Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Scarl_Bloom 94    24/07/2015    1 recensioni
Una bambina viene trovata a Bosco Atro da Legolas e da suo padre Thranduil. Le viene dato il nome di Lùthien e successivamente portata a Reame Boscoso. Lùthien cresce insieme al figlio del sovrano e col tempo il loro legame si rafforzerà. Quello che ha sempre visto come un fratello maggiore si rivelerà essere qualcosa di più.
Nessuno però conosce la sua vera identità. Passo dopo passo tutti i segreti verranno svelati.
In questa Fan Fiction ripercorreremo i fatti narrati ne "Lo Hobbit" e ne "Il Signore degli Anelli", dal punto di vista degli Elfi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'A Light into Darkness'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La figlia della Foresta

 

12: Voi conoscerete la verità, e la verità vi renderà folli

 

Fu un bacio lungo e intenso. I due amanti si baciarono fino a consumarsi le labbra. Non riuscivano a staccare le loro bocche, era da troppo tempo che aspettavano quel momento per poterlo concludere così brevemente. Entrambi, però, erano consapevoli del fatto che Pontelagolungo fosse in serio pericolo, e dovevano sbrigarsi a far qualcosa per salvare tutta quella povera gente.  Ora che l’odio, le incomprensioni, e le menzogne erano finalmente cessate, nessuno avrebbe più impedito che il loro amore vivesse alla luce del sole. Potevano amarsi, dopo secoli in cui quell’amore era stato soffocato, potevano smettere di fingere e, finalmente, aprire il proprio cuore l’uno all’altra.

 

<< Dobbiamo andare >> le sospirò Legolas sulle labbra, alzando il capo verso la città, che veniva attaccata da quella strana creatura alata. << Dobbiamo aiutarli. >>

 

Lùthien annuì e, afferrata la mano del suo Elfo, si lasciò guidare verso il suo cavallo. Stava ancora pensando a quel bacio, e alle parole di Legolas. Tuttavia doveva tornare in sé, erano nel bel mezzo di una battaglia, non poteva permettersi di pensare all’amore, in un momento come quello.

 

Legolas la aiutò a salire sull’animale, portandola dietro di sé, e dicendole di tenersi stretta a lui. Lùthien non se lo fece ripetere una seconda volta, subito si aggrappò al corpo dell’Elfo poggiando il capo contro la sua schiena. Chiuse gli occhi, come per voler assaporare il dolce profumo di Legolas. Quel profumo che aveva sognato per secoli. Ora poteva goderselo a pieno.

 

<< Sei riuscito a uccidere quel Mostro? >> gli domandò qualche secondo dopo che il cavallo ebbe iniziato a galoppare.

<< No >> ringhiò l’Elfo << E’ fuggito. E’ scappato via come un coniglio, quel codardo. >>

<< Non avrei dovuto lasciarti da solo. Quell’Orco è molto forte. >>

<< Hai fatto quello che andava fatto, Lùthien. Bolg non mi spaventa. Anzi, non vedo l’ora di affrontarlo nuovamente in battaglia. La prossima volta non mi sfuggirà. >>

La ragazza fece per aprire bocca nell’intento di rispondere al Principe, ma la vista di Pontelagolungo che andava a fiamme le fece perdere la parola. Nel cielo, una creatura stava attaccando la città sputando del fuoco dalla sua bocca.

 

<< Smaug. >> Pronunciò l’Elfo << I tuoi amici Nani devono averlo risvegliato. >>

<< Smaug? >> ripeté Lùthien, ricordando perfettamente quando l’aveva incontrato per la prima volta << quel Drago, anni orsono, stava per uccidermi. >>

<< Un motivo in più per startene alla larga >> le disse Legolas, preoccupato.

<< Cosa? No, scordatelo. Io e quel Drago abbiamo un conto in sospeso. >>

 

Il cavallo si fermò e i due scesero a terra, incerti sul da farsi. Il Principe non voleva esporre la ragazza al pericolo, ma sapeva quanto poteva essere testarda.

 

<< Lùthien >> le disse, prendendola dai fianchi e avvicinandola a sé << non ho aspettato secoli per riaverti per poi perderti un istante dopo. >>

<< Non mi perderai >> lo rassicurò lei, portando le dita a sfiorargli la bocca.

