Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Piuma_di_cigno    27/07/2015    3 recensioni
Elsa guarda sua sorella Anna volteggiare entusiasta tra le braccia di Kristoff il giorno del suo matrimonio. Per un attimo, rimpiange che il suo cuore sia tanto freddo da non permetterle di conoscere davvero qualcuno.
Ma quella sera, quando decide di fare una passeggiata nei giardini del castello, qualcosa stravolge il cuore di Elsa.
*“Come mai siete qui tutta sola? Vostra sorella ha dato inizio alle danze, dovreste andare a cercarvi un cavaliere.”
Strinsi le labbra.
“E voi lo stesso.”
(...)
“Non sono interessato alle dame nel castello.”
“Perché, se posso chiedere?”
Il giovane mi lanciò un'occhiata.
“Ballo solo con la dama che amo.”*
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 8 – Il pericolo

Gettati dallo strapiombo e costruisciti le ali mentre precipiti.
(Segreti, bugie e cioccolato, Amy Bratley)


Solo quando fui seduta, Harry e gli altri poterono raccontarmi come stavano davvero le cose.

Mia sorella era rimasta sconvolta quando le era stato rivelato quanto riguardava i suoi presunti poteri, tanto sconvolta da aver persino tentato di dare un pugno in faccia ad Harry.

Ovviamente quello si era scansato senza problemi, ma se quello che mi veniva raccontato era vero, allora Anna doveva essersi davvero spaventata.

Era scappata in preda al panico e si era rifugiata dove Harry non poteva raggiungerla: alla cerimonia. Davanti a tutte quelle persone, non poteva arrischiarsi a dire la verità, spiegò. Meno cose sapevano le persone, meglio era.

Sam si sedette accanto a me, con la coda in grembo e le orecchie che fremevano.

“Perché?” chiesi, “Perché le persone non dovrebbero sapere di noi?”

I suoi occhi da gatta guizzarono.

“Non è che non devono sapere di noi.” puntualizzò. “E' che se sapessero quello che custodiamo, lo vorrebbero a tutti i costi, e sarebbe una catastrofe.”

La fissai, consapevole di avere gli occhi vitrei e un'espressione stravolta.

“Che vuoi dire?”

“I Sigilli.” spiegò, come se nulla fosse. “Noi custodiamo … Ecco, sono come delle piccole fiale dorate.” aprì il libro che aveva sulle ginocchia e mi mostrò una figura. Vi era ritratta quella che effettivamente era una fiala, avvolta da quelli che sembravano minuscoli tralci d'edera dorata e chiusa da un tappo.

“Contengono l'essenza di ogni persona.” spiegò Sam, con occhi sognanti, ancora rivolti alla figura. “Il loro destino. I loro sogni. Se qualcuno venisse in possesso del suo, potrebbe fare qualunque cosa.”

Alexandra sorrise.

“Potrebbe cambiare completamente il suo destino.” disse. “Ci sarebbero conseguenze orribili, ma ciò non toglie che potrebbe avere tutto: fama, felicità, fortuna, poteri magici.”

Ricambiai il suo sguardo.

“Cosa c'entrano i Capi Neri e mia sorella, con tutto questo? Cosa c'entro io con tutto questo?”

Sam mi rivolse uno sguardo languido.

“Noi, tutti noi con i poteri, qualunque essi siano, veniamo scelti alla nascita e dotati delle nostre capacità per proteggere i Sigilli dai Capi Neri. Fin da quando apriamo gli occhi per la prima volta, viviamo per quello.” le pupille le si dilatarono leggermente. “Ognuno di noi, che lo sappia o meno, ha una mappa nella propria testa: una mappa che spiega dove trovare i sigilli nei meandri del Castello di cui siamo custodi, una mappa che spiega come aprire la stanza in cui sono conservati i sigilli, una mappa che spiega come fare ad aprirli.”

Alexandra si sedette accanto a me, a sinistra. A destra, Sam sorrideva, accarezzandosi la coda.

