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Autore: Sakura Hikari    19/05/2015    0 recensioni
Raccolta di flashfiction, scritte in occasione di vari Drabble Event organizzati nel gruppo "We are out of prompt".
1)Incomprensibile
2)Di come Misaki divenne una ladra e salvò Usui da un’eternità di prigionia
3)Metodi per combattere la noia
4)Regalo di compleanno
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Misaki Ayuzawa, Takumi Usui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di come Misaki divenne una ladra e salvò Usui da un’eternità di prigionia
 

Prompt di Kuruccha: Misaki/Usui, una AU ambientata in una qualsiasi favola (ossia: prendi una favola a tua scelta e falli diventare gli improbabili protagonisti
Note: Jack!Misaki e Harpist!Usui dalla favola "Jack e i fagioli magici" (perché le AU "Alice in Wonderland" e "Il mago di Oz" hanno stufato)
Parole: 858


Misaki si sentiva girare la testa da tutte le emozioni della giornata: solo quella mattina aveva trovato una pianta di fagioli, la cui sommità si perdeva tra le nubi, esattamente dove ricordava di aver gettato i tre fagioli ottenuti da sua sorella in cambio della loro mucca; incuriosita, si era quindi arrampicata su per il fusto della mastodontica pianta, finché era sbucata oltre le nubi, dove vi sorgeva un castello, inspiegabilmente. Al suo interno era quasi svenuta dalla paura quando era aveva visto il padrone di casa, un Gigante con la passione per la carne umana, a giudicare dalle sue frasi. Aveva trovato rifugio dentro il cassetto di una credenza, da dove aveva osservato il Gigante mangiare, contare monete d'oro ed infine lasciarsi cullare dalle dolci note di un'arpa, suonata da un ragazzo all'incirca della sua età. Quando il Gigante si era finalmente addormentato e il ragazzo era sparito, Misaki raccolse il coraggio necessario per uscire dalla credenza e mettere in atto il suo piano: il Gigante aveva lasciato lì il sacchetto con le monete d'oro; Misaki avrebbe potuto prenderne qualcuna con cui sfamare la sua famiglia per quell'inverno e magari anche l'anno seguente. Si sentì terribilmente in colpa per ciò cha stava per fare, ma il pensiero della sorella e della madre le diedero vigore. Si disse che non sarebbe ritornata mai più, e per non cedere alla tentazione avrebbe tagliato l'albero.
Non aveva però tenuto in considerazione il ragazzo: questi ritornò mentre stava per sgattaiolare via, la bisaccia che tintinnava del suono delle monete. Misaki strinse i pugni e si pose in una posizione di semi difesa, pronta a tappargli la bocca se avesse tentato di gridare o di proteggersi nel caso lui avesse tentato qualcosa - poteva anche essere più alto di lei, ma la ragazza era molto forte.
Il ragazzo, nel vedere la sua reazione, scoppiò a ridere: "Una ladra! Questa sì che è bella! E io che credevo che sarei morto senza vedere più qualcuno della mia taglia."
Misaki aggrottò la fronte a queste parole, ma non abbandonò la propria posizione. Il ragazzo, dal canto suo, si limitò a mettersi comodo e a pizzicare distrattamente le corde dell'arpa.
"Se hai intenzione di andartene, ti conviene fare in fretta: se il Gigante ti trova ti ficca in pentola."
Lentamente, Misaki si rilassò e chiese: "Chi sei? Come sei finito quassù?" 
"Mi chiamo Takumi Usui, sono un arpista. Giravo per il regno guadagnandomi vitto e alloggio con la mia musica, allietando addirittura la corte del re... finché il Gigante non mi sentì suonare e decise che fosse un vero peccato che non potessi suonare ogni giorno per lui, e così eccomi qua."
Misaki corrugò le sopracciglia, confusa. "Il re è morto da anni, ormai." Questo lo sapevano tutti. Il trono era vacante, imperversava la guerra di successione tra tre pretendenti e a farne le conseguenze era sempre la gente del popolino. 
Usui le rivolse un'occhiata interrogativa per poi scuotere la testa. "Non mi stupisce. Qui il tempo scorre in modo diverso rispetto al mondo di sotto."
A queste parole un brivido freddo corse lungo la schiena di Misaki: se il tempo tra i due posti scorreva in modo diverso, quanto tempo era stata lontana da casa? Giorni, mesi, anni? Non poteva restare lì un secondo di più. 
"Andiamo via di qui.", lo incitò, tirandolo per una manica.
Lui scoppiò di nuovo a ridere, ma questa volta si trattava di una risata priva di allegria. "Come se potessi. Credi che non ci abbia già provato? Non appena metto fuori dal castello il Gigante lo verrà a sapere, mi ha fatto un incantesimo. E ritengo sia superfluo descriverti com'è da arrabbiato."
"Incantesimo o no, tu vieni con me.", insistette Misaki. Usui le rivolse un'occhiata penetrante: "Perché t'importa?"
Bella domanda. Non sapeva dirlo nemmeno lei. Probabilmente era per via della sua tendenza ad aiutare chi si trovava in difficoltà, anche se di solito erano le ragazze quelle in difficoltà. Misaki scosse la testa e lo strattonò con più forza, costringendolo a mettersi in piedi.
Usui rise e si lasciò trasportare. "Tosta, la ragazzina."
"Non sono una ragazzina. Mi chiamo Misaki.", ribatté, dirigendosi verso la porta metà trascinandolo. Usui ridacchiò, ma accelerò l'andatura. 
Non avevano fatto neanche dieci passi che udirono alle loro spalle la voce rabbiosa del Gigante. "Te l'avevo detto.", cantilenò Usui e Misaki gli avrebbe gridato di chiudere il becco se non fosse troppo impegnata a raggiungere di corsa la base della pianta, terrorizzata all'idea di ciò che li sarebbe successo se fossero stati acciuffati. Usui lanciò un fischio di ammirazione alla vista della pianta e insieme iniziarono la discesa. A quel punto le cose si fecero confuse e Misaki dimenticò tutto, persino della paura di cadere che l'aveva assalita all'andata, conscia solo del cuore che le martellava nel petto e dell'ondeggiare della piante, segno che un altro peso si era aggiunto.
Toccarono terra più in fretta di quanto si fosse aspettata, e già si trovava a tagliare la base della pianta, Usui vicino a lei ad aiutarla. Finalmente, la pianta venne tagliata definitivamente e cadde con un tonfo che venne udito a chilometri di distanza.



I pensieri profondi di Sakura Hikari
Ennesima one-shot trasformatasi in raccolta grazie alle belle persone che mi promptano Misaki/Usui durante i Drabble Event. Chissà, potrei anche scrivere qualcosa senza commissione. Si vedrà.
Spero che questa AU vi sia piaciuta. Misaki in versione principessa la aborrisco, dunque la scelta delle favole da usare si è ridotta drasticamente. Il paese dove abitano Misaki e Usui non è esattamente il Giappone, consideratelo un regno di fantasia.
Kisses


 
  
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