Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Conodioeamore    23/07/2015    1 recensioni
Non è facile vivere in una famiglia che ti guarda ogni giorno come se fossi un pericolo. Un fratellastro talmente odioso che ti bullizza sempre. Una madre che ogni volta che posa lo sguardo su di te è per ricordarti che sei frutto di una notte passata con un angelo nero. Eppure, questa è la mia famiglia. Sono angeli dalle bianche e candide ali, hanno successo in qualsiasi cosa facciano, mentre io no. Per questo motivo, verrò sempre guardata con disprezzo da loro, perché non sarò mai quello che sono loro: un angelo bianco.
Il mio nome è Senja, che in greco antico sta a significare un'estraneo. Ed è proprio quello che sono io: un'estranea in una famiglia di angeli. In un certo senso è ironico, non siete forse d'accordo con me?
© (Copyright 2015 by Martina Carlucci)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Un crudele Destino gioca con i nostri fragili cuori... Prova piacere nel creare disordini, nel regalare effimeri momenti di gioia seguiti da cupe giornate di tristezza... Il Dolore, Suo fedele compagno, ci avvolge nel suo gelido manto facendoci soffocare... (DESTINO – DI STELLANERAXES) Il simile a Dio. L'arcangelo che spedì Lucifero all'inferno. Mickael nella sua vita passata era l'arcangelo Michele. Decise di reincarnarsi in un ragazzo, per volere di Dio. Almeno così disse. Per quel che ne sapevo, non era in grado di amare nessuno. Lo si poteva considerare una marionetta, dato che faceva qualsiasi cosa gli dicesse Dio. Non aveva una propria volontà, il poveretto. Non mi aveva dato nessuna spiegazione, in merito a quella sue reazione strana. Se ne andò semplicemente, lasciandomi come un'allocca guardandolo allontanarsi a grandi passi. Certi suoi comportamenti erano davvero da denunciare al manicomio. E poi uno si lamenta che rinchiude i propri fratelli. Al termine delle lezioni mi fermai ad aspettare Violet al cancello e ne approfittai per osservare gli studenti che mi passavano davanti con le loro uniformi. Tutto sommato era stata una giornata piacevolmente tranquilla. Dal mio punto di osservazione vidi Gabriel, Alexander e Beatrix uscire dalla scuola, seguiti da Jason, immerso in un dialogo apparentemente fitto con Micka e un altro ragazzo. Jason gettò una fugace occhiata dalla mia parte, ma nella confusione non sembrò notare la mia presenza. Mezzo minuto più tardi, quando il grosso degli studenti era sciamato e solo alunni singoli uscivano dal cancello, spuntò anche Gage. Spingeva la bicicletta con la testa china e mi si fermò proprio davanti. «Ehi, Sen» mi salutò sorridendomi. Trasalii quando mi salutò e la mia reazione lo indispettì un tantino. Intanto, mio fratello si era fermato e si guardava intorno con attenzione. Molta attenzione. Troppa attenzione. Mi piacerebbe sapere quale sia il suo problema. «C-ciao, Gage» bofonchiai. Oh no, mio fratello ci stava osservando. Perché proprio in quel momento? Volsi lo sguardo altrove, facendo finta di cercare Violet. «Cerchi qualcuno?» mi domandò, seguendo con lo sguardo i miei movimenti disordinati. «Sì, una mia amica» gli risposi secca. «E questa tua amica ha anche un nome?» «Violet» urlai, non appena riuscii a vederla in mezzo ai ragazzi che uscivano dalla scuola. «Ehi, non c'è bisogno di urlare» si lamentò Gage, che mi stava ancora vicino. Io lo ignorai ed andai dritta dalla mia amica. «Sen, eccoti finalmente!» esordì la ragazza. «Vogliamo andare?» «Certo.» «Andare, dove?» Gage intanto si era avvicinato a noi, ascoltando la conversazione. «Lo conosci?» mi domandò Violet, con aria guardinga. Gage non mi diede il tempo di rispondere che subito si presentò. «Piacere, sono Gage. Mi sono appena trasferito e sono in classe con Senja nella Special Black» le disse, accennando un sorrisetto malizioso. Violet parve turbata da quel suo gesto, e lo guardò con aria non poco sorpresa. «Io sono Violet.» «Dobbiamo andare in biblioteca a studiare» gli risposi. «Wow, sembra figo. Cosa studiate?» Ma gli importa davvero? «Algebra. Senja è veramente una frana e le do ripetizioni. Studieremo tutto il pomeriggio.» Ma sì Violet, sputtanami per bene davanti a questo sconosciuto. In fondo, nemmeno