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Autore: Silvi_MeiTerumi    25/07/2015    3 recensioni
L'unico modo affinché la società sopravviva è che ognuno occupi il posto che gli spetta.
Il futuro appartiene a coloro che sanno qual'è il loro posto.
Ma bisogna stare attenti, non ci si può fidare di nessuno, sopratutto negli Intrepidi.
*
"Non dovresti essere qui, non è il tuo posto" scandisce bene quelle parole, affilate come coltelli, prima di spingermi contro il muro.
"E tu? Sei sicuro che questo sia il tuo posto?" gli pongo quella domanda che lo fa immobilizzare. Non avevo mai visto insicurezza nei suoi occhi. Pensavo che non sapesse nemmeno cosa fosse.
*
Cosa succede quando una guerra comincia?
Cosa può accadere se si decide di stare dalla parte sbagliata?
(Eric x Nuovo Personaggio)
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Break Free

 

Capitolo 1
 
Avevo provato cosa volesse dire cadere nel vuoto, senza sapere cosa ci fosse sul fondo.
E per un millesimo di secondo avevo pensato che la morte si stesse avvicinando, l’aria si comprimeva sulla mia pelle, facendomi chiudere gli occhi.
Potevo sentire i muscoli tendersi per prepararsi  all’immediato impatto al suolo, ma atterrai su qualcosa di morbido che mi fece rimbalzare per tre volte, prima che un ragazzo dalla carnagione scura mi aiutasse a scendere.
Ancora scossa mi avvicinai a Beatrice e poco dopo ci raggiunse anche Christina.
Nessuna delle tre  disse niente, forse per il momento appena provato, non capita tutti i giorni di lanciarsi da un cornicione.
“Di solito lavoro al centro di controllo ma durante l’addestramento starò con voi, per prepararvi” a prendere parola fu il ragazzo di poco prima “Mi chiamo Quattro” si presentò, facendo ridacchiare Christina, e non capì il perché. Se non quando con la schiettezza che solo un Candido può avere lo sfidò.
“Quattro come il numero?”
“Esatto, come il numero”.
“Uno, due, tre erano già presi?”
Non potevo crederci, l’aveva detto veramente. Sgranai gli occhi quando Quattro a passo lento si avvicino alla mora, proprio di fianco a me.
“La prima cosa che imparerete qui è che se volete sopravvivere, dovete tenere la bocca chiusa” detto questo si allontanò e con un cenno della mano ci invitò a seguirlo.
Mi guardai un intorno e con delusione vidi che il grigio e il nero erano i colori che predominavano in quella fazione.
Dai Pacifici i colori erano di certo più allegri, lì la brillantezza e il calore dei sentimenti si poteva toccare nell’aria.
Qui, invece si toccava solo la tristezza, l’oppressione di quel posto mi fece sentire così fuori luogo.
Percorremmo una rampa di scale e dopo aver attraversato un lungo corridoio arrivammo ci fermammo davanti a un’enorme portone.
“Dormirete qui per dieci settimane” sobbalzai sentendo quella voce.
Eric raggiunse Quattro con passo deciso, spinse con facilità la porta fatta di metallo ed entrò, con a seguito noi.
“Le femmine o i maschi?” domandò ingenuamente un ragazzo, anche lui sul mio stesso vagone.
“Tutti insieme” ghignò il Capofazione “ E la ci sono i bagni, se così li vogliamo chiamare” il suo tono strafottente mi fece un pochino arrabbiare, insolito per una Pacifica. Ma lui e la sua sicurezza scatenavano qualcosa in me che non sapevo spiegare.
Arricciai il naso quando scorsi il ‘bagno’, mai ne avevo visto uno così poco accogliente. Piccolo e di certo non lucidato da cima a fondo.
“Cos’è? Non è di tuo gradimento?” drizzai la schiena e mi mordicchiai il labbro dal nervosismo.
“No” risposi solo, sperando che si allontanasse.
Il mio desiderio non fu esaudito, dato che riprese a parlare proprio di fronte a me.
“Ora cambiatevi e buttate tutto quello che non appartiene agli Intrepidi nell’Inceneritore”
Stava per andarsene quando mi si avvicinò troppo per i miei gusti e “Soprattutto questi vestiti colorati, troppo colorati” e mi lanciò un ultimo sguardo prima di scomparire nel buio del corridoio.
 
