Anime & Manga > Slayers
Segui la storia  |       
Autore: lady lina 77    25/07/2015    1 recensioni
Seguito de L'antica maledizione e insieme, crossover con i film de I pirati dei Caraibi.
Oltre tre anni dopo la sconfitta di Yoshy e la morte di Madeline, Lina Inverse viene contattata via lettera dal pirata Jack Sparrow che le propone una collaborazione per cercare tesori e terre inesplorate nei mari che si trovano oltre la barriera dei demoni caduta dopo che Fibrizio è stato ucciso. Titubante e non troppo convinta, Lina accetta. Andando incontro a nuove avventure e nuovi guai ma anche ritrovando persone importanti del suo passato.
Una storia dove Lina nasconde un dolce segreto, dove Lina è decisamente più adulta, più malinconica, più triste, più saggia e anche, a volte, più tenera, sensibile e più pronta a dimostrare il suo affetto alle persone a cui tiene. Ma cosa le è successo in quei tre anni intercorrenti fra la morte di Yoshy e l'incontro con Jack Sparrow? Cosa la ha fatta maturare tanto in fretta?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scrivere questo capitolo è stato complicato perché ci tenevo che venisse bene, che venisse come lo avevo pensato anni e anni fa. Questa storia è nata pensando a quello che succede in queste righe e non vedevo l'ora di arrivare a questa parte della fanfiction per scrivere di loro due, finalmente senza nulla a separarli. Spero vi piaccia, spero di aver reso quello che volevo trasmettere. Questa parte è stata scritta a piccoli pezzi, un pò per ansia da prestazione, un pò perché sono settimane roventi e mettersi davanti al pc con 40 gradi di temperatura è stata dura.

Spero vi piaccia, di cuore. Come sempre grazie a tutti quelli che seguono questa storia, in particolare a Raffy (che so che aspettava l'aggiornamento con ansia XD) e a Cat.




L'amore


Certe volte ti sembra che il tempo ti scivoli via, ti sia nemico, che prenda a scorrere talmente forte da rendere disperata la rincorsa di chi stiamo perdendo, beffandoci all'ultimo e strappandoci quel qualcosa o qualcuno che non vogliamo lasciar andare via.

Ma a Lina non importavano né le macchinazioni del tempo, né il destino beffardo, né la stramba e incomprensibile decisione di Gourry. No, non avrebbe perso, non questa volta. Avrebbe sconfitto il tempo, avrebbe corso come una forsennata, avrebbe messo Gourry all'angolo e gli avrebbe impedito di andarsene via in silenzio, senza una spiegazione.

Per tanto tempo aveva sofferto, a lungo si era sentita incompleta, come mutilata e privata di qualcosa di importante. E ora che sapeva, ora che ricordava, le sembrava che tutta la nebbia che l'aveva avvolta per anni si fosse dissolta all'improvviso, lasciandola finalmente libera di capire e agire, per proteggere chi amava davvero. In realtà, si rese conto, l'aveva sempre saputo dentro di se, di quanto Gourry fosse importante. Ma non aveva mai voluto vedere davvero, volgendo lo sguardo altrove per non soffrire. Ma non era più tempo di mettere la testa sotto la sabbia come uno struzzo, era ora di affrontare i suoi sentimenti e di lottare per essi. No, non avrebbe permesso più a niente e a nessuno di portarle via Gourry.

La conoscenza...

Ora sapeva, ora capiva. Leesel, le sue parole e il motivo per cui solo Gourry era riuscito a trovare la chiave d'accesso al punto di congiunzione fra vivi e spiriti. Lui era puro e solo i puri di cuore potevano davvero attingere a un potere tanto grande come la conoscenza assoluta. E in fondo era giusto così. Yonas l'aveva avvertita, l'aveva messa a conoscenza di qualcosa di importante, di talmente prezioso che per una volta non le importava nulla né dell'oro né della fama e della gloria. Aveva sprecato quell'opportunità unica, rinunciando a parte di quell'ora concessale con Yonas, per inseguire Gourry? Beh, non le importava...

Corse veloce, pensò di usare la Levitazione ma alla fine decise di non farlo. No, lo avrebbe raggiunto solo con le sue forze, senza trucchi, senza scorciatoie, senza magia.

Era strano, la strada le sembrava talmente lunga, quasi infinita. E quando le comparvero davanti, finalmente, le due capanne dove avevano riposto le loro cose solo poche ore prima, fu invasa da un immenso sollievo e da una grande paura. E se fosse stato troppo tardi?

Rallentò la sua corsa, finendo per arrivare alla porta a piccoli passi, col cuore che le balzava nel petto. Era strano, era Gourry, era sempre stato Gourry... Ma ora era tutto diverso... Lei era diversa! O forse, semplicemente consapevole di quali fossero davvero i suoi sentimenti.

Scostò l'uscio, rendendosi conto che era solo accostato. Ed entrò trattenendo il respiro.

Non aveva mai avuto tanta paura come in quel momento.

Ma durò un attimo soltanto...

Lo vide, chinato sulla sua sacca, che sistemava le sue cose con gesti calmi e ordinati.

Avrebbe voluto picchiarlo, torturarlo, prenderlo per i capelli e tirare forte. E poi amarlo...

Ma la prima cosa che le venne di fare fu di sbattere vigorosamente la porta, chiudendola con violenza dietro di se.

Gourry sussultò, sgranando gli occhi e scattando in piedi, sentendo quel rumore improvviso e trovandosela davanti. "L... Lina".

Gli occhi della maga, gelidi, si puntarono contro di lui. "Sei un idiota!" - riuscì solo a sussurrare, in un misto fra sollievo e rabbia per la paura che gli aveva fatto prendere.

