Metodi per combattere la noia
Prompt di Livia: Misaki/Usui, AU in cui Usui è davvero un alieno
Parole: 441
Quando Misaki aveva urlato ad Usui le parole: “Sei proprio un alieno pervertito!”, non si era certo aspettata di vederlo sgranare gli occhi e chiederle: “Come hai fatto a capirlo?”
E dopo una manciata di spiegazioni confuse, esclamazioni di sorpresa ed una buona dose di pazienza da parte del biondo per convincerla che non si trattava di uno scherzo di cattivo gusto, Misaki aveva dovuto arrendersi alla verità, e la verità era che Takumi Usui era una creatura di un’altra galassia. Il ragazzo aveva dichiarato che gli era proibito mostrarsi nella sua vera forma, e Misaki gli ne era stata immensamente grata: non era impaziente di scoprire quale delle dozzine di assurde immagini su una sua probabile vera forma corrispondesse a verità.
Piuttosto, le interessava di più capire cosa ci facesse lì una creatura extraterrestre lontana anni luce da casa. La risposta di lui l’aveva spiazzata nella sua semplicità: “Mi annoiavo.”
E, guarda un po’, anche il suo soggiorno sulla Terra non gli aveva provocato la minima scintilla di emozione. “Questo, finché non mi sono accorto di te.”, aveva aggiunto infine, con un sorriso sghembo.
Al che Misaki gli aveva mollato un bel destro e aveva provveduto a porre quanta più distanza tra sé e quel pervertito. Ma nei giorni seguenti il ragazzo aveva continuato a seguirla ovunque andasse, sfidando la pazienza di Misaki con innumerevoli domande, una più stupida dell’altra. Chiedeva in continuazione spiegazioni e chiarimenti su ogni aspetto della vita quotidiana, come se fosse arrivato solo la sera prima. E come spiegazione, diceva che: “Ogni cosa diventa più interessante quando ci sei tu.” Detta da un altro avrebbe potuto essere un complimento, ma dalla bocca di Usui quella frase assumeva una sfumatura sessuale non proprio velata, che metteva a dura prova i nervi di Misaki.
In quel momento, ad esempio, voleva che Misaki gli mostrasse come preparare un perfetto parfait, nonostante Misaki fosse certa di averlo visto preparare uno solo la settimana scorsa al Maid Latte.
“Mi servi per un parere. Il mio senso del gusto è diverso dal vostro, come faccio a sapere che sto facendo le cose nel modo giusto?”, chiese Usui innocentemente, tagliando la frutta in cubetti perfetti.
“A me sembra che te la stai cavando alla grande. E poi, come faccio a sapere che non è tutta una scusa per avvelenarmi?”, ribatté Misaki, guardando con sospetto il bicchiere mezzo pieno di gelato.
“Ma come, credevo che a questo punto avessi cominciato a fidarti di me, presidente!”, e sfoggiò l’espressione più offesa di cui era capace, e Misaki sentì suo malgrado gli angoli della bocca sollevarsi in un sorriso.
“Avanti, finisci il dolce e vediamo com’è.”