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Autore: Luce_Della_Sera    24/07/2015    2 recensioni
Dal primo capitolo:
“La rosa blu in natura non esiste: è solo una rosa bianca colorata. Anche io dovrò essere così: d’ora in poi, nessuno dei miei coetanei dovrà mai sapere come sono fatta in realtà!”.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15: bugie e verità

“Calmati. Andrà tutto bene”.
Letizia andava avanti e indietro nella sua stanza, con il cuore che le batteva a mille. Era già stata tesa prima di allora, naturalmente, specie poco prima di essere interrogata a scuola: ma l’ansia che provava in quel momento, ne era certa, era cento volte peggiore!
Riprese il cellulare, rileggendo per l’ennesima volta l’ultimo in ordine di arrivo nella casella corrispondente a quelli ricevuti.
 
Allora verrò alle 16, ok?
 
Guardò l’orologio: mancavano solo 15 minuti al suo arrivo, e per quanto sapesse che Ilan era sempre puntuale, una parte di lei sperava che avesse un qualche contrattempo prima di partire: non sapeva spiegarsene il motivo, ma temeva che se fosse venuto a casa sua per conoscere la sua famiglia, la serata sarebbe stata un autentico fiasco.
Le sue sorelle non mostravano più tanta gelosia per il suo fidanzamento, ma lei aveva paura che, essendo solo due bambine, si lasciassero scappare qualcosa sul loro papà: ed era una cosa che voleva assolutamente evitare, visto che non aveva ancora avuto il coraggio di rivelare la verità! Per un attimo, aveva anche pensato di prenderle da parte e dire loro che non dovevano parlarne: sapeva che l’avrebbero fatto. Ma poi si era data della stupida, dicendosi che si preoccupava troppo e che non c’era bisogno di tutte quelle manovre… inoltre, e se ad accennare alla cosa fosse stata sua madre? A lei di certo non poteva imporre il silenzio: sarebbe stata una richiesta troppo illogica per non destare qualche ansia o qualche sospetto nella mente della sua genitrice.
“Smettila di preoccuparti… Ilan sarà così in ansia già di suo, che se anche qualcuna delle tue parenti dovesse dire qualcosa, a malapena ci farà caso!”, ragionò tra sé, cercando di nuovo di tranquillizzarsi.
Nell’estremo tentativo di distrarsi, si sedette e si mise a pensare al mese che era appena trascorso: lei e Ilan avevano festeggiato il primo mesiversario da appena sette giorni, e quelle cinque settimane erano state di gran lunga le più belle della sua vita. Non c’erano ancora stati rapporti intimi, ma a lei non importava granché: era consapevole che il sesso non era tutto. E poi, non si sentiva pronta!
Proprio mentre rifletteva su questo punto, suonò il citofono; scattando in piedi come una molla, si diresse fuori della stanza, chiedendosi di nuovo se la decisione di far venire il suo fidanzato a casa fosse stata quella giusta. Si sentiva davvero totalmente in grado di affrontare quella prova? O magari avrebbe dovuto aspettare ancora, come aveva deciso di fare per i rapporti sessuali?
Prima ancora di riuscire a formulare una risposta a quelle domande, schiacciò il pulsante e fece un gran respiro, mentre sua madre e le sue sorelle, capendo chi stava arrivando, le si avvicinavano.
 
 
Dopo i convenevoli, Ilan si era rilassato, e di conseguenza anche Letizia si era calmata. Era così serena che s’era messa ad osservare con quanta maestria e tranquillità sua madre chiedeva al suo fidanzato le cose più elementari sulla famiglia,i suoi hobby e le sue abitudini!
“Se ci fossi stata io al suo posto, le mie richieste anziché essere un modo per conoscerlo meglio sarebbero sembrate quasi un interrogatorio”, pensò. “Spero di avere anche io questa scioltezza, da adulta!”. Stava iniziando ad immaginare un futuro in cui sarebbe stata di fronte al fidanzato di una sua ipotetica figlia, quando una frase pronunciata da Laura la fece tornare con i piedi per terra.
“Quindi, presto potrai guidare una macchina?”, aveva infatti chiesto la bambina.
“Sì, tra qualche settimana avrò l’esame finale della patente”.
Ilan guardò Letizia, come a chiederle se poteva spiegare alla sua sorellina la differenza esatta tra l’esame teorico, che aveva già superato, e l’esame pratico, che invece doveva ancora affrontare, ma la ragazza non se ne accorse:  stava infatti già guardando Livia, che intervenne subito dopo la gemella.
“Oh, che bello! Anche il mio papà guidava la macchina, sai?”.
“Livia, ti prego, non dire altro!”, pensò Letizia, in preda al panico.
“Adesso però è rimasta a noi, la guida la mia mamma …” continuò implacabile la bimba, “Perché lui è morto due anni fa!”.
L’adolescente si sentì morire: era consapevole che Ilan la stava fissando, ma non ebbe il coraggio di restituirgli lo sguardo. Pur sapendo di non comportarsi in modo molto maturo, per non mostrare il suo turbamento contò fino a cinque e filò in bagno, sperando che gli scenari disastrosi che stava già immaginando non si avverassero.
 