"Cosa ci fai quì?". La voce gli uscì dalle labbra fredda, quasi impersonale... Era stupito, preso in contropiede. Lina avrebbe dovuto essere con Yonas in quel momento e non certo lì, con lui. Non poteva essere già passata un'ora.

Lina scosse la testa, quasi leggendogli nel pensiero. Oh, lo avrebbe volentieri preso a schiaffi! Se non fosse stata tanto preoccupata per lui e per quello che gli passava per la testa, lo avrebbe fatto subito. "Sono nell'unico posto in cui dovrei stare. E stavolta non me ne starò zitta, stavolta non rimarrò in silenzio a guardarti andare via. Non così, non senza una spiegazione, non senza che tu mi abbia detto che diavolo ti passa in quella tua dannata zucca vuota! Perché Gourry? PERCHE'???". Arrivare subito al sodo... Non ci avrebbe girato attorno!

Lo spadaccino si morse il labbro. Poi abbassò lo sguardo, finendo di chiudere la sua sacca da viaggio. "Perché cosa?".

Lina si appoggiò alla porta chiusa, cercando di riprendere fiato dalla corsa e di mantenersi calma. Gourry stava frapponendo un muro fra loro e dar fuori di matto non l'avrebbe certamente aiutata a capirlo. E poi... non riusciva ad arrabbiarsi davvero con lui... Negli occhi aveva ancora il color blu del Mare del Caos, nelle orecchie riusciva ancora a sentire la sua voce dolce che la chiamava e la implorava di non andarsene. Lui l'aveva salvata, quella volta. E molte altre volte ancora. Ora toccava a lei fare altrettanto. "Tutto Gourry... Spiegami tutto perché davvero, io non ci sto capendo niente" – disse infine, con tono stanco.

Gourry alzò lo sguardo su di lei. Sembrava scossa, fragile in quel momento. "Lina, perché sei quì? Potevi riaverlo per te, anche se solo per un'ora! Hai pianto, implorato gli dei di riavere indietro Yonas, e ora che potevi realizzare il tuo sogno...".

A quelle parole, rabbiosa, Lina si avvicinò a lui, appoggiando la fronte su quella del suo compagno e bloccandolo con la mano sulla sua spalla. "Non ero io la prescelta, non ero io quella che avrebbe dovuto varcare quella soglia. Volevo lo facessi tu Gourry, volevo che trovassi la strada per aiutare te stesso, visto che io non riesco a darti una mano, non ne sono capace. Non sono brava come te, a stare accanto alle persone a cui voglio bene. Volevo che vedessi Madeline e che lei ti dicesse che sei un emerito cretino a continuare a torturarti per quanto successo! Perché Gourry? Perché hai scelto di invocare Yonas? Perché cedere a me quell'opportunità, quando eri TU ad averne bisogno? Avresti potuto avere quello che desideravi, trovare la pace. Hai buttato via tutto e io non ti capisco. E non capisco la tua fuga, non ci sto capendo niente! E questo mi manda in bestia. Mi tieni lontana, non mi parli, mi menti. E ora te ne vuoi andare così, senza una spiegazione". Le gambe le cedettero e scivolò a terra. Silenziose lacrime presero a solcarle le guance, piano, gocciolando sul pavimento di legno. Ma fu solo un attimo, le ricacciò indietro subito. Era finito il tempo di piangere, ora era il momento di lottare per la persona a cui teneva. "Perché mi lasci sempre da sola? Sono davvero una persona così orribile ai tuoi occhi?". Faceva male pensarlo, Gourry non sapeva, non ricordava quello che erano stati. E in fondo, allo stato attuale delle cose, poteva benissimo essere che volesse andare via perché si era stancato di lei, di una donna che in fondo non aveva fatto altro che dirgli che amava un altro.

A quelle parole, Gourry fece cadere a terra la sacca. Spalancò gli occhi, sorpreso, poi le si avvicinò, inginocchiandosi davanti a lei. Le accarezzò una guancia, costringendola a sollevare il viso. "Lina... Cosa diavolo stai dicendo? Tu una persona orribile? Come puoi anche solo pensarlo? Sei il più bel regalo che la vita mi abbia fatto, l'unica ragione che ha dato da sempre un senso alla mia esistenza". Le sue mani raggiunsero la nuca della ragazza, trascinandola verso di se in un abbraccio. "Sono io ad essere orribile, sono io che dovrei starmene lontano da te, per il tuo bene. Torna indietro Lina, torna da Yonas. Non è troppo tardi, vi sarà concesso ancora del tempo se sarai veloce. Non perdere tempo con me, va da lui. E lascia che io faccia quel che devo".

"No". La maga scosse la testa, affondando il viso nel suo collo. Amava il profumo della pelle e dei capelli di Gourry, il calore che sapeva trasmettergli il suo corpo, la dolcezza del suo abbraccio. E si chiese, in quei momenti, come avesse fatto a privarsene per così tanto tempo. "Io non torno indietro, se fossi voluta rimanere in quella grotta, ci sarei rimasta. Ma ho dovuto scegliere e l'ho fatto. E ora sono quì. E ci rimarrò finché non mi dirai perché... perché vuoi andare via, perché continui a tormentarti e perché non riesci più a sorridere come una volta. Poi, una volta che mi avrai detto tutto, se davvero non ci fosse altra strada da percorrere per te, allora ti lascerò andare senza fare storie. Ma prima Gourry, sinceramente, dimmi tutto. Io ti ho raccontato ogni cosa di me, di te mi sono sempre fidata e so che anche tu ti fidi di me. Quindi Gourry, cosa c'è? Cosa diavolo ti passa per la testa? Dimmelo! E fammi capire come posso aiutarti".

Gourry le accarezzò la schiena, piano. "Non c'è niente da dire Lina, a parte che tu non dovresti essere quì a perdere tempo con me".