Neri. Ecco come erano i vestiti. Solo un po’ di rosso attenuava quel colore.
Sospirai e mi rammaricai quando vidi i miei bruciare nel fuoco, le fiamme non mi avrebbero lasciato nessun ricordo del passato, almeno materialmente.
“Almeno non sono scomodi, vediamola da questo punto di vista” disse ironicamente Chris allacciandosi le scarpe.
Ben presto raggiungemmo la mensa, già affollata e con i tavoli già quasi tutti occupati.
“Venite, la c’è posto” disse probabilmente Al, anche lui trasfazione.
Cercai di non farmi schiacciare da tutti quei corpi che si muovevano in continuazione da un tavolo all’altro. Erano tutti così agitati?
Mi accomodai vicino a Tris, ora voleva farsi chiamare così, voleva trovare se stessa.
A mia sfortuna il posto da noi preso era vicino a quello dei Capofazione, dato che Eric si accomodò proprio di fronte a noi.
Possibile che mi sentissi così a disagio quando lo vedevo? Non mi aveva fatto ancora niente, per ora.
“Uhm, devo dire che qua gli Intrepidi vogliono tenersi un forma!” decretò l’atro ragazzo con noi.
“Io sono Will, comunque” si presentò poi sorridendo.
Noi facemmo lo stesso e cominciammo a mangiare scambiando qualche parola, ma  masticavo tutto a fatica. Non avevo molta fame ed essere osservata dai suoi occhi non aiutava di certo.
“Conosci Eric?” mi domandò Will con sospetto.
“No, cioè, so la sua reputazione, ma non ci ho mai avuto a che fare” mi difesi deglutendo.
“Lui pare voglia conoscerti” ridacchiò ormai la ex-Candida “E’ da quando siamo qui che non fa altro che fissati”.
Feci finta di niente, infondo non significava nulla.
 
Un rumore metallico mi fece aprire di scatto gli occhi, mi portai una mano nei capelli biondi cercando poi di capire che ore erano.
“Vestitevi, inizia l’allenamento” nemmeno Quattro è così gentile come sembra.
In due minuti fummo tutti pronti e a passo svelto raggiungemmo il Pozzo dove c’era anche lui, seduto con le braccia incrociate e il solito sorrisetto su viso.
Ora che le sue braccia erano scoperte vidi che oltre al collo, anche gli avambracci erano ricoperti di tatuaggi.
“Ci sono due moduli di addestramento, il primo è fisico. Spingerete il corpo fino al punto di rottura e imparerete a combattere. Il secondo è mentale, affronterete le vostre paure e le vincerete, se loro non vinceranno su voi” spiegò con calma.
“Verrete divisi dai figli degli Intrepidi, ma verrete valutati con loro. Dopo la classifica potrete scegliere il lavoro che farà per voi” concluse annuendo appena.
“E determinerà anche chi verrà eliminato” si intromise Eric, lasciando la sua postazione.
“Che cosa?” osò domandare Chris, incredula.
“Alla fine di ogni modulo gli iniziati più deboli” e potei giurare che mi guardò “ ci abbandoneranno”.
“E che faranno?” domandò poi ancora più scioccata.
“Non potete tornare dalle vostre famiglie, quindi vivrete da Esclusi” dichiarò impassibile.
Un leggero mormorio si sollevò in segno di disapprovazione.
Non potevo crederci, potevo finire tra gli Esclusi. E io non potevo permettermelo.
“E’ una regola nuova, ma non capisco il perché vi lamentiate” sogghignò “ Perché non avreste scelto noi Intrepidi? Per paura? Se è cos’ tanto vale che ve ne andiate subito. Se siete davvero degli Intrepidi non vi importerà di poter fallire. Voi avete scelto noi, ora noi scegliamo voi” concluse serrando le labbra e con sguardo di sfida.
Respirai a fondo, io dovevo farcela.
Non mi avrebbero esclusa. Non ora.
 