<<  E’ pericoloso >> la avvertì l’Elfo << quello è Smaug, l’ultimo dei Draghi, e solo un’arma può sconfiggerlo. >>

<< Ed io sono Lùthien, Figlia della Foresta. E non c’è Drago che possa fermarmi. >>

 

Legolas sorrise e alzò una mano per accarezzarle il volto.  Per un attimo gli parve  di vedere quella tenera e dolce bambina di un tempo.

<< Non c’è modo di convincerti, deduco. >>

<< So come difendermi, sono stata addestrata per questo. Non devi preoccuparti per me. >>

<< Comunque resterò al tuo fianco >> proseguì l’Elfo, affondando i suoi occhi celesti dentro a quelli castani della ragazza << ti proteggerò, anche a costo della vita. >>

<< Stupido Principe di razza Elfica >> borbottò lei trattenendo a stento un sorriso << quante volte te lo devo ripetere che non ho bisogno di essere protetta da nessuno? >>

<< Anche un miliardo di volte, se proprio vuoi, ma non servirà a nulla. >>

 

Entrambi si diedero una mossa, avanzarono verso le fiamme, alla ricerca dei Nani, e della gente da mettere in salvo. Lùthien vide, in lontananza, i suoi amici, su una barca, intenti a fuggire dalla grinfie del Drago. Le urla di quelle povere vittime non tardarono a far scattare in Lùthien un ira accecante. Puntò Smaug e, una volta assicuratesi che i Nani stessero bene, si diresse verso quel Mostro, afferrando il suo arco.  Durante la corsa, che l’avrebbe portata dal suo Nemico, vide che un Uomo si stava dirigendo esattamente verso la sua stessa destinazione. Aveva anch’egli un arco in mano e delle frecce dietro la schiena. Cercava di raggiungere Smaug saltando sui tetti di quelle case in fiamme, e cercando di evitare le fiamme del Drago. Lùthien non ci mise molto per capire chi fosse quell’Uomo.

Sì, ricordò quello che Gandalf le aveva raccontato. Soltanto un’arma avrebbe potuto uccidere il Drago: la freccia nera. Quando Smaug  attaccò Pontelagolungo, anni prima, il Signore della città non riuscì ad avere la meglio sul Mostro. Gli Uomini non avevano abbastanza Frecce Nere da scagliare contro il Drago e, quando anche l’ultima andò a vuoto, per la città non ci fu più alcuna speranza. Gandalf, però, le disse anche che quell’ultima Freccia, scagliata da Girion, riuscì nell’intento di colpire Smaug, ma non di ucciderlo. Tuttavia in molti ritennero che non fosse assolutamente vero e che gli Uomini avevano fallito ancora una volta, perché deboli.

Quell’Uomo che adesso si trovava sul campanile della città a scagliare frecce contro Smaug, altro non era che Bard, l’Arciere. Lùthien lo riconobbe subito. E capì, allo stesso tempo, che soltanto l’erede di Girion avrebbe potuto sconfiggere il Drago. Tuttavia non poteva riuscirci da solo, doveva far qualcosa per aiutarlo. Le Frecce che Bard scagliava contro il Nemico rimbalzavano sulla sua corazza, una dopo l’altra. Quelle frecce non potevano penetrare la sua pelle, c’era bisogno della Freccia Nera. Lùthien si avvicinò, quando vide che Bard aveva ultimato le frecce, ma in quel preciso istante un ragazzo stava cercando di raggiungere L’Uomo e, con sé, aveva un’arma: aveva la freccia che avrebbe trafitto il Drago.  La ragazza pensò che fosse arrivato, per lei, il momento di agire. Scagliò una freccia contro Smaug, con il chiaro intento di attirare la sua attenzione. Il Drago la puntò quasi subito e, abbandonando Bard, si diresse verso di lei.

 

<< Chi sei tu che osi metterti contro di me? >> le chiese quello.