"Non sto perdendo tempo. Sto facendo... Sto cercando di fare quello che tu hai fatto per me. Sto cercando di aiutarti, di capirti. Ma ti anticipo che mi stai rendendo le cose impossibili".

Gourry sospirò, staccandosi lievemente da lei. Non voleva parlarle di quel che provava, di come si sentiva. Non voleva caricare sulle spalle di Lina altri problemi, dopo l'inferno che aveva vissuto nell'ultimo anno. "Va da Yonas, ti prego. Se vuoi fare qualcosa per me, lasciami andare e non chiedermi niente".

Lina scosse la testa, decisa a non demordere. Non lo avrebbe lasciato scappare, non questa volta. No, non avrebbe permesso a Gourry di arrendersi. E forse, l'unico modo per farlo, l'unico modo per raggiungerlo, l'unico modo per costringerlo ad aprirsi a lei erano i ricordi di ciò che erano stati. Proprio come aveva fatto poco prima Yonas con lei. "Gourry, te lo ricordi cos'erano Lina e Gourry tanti anni fa?". La maga strinse la maglia dello spadaccino, avvicinandosi di nuovo a lui e affondando il viso nel suo petto. "Lina e Gourry tanti anni fa erano quelli che affrontavano col sorriso ogni tipo di battaglia e di sfida perchè sapevano che se avessero combattuto insieme, avrebbero vinto ogni guerra. Lina e Gourry erano quelli che dormivano all'aperto, nei boschi, in aperta campagna e non gliene fregava niente di quello che avrebbero dovuto affrontare, non avevano paura dell'ignoto perchè erano insieme. Lina e Gourry erano quelli che insieme erano in grado di distruggere i più potenti Dark Lord... Non importava quanto fossero forti i nemici, noi due, uniti, avremmo battuto chiunque... Lina e Gourry erano quelli che sapevano trovare divertente ogni cosa, se la vivevano insieme... Lina e Gourry erano l'uno la forza dell'altro... Lina e Gourry erano tante cose insieme e ora lo so, sono nulla divisi...".

"Lina...". La abbracciò, la strinse a se talmente forte che temette di farle del male. "Ti prego, non dirlo, non parlare di quello che eravamo. Mi renderesti tutto più difficile. Certo che mi ricordo di noi, di com'era prima di mio padre e Madeline. Ma quel tempo è passato, sono successe tante cose, io sono cambiato e anche tu. Non ha senso parlarne ora".

"E invece, sì che ne ha! Più di quanto immagini, Gourry".

Lo spadaccino scosse la testa. "Perché? Non c'è più niente che io possa fare per te e tu... tu hai intrapreso altre strade e hai iniziato una vita con un'altra persona".

"Yonas è morto, Gourry! E me lo hai fatto accettare tu, solo tu ci sei riuscito! A darmi la forza di rialzarmi e di tornare a vivere. Se non fosse stato per te, avrei fatto dietro front ancora prima di Tortuga e sarei tornata a compiangermi nella casa di Yonas a Zephilia".

Le mani di Gourry le accarezzarono i capelli, lievemente. "Lina, davvero, basta. Stai perdendo tempo con me e non ne vale la pena. Ami Yonas, è questa la verità. E ti stai giocando l'unica dannata occasione che hai per stare insieme a lui, in questo momento. Fregatene di quello che voglio... di quello che faccio... e corri dalla persona che ami".

A quelle parole, Lina sorrise. Alzò lievemente il viso, appoggiando la fronte contro quella di lui. "E' quello che ho fatto. Sono corsa dall'uomo che amo. E questo posto è l'unico dove voglio stare e tu... sei l'unico che voglia vicino adesso. Sono stanca di scappare, di sentirmi incompleta, di piangere e soffrire. Non ti voglio perdere ancora, non lo sopporterei adesso".

Gourry scosse la testa, turbato, incredulo, confuso da quanto aveva appena sentito. "Lina... Io non sono Yonas...".

La maga si strinse ancora più a lui. "Lo so, non sei Yonas, non sarai mai come Yonas. E Yonas allo stesso modo non sarà mai come te. Siete diversi e unici. E va bene così. Sono stata fortunata ad incontrare entrambi sulla mia strada. Yonas mi ha ridato pace e stabilità quando ne avevo più bisogno, mi ha fatta sentire protetta, amata, al sicuro, in pace col mondo. Mi ha aiutata a crescere, ad affrontare situazioni nuove e ad accettare le sconfitte. Tu... tu invece mi fai sentire viva, mi fai sentire capace di affrontare qualsiasi sfida, qualsiasi prova la vita mi ponga davanti. Sai farmi ridere, sai sorreggermi quando piango e cado, sai ascoltarmi, mi sei accanto in ogni battaglia e mi dai la certezza che con te al mio fianco ne uscirò sempre vincitrice. Tu... sai farmi battere forte il cuore e prima di incontrarti credevo che nessuno ci sarebbe mai riuscito. Tu mi fai sentire completa".

"Lina, ti prego basta. Lasciami andare...". Gourry voleva che lei smettesse di parlare di loro, di lui, di quello che li legava. Era troppo difficile ascoltare, troppo difficile lasciarsi tutto alle spalle, troppo difficile spiegarle che sarebbe stato infinitamente meglio per lei che lui sparisse dalla sua vita.

"Perché?". Lina si aggrappò alla sua maglia, stringendola. "Perché Gourry? Dimmi perché vuoi andare via e io lo accetterò. Ma voglio saperlo, voglio la verità questa volta! E me la dovrai dire guardandomi negli occhi. Dovrai dirmi cosa ti passa per la testa, cosa desideri, cosa ti fa star così male. Dimmelo e poi... poi potrai andare via se è quello che desideri davvero. Ma parlami! Non fare come quando è arrivato tuo padre a sconvolgere le nostre vite. Sei... SIAMO stati zitti quella volta, non ci siamo parlati, abbiamo permesso che ci facesse del male senza battere ciglio. Se è vero che si dovrebbe imparare dagli errori passati, ora è il momento di farlo".