“I Capi Neri li vogliono. Disperatamente.” spiegò. “I Capi Neri sono anime perdute.”

“Perdute?” ripetei, confusa.

Alex annuì.

“Hanno fatto qualcosa di male durante la loro vita umana, ed è così che finiscono.” sorrise, mesta. “Ma se avessero anche un solo Sigillo, potrebbero tornare a vivere, anche se questo significherebbe rubare la vita di un'altra persona.”

Sam si stiracchiò.

“Vivrebbero nella famiglia di un altro, con gli amici di un altro, con tutto ciò che aveva l'altro. E, probabilmente, questo suddetto altro è lì fuori, impotente, a sperare di riavere la sua vita, un giorno.”

Harry, in silenzio da un po', finalmente parlò.

“E tu e Anna siete nate per essere Custodi, come tutti noi.” disse. “Normalmente, vi avremmo lasciate vivere la vostra vita, senza che sapeste nulla di tutto questo, ma Arendelle non era più un luogo sicuro, ormai.”

“Che … Che intendi dire?”

Mi girava la testa. Mia sorella. Mia sorella!

“I Capi Neri avevano cercato di catturare tua sorella Anna, un paio di settimane fa. Sono riuscito a rispedire i due che la seguivano alla dimensione da cui provenivano, ma se hanno capito che è una custode, niente li farà demordere.”

Rimasi impietrita per un istante.

“Dobbiamo trovarla e portarla qui, al sicuro.” dissi infine, alzando lo sguardo su di lui. Ma incontrai due occhi freddi, che poco avevano di Harry, o perlomeno della persona che avevo conosciuto negli ultimi giorni.

“Tua sorella è già diretta qui.” rispose Sam, con un sorriso. “Abbiamo dirottato la sua nave verso il Nord.”

Ero … Semplicemente stordita. Incapace di credere a tutto quello che mi era stato raccontato.

“Ma queste … Creature … Poi ci lasceranno in pace, vero?” incontrai i loro sguardi. “Potremo tornare … Ad Arendelle, giusto?”

Gli occhi di Alexandra si intristirono.

“Ne dubito, cara.” rispose. “Una volta Custode, lo rimani per tutta la vita.”

“Per tutti i secoli, vorrai dire.” la voce di Sam proveniva dall'alto. Alzai lo sguardo e vidi che era seduta su una trave, sul soffitto. “La nostra vita dura molto più tempo di quelle umane, Elsa. Per qualche secolo, avrai venticinque anni, non di più. E poi …” alzò le spalle e non aggiunse più nulla. Aprì il suo libro e si rimise a leggere, distendendosi sulla trave, con i piedi a penzoloni nel vuoto.

Incontrai lo sguardo freddo di Harry, quello ansioso di Alexandra e quello indifferente di John.

Secoli. Mi ero abituata a considerare la mia vita in altri termini temporali. Secoli. Era un periodo lungo. Lunghissimo.

Sentii il mio respiro accelerare.

“Elsa ...” era la voce timida di Alexandra, ma io non alzai nemmeno lo sguardo.

“Ora basta.” era Harry. Afferrò la mia mano e mi aiutò ad alzarmi. “E' troppo per lei in un solo giorno. Le mostrerò una delle stanze del castello in cui passare la notte e domani mattina arriverà la nave di sua sorella.”

Come in trance, mi voltai verso il corridoio, quasi trascinata da Harry, e mi lasciai alle spalle i Custodi e i loro sguardi, che ancora mi sentivo addosso.

 

Il castello era grande e piuttosto buio, inondato di luce fredda e opaca.

Harry guardava fisso davanti a sé e mi aveva lasciato la mano già da un po'.

Persa.

Mi sentivo completamente, inesorabilmente persa.

Era come se il mio baricentro si fosse spostato.

Harry non era gentile come credevo, mia sorella aveva i poteri, la mia vita si sarebbe protratta per chissà quanti secoli … Cosa potevo pensare? Non c'era un solo pensiero sicuro e felice su cui fare affidamento.