Correre non mi era mai sembrato così difficile, le gambe non le sentivo più e il respiro stava venendo a mancare. Non ero abituata a tutto quello sforzo fisico.
“Fermiamoci un attimo!” urlò Quattro facendoci riprendere fiato.
Riempì i polmoni di ossigeno, se avessi corso ancora per un po’ probabilmente sarei caduta a terra come un sacco di patate.
Mi sedetti a terra per sgranchirmi quando udii delle grida strazianti provenienti dal uno dei piccoli ring improvvisati.
Tramai quando vidi il pugno di Eric infrangersi con forza sul naso del suo avversario.
Lo colpì ripetutamente con dei calci sullo stomaco e con facilità lo sollevò poi da terra prendendolo per il collo.
“Se quest’anno siete tutti dei pappamolle non è divertente!” urlò stringendo ancora si più la presa, le suo nocche erano oramai bianche.
Lo avrebbe ucciso se Quattro non fosse intervenuto.
“Eric, sono ancora all’inizio” lo rimproverò con sguardo severo.
“E i tuoi sono pronti per combattere?” disse quando mollò la presa sull’avversario che si accasciò a terra, forse privo di sensi.
“Assolutamente no” disse sinceramente il nostro istruttore.
“Prima a saltare, sul ring! Ultima a saltare anche tu!” guardai Tris spaventata, doveva battersi con Molly. Un metro e ottanta di muscoli.
Mi preoccupai per lei, non avrebbe avuto speranza. L’allenamento era appena iniziato e già ci voleva distruggere.
Eric scese dal ring per lasciare spazio alle due, pronte per combattere.
“Fino a quando combattiamo?” anche Molly era tesa, si vedeva di come spostava lo sguardo da Tris al Capofazione.
“Finchè riuscite ad andare avanti” non sarebbe durato molto, lo sapevo.
“O finchè una delle due si arrende” la voce di Quattro mi fece tirare un sospiro di sollievo, almeno non mi avrebbero massacrata.
“Secondo le vecchie regole” specificò poi il biondo “ Con le nuove regole nessuno si arrende!” e li le mie speranze si infransero.
Con la coda dell’occhio vidi Quattro bisbigliare qualcosa ad Eric, qualcosa che probabilmente l’aveva irritato dato che il suo “ Vi verrà dato un punteggio, impegnatevi!” aveva risuonato così forte tra le mura della palestra.
Dopo un attimo di esitazione Molly caricò contro Tris, che fortunatamente era veloce e riuscì a schivare il colpo. Ma i colpi della mora erano troppi forti affinchè Tris potesse stare in piedi. Con un colpo secco e il consenso del Capofazione, Molly sferrò un calcio dritto in faccia alla mia amica, che si lasciò andare al suolo.
“Tris” sussurrai spaventata, un dannato sussurro che solo Eric captò.
Mi guardava con sguardo di sfida e dopo essersi messo al centro del ring, facendolo sgombrare si tolse la giacca nera.
“Siete così noiosi” ci schernì sogghignando.
“Chi vuole sfidarmi?” alzò il tono di voce per farsi sentire e ci squadrò uno a uno.
“Nessuno?” domandò ancora. Ma il silenzio regnava, solo uno stupido si sarebbe scontrato con Eric.
“Mh, allora sceglierò io” si portò una mano sul mento e con fare pensieroso si voltò verso la mia direzione.
Inclinò il capo leggermente a destra prima di puntarmi un dito contro.
“Sarà la Pacifica a sfidarmi” lo disse con una calma tale da uccidermi.
 
 

Ciao! :)

Come promesso ecco il primo capitolo, spero vi piaccia.
Ovviamente cerco di rimanere fedele alla storia all’inizio, ma poi tutto si stravolgerà.
Quindi, come avrete capito Eric è sempre lo stesso Eric, spietato.
E la povera Sophie sembra essere stata presa di mira dai suoi occhi di ghiaccio.
Ho voluto lasciare il loro combattimento per il prossimo capitolo, un po’ di suspence ci vuole ahahah.
Che dire, alla prossima! E grazie a chi recensirà o anche solo leggera <3

  
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