Gourry indietreggiò, a quelle parole. Abbassò lo sguardo, mentre le gambe gli cedevano, lasciandolo cadere a terra. Calde lacrime presero a rigargli le guancie, silenziose.

"Gourry". Lina gli si inginocchiò davanti, sfiorandogli le guancie con l'indice della mano.

"Sono un uomo finito, Lina. Un fallito, che ha commesso tanti errori a cui non può porre rimedio. Ho sposato una donna che non ho saputo amare e proteggere e non ho saputo combattere per te e per la vita che avevamo insieme. E ora devo scontare le mie colpe, da solo, per evitare di commettere altri errori e di far soffrire altre persone. Nella mia vita ho sempre sbagliato. Ero il figlio dal cuore troppo tenero, come mi diceva sempre mio padre, ho rubato la spada di luce alla mia famiglia, non ho mai portato a termine nulla...".

Lina si morse il labbro, turbata. Le tornarono alla mente le parole di Alix, e in quel momento ne comprese appieno il senso.


"Gli occhi di Gourry. Non ti sei mai accorta di quanto siano tristi?".


"Gourry". La mano di Lina raggiunse il suo mento, costringendolo ad alzare il viso. "Tu non sei una persona orribile, fallita e soprattutto, non sei un uomo finito. Tu sei una persona buona, gentile, che sa voler bene davvero, senza egoismo, senza chiedere nulla in cambio, senza secondi fini. Mi hai sorretta, ascoltata, protetta, mi hai sopportata quando era difficile per chiunque farlo, mi hai stretta fra le tue braccia quando piangevo, sei stato fermo e forte quando era necessario che tu lo fossi e dolce e gentile quando ne avevo bisogno. Hai saputo farmi rialzare, farmi ridere, farmi tornare quella di una volta, mi hai insegnato che la vita continua e che non devo gettarla via. Lo hai insegnato a me, ora insegnalo a te stesso!". La sua mano gli strinse il mento per non permettergli di volgere lo sguardo altrove. "Guardami Gourry! Dannazione, GUARDAMI! Che vuoi fare, punirti tutta la vita per colpe che in fin dei conti non hai commesso? Vuoi torturarti, annientarti, distruggerti per questo? A cosa credi che porterà? Madeline è morta e non tornerà a redimerti, qualsiasi cosa tu faccia. Ti ricordi quando mi hai urlato che Yonas era morto? Beh, ora io lo dico a te! Madeline è morta! E non per colpa tua".

"Ero suo marito, avrei dovuto prendermi molte responsabilità che non ho saputo affrontare. Se è finita così, è perché io ho fatto in modo che accadesse. E ora devo pagarne le conseguenze".

Lina sospirò. Era difficile, dannatamente complicato. Avrebbe avuto bisogno che davvero ci fosse Maddy lì con loro e che lei desse a Gourry quell'assoluzione che cercava con tanta disperazione. Quanto era successo quasi quattro anni prima non era colpa dello spadaccino, razionalmente lei lo sapeva. Ma come poteva far entrare questo dannato concetto nella testa del suo compagno, senza l'aiuto di Madeline? Ci pensò, tornò con la mente allo scontro con Yoshy e poi al colloquio che aveva avuto con Yonas poco prima. Pensò a come lui con tanta intensità, per lei, desiderasse la felicità. E per Madeline era lo stesso, ne era certa. Sapeva che Maddy aveva voluto bene a Gourry e sapeva che quanto successo non era in nessuna maniera rapportabile a quel loro malriuscito matrimonio. Si sedette davanti a lui, parlando stavolta in tono più caldo e pacato. "Madeline... lei non aveva scelta Gourry. Lei era nata per portare a termine quella vendetta a cui bramava da secoli. Ce l'aveva nel sangue, in ogni fibra del suo essere, il desiderio di sconfiggere Yoshy. Qualunque cosa tu avessi fatto o detto, non sarebbe cambiato nulla. Lei avrebbe trovato comunque l'appiglio per giungere a quelle rovine, ne era richiamata. Lo ricordo e lo ricordi anche tu. Smettila di tormentarti, non è stata colpa tua, LEI ha scelto ed era consapevole di ciò a cui andava incontro. Lo sapeva! Sapeva che era l'unico modo che avesse a disposizione per trovare la pace. Non la conoscevo bene Maddy, ma so che lei ti voleva bene. Nonostante tu non ti ritenga un buon marito, lei a te teneva. Affetto certo, non amore, ma questo ti da la prova che non sei stato poi così pessimo come marito. Non potevi amarla perché non si può amare a comando! E ora se fosse quì al mio posto, ti direbbe le stesse cose e ti spaccherebbe la testa a cazzotti per il tuo insensato modo di punirti. Non vorrebbe questo per te, ne sono sicura. Se c'è una cosa che ho imparato dal mio breve incontro con Yonas di poco fa, è che chi ci ha amato, vuole vederci felici. Yonas vuole questo per me e Madeline vorrebbe questo per te. Se davvero vuoi fare qualcosa che la renda fiera di te, felice, allora vivi! Lasciati alle spalle il passato e guarda avanti Gourry! Ovunque tu voglia andare, qualunque cosa tu voglia fare anche lontano da me, falla e non darti limiti! E dannazione, vivi appieno la vita che hai, combatti per essere felice. Per te stesso e per tutti quelli che ti hanno amato. Puoi farlo e DEVI farlo. Perché te lo meriti! Perché non te ne rendi conto ma tu sei una delle persone migliori che esistano sulla faccia di questa terra".

