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Autore: TheHellraiser    20/07/2015    2 recensioni
È lui. È tornato.
Michael non ha mai smesso di dire a Stella, fin da quando era piccola, che ognuno deve combattere le proprie guerre. Lei non ha mai saputo perchè insistesse così tanto su questo concetto, ma l'ha fatto. Ora però il passato di Michael è tornato, e quella guerra non è più solo la sua. L'ultimo atto (si presume xD) di questa serie, in cui verrà pure spiegato perchè Kyle è così rompipalle (sì, so che lo aspettavate.) x°D Have fun.
Genere: Angst, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Herobrine, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Minecrafters' Tales'
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Ok, ok. Il capitolo è orribile e non è nemmeno autoconclusivo, lo so, ma perdonatemi, stava diventando troppo lungo e incasinato. Il prossimo sarà migliore, ve lo giuro çAç
 
Spix, guardando all’orizzonte, riuscì ad intravedere il profilo delle montagne del bioma che stava a Nordest di New Emerald City, le Extreme Hills+ più alte dell’Overworld. Era proprio in quella direzione che Drake si stava dirigendo a tutta velocità, così anche Stella e Spix andarono di là. Nelle Extreme Hills faceva già meno freddo rispetto alle ice plains, infatti la temperatura era persino meno rigida rispetto a quella della taiga. La neve cominciò a sparire rapidamente, rimpiazzata da erba o da blocchi di roccia. Questo sembrò essere un sollievo per i cavalli, che ora facevano molta meno fatica a correre visto che non erano ostacolati dalla neve. Anche Drake se ne accorse, e ricominciò a colpire la schiena del cavallo senza pietà per farlo correre di più. L’animale, che non ce la faceva più dopo tutta quella corsa, continuò ancora per qualche centinaio di blocchi, ma dopo poco collassò a terra, trascinando con sé anche Drake. La Sentinella lanciò un urlo e cadde con il cavallo, fortunatamente senza finirci sotto. Stella fece segno a Spix di rallentare, in modo che Drake non si accorgesse di loro girandosi. Drake cercò di far alzare nuovamente il cavallo, ma ben presto si accorse che l’animale era morto di fatica e non poteva di certo trasportarlo. Inferocito, diede un calcio alla carcassa del cavallo e proseguì a piedi, mettendosi a correre fra le rocce. Stella ci pensò su un secondo, guardando Drake che correva, e dopodichè scese da cavallo, consegnando le briglie a Spix.
-Spix, fai riposare un attimo i cavalli, io seguo Drake. Non è che hai qualche pozione da darmi che possa aiutare? Qualsiasi cosa va bene- gli disse. Spix ci pensò su un secondo, poi prese una manciata di pozioni dall’inventario e le porse a Stella.
