10 Giugno, liceo Maido, ore 5:30 P.M.
-Libeeeertà!- esclamò una contentissima Nami, sventolando la cartella ed uscendo entusiasta dall'edificio scolastico.
Dietro di lei, con più calma, seguivano Yasu e Sakura, a braccetto.
-Uh, hai visto Nakao?- domandò ad un tratto la più alta, guardandosi intorno.
Nami placò l'entusiasmo e si voltò verso l'amica, la cartella stretta nei pugni dietro la schiena.
-No, in effetti no.- commentò quindi la ragazza dai capelli rossi, grattandosi confusa il capo.
Proprio in quel momento, un paio di mani le coprirono la visuale.
-Chi sono?-
-Nakao finiscila, so perfettamente che sei tu.-
Ridacchiando, il ragazzo prese in braccio la fidanzata, facendole cadere la cartella a terra.
-Viva l'estaaate!-
-KAITO NAKAO, METTIMI SUBITO GIU'!-
-Oh, lo farò subito,- disse Kaito astutamente, scuotendo i capelli biondi. -... ma tu devi darmi un bacio.-
Nami alzò gli occhi scuri al cielo ed incrociò le braccia.
-Non ci penso nemmeno.-
-Peggio per te.- commentò a quel punto il più grande, iniziando a farla dondolare qua e là.
-KAITO SMETTILA, QUANDO SCENDO TI UCCIDO!- tuonò la piccola Otani, dimenandosi tra le braccia del giovane.
-Macché, ti si vedono anche le mutandine, così...-
A quel punto, Nami iniziò a tirare, con le sue piccole manine, i capelli biondi del fidanzato che cominciò a guaire di dolore.
-Fammi scendere.-
-AHI! Sì, subito!-
Nami finalmente toccò terra, si sistemò la gonna e, rossa in viso, lanciò un'occhiataccia al ragazzo: -Idiota.-
-Ti amo anche io.-
Yasu e Sakura risero, mentre Kaito rubava un bacio alla ragazza.
Dietro di lei, con più calma, seguivano Yasu e Sakura, a braccetto.
-Uh, hai visto Nakao?- domandò ad un tratto la più alta, guardandosi intorno.
Nami placò l'entusiasmo e si voltò verso l'amica, la cartella stretta nei pugni dietro la schiena.
-No, in effetti no.- commentò quindi la ragazza dai capelli rossi, grattandosi confusa il capo.
Proprio in quel momento, un paio di mani le coprirono la visuale.
-Chi sono?-
-Nakao finiscila, so perfettamente che sei tu.-
Ridacchiando, il ragazzo prese in braccio la fidanzata, facendole cadere la cartella a terra.
-Viva l'estaaate!-
-KAITO NAKAO, METTIMI SUBITO GIU'!-
-Oh, lo farò subito,- disse Kaito astutamente, scuotendo i capelli biondi. -... ma tu devi darmi un bacio.-
Nami alzò gli occhi scuri al cielo ed incrociò le braccia.
-Non ci penso nemmeno.-
-Peggio per te.- commentò a quel punto il più grande, iniziando a farla dondolare qua e là.
-KAITO SMETTILA, QUANDO SCENDO TI UCCIDO!- tuonò la piccola Otani, dimenandosi tra le braccia del giovane.
-Macché, ti si vedono anche le mutandine, così...-
A quel punto, Nami iniziò a tirare, con le sue piccole manine, i capelli biondi del fidanzato che cominciò a guaire di dolore.
-Fammi scendere.-
-AHI! Sì, subito!-
Nami finalmente toccò terra, si sistemò la gonna e, rossa in viso, lanciò un'occhiataccia al ragazzo: -Idiota.-
-Ti amo anche io.-
Yasu e Sakura risero, mentre Kaito rubava un bacio alla ragazza.
10 Giugno, casa Koizumi-Otani, ore 6:00 P.M.
-Aaaaatsushi?- pigolò Koizumi, carezzandosi il ventre un po' gonfio, allungandosi sul divano.
Otani si massaggiò una tempia - anch'esso sul divano, o meglio, su piccolo posto che era riuscito a ricavarsi dopo l'intrusione delle gambe della moglie su di esso - e sospirò: -Che c'è?-
-Lo sai di cosa avrei voglia?-
L'uomo sollevò gli occhi al cielo: quando era incinta, Risa era semplicemente un incubo.
-Di cosa?- domandò, inarcando un sopracciglio.
-Di...-
La donna venne interrotta dalla porta di casa che si aprì.