"Lina". Le mani dello spadaccino le sfiorarono la nuca, poi la attirò a se in un caldo abbraccio. "Sembri così sicura di te stessa, quando parli di Madeline. Devo vivere, andare oltre la sua morte? Voltare pagina e lasciarmela indietro?" - chiese, incerto.

La maga annuì. "Sì, è perché lei è morta che devi vivere. Madeline non troverà mai la serenità se continui a tormentarti con inutili sensi di colpa. Permettile di essere davvero in pace col mondo, senza conti in sospeso. O la sua lotta con Yoshy sarebbe stata inutile, avrebbe sempre quel qualcosa di negativo che la tiene legata quì".

Gourry sorrise, un sorriso triste. "Sei così dannatamente convincente Lina. Ma io non ne sono capace, non sono come te. Non so rialzarmi, non so ricominciare. E non ho nemmeno aiutato te. Tu ce l'avresti fatta benissimo da sola, saresti stata capace di rialzare il capo e di ricominciare. Sei cresciuta così tanto in questi anni, sei maturata, cambiata e allo stesso tempo rimasta forte come un tempo. Sei imbattibile, saggia, intelligente e tremendamente bella. Una come te non dovrebbe essere quì a perdere tempo con uno come me".

Lina scosse la testa, stringendosi a lui. "Davvero mi trovi bella? Davvero pensi che io sia tanto forte da poter superare ogni cosa? Non è così Gourry... Forse hai ragione, sono cresciuta molto in questi ultimi anni e crescere significa soprattutto saper accettare i propri limiti, errori e sconfitte. E io l'ho imparato a caro prezzo, sulla mia pelle. E' tanto che non sono felice, felice davvero intendo. C'era qualcosa in me, qualcosa che cercavo, che mi mancava, che mi rendeva difficile fare qualsiasi cosa. Qualcosa che non possedevo più e che mi faceva sentire incompleta. Era così fin da quando te ne sei andato con Madeline e tuo padre, ed è stato così a lungo, per anni. Ogni cosa che ho fatto, ogni guaio in cui mi sono cacciata, era una ricerca di quel qualcosa. Un'emozione, una soddisfazione personale, autocompiacimento. Ma non trovavo mai davvero nessuna di queste cose. Qualsiasi cosa facessi, ovunque andassi, non ero mai soddisfatta del tutto. C'era sempre quel qualcosa che mi impediva di essere felice, nonostante le mie lotte e le mie conquiste. Poi è arrivato Yonas e lui... lui ha placato la mia sete, ha acquietato il mio animo, mi ha ridato un pò di quella pace che pensavo di aver perso per sempre. Yonas era la persona giusta per quel preciso momento della mia vita. In nessun altro momento della mia esistenza lo avrei notato, lo avrei desiderato vicino a me. E' arrivato al momento giusto, nel modo giusto. E quando è morto, quando mi son trovata di nuovo da sola, ho ritrovato te. E tu lentamente, senza nemmeno che me ne accorgessi all'inizio, hai placato i miei tormenti, hai asciugato le mie lacrime, mi hai ridato fiducia in me stessa e coraggio per affrontare le sfide della vita. Tu, pian piano, mi hai fatto capire cosa mi manca da sempre, cosa cercavo con tanta insistenza fin da prima di Yonas. Io... io volevo te, volevo noi, volevo che il tempo tornasse indietro, che ci riportasse a quel giorno in cui tuo padre è ricomparso nella tua vita. Volevo riparare ai miei errori, mandare al diavolo tuo padre, tenerti con me e non permettere che succedesse quel che poi è successo. Ma non si può tornare indietro e si deve invece guardare avanti. E ora forse possiamo farlo, accettare i nostri errori e trarre da essi gli insegnamenti per vivere al meglio il nostro futuro. Io non voglio che tu te ne vada, io ho bisogno di te. Tu non immagini nemmeno quanto. So che ti sembrerà insensato, egoista forse da parte mia ma ti voglio con me. Per sempre con me". Forse avrebbe dovuto raccontargli di quanto successo nel Mare del Caos, di cosa li aveva uniti allora. Ma in fondo, che cosa sarebbe cambiato? Anche se non ricordava, era certa che Gourry in fondo al suo cuore, sapeva tutto. Non erano necessarie le parole fra loro, non lo erano mai state. Anche senza quel ricordo, erano entrambi ben consapevoli di quale legame li unisse da sempre.

Le mani di Gourry le sfiorarono una ciocca ribelle di capelli. "Cosa stai dicendo Lina?".

"Sto dicendo che ho amato un uomo che è morto e per tanto tempo ho creduto di essere morta anch'io. Sto dicendo che ho fatto tanti errori in passato e che ora non posso fare altro che ammetterli e imparare da essi. Sto dicendo che mi sei mancato sempre, come l'aria che respiro, che senza di te mi sentivo incompleta e vuota. Sto dicendo che sei l'unico che è riuscito a darmi la forza di risollevarmi e l'unico che amo e che amerò per il resto della mia vita. E lo so, ci ho messo tanto a capirlo e ad ammetterlo, soprattutto a me stessa. E sono anche convinta che tu ora mi ritenga pazza, assolutamente sconclusionata e che forse non ne puoi più di me. Ma ti amo, non posso farci niente. Ti amo da tanto, da prima che tuo padre ti portasse via. E vorrei che ti dessi un'altra possibilità, che non gettassi all'aria la tua vita per inutili sensi di colpa. Hai già pagato per i tuoi errori ma ora vivi! Vivi Gourry, perché il mondo ha bisogno di uomini come te!".

"Lina...". La abbracciò, forte, talmente forte che aveva paura quasi di farle del male.