-Ho pozioni di Forza, di Water Breathing, di Rigenerazione, di Invisibilità e di Night Vision. Poi ho una splash di Harming, ma questa dubito che ti serva, non è il tuo stile di combattimento- rise Spix. Stella annuì, prendendo le pozioni che Spix le stava porgendo, e mettendosele in tasca. Dopodichè, lo salutò con un gesto della mano e si mise a scalare una parete rocciosa con la stessa destrezza di Ezio Auditore, nel tentativo di raggiungere un punto alto per vedere dove fosse andato Drake. La Sentinella stava ancora correndo all’impazzata, senza dare segni di fatica o di volersi fermare, e Stella si rassegnò a seguirlo, tenendosi in alto in modo che Drake non potesse individuarla. Proseguirono così per varie centinaia di blocchi, e Stella si accorse che stavano andando verso l’oceano. La cosa la lasciò perplessa. Aveva intenzione di attraversare l’oceano a nuoto? Non capiva quale fosse il reale obiettivo di Drake, visto che fino a quel momento aveva pensato che lui avesse tutta l’intenzione di andare da Herobrine. Ma forse, si era sbagliata. Magari stava solo scappando a caso, ma questa opzione le sembrava poco plausibile. Insomma, andando in quella direzione si stava mettendo in trappola da solo, visto che davanti a lui aveva l’oceano e dietro di lui semplicemente loro che lo stavano inseguendo. La risposta a tutte le sue domande, tuttavia, arrivò in breve. In mezzo alle montagne, nella direzione in cui Drake stava correndo, c’era una larga valle naturale… In cui stava un campo. Una moltitudine di casupole di legno – grandi appena abbastanza per farci stare una persona in ognuna – era stata costruita in quella valle. In più, in giro per il campo, c’erano dei players di dubbia fazione affaccendati in vari tipi di attività. Quando Drake arrivò in prossimità del campo, cominciò a sbracciarsi all’impazzata, urlando verso quelli che sorvegliavano il perimetro del campo. Le guardie si accorsero subito di Drake e corsero da lui, per sentire cosa volesse dire. Stella scese dalla cima delle Extreme Hills, avvicinandosi il più possibile per ascoltare cosa stessero dicendo. Non ci riuscì molto bene, tuttavia, perché le montagne circondavano il campo ma non c’erano molti alberi o altri nascondigli all’infuori di qualche ammasso di roccia alto qualche blocco. Fu dietro uno di questi che Stella si nascose, aiutata dal buio che la rendeva invisibile agli occhi delle guardie. Si mise ad ascoltare, ma ormai il discorso era già quasi finito.
-…Sì. Devo parlare con Lord Herobrine subito. Quelli potrebbero essere pericolosi- disse Drake ad una delle guardie, con tono preoccupato. La guardia ci pensò su attentamente, guardando Drake e ponderando l’opzione, e infine annuì.
-Certo. Vieni, ti scorto da Lord Herobrine. Tu invece resta qui a fare la guardia, mi raccomando- disse, rivolgendosi al compagno. Drake annuì, e l’altra guardia si rimise a pattugliare la zona, lasciando che i due compagni andassero da Herobrine. Stella trasalì nel notare che entrambe le guardie portavano sugli avambracci il tatuaggio delle Sentinelle. Allora aveva visto giusto, Herobrine aveva radunato un nuovo esercito. Stella rimase immobile nell’ombra, pensando attentamente a cosa fare. La situazione era critica, tuttavia doveva trovare Herobrine e ammazzarlo. Sinceramente, visto il fanatismo generale delle Sentinelle nei confronti del loro Lord Herobrine, probabilmente si sarebbero disperse se il loro leader fosse morto, esattamente come i guerrieri del Nether nella guerra precedente. Però, come raggiungerlo? Il campo pullulava di Sentinelle, e Stella non sapeva come fare per non farsi vedere. Seguendo con lo sguardo la Sentinella che pattugliava il confine, si disse che forse non le serviva non farsi vedere. Bastava solo che non capissero che lei non era una Sentinella. Ci pensò su per un lungo istante, decidendo infine che quello poteva essere un buon piano. Attese che la guardia si avvicinasse alla sua posizione, e quando fu abbastanza vicina balzò fuori di colpo e saltò addosso alla guardia. Gli tagliò la gola con un gesto rapido e trascinò il cadavere nel nascondiglio da cui era uscita.