<<  Non ti ricordi di me, Smaug? Ci siamo incontrati in passato. >>

<< Se t’avessi incontrata, pulce, t’avrei ucciso. >>

<< Mi hai risparmiato la vita, infatti. Hai detto che avresti voluto riaffrontarmi in futuro. >>

Smaug le si avvicinò ancora, con l’intento di guardarla meglio da vicino. Poi, d’improvviso, parve capire. << Ora ricordo. Eri quel gioiello che brillava. Gioiello che si era rivelato un inganno. Qual è il tuo vero nome? Non riesco a ricordare. >>

<< Sono Lùthien, Figlia della Foresta. >>

Il Drago la guardò intensamente, per qualche istante. << Tinuviel. >> pronunciò.

<< Conosci quel nome? >>

<< Tinuviel, ora so chi sei veramente. L’Oscuro Signore ti sta cercando. Ti vuole, e ti avrà. >>

<< Chi è l’Oscuro Signore? E perché vorrebbe proprio me? >>

<< Perché tu sei una sua creatura, piccola pulce. >>

<< Una … una sua creatura? >> il cuore le andò in gola.

<< Non manca molto, ti chiamerà accanto a sé. Spargerete sangue per la Terra di Mezzo. E tu regnerai insieme a lui. >> le rivelò ancora il Drago << la tua anima è avvelenata dal Male. E quel Male prenderà presto il sopravvento su di te. Lo stesso Male di cui si nutre il tuo Creatore, è dentro di te. Presto ucciderai tutti quelli a cui vuoi del bene, perché non saprai più distinguere ciò che è giusto da quello che non lo è. Sei il frutto del Male, dell’odio, delle Tenebre più Oscure, e della vendetta. >>

<< Sta zitto! >> gli urlò contro << stai dicendo un mucchio di fandonie >> lo accusò.

<< Mi stai dando, forse, del bugiardo? >>

 

Smaug sembrava aver perso il controllo. Agitò la sua coda per aria, mentre Lùthien non riusciva più a muoversi per via di tutto quello che le era stato appena rivelato. Vide che il Drago stava per colpirla, ma le forze le vennero a mancare e non si mosse.

 

<< Va via, pulce! >> ringhiò Smaug, colpendola con la sua coda.

 

Ma qualcuno arrivò in tempo per evitare che il Drago la colpisse. Lùthien si senti scaraventata a terra, ma capì subito di non essere stata colpita dalla coda di Smaug. Quando riaprì gli occhi si ritrovò faccia a faccia con Legolas, e quest’ultimo sembrava piuttosto arrabbiato.

 

<< Folle >> le disse semplicemente.

<< Legolas >> sussurrò lei << io …  >>

<< Shh, non dire niente >> la interruppe l’Elfo, aiutandola a rimettersi in piedi.

 

Entrambi si voltarono a guardare Smaug. Il Drago aveva cambiato obiettivo, adesso stava per attaccare Bard. Legolas e Lùthien si resero conto che l’Arco dell’Uomo era spezzato e che, anche se la Freccia Nera fosse in suo possesso, senza l’Arco non poteva far nulla. Il ragazzo, che gliel’aveva portata, se ne stava lì, dietro di lui, impaurito e tremante.

 

<< Dimmi, scellerato, come farai ora a sfidarmi? Non ti resta altro che Morte. >> Lo minacciò il Drago. << Bruceranno tutti. Non puoi salvarli dalle fiamme. >>

 

Bard posizionò il ragazzo davanti a sé, poggiando la freccia sulla sua spalla. Era chiaro il suo intento di escogitare un modo per scagliare la freccia, anche senza Arco.

 

<< Sta fermo, figliolo >> disse al ragazzo che, chiaramente, era suo figlio.

 

Smaug spiegò le ali, preparandosi ad un altro attacco. Legolas tenne ben salda la mano di Lùthien e, insieme a lei, depose le sue speranze nel coraggio degli Uomini. E, in quel momento, tutti i presenti la videro: sotto la corazza, il Drago, portava una cicatrice. Il viso di tutti si illuminò. Girion, l’antenato di Bard, era riuscito a colpire Smaug, non era affatto solo una leggenda.

Bard si fece ancor più coraggio. E, quando il Drago si trovò a una giusta distanza, scagliò la Freccia Nera, che andò a colpire l’esatto punto che era stato colpito centosettant’anni prima dal suo antenato.

 Smaug urlò dal dolore e si innalzò in cielo, finché, lentamente, si spense per poi lasciarsi cadere, morente, nel lago.

