assemblarle per restituirgli un filo logico. "Fammi capire, noi tre saremo nello stesso gruppo, per la sfida di oggi? Ho detto bene?"
 
"Benissimo."
 
"Ah...e..perché non sei venuto a svegliarmi prima?"
 
Con occhi e tono maliziosi, Gerard aveva già in serbo il suo alibi."Dormivi come un angioletto...non mi andava."
 
Quanta falsità traboccava da quel corpo eppure così candido. Una pelle diafana in contrasto con un atteggiamento propriamente del cazzo, Frank improvvisamente non sapeva più spiegare a parole che cosa ci trovasse di tanto eclatante in lui o... di seducente.
Fatto sta che Gerard stava addossando su di lui una colpa ed un ritardo che non gli si aggiudicavano affatto.
 
"Certo." sputò infatti stizzito, mentre si caricava sulle spalle uno zainetto con alcune provviste necessarie. 
 
Gerardo lo imitò senza staccargli gli occhi di dosso. "Cos'è? Non mi dirai mica che te la sei presa." 
 
Non lo degnò di uno sguardo mentre si sistemava il berretto sopra la testa. Li odiava quei cosi, ma gli evitavano una brutta insolazione. "Assolutamente no!"
 
Il cantante lasciò cadere lo zaino e le braccia lungo i fianchi. "Dio Frank, ero ironico."
 
"Una volta tanto non guasterebbe se fossi serio anche tu."
 
"Dici davvero?" fece vagare lo sguardo intorno a sé. "Oh, okay. Si, direi che si può fare: sfida accettata allora."
 
Dio, per lui ogni richiesta equivaleva a una sfida. Non poteva pesare i discorsi normalmente come facevano le altre persone, no lui viveva il mondo e le relazioni totalmente a modo suo. 
 
"Non ti rispondo nemmeno più arrivati a questo punto."
 
Frank levò le tende, a momenti saltando in aria come un fuoco d'artificio innescato dalla rabbia, lasciandosi dietro le spalle un Gerard incredulo e a bocca aperta.
 
 
 
 
Harry piombò in soggiorno sventolando un ambiguo foglio tra le dita.
 
Intorno a lui regnava il silenzio più incuriosito, e le celebrità avevano il fiato sospeso.
 
Taylor allungò una mano e fece spallucce. "Beh?"
 
"Una parola: discoteca. Quindi? Chi viene?" propose brioso.
 
I concorrenti, entusiasti, come potevano dire di no ad una proposta allettante del genere.
 
"Finalmente un po' di movimento in questo mortortio." Annuì freneticamente Calum.
 
"Sano divertimento, mi piace Styles." arrivò l'ennesima approvazione dall'altro capo della stanza.
 
"Sei un genio." proclamò Ray a braccia aperte, mossa che si guadagnò un colpetto e un'espressione interrogativa a nome del collega Gerard.
 
Il minore degli Way neanche rispose, si precipitò al piano di sopra, spalancò il suo armadio e tirò fuori gli indumenti che più sembravano dire "sono un rimorchiatore professionista, e stasera non mi scappi baby".
 
Il membro acclamato dei one direction che aveva avuto l'idea geniale, intanto sorrideva esuberante e su di giri ancor prima di aver messo piede nel caos scatenato della pista da ballo.
 
Gerard si sentì tirare per la manica della t-shirt.
 
Avril sembrava letteralmente lanciare cuori rossi dai suoi occhietti dolci. "Ci andiamo vero?"
 
"Non saprei dire.. Non è il mio ambiente.." tentò di spiegarle.
 
"Ma se a Los Angeles ti chiamavano il re della disco." intervenì Mikey alle prese con i bottoni della camicia, mentre scendeva anche l'ultimo gradino.
 
"Non è affatto vero." dissentì Gerard, con sguardo furibondo.
 
"Si, lo so, ma mi andava di metterti in difficoltà con la tua ragazza." 
 