-Bene, amico. Prestami la tua armatura un secondo- disse Stella fra sé, togliendo l’armatura dalla Sentinella morta e levandosi la sua. Scavò un buco in terra e ci mise dentro la sua armatura in diamante, infilandosi poi quella della Sentinella, che era in ferro e portava cesellato sul petto lo stemma della fazione. Dovette nascondere anche la spada di Smeraldo, ma portò con sé quella in diamante. Stella attese un momento in cui nessuno la vedesse, e poi uscì dal nascondiglio senza farsi troppi problemi, entrando nel campo con naturalezza. Una volta dentro, si mostrò disinvolta. Lì era pieno di Sentinelle affaccendate in varie attività come ad esempio costruzione di armi o riparazioni di armature, mentre molte altre dormivano. Un paio di ragazzi, vedendola, si scambiarono commentini e gomitate complici indicandola, ma Stella si trattenne dal prenderli a calci, sforzandosi di ricordarsi che non era lì per dare una lezione a gente che faceva commenti su di lei il cui contenuto era facilmente immaginabile. Proseguì nel campo, salutando qualche Sentinella qua e là per sembrare il più naturale possibile, ma al tempo stesso senza perdere di vista Drake che stava camminando nella folla assieme alla guardia. Attraversarono tutto il campo, e infine i due uscirono dallo stesso incamminandosi verso una montagna lì vicina. Ai piedi di questa, voltato di spalle, stava un tipo che Stella non riusciva a vedere molto bene. Portava un mantello che lo copriva, e stava appoggiato con entrambe le mani su una spada che aveva piantato a terra di fronte a sé. L’unico particolare che era possibile distinguere era la sua discutibile capigliatura, capelli castani e disordinati. Stella fece una smorfia nel vedere quel tipo, le dava una sensazione sgradevole. Decise di nascondersi tra due capannelle che stavano giusto al confine del campo, in modo da poter seguire il discorso. Drake, vedendo lo strano tipo, ignorò completamente la guardia e corse verso di lui, trafelato.
-Lord Herobrine! Lord Herobrine! C’è un’emergenza!- disse verso lo strano tipo. Evidentemente, quello doveva essere Herobrine. La prova arrivò quando lui si girò verso Drake. Stella lo osservò attentamente. Sembrava relativamente giovane rispetto a Michael, sebbene dovessero avere circa la stessa età. I suoi occhi erano completamente bianchi, come quelli del Re del Nether. Inoltre, era incredibilmente muscoloso. La maglietta che portava, infatti, sembrava quasi non riuscire a contenere la sua possanza fisica, e sembrava incredibilmente attillata anche se probabilmente era solo di misura normale. Non era pompato, tuttavia, ma semplicemente molto muscoloso, persino più di Michael. Probabilmente, si disse Stella, prendersi un cazzotto in faccia da quel tipo non doveva essere un’esperienza divertente. Un’aura rossa appena visibile lo circondava, segno che probabilmente doveva essere sotto l’effetto di qualche tipo di pozione di forza, cosa che indubbiamente lo rendeva ancora più pericoloso. Il mantello che portava contribuiva ancora di più a farlo sembrare grande, quasi come se fosse un qualche re in guerra.
-Cosa c’è?- chiese, con tono così gelido che sembrava provenisse dalle profondità di una tomba. Non sembrava essere molto contento di essere stato disturbato. Drake si zittì improvvisamente, con la stessa espressione di uno che avrebbe volentieri preferito avere una pozione di Invisibilità sottomano.
-Forza, parla- continuò Herobrine, incrociando le braccia e fissandolo dritto negli occhi. Drake stava sudando freddo, e boccheggiò un po’ prima di cominciare effettivamente a parlare.
-Lord Herobrine, ero stato mandato in ricognizione allo Skeleton Leap per vedere se fosse sicuro portare l’esercito lì. Il posto è ancora intoccato, tuttavia… Tuttavia ho trovato un gruppo di guerrieri. Sono stato sconfitto e catturato- piagnucolò Drake a voce bassa, chiaramente spaventato da una possibile reazione di Herobrine. Quello si limitò a socchiudere gli occhi, senza commentare, come se ci stesse pensando su. Dopo una manciata di secondi, si decise finalmente a rispondere.
-Guerrieri. Uhm. E perché ti hanno catturato?- chiese, fissando Drake dritto negli occhi.
-Mi hanno interrogato. Sapevano che ero una Sentinella, ma non gli ho detto niente- disse Drake, stavolta più sicuro. Probabilmente, ora era sicuro di aver fatto una buona cosa, perché non aveva detto niente a Stella.