 

<< Smaug è morto. >> Pronunciò Legolas incredulo.

Lùthien lo guardò, ma nei suoi occhi non vi erano sorpresa né gioia. Le parole del Drago l’avevano turbata, a tal punto che non riusciva a sorridere davanti a una notizia di quel genere.

 

<< Non credere alle parole del Malvagio >> la rassicurò l’Elfo << io so cos’è che porti dentro, ed è tutto fuorché Male. >>

<< Oh, Legolas >> sussurrò lei, alzando gli occhi al cielo << magari potesse essere così semplice. >>

 

I sopravvissuti al massacro di Smaug corsero verso il Lago. Vi erano molti feriti tra di loro, e Lùthien era alla ricerca dei suoi amici Nani. Li vide intenti a procurarsi una barca, con lo scopo di raggiungere gli altri alla Montagna Solitaria. Si avvicinò, felice di vederli sani e salvi. Kili la puntò con lo sguardo, e lasciò per un attimo i compagni per andare da lei.

 

<< Lùthien, vieni con noi >> le disse il Nano, raggiante.

<< Non posso, va con loro, amico mio >> rispose lei, ricambiando il sorriso.

<< Io so quello che provo, e non ho paura. Tu mi fai sentire vivo. >>

<< Kili, io non posso >> fu la risposta della ragazza.

<< Io Ti amo >>

<< Kili … >>

 

Lùthien si interruppe. Sapeva che a pochi passi da lei c’era Legolas ad osservarli. Sospirò e girò di poco il capo per intravederlo con la coda dell’occhio.

 

<< Lùthien non può venire con te >> affermò l’Elfo << c’è bisogno di lei altrove. >>

 

Kili capì, dall’espressione della sua amica, che non sarebbe andata con lui. Conosceva da tempo i sentimenti che la legavano a quell’Elfo, ma solo allora si rese conto che non avrebbe avuto nessuna speranza con lei. Il suo cuore apparteneva a quel Principe.

 

<<  Voglio darti questa >> proseguì il Nano, mettendo un oggetto nelle mani di Lùthien << come promessa. >>

 

Era la stessa promessa che, kili, aveva fatto alla madre. Lùthien ricordò la notte in cui il piccolo Nano glielo aveva confidato.

 

Lei sentì gli occhi farsi lucidi, mentre Kili tornava dai suoi compagni e, insieme a loro, si dirigeva verso la Montagna Solitaria.

Legolas le venne accanto << Non dartene una colpa. I sentimenti non si possono comandare. >>

<< Lo so >> rispose Lùthien << ma ferirlo è l’ultima cosa che voglio. >>

<<  Ho sofferto anch’io, per tutti questi secoli. Solo ora vengo a sapere che il mio amore è sempre stato ricambiato. Il nostro è un amore che non si è fermato davanti a nulla. E’ sopravvissuto per anni e anni, facendosi più forte e intenso. Quel Nano prova qualcosa di bello per te, ma non è Amore. Riuscirà a dimenticarti, un giorno. Capirà che quello che sente per te è solo una profonda ammirazione. Io ti amo, Lùthien. Ti amo e tremo come una foglia ogni volta che pronuncio questa parola. Lo sento nell’anima e nel cuore. >>

Lùthien si sciolse. L’Elfo cercò di avvicinare le labbra a quelle della ragazza e, nel momento in cui stavano per scambiarsi un tenero bacio, le urla degli abitanti di Pontelagolungo li interruppero.

Stavano festeggiando il loro eroe: Bard l’Arciere. Tuttavia l’Uomo li fece tacere, c’erano troppe cose da rimettere a posto, non potevano lasciarsi andare a festeggiamenti inutili.

Legolas e Lùthien si avvicinarono a Bard, con lo scopo di conoscere le sue intenzioni.

 

<< Dove andrete? >> domandò l’Elfo.

<< C’è solo un posto >> fu la risposta di Bard.

 

E quel posto altri non era che la Montagna Solitaria.

 

<< La notizia della morte di Smaug si spargerà nelle Terre >> proseguì Legolas.

<< Certo >> rifletté l’Uomo.