 
L’ascensore non le era mai sembrato tanto lento e angusto: qualche ora prima le era sembrato velocissimo e spazioso, e in quel momento invece le sembrava che il tempo non passasse mai. Ilan non le parlava, e lei non sapeva cosa dire!
“Allora ciao … sono stata contenta di vederti, e sono felice che la mia famiglia ti sia piaciuta!” esordì poi, una volta arrivati a destinazione.
“Davvero?” domandò lui, scettico.
“Che intendi dire?”. Letizia aprì il portone, facendo la finta tonta: sperò che lui non si accorgesse, mentre la seguiva fuori, di quanto le tremassero le mani.
“Lo sai benissimo. Perché non mi hai detto di tuo padre?”.
“Ehm, io …”.
Come spiegargli il motivo della sua bugia? Lui le avrebbe creduto? Decise di riprovare.
“Devi sapere … che io…”.
Non ci riusciva, era più forte di lei. Non sapeva proprio come spiegarsi, e oltretutto aveva paura che dicendo la verità avrebbe peggiorato la situazione.
“Cosa dovrei sapere? Che ho una fidanzata bugiarda? Se è questo, allora puoi risparmiare il fiato: lo so già”.
“No … cioè, senti … non sono ancora pronta a dirtelo. Se mi dai un po’ di tempo …”.
“Un po’ di tempo? E per cosa, per inventare altre stupidaggini? Ora capisco perché non volevi che venissi da te: sono proprio un cretino, era evidente che stavi cercando in tutti i modi di rinviare apposta, sperando in chissà quale miracolo che ti salvasse dalla realtà delle cose. Devi considerarmi proprio un idiota, vero? Uno che abbocca a tutto? Avrei dovuto immaginarlo sin da quando ti ho vista con le lenti: sei falsa in ogni cosa, dal fisico al resto”.
“No … non è vero!”, protestò Letizia debolmente.
“Ah, non è vero? Bene, allora quando trovi il modo per dimostrarmelo, chiamami! Capisco che la morte di tuo padre non è un argomento leggero, ma non è certo stata colpa tua e quindi non vedo perché dovevi tenermelo nascosto, specie considerando quello che c’è tra noi. O almeno, considerando quello che io pensavo ci fosse, tra di noi!”.
“Ma c’è, cucciolo. C’è, non ho mai finto su questo!”.
La ragazza era disperata, ma non voleva mettersi a piangere davanti a lui: non amava fare scene da soap opera. L’unica cosa che voleva è che Ilan capisse quanto lo amava, nonostante avesse sbagliato a nascondergli un dettaglio importante riguardante la sua situazione familiare… sperava che la sua espressione si addolcisse, ma così non fu.
“Sì, certo, come no! Ricordati quello che ti ho detto, e riflettici.”.
Detto questo, il ragazzo se ne andò, senza voltarsi indietro.
 
 
“Sì, certo, come no! Ricordati quello che ti ho detto, e riflettici.”
Non le aveva detto che la lasciava: le aveva solo detto che doveva riflettere.
E allora, perché non le rispondeva al cellulare?
Letizia non sapeva più cosa fare: stava talmente male che la cena aveva minacciato di tornare fuori dal suo stomaco parecchie volte. Avrebbe voluto dormire, ma sapeva che non ci sarebbe riuscita finché non si fosse sfogata, e non avesse parlato con qualcuno! Ilan a quanto pareva non voleva rendersi disponibile però, e forse era già andato a dormire anche se erano solo le undici di sera; pensò di chiamare Micol, ma poi scosse la testa. Che senso aveva metterla in mezzo? Era la sorella di Ilan, dopotutto, quindi di certo non sarebbe rimasta insensibile verso la situazione che si era creata tra loro!
Doveva restare neutrale, per il bene di tutti e tre: se proprio doveva venire informata di quanto era successo, era meglio che fosse il fratello a parlargliene. Ne aveva più diritto!
Prima ancora che pensasse a cosa altro poteva fare per calmarsi, il suo cellulare si illuminò, e lei si affrettò a leggere il messaggio appena arrivato con il cuore in gola.
 
Leti, ciao, come va? Com’è andato il confronto famiglia-fidanzato? Io tutto ok, ho delle novità che vorrei raccontarti, domani o magari lunedì quando saremo a scuola!
 

In un altro momento, quell’sms di Ambra le avrebbe fatto piacere: ma in quel frangente, Letizia si sentì delusa. Per qualche attimo, aveva sperato che fosse di Ilan, che voleva fare pace! Nonostante ciò, si sentì in dovere di rispondere.
 
E’ stato un disastro…ho combinato un casino, abbiamo litigato e ora non so neanche più come finirà la nostra storia! Tu invece che mi dici? Le novità a cui hai accennato riguardano Akemi, per caso?
 
La risposta non si fece attendere.
 
Cosa??? Ma come? Ti va se ne parliamo meglio domani? Vieni da me, così ne approfittiamo anche per studiare. Tua madre di certo non avrà da ridire, se le dici che vieni qui per ripassare! Le mie novità aspetteranno, prima voglio che mi spieghi tutto quello che ti è successo.
 
Letizia sospirò, mentre scriveva per dire che le andava bene. Ambra aveva ragione, sua madre non avrebbe battuto ciglio sentendo che voleva andare a casa sua per studiare … e lei aveva bisogno di uscire, sia perché aveva ancora qualche compito per casa da terminare sia perché voleva sfogarsi. L’unico problema era che l’indomani avrebbe dovuto dire alla coetanea tutta la verità, compresa la parte riguardante la morte del padre… e ciò, quindi, equivaleva anche a scoprirsi troppo, cosa che aveva sempre voluto evitare! Scoprirsi era dare all’altro la possibilità di avere un vantaggio, e concedere vantaggi era pericoloso, perché essi potevano rivelarsi delle vere e proprie armi: ma non aveva altra scelta. Se voleva salvare la sua relazione, avrebbe dovuto iniziare a dire finalmente la verità, per quanto doloroso e complicato potesse essere… e avrebbe dovuto di conseguenza anche lasciar uscire la rosa bianca che era, e che probabilmente sarebbe sempre stata.

  
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