-Sapevano, dici? Per caso fra di loro c’era un Hardcorer con una cicatrice sulla faccia? Trentanove anni, occhi verdi, capelli neri?- chiese Herobrine. Stella capì che stava descrivendo Michael, ma Drake scosse energicamente la testa.
-No, Lord Herobrine. Tuttavia, c’era una ragazza che mi ha chiesto di lei. Non so chi fosse, ma sembrava pericolosa. Capelli rossicci, armatura di diamante e occhi sul verde acqua bluastro- descrisse Drake, parlando di Stella che l’aveva interrogato. Lei sogghignò fra sé, pensando a che faccia avrebbe fatto Drake se avesse saputo che lei era lì. Herobrine sospirò, rinfoderando la spada che aveva piantato a terra.
-Non importa. Se non c’è Michael, sarà uno scherzetto ucciderli, quando porteremo l’esercito fin lì. Per ora preparatevi, presto partiremo. Andate- ordinò Herobrine, con un gesto imperioso della mano. Drake e la guardia ubbidirono immediatamente all’ordine, tornando indietro. Stella trasalì, e si nascose appena in tempo dentro una delle casupole perché Drake non la vedesse. Quando i due furono passati oltre, lei uscì dal nascondiglio, riprendendo a spiare Herobrine che ora era solo nella notte. Stava passeggiando nella radura con aria assorta, guardando le stelle che brillavano alte nel cielo e pensando. Ad un certo punto, prese e andò verso l’oceano, che doveva essere lì vicino. Stella lo seguì da una certa distanza, procurando di non farsi vedere dal guerriero. Prevedibilmente, Herobrine arrivò fino alla spiaggia, e rimase ad osservare la distesa d’acqua che aveva di fronte. Sganciò la spada dalla cintura e la buttò a lato, liberandosi poi anche del mantello e della maglietta, restando solo con i pantaloni. Stella, che lo stava sorvegliando, notò che alche lui portava il tatuaggio delle Sentinelle, che gli copriva gran parte della parte bassa del petto. Dopo essersi svestito, Herobrine prese una pozione che Stella non riuscì a distinguere dalla tasca e la bevve. Le branchie che comparirono sui lati del suo collo aiutarono Stella a capire che probabilmente la pozione era di Water Breathing. Le pareva un po’ eccessivo per uno che voleva farsi una nuotata, così quando lo vide tuffarsi nell’oceano decise di seguirlo. Si avvicinò alla riva, togliendosi l’armatura che aveva rubato alla Sentinella e buttandola in mare. Prese la pozione di Water Breathing che Spix le aveva dato, la mescolò con quella di Night Vision, e bevve l’intruglio. Il fondo del mare diventò improvvisamente più chiaro, e Stella si tuffò a sua volta. Una volta in mare, non le fu difficile individuare Herobrine, che stava nuotando sempre più a fondo, verso uno strano ammasso di roccia non identificabile. Avvicinandosi a nuoto, Stella si accorse che si trattava di una specie di tempio fatto in uno strano tipo di roccia che lei non aveva mai visto, ma di cui aveva sentito parlare. Prismarine, o qualcosa del genere. Herobrine si stava dirigendo proprio verso il tempio, così Stella fece lo stesso. Il tempio, tuttavia, non sembrava essere completamente originale. Alcuni muri, infatti, erano stati sostituiti da ampie vetrate, ed era possibile intravedere alcuni oggetti all’interno, quasi come se qualcuno avesse colonizzato il tempio stesso. Herobrine nuotò sotto la base del tempio, raggiungendo una specie di buco scavato nelle fondamenta. Stella aspettò qualche attimo, lasciando andare avanti lui, e infine si infilò a sua volta nel buco. Questo era alto solo pochi blocchi e pieno d’acqua, ma inaspettatamente dopo poco Stella riemerse all’asciutto. Il buco portava all’interno del