"Resta Gourry, resta con me... Amami e permettimi di amarti, come avrebbe dovuto essere da tanto tempo". Era una grande richiesta che gli faceva ed era la prima volta in vita sua che era tanto esplicita con lui. Ma lo sapeva, non avrebbe avuto altre chances e lo avrebbe perso per sempre se fosse stata zitta di nuovo. Gli stava chiedendo di tornare quelli di un tempo e anche qualcosa in più, di stravolgere nuovamente la sua vita, i suoi pensieri, le sue priorità e il suo mondo. E forse sì, era egoista da parte sua... Ma sapeva che anche Gourry lo desiderava, sapeva quanto l'avesse amata ed era certa che i sentimenti che li avevano uniti nel Mare del Caos non fossero andati perduti.

Gourry la fissò negli occhi in silenzio, per lunghi istanti. Nel suo sguardo Lina poteva leggere tutte le sue paure, preoccupazioni e turbamenti che gli agitavano la mente in quei momenti. Era difficile per lui, la maga lo sapeva. Difficile scegliere, difficile prendere una svolta, difficile tornare a guardare avanti. Poi sul suo viso, comparve un timido, forzato sorriso. "Tu... sei tutto quello che ho sempre desiderato, sei l'unica persona con cui mi sono sentito felice e amato, in famiglia. Tu sei sempre stata il mio rimpianto Lina, il mio sogno spezzato. E mi sei parsa da subito tanto lontana, perfetta, irraggiungibile per uno come me. Tu non hai idea di quanto io... ti desideri... di quanto io ti ami da sempre, di quanto io...".

"Lo so Gourry. Io queste cose le so tutte e da sempre. E' una storia lunga e alla quale forse non crederesti ma... io queste cose le so da quando tu hai dato tutto per me, per salvarmi".

"Di cosa parli?".

Lina sorrise. "Non ha importanza, non ora. L'unica cosa che conta siamo tu e io, adesso. E quello che vuoi fare tu".

Gourry deglutì. "Io... voglio te. Ma... ho come la sensazione che se fossi felice, mi macchierei di una grossa colpa verso Madeline".

"Gourry, Maddy in questo momento, se fosse quì, ti prenderebbe a scarpate in faccia e ti urlerebbe di VIVERE. Fallo per lei, per te stesso e... fallo per me... Mi hai detto due minuti fa che mi ami... E io amo te. Dimostramelo e ricominciamo tutto da capo".

Gourry la fissò per un lungo istante. Lina era tanto bella così spettinata, con quell'abitino verde che le arrivava sopra le ginocchia, con quello sguardo corrucciato e con quella sua voce dolce e allo stesso tempo squillante che la contraddistingueva. Quella voce... la amava... Sia che recitasse una qualche letale formula magica sia che gli raccontasse di qualche leggenda... ne era affascinato da sempre. Sentirla lo faceva sentire vivo. Sentirla pronunciare quelle parole 'Ti amo' era come tornare a respirare dopo un lungo periodo di apnea. Lina in fondo era sempre stata così. Una calamita, una fonte di energia e di vita, la sua spinta per lottare e per darsi una ragione e uno scopo. Aveva rischiato di perderla, ci era andato pericolosamente vicino quattro anni prima. Tanti errori, incomprensioni e dolore stavano finendo per dividerli per sempre. Ed era per lei che aveva lottato, che si era guardato dentro e aveva fatto ammenda dei suoi errori, per non vergognarsi di se stesso qualora l'avesse rincontrata. La guardò per un lungo istante e decise, capì... Che Lina aveva ragione, come sempre, che lui doveva vivere e non averne paura perché l'avrebbe avuta a fianco e tutto sarebbe andato bene. Con Lina era sempre stato così, tutto possibile, tutto raggiungibile, tutto risolvibile. Non era più solo, non lo sarebbe stato mai più. Che doveva farlo per Lina, per se stesso e sì, anche per Madeline. Non disse nulla, non c'era bisogno di parole fra loro, non più. Si chinò e le sue mani le sfiorarono la schiena, attirandola a se. E poi le sfiorò le labbra, con un dolce e lungo bacio.

Lina si strinse a lui, cingendogli il collo con le braccia. Era strano non essersene resa conto prima di quanto desiderasse le labbra di Gourry, il suo abbraccio, sentirsi sua.

Fu un bacio lungo, profondo, talmente intenso da lasciarla quasi stordita. Si sentiva il fuoco dentro, un fuoco che solo Gourry avrebbe potuto placare. Lo desiderava, desiderava amarlo ed essere amata come non le era mai capitato nella vita. Lo aveva desiderato a lungo, credendo di averlo perso per sempre. Quando le loro labbra si separarono sospirò, appoggiando la fronte contro quella di lui. "Suppongo che tu abbia deciso di restare".

Gourry sorrise. "Sai essere dannatamente convincente. E' praticamente impossibile dirti di no".

"Esattamente" – sussurrò Lina, prima che Gourry catturasse nuovamente le sue labbra. Desiderio, passione... Le avvertiva in lei, le avvertiva in lui... Era tanto, troppo tempo che entrambi tenevano celati i loro veri sentimenti. Prima c'era sempre qualcosa a dividerli. Gabriev senior, il matrimonio con Maddy, il suo amore verso Yonas. Avevano superato mille tempeste e finalmente avevano raggiunto la loro meta. Loro, solo loro due. E nient'altro che potesse dividerli.

"Gourry...".

"Cosa?".

"Se ora... se ora non mi spingi su questa specie di letto e non fai l'amore con me, credo che impazzirò". Lo disse tutto d'un fiato, quasi senza rendersene conto. Ma era quello che desierava, non poteva nasconderlo. Voleva Gourry, voleva che la toccasse, che la accarezzasse, che la amasse...