<< Altri guarderanno la Montagna. Per la sua ricchezza, e per la sua posizione. >>

<< Che cos’è che sai? >> chiese Bard.

<< Nulla di certo. E’ quello che temo che succederà. >>

 

Lùthien guardò l’Elfo con aria confusa. C’era qualcosa che non le aveva ancora detto?

 

<< Hai visto qualcosa là fuori >> gli disse la ragazza, allontanandosi insieme a lui.

<< L’Orco contro cui stavo combattendo, Bolg, è figlio di Azog, il Profanatore. Un branco di Mannari lo attendeva alla periferia di Esgaroth. Sono fuggiti a Nord. >> la informò << Quegli Orchi avevano qualcosa di diverso, un marchio che non vedevo da tantissimo tempo: il marchio di Gundabad. >>

<< Gundabad? >> domandò, senza capire.

<< Una roccaforte degli Orchi nel profondo delle Montagne Nebbiose. >>

 

Qualcuno interruppe quella conversazione, comparendo a cavallo alle loro spalle. Era una delle guardie di Re Thranduil.

 

<< Mio signore Legolas. Porto un messaggio da parte di tuo Padre. Vuole che ritorni subito da lui. >>

Legolas annuì << Andiamo, Lùthien. >>

<< Mio Signore >> lo interruppe la guardia << Sire Thranduil ha detto che non è la benvenuta. >>

<< Ah si? >> chiese l’Elfo, cambiando radicalmente espressione.

 

La guardia annuì, senza saper cos’altro aggiungere.

 

<< Puoi dire a mio padre, che se non c’è posto per Lùthien, allora non c’è posto per me. >>

<< Legolas >> lo richiamò subito lei << è il tuo Re che te lo comanda. >>

<< Sì, è il mio Re >> disse lui voltandosi << ma non può comandare il mio cuore. >>

 

Lùthien si sciolse ancora una volta. Si avvicinò al Principe e gli diede un bacio sulle labbra. << Non ti chiederò di metterti contro tuo padre per causa mia . >>

<< E’ stato lui a farlo, e da tantissimo tempo >> rispose Legolas, facendole una carezza.

 

La Guardia si congedò, tornando da Sire Thranduil.

 

<< Mi dirigo a Nord >> la informò l’Elfo << verrai con me? >>

<< Dove? >>

<< A Gundabad. >>

 

Lùthien annuì, ma in cuor suo stava ancora ripensando a quello che le aveva detto Smaug. Era figlia del Male. Le parole del Drago le risuonarono nella mente. Chiuse gli occhi e si mise a scuotere il capo da una parte all’altra per scacciare via tutto quello che aveva sentito. Le sembrava come di impazzire.

Legolas la aiutò a salire sul cavallo e, prima di partire, il Principe si rese conto dello stato d’animo della sua amata.

 

<< Stai pensando a quello che ti è stato detto? >> le chiese, preoccupato.

<< Legolas, e se fosse vero? Non voglio che ti accada qualcosa per causa mia. >>

<< Sta tranquilla, risolveremo anche questa faccenda. Sono sicuro che quel Mostro si sia inventato tutto. Tu non puoi essere il Male. >>

 

Lùthien si strinse al suo corpo, poggiando il capo sulla sua spalla e chiudendo gli occhi. Legolas voleva rassicurarla, ma per quanto si sforzasse non poteva far nulla. Lei sapeva che la verità era quella, e solo quella.  Non c’era nulla da poter risolvere. La cosa che più le premeva era di salvare il suo Elfo. E in quale altro modo poteva farlo, se non nel lasciarlo andare per sempre?

 

 

 

 

 

*Spazio Autrice*

 

TA-DAN!

Sì, sono ritornata per concludere questa storia. Voglio dire, la prima parte.

Il prossimo capitolo concluderà il primo atto ^-^

Perciò non perdetevelo!

Pubblicherò settimana prossima!

Grazie a chi ha inserito la FF nelle preferite, ricordate, seguite.

Ah, e ringrazio anche per i 65 preferiti di “ La Mezzelfa e il Principe” *-* E’ stata la mia prima ff in questa sezione!

Allora, vi saluto. Mi piacerebbe sapere la vostra opinione ^_^

Alla prossima

Baci

Scarl.

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Scarl_Bloom 94