tempio, che stranamente non era pieno d’acqua ma era stato prosciugato. Più precisamente, Stella emerse in quello che sembrava essere una specie di corridoio, con le pareti fatte di Prismarine. Alcune Sea Lanterns erano incastonate nelle pareti ed emettevano un bagliore soffuso che illuminava il corridoio stesso. A terra stavano dei tappeti in lana, mentre proprio intorno al buco di ingresso c’era una fila di spugne, evidentemente per asciugarsi prima di entrare. Stella uscì dal buco, asciugandosi sulle spugne e guardandosi intorno. Herobrine non c’era e il posto sembrava deserto, tuttavia per precauzione l’Hardcorer decise di sfoderare la spada. Avanzò cautamente nel corridoio, dando un’occhiata nelle varie stanze che comunicavano con esso. Scoprì che quel posto era stato adattato a tutti gli effetti come una vera e propria casa, con tanto di sala da pranzo, stanza degli allenamenti e tutto il resto. Evidentemente, quella doveva essere una specie di casa per Herobrine. Fu proprio nell’ultima stanza, la camera da letto, che Stella trovò il padrone di casa. Dando una sbirciata attraverso la porta, Stella vide Herobrine che stava guardando un grosso acquario in vetro costruito nella parete della camera. Dentro l’acquario stava un gigantesco mob a forma di pesce grigio con un occhio solo, che portava una targhetta attaccata alla coda con su scritto “Elder Guardian #2”. L’acquario sembrava comunicare con una vasca più piccola a lato, in cui nuotava una moltitudine di Squid ammassati fra di loro. Le due vasche erano divise da una porta di vetro collegata a dei pistoni, e che quindi probabilmente poteva essere aperta da fuori. Sul muro vicino alla vasca dell’Elder Guardian, infatti, c’era un bottone. Stella si chiese quale fosse la funzione di quella strana vasca comunicante, ma non ebbe molto tempo per pensarci, perché Herobrine cominciò a parlare facendole prendere un mezzo infarto.
-Ehi, bello. È ora di cena- disse, e Stella si accorse che stava parlando con il Guardian e non con lei, fortunatamente. Herobrine premette il bottone che stava vicino alla vasca e il portello di vetro si aprì, risucchiando uno Squid nella vasca grande in cui stava il Guardian. Quello, vedendo il mob nella sua vasca, lo caricò e lo sbranò, mangiandolo soddisfatto. Il portello si richiuse e Herobrine posò una mano sul vetro, guardando l’Elder Guardian che nuotava, tranquillo e sazio. Dopodichè, il guerriero si stiracchiò per bene, sogghignando fra sé per una ragione che inizialmente Stella non capì, ma che purtroppo le fu chiara presto.
-Guarda che lo so che sei lì. Non sono mica stupido- ghignò, stavolta riferito proprio a Stella. Lei, ormai scoperta, uscì dal nascondiglio con la spada alla mano, e finalmente si trovò faccia a faccia con Herobrine. Doveva dire che la cosa, per qualche ragione, la spaventava più del previsto. Lui sembrava disarmato, ma questo di sicuro non aveva fatto dimenticare a Stella che quel tipo aveva sconfitto sia Michael che Winter, e aveva pure quasi bruciato vivo quest’ultimo. Si sforzò di scacciare dalla mente l’immagine delle ustioni di Winter, guardando Herobrine fisso negli occhi. Era più che evidente che non fosse un tipo qualunque, perché la sua sola presenza irradiava un potere fuori dal comune. Tuttavia Stella non si lasciò intimorire.
-È inutile che ti tenga quel sorrisetto in faccia, stronzetto. Ti ucciderò- ringhiò lei, irritata. Non aveva intenzione di nascondergli il suo obiettivo... E nemmeno di perdere.
  
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