Col fiato corto, Gourry la fissò per un breve istante. "Sei sicura?".

La maga ridacchiò. "Oh si, ti assicuro di sì!".

Gourry non rispose. I suoi occhi azzurri esprimevano la stessa attrazione, lo stesso desierio che animava Lina. Dei, quante volte aveva desiderato averla, fare l'amore con lei durante quel viaggio? E quante volte si era ripetuto che no, non gli era più concesso anche solo desiderarla? Se quello che stava vivendo era un sogno, ecco, non voleva svegliarsi mai più. Non disse più nulla, le cinse semplicemente la vita e la prese fra le braccia, sollevandola lievemente da terra. Poi la adagiò sul pagliericcio che faceva da letto e la abbracciò, tornando a baciarla con passione.

Le loro labbra si incontrarono più e più volte, spinte da una frenesia quasi disperata. Lina sentiva le mani di Gourry vagare sui suoi fianchi, le sue braccia, sfiorarle il collo e la schiena, con movimenti lenti e delicati. Erano mani calde le sue, sapienti e gentili. Amava come la stavano toccando, come la stavano accarezzando, come la facevano sentire. Stava bene, in quel momento stava bene come nessun altro al mondo. E l'unica cosa che la infastidiva erano i leggeri abiti che ancora indossavano entrambi. Le davano fastidio, voleva sfilarseli di dosso e sentire il contatto con la pelle di Gourry.

Lo spinse sul pagliericcio, di schiena, salendo a cavalcioni su di lui. "Gourry, stai tremando..." – sussurrò, con voce rotta.

Le mani dello spadaccino le sfiorarono le guance. "Già, Lina... E mi chiedo come fai ad essere tanto tranquilla mentre io sono quì con un quasi infarto in corso".

A quelle parole, Lina sorrise. Gli prese la mano, appoggiandosela sul petto. Il cuore le martellava furiosamente. "Lo maschero bene, tutto quì. Senti come batte?".

La mano di Gourry la accarezzò, sfiorandole il petto e il seno sinistro. "Sì, lo sento...".

"Ti voglio Gourry". Gli prese entrambe le mani, portandole all'orlo del suo vestito e facendogli segno di levarglielo.

Gourry annuì, sollevando pian piano l'abitino verde, scoprendo prima il ventre, poi i fianchi, i seni e infine sfilandoglielo dalla testa. "Sei davvero bellissima..." - sussurrò, fissando poi il suo viso, i suoi seni piccoli e perfetti, i suoi fianchi sottili. La attirò a se, baciandola nuovamente, con foga, passione. Lina era il suo mondo, il suo universo, l'unico bel regalo che la vita gli aveva fatto. E no, non sarebbe più scappato, non l'avrebbe più lasciata. Fare l'amore con lei significava anche questo, farle una promessa per la vita.

Si baciarono a lungo, mentre le loro mani vagavano sul corpo dell'amante, affamate di quel contatto.

Improvvisamente però, Lina si accorse di qualcosa di storto, stonato. "Aspetta" – sussurrò contro le sue labbra, allontanando le mani da lui.

Gourry sorrise, accarezzandole i lunghi capelli rossi. "Cosa c'è? Ci stai ripensando?".

"No, zuccone! Solo...". Si portò le mani al collo, sciogliendo il laccio che teneva legato il ciondolo di Yonas. Se lo tolse, appoggiandolo al loro fianco. "Credo che questo, ora, sia di troppo". Amava quel ciondolo, era l'ultima cosa che gli rimaneva di Yonas e non se l'era tolto mai, da quando lui gliel'aveva regalato. Ma quel momento, quello che stava vivendo, era qualcosa solo suo e di Gourry. Non poteva esserci spazio per altro o altri.

Gourry si accigliò. "Sei sicura?".

"Sicura" – sussurrò la ragazza, tornando a baciarlo sulle labbra e imponendogli il silenzio. Le sue mani raggiunsero il bordo della maglia di Gourry, sollevandola e togliendogliela. Gli sfiorò il petto con le mani, con le labbra gli baciò il petto, piano, scendendo poi più giù verso l'ombelico per poi tornare a sfiorargli il collo, le spalle.

Lo sentì sospirare e rilassarsi, al suo tocco. Era tutto così magico, piacevole, dolce...

Le mani di Gourry raggiunsero le sue guancie e l'attirarono a se. Si lasciò baciare di nuovo, a lungo, mentre sentiva le dita di Gourry che esploravano il suo corpo, le accarezzavano i fianchi e il seno e il loro contatto si faceva sempre più profondo. Il suo tocco era una tortura, una dolce e lenta tortura... Si rese conto che lo desiderava, che non aspettava altro che lui la facesse sua. Portò le mani al bordo dei pantaloni di Gourry, slacciando il bottone che li teneva chiusi e cercando di abbassarli. Si sentiva bruciare, quasi impazzire... Lo voleva, lo voleva subito...

Gourry capì e sciolse lievemente l'abbraccio per permetterle di levargli i vestiti di dosso. E quando fu nudo, anch'esso al colmo del piacere e del desiderio, le cinse i fianchi con le mani, rotolò di lato e si stese su di lei, invertendo le reciproche posizioni.

La guardò negli occhi per lunghi istanti, incantato davanti a quel viso tanto perfetto e che amava in ogni particolare, dalle guance agli occhi grandi, alla bocca piccola e delicata, a quei capelli rossi che le davano insieme un aspetto selvaggio e innocente.

Poi la baciò di nuovo sulle labbra, scese al suo collo e poi ai suoi seni che leccò e massaggiò avidamente. Poi scese ancora più giù, la baciò sulla pancia, le sfiorò l'ombelico e poi scese ancora...