Frank che stava ridendo fino a quel momento, di colpo abbassò lo sguardo per mascherare il suo turbamento dopo aver sentito il piccolo Way pronunciare le parole "tua ragazza" riferite ad Avril.
 
Gerard fece un lungo respiro a bocca chiusa."E va bene, andiamo." 
 
"Ma si! Che sarà mai una serata fuori, se non uno sballo totale, giusto?" Mikey mosse qualche passo a ritmo di una musica che suonava solo nella sua testa. Voleva evidentemente apparire figo agli occhi della Perry.
 
Tuttavia Katy si accigliò, interrogativa, e si potrebbe dire anche imbarazzata per lui.
 
Ray sbucò alle sue spalle. "Mikey..vorrei ricordarti quanto è successo quell'ultima volta che hai alzato il gomito alla festa organizzata da Brian." 
 
"Già, quel video è ancora sul mio telefono, fratellino." Gerard ridacchiò, fingendosi disinvolto.
 
"Bastardi.." vociò Mikey con un velo d'impaccio e rassegnazione.
 
 
 
 
Le luci colorate della discoteca erano magnetiche, i fumogeni liberati mandavano in tilt le menti degli adolescenti che si stavano sfrenando come se non esistesse un domani.
 
Harry Styles dava il meglio di sé al centro dell'attenzione, come sempre del resto, la star dello spettacolo. Lungo il suo corpo sembravano aver trovato pane per i loro denti, due giovanotti palestrati. Questi due ballerini rivestiti solo da un perizoma tigrato, eseguivano una coreografia altamente provocante intorno a lui, strusciandosi e ondeggiando con il busto. 
 
Questa scenetta non era chiaramente ben gradita al tavolo del barista, dove c'era anche chi si scolava un altro mezzo litro di vodka.
 
"Dammene un altro." Louis si ripulì la bocca con il braccio, e fece scivolare il bicchiere dritto al barman.
 
In quel preciso istante, Gerard sorprese Frank giungendogli accanto, mentre maneggiava una sigaretta lungo il fianco.
 
Il chitarrista se ne accorse. "Non si fuma qua dentro." riuscì a farsi sentire da lui senza voltarsi, nonostante il trambusto chiassoso. 
 
"Non balli?" fu la risposta inaspettata di Gerard.
 
"Tu?"
 
"Naa, non è il mio genere e tu dovresti saperlo bene."
 
Frank rise nonostante non ne avesse avuto intenzione. "Non sono tua madre, non devo per forza conoscere ogni tua singola sfumatura."
 
"Ma io ho 50 sfumature diverse, Anastasia."
 
Lo guardò un attimo, e lui ricambiò, sembravano dirsi tante cose, eppure nessuna.
 
"Ah, quindi adesso io sarei Anastasia, signor Gray?"
 
Gerard guidò gli occhi altrove, sulla marea di gente davanti a loro. "Vedo che inizi a capire finalmente."
 
Frank gli diede una gomitata repentina. "Piantala."
 
"Come vuoi, violento." Poi intrecciò senza preavviso, a dolce tradimento, le sue dita in quelle dell'amico. "Esci un attimo con me?"
 
Frank boccheggiò, il suo cervello ormai era pappa molla, gelatina, si stava liquefacendo, nemmeno fosse stato del ghiaccio atlantico che scioglie inevitabilmente al sole. E effettivamente faceva caldo. Forse era daltonico, ma le luci improvvisamente gli sembravano tutte dello stesso colore: rosse. "Avril dov'è?" buttò lì, tentando disperatamente di darsi un contegno.
 
"Non lo so, ma è meglio che non ci sia. Per ora non ho voglia di rimanere con lei."
 
Trovò il coraggio di alzare lo sguardo. "Capito."
 
"Allora, vieni?" domandò Gerard, ricco di aspettativa.
 
"S-si, non c'è problema. Tanto qui mi stavo giusto annoiando."
 
   
 
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