Mi sembrava di brancolare nel buio.

“Passerà.” disse Harry, d'un tratto. Mi voltai verso di lui e all'improvviso riuscii a vederlo sotto un'altra luce, completamente diversa. Ecco perché aveva viaggiato tanto. Ecco perché aveva voluto vedermi all'opera con i miei poteri. Ecco perché era stato tanto gentile.

“Cosa?” chiesi, brusca.

“Il senso di smarrimento.” rispose, con naturalezza. “Ci siamo passati tutti. Nessuno di noi lo sapeva, fino a quando i Custodi ci hanno rintracciati.”

Non dissi nulla.

Ero furiosa, anche se non sapevo con chi, o perché. Ero furiosa e spaventata. Arrabbiata perché nessuno mi aveva detto niente riguardo a questa storia, anche se non sapevo chi mai avrebbe potuto dirmelo, e spaventata perché mia sorella non era ancora arrivata, e sentivo una sensazione gelida, un terrore assoluto propagarsi dentro di me.

Ci fermammo davanti a una porta chiusa e solo allora, quando vidi l'espressione di Harry, capii che stavo piangendo.

Mi asciugai in fretta le lacrime.

“Scusa ...” sospirai, con voce tremula, abbassando lo sguardo. Ma lui sorrise e mi appoggiò un dito sotto il mento, costringendomi ad incontrare i suoi occhi azzurri.

“Andrà tutto bene. Tu e tua sorella sarete al sicuro qui, i castelli dei Sigilli sono luoghi protetti.”

Si mise una mano in tasca e ne estrasse un minuscolo oggetto luccicante. “Per quanto possa servire, tra i Custodi quelli con i nostri poteri vengono chiamati Freddi.” sorrise. “Ogni potere ha un suo simbolo, un suo nome e un suo portafortuna.”

Per un attimo, mentre parava, dimenticai dove ci trovavamo e dimenticai persino quanto mi era stato appena rivelato.

“Quello dei Freddi è un anello d'oro bianco.” mi mostrò l'oggetto brillante nella sua mano, e vidi un minuscolo anello bianco, con una piccola pietra azzurra incastonata. Prese la mia mano e lo infilò all'anulare, facendomi rabbrividire.

“E' tuo, adesso, che tu voglia accettare il tuo ruolo di Custode o meno.”

Mi strinse delicatamente la mano, prima di lasciarla e andarsene, sparendo nei meandri bui del corridoio.

Mi voltai ed entrai nella mia nuova stanza. C'era un letto, addossato a una finestra che dava sul mare. Era molto semplice, ma pulito.

C'erano anche un comodino e un cassettone, di legno. Sul cassettone c'era una tinozza piena d'acqua, con un asciugamano vicino.

Anche lì, la luce era piuttosto pallida.

Incapace di fare altro, tirai le tende e mi misi a letto, vestita, togliendomi soltanto gli stivali.

Avrei rivisto davvero mia sorella, il giorno successivo?

Spazio autrice: colore di oggi, una sorta di indaco. Un colore placido, per indicare una serata tranquilla che ha tutto quello che si possa desiderare: una brezza fresca, i grilli che cantano e la pace per scrivere. Sì, mentre le mie amiche sono alla sagra del paese, io sono qui, a casa, a scrivervi. E per ottime ragioni! Detesto le sagre. :/
In ogni caso, capitolo nuovo e nuove le cose raccontate a un'Elsa piuttosto sconvolta. La sua inquietudine ha ottimi motivi per esistere, e secondo me tutti noi faremmo meglio a darle retta, quando compare. Cos'è, in fondo, la paura, se non un campanello d'allarme che ci tiene lontani da situazioni pericolose? Ma se ne vale la pena, si possono affrontare anche paura e pericolo, dopotutto ...
Con i miei migliori auguri di una spledida serata per tutti i lettori,
saluti da me, dai grilli fuori dalla mia finestra e da Prima o poi ti sposo, che va in onda giusto adesso! :)
Baci,
Piuma_di_cigno.

   
 
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