Il respiro di Lina era affannoso e accelerato. Sussultò, quando sentì le mani di Gourry che le levavano le mutandine e chiuse gli occhi quando avvertì la loro pressione sulle sue gambe, invitandola ad aprirle. Gemette quando le labbra di Gourry presero a baciarla fra le coscie, quasi urlò quando sentì il piacere farsi tanto forte da stordirla, inebriarla. Il desiderio la invase, amava quelle attenzioni dolci con cui Gourry stava preparando il suo corpo a riceverlo ma voleva di più. Era pronta, ora era pronta e non poteva aspettare ancora. "Gourry, ti prego...".

Lo spadaccino continuò a baciarla fra le gambe per altri lunghi istanti, spingendola a desiderarlo sempre di più. Poi lo sentì sollevarsi per venire a stendersi su di lei. Sentì i loro corpi aderire l'uno all'altra, avvertì la sua virilità premere contro di lei e allargò ulteriormente le gambe per accoglierlo dentro di se. "Ti amo..." - gli sussurrò, col fiato spezzato.

Gourry la baciò sulla punta del naso, mentre con la mano le accarezzava la guancia. "Ti amo anch'io..." - disse piano. Poi la strinse a se, il suo corpo si abbassò ed entrò dentro di lei.

La prima spinta la fece sussultare...

La seconda, profonda e intensa, la fece gemere per il piacere...

La terza, veloce e forte, la inebriò...

La quarta spinta... Era come non avere più coscienza di se stessa, di chi lei fosse... Mentre però sapeva tutto di lui, di quanto l'amava, di quanto avevano lottato per essere insieme. In quel momento Gourry era il suo tutto...

Chiuse gli occhi, si lasciò trascinare dal piacere che quell'unione regalava al suo corpo e alla sua mente. Era come ritrovare la pace, la serenità, uno scopo nella vita dopo che per tanto tempo si era sentita morta. Tornava a respirare, tornava a vivere... E, lo sapeva, per Gourry era la stessa cosa.

Le spinte di Gourry divennero forti, veloci, intense. Il mondo smise di esistere, così come i problemi e il dolore che per tanto avevano accompagnato entrambi.

Avevano vinto, su tutto e tutti.

Come una volta...

Come sempre...


...


Nella capanna regnava un silenzio piacevole e la luce del giorno era ormai ridotta al minimo.

Lina se ne stava stesa sul petto di Gourry, assaporando le carezze che lo spadaccino faceva ai suoi lunghi capelli rossi. Il suo respiro era tornato regolare e sentiva il suo fisico leggero, come se le tensioni accumulate negli anni si fossero dissolte nel nulla.

"Gli altri ci staranno cercando?" - chiese Gourry improvvisamente, rompendo il silenzio che si era creato.

Lina sollevò il viso, sorridendo maliziosamente. Si avvicinò nuovamente al suo viso, baciandolo sul collo. "Se sono minimamente intelligenti, credo di no. Ci lasceranno in pace fino a domattina".

Gourry sorrise. "Beh, speriamo".

"Già, speriamo". L'espressione di Lina si fece improvvisamente seria. "Gourry, posso chiederti una cosa?".

"Certo".

"Perché... perché hai invocato lo spirito di Yonas? Con tutti quelli che... insomma, potevi invocare chiunque, perché proprio lui? Perché non hai pensato a te stesso?".

Gourry scosse la testa, attirandola a se ed abbracciandola. "In realtà forse, la mia è stata una scelta molto più egoistica di quanto pensi. Io desidero da sempre, più di tutto, che tu sia felice. E ho scelto di conseguenza".

Lina ridacchiò, accarezzandogli con la mano uno dei capezzoli. "Strano modo il tuo, di essere egoista. Sei l'egoista meno egoista che conosca. Ma... non dovevi farlo. Io non avrei invocato Yonas, se fosse toccato a me scegliere".

"Lo hai cercato così a lungo e lo so che lo ami ancora e che lo porterai con te per sempre. Perché non lo avresti invocato?" – obbiettò Gourry.

Lina annuì. Era vero, Yonas sarebbe sempre rimasto con lei, una parte importante di se stessa. Gourry lo sapeva e lo sapeva anche lei che sarebbero arrivati ancora momenti duri, in cui avrebbe rimpianto la sua morte. Però... "Perché io e lui ci eravamo detti tutto quello che c'era da dire, eravamo stati tutto quello che potevamo essere. Non c'era nulla di sospeso fra me e Yonas. Non ho rimpianti verso di lui ed è per questo che non l'avrei chiamato a me. Un'ora, un giorno con Yonas, non avrebbe cambiato niente per nessuno dei due. Anche se, vederlo, mi ha comunque aperto gli occhi su tante cose" – disse, mentre quella scena nel Mare del Caos tornava ad addolcirle la mente.

Gourry annuì, capendo il senso del suo discorso. "Dimmi solo una cosa, Lina! Ora stai bene?".

"Sì, sto bene. E tu?".

Gourry sorrise. "Sto bene... Non riesco mai a stare male per davvero, quando mi sei vicina".

"E allora, promettimi una cosa! Che qualunque cosa o persona tenti di allontanarci, d'ora in poi mi terrai stretta a te e non permetterai a niente e a nessuno di separarci".

Gourry annuì, baciandola e stringendola nuovamente a se. L'aveva desiderata a lungo, Lina era il suo amore e il suo sogno da sempre, anche se a lungo aveva pensato di non meritarsela e di averla persa. E ora che si erano ritrovati, non avrebbe mai permesso a nessuno di portargliela nuovamente via, di farle del male e di farla soffrire. "Te lo prometto" – disse, prima che le sue labbra la baciassero di nuovo.




  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slayers / Vai alla pagina dell'autore: lady lina 77