lo conosci. Non c'è niente di meglio che raccontare gli affari miei al primo ragazzo che incontri. Gage abbozzò un sorriso divertito. «Non sapevo che avessi problemi in algebra. Perché non lo hai detto subito?» Alquanto irritata, gli risposi: «Beh, forse non volevo essere presa in giro?!» Fulmino con lo sguardo Violet. «Non c'è da vergognarsi ad andare male in qualche materia. È da umani» ribatté ironico Gage. Da umani... ma stiamo scherzando? Come da previsione, Violet scoppia a ridere in una risata sguaiata e poco elegante, che fece girare i tre quarti dei ragazzi che erano ancora rimasti difronte scuola. Tra questi c'era ancora mio fratello con il suo gruppo fidato, che non perse occasione per voltarsi dalla mia parte e lanciarmi un'occhiata che mi raggelò il sangue. Di bene in meglio. «Se vuoi, ti posso dare una mano con algebra» riprese Gage. «Sarebbe meraviglioso, però facciamo un altro giorno. Oggi vorrei trascorrere il pomeriggio sola con Violet, ti dispiace?» «Affatto. Dimmi quando vuoi.» Sapendo che mio fratello stava origliando la mia conversazione, non persi occasione per farlo innervosire. «Facciamo domani pomeriggio, dopo scuola a casa mia. Che ne dici?» «È perfetto» mi rispose, sorridendo immediatamente. Proprio sotto gli occhi di mio fratello, Gage si avvicinò a me e mi abbraccio dolcemente. «A domani allora, mia stella vespertina» mi sussurrò all'orecchio destro. Il mio cuore iniziò a battere velocemente. O cacchio! Arrossii come un pomodoro, per l'imbarazzo. Il suo caldo respiro riuscivo a sentirlo sulla mia pelle. Mio fratello, dal suo posto, si preparò a venire verso di noi ma fu immediatamente fermato da Jason, che lo calmò e lo portò da un'altra parte. Non dirmi che è geloso della sua sorellina! Gage mi lasciò andare poco dopo, io ancora rossa come un papavero. «A-a domani...» balbettai, con un'aria da ebete. Per tutto il pomeriggio non facemmo altro se non studiare algebra. Violet fu costretta a rispiegarmi tutto quanto daccapo. I teoremi basilari della matematica, Tartaglia e Pitagora. In un pomeriggio non si può pretendere di studiare tutto, però. Così finimmo che erano le sette e mezza, e la bibliotecaria fu costretta a buttarci fuori a calci. All'uscita, dopo aver salutato Violet, iniziai a correre verso la via principale senza guardare o salutare nessuno. E correvo, correvo, correvo. Correvo, per le vie della città. Correvo e non vedevo niente, solo la strada davanti a me, che si incrociava, si accavallava. Ero quasi arrivata, forse mi sarei evitata la sgridata. Rallentai ed andai a poggiarmi a un lampione per riprendere fiato. Respirai a grandi boccate l'aria fresca della sera, profumata e umida. È attorno a quel lampione che accadde qualcosa di strano. Un rumore. Alzai lo sguardo e per un attimo mi sembrò di intravedere un'ombra nera. Rimasi ferma in attesa un istante, ma non sentii né vidi più nulla. Quindi decisi di non indugiare oltre, visto il ritardo, e corsi via. E così non li sentii, su di me, quegli occhi. Non li sentii trafiggermi da parte a parte, come una radiografia. Non li sentii, bruciare nei miei come la prima volta che li ho visti, e forse è un bene. Perché non avrei saputo come reagire. Non vidi il piercing d'argento che è incastonato su quelle sue labbra morbide e vellutate. Non sentii quel respiro caldo così vicino al mio collo. E soprattutto, non vidi il volto di mio fratello, oscurato dall'odio e dal rancore nei miei confronti. Era un bene che quel lampione non rischiariva abbastanza, era un bene che io ero già arrivata a casa. Aprii la pesante porta e la chiusi alle spalle, lasciandomi dietro la strada, la sera e quegli occhi indiscreti, bellissimi. Predatori. ...................................................................................................................................................... Miei carissimi amori, ecco qui il nuovo capitolo di I love my angel. Che cosa ve ne pare? Siete curiosi di scoprire la reazione di Mickael? Credete che spossa nascere qualcosa fra Senja e Gage? Fatemi sapere nei commenti se vi è piaciuto, se non vi è piaciuto e qual'è la vostra ship preferita. A PRESTO, MARTINA
   
 
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