-Sono a caaasa!- esclamò Nami, raggiungendo i genitori nel salone. -Che accidenti state facendo?- domandò perplessa, notando il capo della madre sulle ginocchia del padre.
-Tua madre, Na-chan, sta solo per mandarmi in un posto assurdo per soddisfare le sue voglie.-
Nami avvampò: -Le... sue voglie?- ripeté in imbarazzo.
I due genitori si lanciarono un'occhiata perplessa, poi scoppiarono a ridere.
-Parlo delle voglie da gravidanza.- sboffò Atsushi. -Da quando sei così...?- Pervertita?
"Colpa di Kaito" pensò la ragazza colpevole, mordendosi un labbro: però poi sorrise.
-Con voi non si può mai sapere.- commentò, stringendosi nelle braccia per poi scappare al piano di sopra.
-... di mandarini.- disse Koizumi, dopo un momento di silenzio.
-Come scusa?-
-Ho voglia di mandarini, Otani.-
Otani si massaggiò una tempia - anch'esso sul divano, o meglio, su piccolo posto che era riuscito a ricavarsi dopo l'intrusione delle gambe della moglie su di esso - e sospirò: -Che c'è?-
-Lo sai di cosa avrei voglia?-
L'uomo sollevò gli occhi al cielo: quando era incinta, Risa era semplicemente un incubo.
-Di cosa?- domandò, inarcando un sopracciglio.
-Di...-
La donna venne interrotta dalla porta di casa che si aprì.
-Sono a caaasa!- esclamò Nami, raggiungendo i genitori nel salone. -Che accidenti state facendo?- domandò perplessa, notando il capo della madre sulle ginocchia del padre.
-Tua madre, Na-chan, sta solo per mandarmi in un posto assurdo per soddisfare le sue voglie.-
Nami avvampò: -Le... sue voglie?- ripeté in imbarazzo.
I due genitori si lanciarono un'occhiata perplessa, poi scoppiarono a ridere.
-Parlo delle voglie da gravidanza.- sboffò Atsushi. -Da quando sei così...?- Pervertita?
"Colpa di Kaito" pensò la ragazza colpevole, mordendosi un labbro: però poi sorrise.
-Con voi non si può mai sapere.- commentò, stringendosi nelle braccia per poi scappare al piano di sopra.
-... di mandarini.- disse Koizumi, dopo un momento di silenzio.
-Come scusa?-
-Ho voglia di mandarini, Otani.-
10 Giugno, casa Ishihara-Nakao, ore 6:30 P.M.
Nakao chiuse la porta della sua camera con un tonfo e si mise seduto sul letto, agganciando una mano al collo.
A terra, guardò delle brochure dell'Università: era il suo ultimo anno e doveva scegliere cosa fare dopo il diploma.
A dirla tutta, aveva la precisa idea di cosa fare dopo: c'era solo un problema.
Ad interrompere le sue elucubrazioni mentali, ci pensò un messaggiò che arrivò sul suo telefono.
A terra, guardò delle brochure dell'Università: era il suo ultimo anno e doveva scegliere cosa fare dopo il diploma.
A dirla tutta, aveva la precisa idea di cosa fare dopo: c'era solo un problema.
Ad interrompere le sue elucubrazioni mentali, ci pensò un messaggiò che arrivò sul suo telefono.
Da: Nami
A: Kaito
Ehi, tu!
Che ne dici di andare al mare con Yasu e Sakura un bel giorno di questi?
Aspetto notizie.
Ps: Prova a prendermi di nuovo in braccio quando ci vediamo, e ti faccio diventare calvo.
E sterile.
A: Kaito
Ehi, tu!
Che ne dici di andare al mare con Yasu e Sakura un bel giorno di questi?
Aspetto notizie.
Ps: Prova a prendermi di nuovo in braccio quando ci vediamo, e ti faccio diventare calvo.
E sterile.
E il suo problema si chiamava Nami Otani.
Angolo dell'Autrice:
Meeeow, ciao a tutti!
Dunque.
Il capitolo è microscopico, I know.
Ma sto sganciando una bomba più o meno grande e non voglio sapere (
Poi, ho notato solo ora il collegamento alla mia OS Voglia di Fragole.
Che dire, oh beh òwò
Vi ringrazio per essere passate, caaaarrre :3
Anyway, no, non ho dimenticato nessuna delle long che ho in corso: sto provvedendo a scrivere il quarto capitolo di Diamonds.
Alla prossima!